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Amministrative

Post n°19 pubblicato il 08 Giugno 2007 da ivanfi

Le elezioni amministrative parziali che si sono tenute il 27-28 maggio 2007 interessavano 10 milioni di elettori (un quinto dell'intero corpo elettorale italiano), 7 province e 830 comuni, di cui 27 comuni capoluogo. Un test assai significativo a un anno dalle elezioni politiche che hanno visto prevalere di misura la coalizione del dittatore democristiano Prodi su quella del neoduce Berlusconi.
Chi ha vinto? Gli elettori che non si sono fatti incantare né dalle sirene della "sinistra" borghese, né da quelle della destra. Ha vinto l'astensionismo che ha sfiduciato alla grande le istituzioni borghesi e le coalizioni della destra e della "sinistra" borghese.

L'ASTENSIONISMO VOLA
L'astensionismo cresce rispetto alle politiche, come ormai è consuetudine, ma cresche anche rispetto alle amministrative del 2002 riprendendo quel trend positivo che nelle ultime consultazioni si era parzialmente arrestato. Nelle provinciali ha disertato le urne addirittura il 41,9% dell'elettorato, con un incremento rispetto al 2002 del 6,8%. Nelle comunali il dato è del 26%, +2,4% rispetto al 2002.
L'astensionismo totale (diserzione dalle urne, voto nullo e bianco) in alcune province rasenta ormai il 50% dell'elettorato: Varese 48,7%, Ancona 47%, Vicenza 44,9%, Como 44,4%, Genova, 43,4, Vercelli 39,5%. Ha influito lo scarso interesse per le elezioni dei consigli provinciali ormai quasi svuotati di poteri a favore dei governatori e dei neopodestà comunali, tanto che c'è chi già ne chiede la soppressione? In parte è così, ma non spiega fino in fondo questi risultati stratosferici.
Il dato di Genova, forse il più significativo per il corpo elettorale interessato, lo dimostra. Alle provinciali l'astensionismo è al 43,4%, alle comunali è solo poco sotto con il 41%. Evidentemente, in questo caso, non ha contato tanto il tipo di elezione, quanto la volontà dell'elettorato di esprimere attraverso l'astensionismo la propria protesta e la propria opposizione alla politica del "centro-sinistra", che governa Genova da trent'anni, non solo a livello locale ma anche a livello del governo centrale.
La crescita dell'astensionismo è stata alimentata soprattutto dall'elettorato di sinistra che ha voluto così dare una dura lezione al governo del dittatore democristiano Prodi. Si tratta di un astensionismo che viene dalle fabbriche del nord, dalle periferie urbane, dalle città martoriate dalla Tav, dalle basi Usa e dagli inceneritori, e viene da quell'elettorato di sinistra che si era illuso che il governo della "sinistra" borghese avrebbe seguito una politica diversa e opposta a quella del governo della destra. Ebbene, questo risultato conferma che l'elettorato di sinistra non è più disposto come nel passato a firmare cambiali in bianco a chicchessia ed è pronto a chiedere il conto di promesse fatte e non mantenute.
Come a Genova dove l'astensionismo cresce del 5,1% e l'Ulivo (DS + Margherita) perde addirittura il 6,9% sul corpo elettorale, pari a 41 mila voti rispetto al 2002 soprattutto nelle zone operaie di Ponente. Stesso discorso per La Spezia dove l'astensionismo cresce del 7,2% e l'Ulivo crolla del 7,8%. A Vicenza l'astensionismo cresce addirittura del 6,3% e l'Ulivo perde il 5,2%, così come le sue stampelle governative PRC e PdCI che perdono complessivamente un altro 1,8%. La protesta contro la base Usa si è riversata così in gran parte nell'astensionismo che ha punito in modo marcato la "sinistra" borghese, ma anche la destra. Qui perdono infatti anche Forza Italia e UDC, AN è al palo, la Lega Nord avanza ma ai danni della Liga Veneta che precipita. Nemmeno la lista "Alternativa comunista", nata proprio per raccogliere i voti di protesta, va oltre lo 0,2%.
Significativo è l'aumento della diserzione dalle urne nelle città del centro Italia, la roccaforte storica della "sinistra" borghese. Incrementi del 5,2% alle comunali nella provincia di Bologna, 5,9% a Modena e 3,7% a Parma, 6,7% a Firenze, 4,7% a Livorno e a Pistoia, addirittura l'11,1% a Pisa, 6,3% a Terni.

