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Tasse e pignoramenti non vanno proprio giù
Post n°804 pubblicato il 23 Agosto 2014 da massimo.maneggio
BISIGNANO Pignoramenti, tasse, e in generale, tante difficoltà per un’intera città. Il quadro fatto emergere dai partiti del Pd e dell’Udc, riuniti nella sala “Rosario Curia” del viale Roma, non è proprio dei più rosei. Dopo l’ondata di pignoramenti sui conti correnti postali e bancari dei cittadini, i partiti hanno rivendicato le loro azioni politiche nonché il tempismo per aver subito mosso il problema. Sala gremita ma l’unico cruccio è stato quello di aver assistito, ancora una volta, a un incontro fiume, durato in questo caso tre ore. C’era tanta voglia di parlare, evidentemente, ed il primo ad aprire il dibattito è stato il segretario del Pd, Rosario Perri: «Per questa vicenda c’è un solo responsabile, anzi due: in primis la società di riscossione Cerin, e in seguito l’amministrazione comunale. Abbiamo operato con senso di responsabilità, perché tutto quanto è semplicemente vergognoso. Come può un’amministrazione comunale arrivare a tanto? Per me devono ormai andare a casa, questa giunta non ha un solo motivo per rimanere un giorno in più in carica». L’elenco dei problemi della città è emerso in ogni maniera con tasse, rifiuti e mancate opportunità del turismo che si incrociano, tristemente, nell’ennesima estate piena di rimpianti. Così la pensa anche il segretario Udc, Graziano Fusaro: «I metodi di riscossione dovevano punire solo chi ha speculato su ciò, e non accanarsi contro la povera gente. Si parla di circa mille casi e siamo, così, nel pieno di una problematica sociale e anche economica, in quanto sono stati bloccati anche i consumi. Due anni fa già avevamo richiesto di mettere in discussione l’accordo con la Cerin e, ora, questo rapporto ha dimostrato tutta la sua fallacità». Francesco Fucile, capogruppo di “Bisignano al Centro”, è andato direttamente sugli aspetti più tecnici. Con rimpianto ha lanciato un monito ai cittadini, esortandoli a mostrare una maggiore partecipazione su quanto succede a livello politico, proprio per non incappare in queste situazioni incresciose. Fucile ha mostrato la sua viva preoccupazione per lo stato della città: «Questo è un punto di non ritorno. Il Comune sta per precipitare e tutto ciò parte già dal 2010-2011 quando i tributi erano triplicati. Dopo due mesi noi non sappiamo neanche se gli stessi amministratori abbiano pagato o meno le bollette: prima di fare richieste ai cittadini, bisogna dare un’etica e una morale. Costituissero un fondo di solidarietà con le loro indennità e, una volta risolto il problema, chiederemo le dimissioni di massa. Il Comune è a rischio di bancarotta». Roberto Cairo, consigliere di “Alleanza Democratica”, non è stato tenero: «Non si devono difendere i ricchi o i poveri, bensì il principio. Azioni del genere non si erano mai viste nelle precedenti amministrazioni comunali, che comunque riuscivano a riscuotere i tributi sul territorio. Siamo stati forse sin troppo educati e abbiamo dovuto contenere anche la furia della gente in questi giorni». A conclusione, l’intervento del capogruppo di Ad, Francesco Lo Giudice. I consiglieri, inoltre, hanno annunciato di aver effettuato la richiesta per ottenere un consiglio comunale straordinario sull’argomento. mas.man.
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