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Messaggi di Marzo 2014

 

Piattaforma, ancora polemiche

Post n°746 pubblicato il 31 Marzo 2014 da massimo.maneggio

BISIGNANO Tempo di polemiche nella città cratense, con la vicenda piattaforma che mostra il nervosismo delle varie parti in causa. Il comitato che si oppone alla sua costruzione sul territorio vuole, intanto, evitare strumentalizzazioni e, proprio per questo ha manifestato il proprio disappunto per le polemiche degli ultimi tempi. La presa di posizione degli attivisti è chiara, partendo anche dallo svolgimento dell’ultimo Consiglio comunale, dove non è proprio piaciuto l’atteggiamento tenuto dal sindaco Umile Bisignano: «Per tutta la durata dei lavori - affermano gli attivisti presenti anche al Consiglio - il primo cittadino non ha fatto altro che denigrare molti dei componenti del comitato presenti nella sala, insieme a tanti altri cittadini, per assistere allo svolgimento dell’Assise, nel cui ordine del giorno era stato inserito, al tredicesimo punto, la richiesta, formulata dai consiglieri di opposizione, di revoca della delibera con la quale si autorizza la costruzione della piattaforma dei rifiuti. Dopo aver votato contro la proposta dei consiglieri di minoranza di rendere aperto il consiglio comunale, almeno nella parte in cui si discuteva della delibera sulla piattaforma dei rifiuti, il sindaco ha aggredito verbalmente alcune persone del comitato». Atteggiamento che proprio non è piaciuto ai presenti, in una giornata dove le tensioni erano già dilaganti. Così parte la difesa d’ufficio degli ambientalisti, con i membri del comitato che si stringono: «L’intero comitato e l'assemblea di cittadini che lo sostiene, si stringono attorno alle persone fatte oggetto delle aggressioni verbali del sindaco ed esprimono loro la più convinta solidarietà, il pieno sostegno e la piena legittimazione verso tutte le attività da loro portate avanti».

 

Mas Man

L'ora della Calabria 30-3-14

 
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C'è posta per Renzi

Post n°745 pubblicato il 28 Marzo 2014 da massimo.maneggio

Un gruppo di attivisti ambientali contrari alla piattaforma dei rifiuti, ieri, è sbarcato a Scalea con l’intento di raggiungere il capo del Governo, Matteo Renzi: uno di loro, Mario Palermo,ha consegnato al neo premier una lettera del comitato, in cui si raccontano tutte le peripezie affrontate in questi mesi.

Ecco uno stralcio della lettera che Renzi ha messo poi in tasca, prima del suo intervento in piazza: «In contrasto con tutta la politica della partecipazione e con l’avallo del sindaco – scrive il comitato per il no alla piattaforma – è la costruzione di un impianto per il trattamento di rifiuti da 180mila tonnellate provenienti dalla provincia di Cosenza.

Questa decisione, presa a tavolino con un compasso in mano, senza aver coinvolto la popolazione, contrasta le norme europee, che prevedono al primo punto la riduzione della produzione dei rifiuti e un nuovo modo difare raccolta differenziata spinta basata sull’omogeneità delle materie». La richiesta a Renzi è immediata: «Egregio presidente, questo impianto non lo vogliamo nel nostro paese, così come non lo vogliamo in nessun altro luogo della Calabria, perché non necessario e dannoso al nostro millenario sviluppo, che è l’agricoltura. Stiamo lottando da mesi per impedire la costruzione di questo mostro, mettendo in atto una serie di iniziative di mobilitazioni. Ma finora nessuna delle autorità regionali ha mostrato sensibilità e interesse verso gli accorati appelli della popolazione.
Lei rappresenta per noi l’ultimo e il principale baluardo di legalità, giustizia e rinnovamento di una Calabria martoriata da troppo tempo da scelte politiche sbagliate e da dinamiche occulte. Le chiediamo di attivarsi per l’annullamento di tutti gli atti politici e amministrativi relativi alla costruzione di quest’impianto».

Massimo Maneggio
L’Ora della Calabria

27-3-14

 
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Salerno si candida?