PUNITA LA "SINISTRA" BORGHESE
La prima prova elettorale del Partito democratico in gestazione registra un fallimento pieno. DS e Margherita, che si sono presentate unite, sono in caduta libera.
Stessa sorte spetta al PRC che paga sonoramente l'appoggio al governo Prodi. A Genova, La Spezia e Vicenza perde un terzo del proprio elettorato, a Varese e Como lo dimezza, ad Ancona ne perde un quarto. Solo a Vercelli mantiene i suoi voti. Nemmeno i dirigenti del PRC riescono a nascondere l'evidenza e ammettono: "Finiamo penalizzati dall'astensionismo operaio".
Il PdCI se ne avvantaggia, ma assai parzialmente e non dappertutto. A Vicenza, per esempio, anche il partito di Diliberto tracolla da 11.947 voti del 2002 ai 3.909 voti attuali. La lista del "Partito comunista dei lavoratori" del trotzkista dichiarato Marco Ferrando, là dove si è presentata come a Genova e Ancona, non va oltre lo 0,5%.
Il "centro-destra" batte il "centro-sinistra" ma non per proprio merito. Non c'è stato travaso di voti da sinistra a destra. La casa del fascio si è semplicemente avvantaggiata per la perdita di voti a sinistra da parte dell'Ulivo verso l'astensionismo. Forza Italia, AN e UDC in generale perdono voti. Solo la Lega Nord riesce in parte a compensare tali perdite al Nord.
Alla fine dei conti il "centro-destra" riesce a mantenere le sue quattro province e il "centro-sinistra" due su tre che ne aveva. A Genova si andrà invece al ballottaggio. Su 27 comuni capoluogo il "centro-sinistra" conferma al primo turno solo 4 comuni sui 12 che aveva e strappa al "centro-destra" solo L'Aquila (dove passa il candidato della "Sinistra democratica", il mussiano doc Massimo Cialente) e Agrigento (dove al ballottaggio passa Marco Zambuto, ex UDC che ha cambiato sponda). La casa del fascio invece mantiene già al primo turno 9 dei 15 comuni che aveva e ne strappa ben 5 al "centro-sinistra": Alessandria, Asti, Monza, Verona e Gorizia. In 7 comuni capoluogo si va al ballottaggio.
Il cane da guardia della Camera, Fausto Bertinotti, ha commentato così il risultato elettorale: "L'aumento dell'astensionismo alle elezioni amministrative è indicativo del fenomeno che stiamo tutti discutendo: la crisi della politica. Se si parla di crisi della politica, poi qualche fenomeno di astensionismo bisogna aspettarselo". La verità è che non è genericamente la politica ad essere in crisi. Tant'è vero che l'astensionismo è maggiormente cresciuto dove le masse popolari sono impegnate nelle lotte in difesa dei propri bisogni e dei propri interessi. In crisi è la fiducia delle masse nella politica borghese, nei partiti del regime e nelle istituzioni capitalistiche.

