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Marvelius

Elrond lands :dove il mito e la fiaba, la realtà e la fantasia si incontrano al crocicchio del vento

 

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L'Illuminazione II

Post n°74 pubblicato il 07 Novembre 2013 da Marvelius
 

 

 

Si tirò su appoggiandosi sui gomiti e piegò il

capo indietro fino a toccare la testata del letto,

sistemò il cuscino dietro la schiena e stese le

gambe nude sulle lenzuola bianche.

I capelli castani  scuro e gli occhi tristi  come

il cielo d’inverno spiccavano sul candore delle

 vesti come un pugnale di tenebra conficcato

nell’avorio della pelle.

 



Si passò una mano tra le ciocche e volse lo

sguardo alla finestra rigata dalla pioggia e subito

 le lacrime le bagnarono gli occhi sciogliendosi

 in un pianto sordo fatto di singulti mozzati nella

 gola.

Tirò su col naso e col polso cercò di asciugarsi

le guance, alcune gocce caddero sulle lenzuola

bagnandole e  lei vi appoggiò le dita quando

ormai erano penetrate nel tessuto spandendosi

come un mare gonfio su rive limacciose,

poi sembrò quietarsi quel suo gemere d’affanno

e i suoi singhiozzi parvero un lontano ricordo.

Piccoli cerchi neri le pennellavano i contorni

degli occhi e al bianco splendente delle pupille

si era sostituito il rosso bruciore delle lacrime

versate.

Infisse il suo sguardo oltre le vetrate della sua

finestra e oltre ancora e tra la pioggia battente

si perse la  vista, come aria smossa nel freddo

pungente dell’inverno.

Alitò nel suo petto l’ultimo calore rimasto ma

nulla servì se non per vedere andare in frantumi

le stanze solitarie dei suoi silenzi, così giacque

nel pungente ricordo quel suo cupo ansimare .

Quando fu stanca del suo peregrinare chiuse le

ali e si posò sul ramo scarlatto della sua sventura

lì serrò gli occhi per rivedere se stessa nei suoi

sogni ancora possibili, i suoi mari calmi e caldi

le sfiorarono la pelle, il vento della collina le

scompigliò i capelli e le carezzò gli occhi fino a

farla lacrimare mentre davanti a sé i suoi giorni

futuri presero a scolorire passandogli accanto.

 

 

Poi riaprì le porte del suo cuore, un rumore di

cardini ferrati cigolò nell’eco delle sue stanze,

enormi lastroni di marmo bianco e levigato si

spalancarono alla sua vista e le fiaccole che

prima ardevano imperiose illuminando le volte e

le lesene dell’atrio ora erano poco più che lumini,

piccole fiammelle gialle e tremolanti e lei …

oh lei … candida vestale tra ombre forestiere.

Lei entrò oltre la soglia del suo cuore, ne senti

il richiamo debole e pulsante, il grido lontano

di un dolore profondo, infine dopo tanto cercare

lo trovò riverso sul ghiaccio impiantito di una

caverna disadorna.

Vi posò la mano e ne senti il debole calore, il

battito lieve e la voce stanca . Lo raccolse tra i

palmi esangui e lo tenne tra le mani tremanti,

accanto a lei rosse farfalle svolazzavano senza

requie, i suoi sogni sbocciati in un tempo felice

ora vagano nelle stanze del suo castello come

volute di torba, senza uscita, senza una vera meta.

Pianse nel silenzio del suo seno, pianse di un

lamento eterno e devastante  e di quel pianto

cosi struggente ebbe misericordia persino la

pietra della sua torre,finanche l’acqua dei ruscelli

e la pioggia ghiaccia, ne ebbe pietà la neve e

gli alberi, si piegò il cuore duro delle rocce

e il cielo si squarciò le vesti gemendo e quelle

lacrime bagnarono i grandi lastroni di marmo

fin dentro le mura della Faro antico, tinsero di

candore l’aria rarefatta e mulinarono nel vento

che annunciava la primavera.

Poi quelle stille caddero sul suo cuore affranto,

una a una come il tintinnio di una cascata

argentina ed esso palpitò di nuovo, un piccolo

battito lieve come il soffio di un refolo di mare,

 un impercettibile rintocco di vita penetrò nelle

vene sciogliendone il sangue reso duro dal

dolore del distacco e di nuovo in quelle sale

tuonò il canto gaio di un tempo .

Quando giunse sull’uscio della caverna  e

oltrepassò i cardini dei neri cancelli, un prato

di viole avvolse i suoi piedi nudi e le farfalle

che prima in esilio volteggiavano raminghe tra

le tenebre della torre ora le danzavano intorno

ponendo su di lei ghirlande di fiori e polvere

di ametista.

Poi il tempo pose una mano sulle sue spalle e il

vento le alitò sul viso un soffio di calore e

quando tutto ebbe termine  due tese piumate

 si aprirono nelle sue esili falde senza dolore

e come in un sogno d’incanto la librarono in

volo oltre le sue paure, oltre i limiti del

suo tempo .

