La vita che vorrei

Non è difficile volare. Basta volersi bene

 

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ilmondocheiovorrei
ilmondocheiovorrei il 03/03/11 alle 00:49 via WEB
Parole sante. Anzi: sacrosante!
 
fedegina
fedegina il 28/02/11 alle 15:56 via WEB
L'Amore con la A maiuscola non esiste solo tra fidanzati,l'Amore è la forza che ci tiene vivi,esiste l'Amore tra amici,l'Amore per il proprio lavoro,l'Amore per gli animali,l'Amore per i propri familiari, insomma l'Amore è la forza che tiene vivi e che ci fa vedere tutto con gli occhi del cuore,senza paure,ci fa prendere coscienza di chi siamo realmente,delle nostre passioni,dei nostri sogni..ovviamente l'Amore per noi stessi è il + difficile da vedere,ma nulla è perduto, a qualsiasi età,in qualsiasi momento c'è sempre una possibilità per migliorare e volersi bene
 
fedegina
fedegina il 01/02/11 alle 15:37 via WEB
Basta buonismo, basta con la finta democrazia...scrive una sognatrice idealista e per fortuna che lo sono ma che dolore ogni giorno...che tristezza...ma come si fa a fregarsene di ciò che accade intorno a noi?come si fa a curarsi solo il prorpio orticello e a vantarsene pure !!! come si fa a preferire le puttane alle gioie di una moglie e dei propri figli???...non è moralismo, me ne fotto se vanno a puttane ma dei valori nessuna traccia!!!??? "massì chi se ne frega tanto è lo stesso"
 
fedegina
fedegina il 03/12/10 alle 12:12 via WEB
RIMANENDO IN TEMA DI SOGNI: Caro Presidente del Consiglio, le scriviamo perché sentiamo l’esigenza e il dovere, da studenti e da cittadini, di spiegare cosa è accaduto ieri. Ci concederà, spero, questa premessa: molti studenti presenti alla manifestazione non solo non hanno mai messo piede in un centro sociale ma possiedono anche un’ottima media; potremmo presentarle più di un libretto, ma non lo faremo perché noi sappiamo chi siamo e questo è sufficiente. Ma torniamo al fine di questa lettera e lo facciamo con una domanda che lei tante volte si sarà posto: perché queste persone-studenti, lavoratori, artisti,ecc. manifestano? In genere la risposta è che le rivolte sono rivolte di “pancia”,di fame,dovute alla crisi economica globale. Certamente. Ma ci permetta di illustrarle un altro punto di vista e lo facciamo attraverso le parole di uno storico Edward Palmer Thompson che, in questo saggio che citiamo,riflette sulle rivolte popolari inglesi del XVIII secolo “(…) E’ certamente vero che i disordini erano innescati dai prezzi saliti alle stelle, dagli abusi compiuti dai negozianti,dalla fame. Ma queste rimostranze agivano all’interno della concezione popolare che definiva la legittimità e l’illegittimità dei modi di esercitare il commercio, la molitura del frumento, la preparazione del pane, ecc. E questa concezione, a sua volta, era radicata in una consolidata visione tradizionale degli obblighi e delle norme sociali , delle corrette funzioni economiche delle rispettive parti all’interno della comunità, che,nel loro insieme, costituivano l’economia morale del povero. Un’offesa contro questi principi morali,non meno di un effettivo stato di privazione,era l’incentivo abituale per un’azione immediata.” Le citiamo infine,uno slogan-accusa che i contadini rivolgevano nel Settecento ai mugnai,”il male del tempo”: perché prima rubava ma con cortesia, ma ora è oltraggiosamente ladro. Non ci fraintenda. Noi non stiamo accusando il suo governo di essere oltraggiosamente ladro, noi accusiamo l’Italia tutta di esserlo. La nostra patria è divenuta ladra di sogni, di speranze e di verità. Accusiamo perfino le nostre madri e i nostri padri che continuano a difenderci dal mondo, da internet e da facebook e non hanno ancora compreso che in questi anni il vero pericolo sono stati loro, la loro incapacità di critica,la loro incapacità di volere. Condanniamo l’indifferenza poiché crediamo che la qualità di una società è inversamente proporzionale alla quantità degli indifferenti. E in ultimo condanniamo noi stessi di non essere abbastanza bravi da rendere chiara l’evidenza. L’evidenza è questa: noi siamo la futura generazione di precari o meglio, noi andremo a ingrossare le file di quella che possiamo definire “la classe dei precari”. Così come la Rivoluzione Industriale ha prodotto la classe operaia, rivoluzionaria per eccellenza, ecco che questo sistema in cui la speculazione è sfociata nello sfruttamento, ha provocato la nascita di una nuova classe rivoluzionaria, i cui membri non formano “strutture”, ma i cui legami si basano sulle relazioni e su una medesima condizione umana. Lei ci insegna che un uomo può cambiare un Paese,noi fortunatamente siamo migliaia, forse milioni. Sta certamente comprendendo quello che le stiamo dicendo. Le daremo una dritta, da sciocchi quali siamo. Ciò che deve temere di più è la felicità pubblica, ovvero quel sentimento antico quanto la Rivoluzione Francese, che si spiega più o meno così: l’uomo comprende di essere uomo solo quando è in movimento, e di questo ne scopre il divertimento, il piacere, puro, dello stare insieme. La Felicità Pubblica. Il resto è un colpevole silenzio e un’inquieta sensazione di noia. Ieri per la prima volta è tornata. Quello che ha visto non era follia,ma per l’appunto felicità. Felicità collettiva. E questa volta sappiamo per certo che lei non potrà comprendere. Cordiali saluti. Elisa Albanesi, Assemblea di Lettere Occupata.
 
