Creato da Marvelius il 21/08/2012

Marvelius

Elrond lands :dove il mito e la fiaba, la realtà e la fantasia si incontrano al crocicchio del vento

 

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L' Uomo nel vento: Ricordi II

Post n°64 pubblicato il 01 Settembre 2013 da Marvelius
 

 

 

(segue)...
La Nera Dama ... quale elegante ed eterna vestale
può ad essa esserle davanti se non l'idea stessa che
di lei la veste di un nero manto trapuntato di stelle.
Voci lontane rapirono la sua attenzione come ami
nella carne di un pesce che si divincola allo stremo
fino a volgere indietro nella speranza di una luce
amica.
Si vide con abiti di damasco nella luce riflessa dei
suoi occhi, chiari merletti ai polsi di una camicia di
organza e uno scuro mantello di bisso mentre sui
 lucidi stivali di pelle verniciata si specchiavano i
guizzi dei lampi tra foschi nembi carichi di pioggia.
Dietro una robusta porta di noce la voce di due
donne intente a inscenare l' inganno sull'ennesimo
 amante troppo preso nella rete dell'amore per
comprendere i nodi e i legacci che menano per
guadi infidi e senza sbocchi di cortigiane furbe e
avvezze all'intrigo recitato. Donne a  cui l'amore
mai avrebbe arriso o forse troppo presto le aveva
disilluse, strappando loro i sogni e le belle speranze.

Altre voci ... bisbigli nella notte al riparo di ombre
che scivolano sulle malte dirute di muri disadorni .
Loschi figuri le cui armi sembrano strani gingilli

fusi nella loro carne che ne fanno sicari invincibili, ladri
di vite e assassini d' anime tra palpiti agonizzanti.
Lo avrebbero atteso nei vicoli di strade maleodoranti,
 da tempo ne avevano misurato i limiti e contato i
passi, tra sbiechi sguardi rubati da finestre anguste.
L'attacco era stato fulmineo come un lampo di una
tempesta inattesa, ma l'uomo che era diventato non
era più un uomo qualunque, così ,quella tempesta  
avrebbe trovato roccia su cui scatenare la sua furia,
argini levigati e forti a trattenere le sue acque furenti e
 terra arsa e profonda ad assorbire tutta la sua grandine.
Aveva superato senza ferite anche quella trappola tra
le tenebre di una notte senza luna, lasciando sulle pietre
umide e lisce corpi senza vita di uomini di cui nessuno
avrebbe reclamato i corpi, ne versato una lacrima.
Aprì gli occhi come svegliato da un ricordo che scaccia
il sonno, mentre l'ombra di un mostro in attesa d essere
liberato iniziò a delinearsi nelle sue pupille.
Tenebre di fuoco e follia liquefatta tra i fili della sua
 anima si intrecciarono mozzandogli il respiro in gola.
Poi ... una carezza  tra le ciocche dei suoi capelli lo fece
trasalire, ma non si mosse riconoscendo dita gentili e un
 profumo che  non avrebbe mai più dimenticato.
Una cascata di riccioli ramati gli graffiarono dolcemente
 il viso e i suoi occhi si persero in quelli di lei.

 

Le ombre del suo cuore si dileguarono pian piano
 ricacciando i suoi demoni nelle oscure  prigioni dei suoi
ricordi più segreti.
Le sue labbra si schiusero per accogliere quelle di lei,
morbide consistenze dal caldo sapore di amarena che lui
raccolse come primizie di primavera baciate dal sole e
dal vento vespertino .
Lei non disse nulla ne chiese altro che guardarlo negli
occhi , sfiorarne la pelle bruciata dal sole con le mani
morbide e il delicato soffio delle sue dita. Da tempo
 aveva compreso il cuore del suo uomo ... un uomo
che mai le sarebbe appartenuto completamente, i cui
segreti e pensieri lo avrebbero sempre legato a un destino
 che lei non poteva sbrogliare, confinandolo in un passato
 che mai avrebbe conosciuto fino in fondo e lo conduceva
 per porti sconosciuti e deserti che solo lui poteva
 traversare.
Nella maglie di un  ricordo perso nella bruma del tempo
stretto tra le catene di una solitudine in cui spesso avrebbe
trovato sollievo ... un conforto e una pace fugace che
 neanche le sue attenzioni sarebbero riuscite a compensare.

Egli era un veliero che apparteneva al mare e a quel mare
un giorno sarebbe tornato, come un giorno d'inverno, tra
le sferzate di una tempesta, da quel mare  era stato
costretto

a fuggire come un ladro nella notte che presto giunge

e subito passa come ombra... nell'oblio che morde e danna...

MARVELIUS

 
Rispondi al commento:
Marvelius
Marvelius il 02/09/13 alle 17:56 via WEB
ahahahh beh direi che forse sono io inquieto ma anche la primavera di solito lo è...
Qualcuna mi ha detto che a volte sono una contraddizione forse sfumando il concetto del chiaroscuro caravaggesco e pretiano...direi che l'inquietudine è la porta della conoscenza come la curiosità lo è dell'avventura...l'essere inquieto conosce il suo bianco e il suo nero come la primavera conosce l'inverno che le alita dietro e l'estate che la invita a ballare...
 
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