 

                                                                                         (segue)

Marvelius

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Commenti al Post:
lucre610
lucre610 il 07/11/13 alle 20:21 via WEB
Un volo .... dentro la sua anima .... li vige la vera bellezza ! Pero' in questo tuo bellissimo post .... scorgo una donna dolcissima ...... ma anche molto delusa ..... ferita ... ma forse mi sbaglio
 
 
Marvelius
Marvelius il 09/11/13 alle 21:56 via WEB
Un volo radente dentro le sue acque interiori...
Certo una donna dolce e forse ferita ma non delusa...
Un sorriso Lulù...Marvy
 
alexandra1865
alexandra1865 il 08/11/13 alle 15:25 via WEB
Perpetui abbandoni che trovano l'illusione in finti richiami...nessuno degno di eterna gratitudine. Versi stupendi...come sempre Marvelius. Alex
 
 
Marvelius
Marvelius il 09/11/13 alle 21:58 via WEB
L'abbandono a volte ha una motivazione altettanto dolorosa e spesso è il risultato di un bene profondo verso la stessa persona che si sente abbandonata...
UNa dolce sera Alex...grazie per il complimento...Marvy
 
   
alexandra1865
alexandra1865 il 12/11/13 alle 15:03 via WEB
L'abbandono a volte è una forma di comodità è come dire...non sono capace di portare avanti una relazione...di qualunque genere essa possa essere...Non credo alla favola del bene profondo, la persona non si sente abbandonata, la persona è stata effettivamente abbandonata. Marvelius le inviai un mio scritto da leggere tempo fa...avrei gradito un suo parere ma probabilmente è troppo impegnato per dedicarmi 5 minuti del suo tempo. Attenderò ma ci tengo! Buon proseguimento di giornata mio caro!
 
lucre610
lucre610 il 08/11/13 alle 17:20 via WEB
Marvelius ti auguro un dolce venerdì ^-^
 
 
Marvelius
Marvelius il 09/11/13 alle 21:59 via WEB
Sempre con un po di ritardo ti auguro un dolce sabato Lulù...
Marvy
 
Nuvola_vola
Nuvola_vola il 08/11/13 alle 20:20 via WEB
Che dire...con te la fantasia esplode...ma è giusto cosi...mai fermare la fantasia...un sorriso e non fermare mai ciò che ti fa stare bene....
 
 
Marvelius
Marvelius il 09/11/13 alle 22:03 via WEB
Questi testi sono testi trascinati dalla musica, spero sempre che chi legge si faccia accompagnare dalle note della musica che metto perche è scelta con cura sia perchè è quella stessa musica che fa originare il testo sia perch eè il giusto compendio alle parole...senza queste musiche non ci sarebbero questi scritti per me...
Quanto alla fantasia concordo con te un racconto è un racconto di immagini che si formano nella mente e nello spirito, lasciarsi andare a tutto ciò è lasciare andare la propria anima di vivevere le storie che immaginiamo possibili...
Un sorriso Nuvola...Marvy
 
lucre610
lucre610 il 09/11/13 alle 06:53 via WEB
Marvelius ti auguro un dolce sabato
 
 
Marvelius
Marvelius il 09/11/13 alle 22:04 via WEB
Lieta sera anche a te Lulù...
Marvy
 
Fenice_A_ngela
Fenice_A_ngela il 09/11/13 alle 18:54 via WEB
^_^
 
 
Marvelius
Marvelius il 09/11/13 alle 22:04 via WEB
Fantasmagoricamentepoliedrica...
Marvy
 
Emozione84
Emozione84 il 09/11/13 alle 20:28 via WEB
E' un emozione attraversare questo sentiero... la profondità dei tuoi versi fa sognare ed è bellissimo... Meravigliosa serata anima bella...
 
 
Marvelius
Marvelius il 09/11/13 alle 22:08 via WEB
Ogni sentiero conduce verso qualcosa e non conta quanto esso sia lungo o tortuoso ma come lo si percorre se si è disposti ad ascoltare il proprio intimo e farne tesoro nella vit adi tutti i giorni...
Sempre prodiga di dolci parole Veronica, mercì alla tua anima che vive di Emozioni...
Una serena serata ...Marvy
 
lucre610
lucre610 il 10/11/13 alle 06:52 via WEB
Marvy ti auguro una radiosa domenica
 
 
Marvelius
Marvelius il 10/11/13 alle 10:16 via WEB
e spero la sia come io auguro che sia dolcissima la tua con le pesone a cui vuoi bene...
Un sorriso Lulù...Marvy
 
lascrivana
lascrivana il 10/11/13 alle 07:47 via WEB
Il pensiero che vaga nelle stanze delle nostre memorie. Dapprima tristi e angoscianti, per poi tramutarsi in compassione persino per il suo stesso dolore; e trovare consolazione, ancora una volta, attraverso i ricordi gai. Una stupenda descrizione della mente umana e di come essa raffiguri le sue stanze in determinati momenti. Un abbraccio.
 