Post n°744 pubblicato il 27 Marzo 2014 da massimo.maneggio
 

COMUNICATO STAMPA

 

Oramai giunti alla fine di questo mandato elettorale (nelle fila delle opposizione al consiglio comunale di Mongrassano), tiriamo le somme. Tutto sommato è stata un’esperienza interessante e sicuramente costruttiva, che mi ha sicuramente fatto vivere momenti difficili, ma anche eccellenti attimi di confronto.

Avvicinato alla politica per l’amore verso il proprio territorio, da profano, mi sono ritrovato ad affrontare contesti e situazioni nuove, verso un sistema che coeso e chiuso a riccio ha reso ancor più duro il ruolo di opposizione, già limitato in una amministrazione piccola come quella di Mongrassano, dove i personalismi spesso prendono il sopravvento. Come dicevo prima, sono soddisfatto di questi cinque anni, che mi hanno dato una chiara visione dell’assetto politico/sociale del territorio, dandomi le giuste indicazioni anche in previsione di attività future, e perché no, anche le imminenti elezioni.

Con orgoglio ho lottato, seppur a volte commettendo errori di “gioventù” politica, ingannato magari dall’inesperienza, ma sempre mettendoci la faccia e assumendomi le responsabilità di ogni mia azione. Certo, tutto ciò ha portato alcuni a deridermi, a combattermi a denigrarmi, ma spesso in modo subdolo, mai viso a viso, tipico dei burattinai che amano muoversi nell’ombra.  Io non ho mai mollato la presa o perso la mia carica, nemmeno quando atti ambigui e coperti dall’anonimato hanno fatto da contorno alla mia attività politica.

Grande rammarico è aver fatto battaglie contro i mulini a vento, come sull’eternit sulle ex cartiera che, nonostante proclami di imminenti lavori di bonifica, ancora fa da capolino al vicino istituto scolastico. Ancora di più la vicenda del campo sportivo dello scalo: in una ultima comunicazione il Sindaco Mariani mi comunicava che non c’è nessun contenzioso in merito a questa struttura… allora io mi chiedo, perché è in questo stato? Perché sono anni che è oramai in balia della natura?

Tutto sommato ripeto, sono soddisfatto di come è andata, magari poteva essere fatto un po’ di più per la contrada dello Scalo che ha certo visto l’inaugurazione della nuova chiesa, opera finalmente portata a termine dopo decenni, ma che è anche martoriata appunto dall’eternit sulla cartiera, da strade che senza il Giro d’Italia versavano in pessimo stato, del campo sportivo in abbandono. Soprattutto lo Scalo non è stato mai interessato da iniziative pubbliche, perché si tenta a farle sempre nel centro storico (vedi sagra della castagna, giustamente più idonea a ridosso della montagna che nella valle, ma è lo scotto che si paga a vivere in periferia o in assenza di esponenti politici forti).

 

La mia posizione è la stessa di cinque anni fa, seppur non più legato alla compagine che all’epoca mi vedeva in corsa per il municipio: quel rapporto si logorò ben presto, per diversità di vedute di priorità su quali erano i problemi del territorio. La mia posizione futura? Non so sto ancora valutando, come e con chi, e  soprattutto se sarò della partita, sicuramente questi anni hanno dato giuste indicazioni e il giusto peso ad ogni partecipante alla vita politica del mio paese, e questo influenzerà significativamente le mie decisioni. Vedremo ora, nei prossimi giorni si cominceranno a scoprire le carte, per ora il tavolo verde è vuoto.

Alberico Salerno

 
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Sensation batte Gm Cosenza

Post n°743 pubblicato il 24 Marzo 2014 da massimo.maneggio

COMUNICATO STAMPA

 

SENSATION PROFUMERIE – GM COSENZA 3-0 (25-9, 25-12, 25-11)

Sensation Profumerie: Cristallino, Cufari (L), Cilione, Dulcianu, Fazzolari, Mazzone, Satriano, Argirò, Fiamingo, Cipolla, Lucà. Allenatore: Latella.

Gm Cosenza: Artesi, Mastroianni, Caruso, Abbruzzese, Senatore, Maione, Tuoto, Monaco (L). Allenatore: Buccieri.