fedegina
fedegina il 25/11/10 alle 14:51 via WEB
Ci provano da sempre in tutti i modi a farci smettere di sognare e di sperare in un mondo migliore, vogliono farci smettere di ragionare con il cuore per paura di non poterci più governare,vogliono tenerci stretti a loro uccidendo i nostri sogni cosi possono muoverci come burattini ma sapete una cosa?Babbo Natale non potrà smettere di esistere semplicemente perchè è una parte di noi,vive dentro di noi,vive nella parte più intima della nostra anima, è la parte più vera di noi,infatti vive insieme al nostro Fanciullino: "è la voce nascosta nel profondo di ciascun uomo che si pone in contatto con il mondo attraverso l'immaginazione e la sensibilità. In tal modo, scopre aspetti nuovi e misteriosi, che "sfuggono" ai nostri sensi e alla nostra ragione. ovvero è in grado di conoscere in modo autentico ciò che lo circonda, meglio di quanto possa fare l'uomo adulto, col suo raziocinio. La voce interiore del fanciullino dà vita alla poesia.la poesia, in quanto è poesia, la poesia senza aggettivo, ha una suprema utilità morale e sociale", perché fa riconoscere la bellezza anche in cose umili e vicine, placando "l'instancabile desiderio" e appagando un'ansia di felicità destinata altrimenti a restare vana." Giovanni Pascoli....chi non crede più a Babbo Natale ha smesso di credere in se stesso,fateci caso!
 
ilmondocheiovorrei
ilmondocheiovorrei il 23/11/10 alle 22:43 via WEB
Grazie mille per la segnalazione. Hai fatto benissimo a ricordarmi una delle tante donne invisibili che tanto hanno dato all'Italia.
 
fedegina
fedegina il 23/11/10 alle 11:12 via WEB
Scusate, si chiama Antonietta De Pace e non Alessandra. Una delle tante donne invisibili del Risorgimento Italiano come Adelaide Cairoli,Adelaide Ristori,Cristina Trivulzio Belgiojoso e tantissime altre educatrici,infermiere,giornaliste,filantrope,imprenditrici, scrittrici, poetesse,ostetriche,militari e patriote, tutte legate ai Grandi Uomini come Cavour, Garibaldi, Mazzini ma giudicate meretrici dal Papa
 
fedegina
fedegina il 18/11/10 alle 14:55 via WEB
Sante parole! vorrei inoltre ricordare Alessandra De Pace e le numerose donne dimenticate dalle storia, che hanno combattuto in prima linea per l'unità d'Italia. “Organizzarono ospedali e curarono i feriti. Crearono esperienze più libere e umane di carceri per le donne, Si inventarono scuole di mutuo insegnamento e esperienze socialiste. Oltre la militanza impegnata spesso si rivolsero alle donne con scritti e organizzazione di istituti protettivi e educativi. Inoltre affermarono con decisione i desideri della loro vita intima. Abbandonarono mariti, in qualche caso anche la prole, peregrinarono con il loro uomo per l’Europa, nobildonne adattate a mestieri umili”.
 
ilmondocheiovorrei
ilmondocheiovorrei il 23/09/10 alle 01:37 via WEB
Una vita davanti agli occhi di tutti, senza che nessuno sia mai riuscito a stabilire chi reggeva chi, chi era più forte di chi, chi era più importante di chi. Da quando se n’era andato Raimondo, sembrava che se ne fossero già andati entrambi. E sarebbe stato lo stesso anche se fosse stata Sandra a congedarsi per prima. Perché erano, in quanto erano in due. I tradimenti li hanno portati solo in scena e nemmeno in scena sono mai diventati tali. Non ci avrebbe creduto nessuno e nessuno li avrebbe voluti vedere. Non c’erano, non ci sono mai stati i Vianello pubblici e i Vianello privati: portavano in giro due sole facce ovunque. Per questo la tv aveva potuto entrare, farci entrare a casa loro. Per il motivo opposto per cui entra in altre case: perché non c’era proprio nulla da scoprire. "Se muori prima tu, sognami" gli aveva detto davanti alle telecamere durante una delle ultime interviste assieme. Lei sempre a rivolgersi solo a lui, lui a fingere di volersi rivolgere solo agli altri. Cinquant’anni a sbeffeggiarsi ironicamente sotto gli occhi di tutti. E a mostrare (ma senza esibizionismi) cosa vuol dire essere una cosa sola.
 
jasminezero
jasminezero il 23/09/10 alle 01:13 via WEB
Speriamo dato che erano così carini insieme nella vita...
 
 
 

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Un blog di: ilmondocheiovorrei
Data di creazione: 06/01/2010
 

 

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