 
Marvelius
Marvelius il 10/11/13 alle 10:19 via WEB
Come sempre acuta Laura...e nelle nostre stanze di cui abbiamo le chiavi che stiviamo i nostri momenti tristi e quelli gai ed è in queste stanze che decidiamo di percorrere i cammini a ritrovi per decidere se andare oltre o se rimanere fermi al ricordo...
Un sorrriso per te Laura...
Marvy
 
freeontheair
freeontheair il 10/11/13 alle 08:37 via WEB
Buongiorno Marvy, lo sai che ti leggo sempre e mi ritrovo qui perchè i tuoi scritti meritano d'essere commentati. Abbandonarsi cosi come distaccarsi da se stessi spesso ci fanno vedere cose che stando in mezzo non vediamo soprattutto quando ci sono emozioni , sentimenti in gioco . Le lacrime spesso sono una presa di conoscenza di ciò che sta accadendo ed aprono le porte alle gocce che lavano ciò che irrequieta l'anima.Come abbiamo già parlato in questo post ritrovo tanta dolcezza ...in fondo nel dolore chi sa farlo ritrova anche dolcezza. Mi piace molto come sai ornare il contesto , l'ambiente intorno ai personaggi rendi tutto parte di ogni cosa intrecciature perfette.E secondo al mio umile parere questo è ciò che rende i tuoi scritti cosi belli ,ogni parola scaturisce curiosità ed accende la fantasia. Da tempo non leggo cosi ed è per questo che sono venuta a commentarti nonostante ero andata via. Buona domenica amico mio , dany
 
 
Marvelius
Marvelius il 10/11/13 alle 10:34 via WEB
MI fa un grande piacere riospitarti qui, sai quanto ti stimo e quanto tengo nella dovuta considerazione le tue riflessioni, sempre libere, dirette,personali e motivate.
Le lacrime sono come dici tu lavano ciò che irrequieta l'anima e chi sa piangere ha stanze sempre percorse dal vento della coscienza.
Il dolore non sempre porta odio e rassegnazione e non sempre è fonte di disperazione e rabbia spesso è solo il giusto metro di un attaccamento e di un bene che va oltre e che ha bisogno nella difficolta di uscire fuori da noi stessi per non generare altre pressioni nei moti dell'anima.
Sono sempre molto contento che questi testi trovino chi sappia apprezzarli perche pur scrivendo per una necessita interiore credo che le persone che ad essi si avvicinano se hanno la sensibilit adi leggere ( e la pazienza di arrivare fino in fondo) possano trovarci ben piu che na semplice storia ma un campo di sentimenti dove ognuno possa interpretarli a suo modo facendoli suoi.
tempo fa ti ho detto che questi testi non avrebbero un origine e percio perdono molto se non si leggono ascoltando la musica che li accompagna perccè essa piu di ogni altra cosa ad essi è intrecciata poichè paradossalmente sono i miei testi che accompagnano le musiche essendo le musiche all'origine di questi testi...
Un grazie di cuore per le tue parole...
Tuo Amico...Robert
 
   
lascrivana
lascrivana il 10/11/13 alle 20:10 via WEB
Le tue parole sono già musica per me. Passo e ripasso e ti rileggo più volte. E ogni volta mi stupisce l'armonia dei tuoi scritti. Mi sono talmente immedesimata nel personaggio, da volere scappare dalla disperazione delle sue stanze e rifugiarmi nel calore della mia. E da qui che è nata l'idea del mio ultimo post.
 
niokoe
niokoe il 10/11/13 alle 09:55 via WEB
Ciò che scrivi è un percorso che ogni donna attraversa almeno una volta nella vita e leggerlo, con l'intensità delle tue parole, mi riporta a galla vecchie (ma neanche tanto) sensazioni che mi scuotono l'anima. Ti abbraccio.
 
 
Marvelius
Marvelius il 10/11/13 alle 10:44 via WEB
Cosa dire se non bentornata carissima Amica della prima ora...
In queste terre Tu sei la benvenuta e direi che ne conosci quasi ogni angolo,ogni piccola bordure del fiume che l'attraversa.
Ogni donna ha sensibilità diverse e spesso profondità di cui nemmeno si accorge, baratri che ha sepolto nel fondo della sua anima e che dimentica nele stanze del suo vivere quotidiano.
Le esperienze bruciano a volte come una piaga aperta e altre come legna di torba,lentamente ma continuamente e ci ricordano di come sia difficle vivere senza i legacci dei sentimenti anche quando essi serrano la gola come una fune da strangolamento
Quando l'anima vibra Paola da qualsiasi cosa sia tenuta in fibrillazione sorridiamo perche vuol dire che in quall'attimo , in quel preciso momento stiamo vivendo e di questo ce ne ricorderemo fino alla fine della nostra esperienza di vita...
UN grande abbraccio ...Marvy
 
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