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Da Governo nessuna riforma di tipo strutturale (S&P)

Post n°122 pubblicato il 29 Luglio 2008 da gianzav1

“Il nuovo governo di centro-destra, guidato da Silvio Berlusconi, non propone alcuna riforma di tipo strutturale che affronti seriamente i temi della spesa pubblica”.

E’ quanto sostiene Trevor Cullinan, credit analyst di Standard & Poor’s, spiegando che “il nuovo Governo ha promesso di raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2011, principalmente attraverso tagli discrezionali alla spesa pubblica e incrementi mirati delle tasse. Secondo quanto accaduto in passato, quando il precedente Governo Berlusconi in carica dal 2001 al 2006 comunico’ obiettivi similari mancando pero’ nella loro implementazione, la possibilita’ di alleggerire il peso del debito non dipendera’ solo da quanto programmato in tema di politiche di bilancio ma soprattutto dalla completa e puntuale esecuzione di tali programmi”.

Standard & Poor’s si attende che le debolezze strutturali delle finanze pubbliche italiane porteranno il disavanzo di bilancio vicino al 3% del prodotto interno lordo almeno fino al 2011, mantenendo il livello di debito oltre il 100% del prodotto interno lordo.

Le attese in merito ad un piu’ energico intervento nella direzione di un consolidamento fiscale, si legge nel report, e’ tuttavia ostacolato dal peggioramento delle prospettive di crescita del prodotto interno lordo del paese. I vecchi ostacoli alla crescita economica sul lato sia delle infrastrutture fisiche ed isitituzionali, sia delle rigidita’ strutturali del sistema paese, in particolar modo quelle del mercato del lavoro, non sono state ancora affrontate con decisione.

Di conseguenza, la potenziale crescita dell’economia continua a rimanere bassa ed il grado di competitivita’ internazionale del paese rimane sotto pressione con perdite di quote di mercato nelle esportazioni. Nel lungo termine, le prospettive di crescita potrebbero ridursi ulteriormente, anche alla luce del profilo demografico dell’Italia, uno dei piu’ maturi tra i paesi dotati di rating, conclude la S&P.

 
 
 
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