QUALIFICARE L'ASTENSIONISMO
L'astensionismo è una scelta di voto vera e propria, sempre più si configura come una scelta elettorale e politica ben precisa. Occorre che l'elettorato di sinistra prenda sempre più coscienza che l'astensionismo è l'unico voto che esprime il dissenso verso i partiti borghesi e le istituzioni capitalistiche.
Una volta compreso che la musica non cambia se al governo locale o centrale ci sta la "sinistra" borghese invece che la destra, che il governo Prodi come Berlusconi fa la guerra e serve i padroni, allora non si può più indugiare a trarre le dovute conclusioni sul piano politico, organizzativo ed elettorale.
Non essere in parlamento e nei consigli comunali, provinciali e regionali non significa certo stare con le mani in mano. Anzi significa concentrarsi totalmente nella lotta di classe al di fuori delle istituzioni borghesi, fare fuoco e fiamme creando le istituzioni rappresentative delle masse astensioniste e fautrici del socialismo e battendoci in prima linea nei luoghi di lavoro, di studio dove siamo presenti su tutte le questioni che interessano le masse: in primo luogo il lavoro, il salario, la pensione pubblica senza tagli e l'aumento delle pensioni minime e sociali, il rinnovo dei contratti di lavoro, la casa, la sanità pubblica senza ticket, l'acqua pubblica, la scuola e l'università pubbliche, gratuite e governate dalle studentesse e dagli studenti, i servizi sociali, i servizi pubblici, l'assistenza pubblica ai disabili e ai non autosufficienti, lo sviluppo e l'industrializzazione del Mezzogiorno".

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silvia.to
silvia.to il 08/06/07 alle 14:35 via WEB
prima di cominciare a leggere ti ho messo fra gli amici,mi basta vewdere Marx e già sò come la pensi, ti rubo ratzingher nazi, ho fatto un post su uno dei miei film preferiti I DIARI DELLA MOTOCICLETTA, se ti vuoi fare un giro il cinema è gratis ciao Silvia
(Rispondi)
 
silvia.to
silvia.to il 13/06/07 alle 23:11 via WEB
Sono sempreio tichiedo di mettere fra i tuoi blog amici anche quello di Peppino Impastato I CENTO PASSi, non ci passa mai nessuno, sarà un modo di ricordarlo ogni giorno passandoci aogni volta che apriamo il computer, passa parola Ciao Silvia Vieni a vedere che ritratto di Bush che ho trovato.
(Rispondi)
 
ivanfi
ivanfi il 18/06/07 alle 12:12 via WEB
Ciao Silvia ti ringrazio di avermi messo tra i tuoi amici, cosa che mi apprestero' a fare anch'io. Ho solo la sfortuna di non potermi collegare da casa, ma solo raramente quando riesco a passare dall'ufficio, con pochissimo tempo a disposizione, almeno per ora. Sono un driver (autista) che gira in macchina tutti i giorni per l'Italia per conto di societa' di noleggio. Ti consiglio "Terra e liberta" di Ken Loach.Devo scappare....ciaoooooooo
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marcos19771
marcos19771 il 11/06/07 alle 20:41 via WEB
Ciao...come stai ? Sono d'accordo che l'astensionismo è molto spesso una scelta di voto... fatto con coscienza...non avendo scelte degne della parola "rappresentanza"...che differenza c'è tra Prodi e Berlusca ? per me nessuna... Un abbraccio. N.B. quando hai tempo passi da me ?
(Rispondi)
silvia.to
silvia.to il 16/06/07 alle 21:09 via WEB
ho fatto un post su Bush, se lo leggi rimani strabiliato perchè scoprirai da chi prende le idee per le guerre Ciao Silvia
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silvia.to
silvia.to il 24/06/07 alle 18:50 via WEB
A marzo prossimo, per il mio anniversario di matrimonio, vado in inghilterra, scozia, irlanda, so che a Londra c'è la tomba di Karl Marx, tu sai in che ciitero stà, e in che via è, su interenet non sono riuscita atrovarla.Ciao Silvia
(Rispondi)
Earthlessheartless
Earthlessheartless il 21/02/08 alle 15:49 via WEB
Leggo tanti appelli al non voto nei blog: perfino Fiorello(povero ignorante l'ha fatto). Ognuno è libero di non andare a votare ma, con consapevolezza: Lo sanno, vero, gli italiani che, anche se non andasse a votare il 99,9% di loro le elezioni sarebbero comunque valide? Non c'è quorum in questa legge: se votano anche solo tre persone è possibile avere una maggioranza. :)
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