Arbitro: Carmela Romeo

 

Ultima gara di fase regolare con vittoria per la Sensation Profumerie. Torna a vincere la compagine di Latella, che ha battuto la Gm Cosenza per 3-0 in una partita che non ha offerto un degno contradditorio. La Sensation Profumerie ha avuto vita sin troppo facile, con il punto positivo da individuare nella crescita graduale delle ragazze del settore giovanile, che hanno preso una buona confidenza con la categoria. Giovani e gente d’esperienza, dunque, con un pizzico di esperimenti: nel sestetto spazio per Satriano e Cristallino in posto quattro, Argirò e Fazzolari centrali, Fiamingo palleggiatrice e Cufari nel ruolo (quasi inedito) di libero, con comparsata iniziale in campo anche per Dulcianu e Cilione. Il 3-0 è stato salutato dal pubblico come un buon auspicio per i playoff, dove le ragazze di Gioiosa partiranno da seste, per affrontare la Futura Rc arrivata terza alla fine della regular season.

 

 

Ufficio stampa Polisportiva Gioiosa

 
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Zona industriale Rende, intervenite!

Post n°742 pubblicato il 22 Marzo 2014 da massimo.maneggio

 

COMUNICATO STAMPA

 

Costantemente presente sul territorio di Rende, l’attivista del Partito di Fratelli d’Italia Rende, Eugenio Aceto, con manifesto disappunto propone soluzioni concrete.

«Girare nell’area industriale di Rende, che ancora non capisco cosa abbia d’industriale, mette tanta ansia e tanta angoscia. Come si può pensare che ci sia chi possa venire ad investire in un territorio che manca in cose primarie?

Non bisogna sempre battere sulle solite cose: immondizia, illuminazione, e servizi di trasporto, diventeremmo i soliti caproni che seguono la scia degli altri, basta muoversi con le macchine e capire che la situazione è ben più grave partendo da cose basilari, come la messa in sicurezza di alcune strade rischiose per la circolazione dei veicoli, perché se qualcuno decidesse di avventurarsi nell’area industriale, dovrebbe prima imparare a guidare un fuoristrada o peggio ancora dovrà portarsi i braccioli in auto.

È impensabile che ci siano dei corsi d’acqua non segnalati e, peggio ancora, in prossimità di traverse importanti, già segnalate per diverse cadute di auto che si sono ritrovate con ingenti danni, basterebbe un semplice murettino di contenimento come quello classico delle aiuole, alto poco più di venti centimetri, per impedire la caduta delle auto e un’adeguata segnalazione di strada sdrucciolevole, ma invece cosa si fa?

Niente, si pensa solo alla riscossione, quando un’opera del genere come appena specificata, porterebbe alla soluzione di tanti problemi, si potrebbe anche pensare di chiedere alle aziende che si trovano in queste traverse di farsene carico, magari sottraendo la cifra spesa, dalla “leggerissima” tassa sui rifiuti imposta dal nostro Comune. Non sono necessarie grandi opere edilizie o urbanistiche per risolvere alcuni banali problemi, basta solo averne voglia e non rimanere nascosti nel silenzio che ormai è diventato assordante, perché le nostre menti urlano dentro di noi, chiedendo solo una cosa, la rinascita e valorizzazione del merito.

La posizione da cui partirà la nostra linea elettorale, come Fdi, è di una rinascita del territorio, facendo rinascere il ceto medio, quello che ormai sembra defunto.

Basta, infatti, a liste che non vogliono schierarsi dietro ad un simbolo, che utilizzano il nome di lista civica, posizionandosi, invece, apertamente a sinistra, solo per accogliere nomi provenienti dai più strani movimenti e giochi politici, pronti a dichiararsi “contro” a chi li ha fatti diventare importanti. Improvvisamente, sono convinti di poter volare liberi nel cielo azzurro, e invece non si rendono conto che sono ancora chiusi nella loro gabbietta, e sono solo stati esposti al sole, cosa vorrebbero dimostrare? La vita insegna che bisogna aprirsi al dialogo, altrimenti si rischia di ricadere negli errori di sempre.

Basta a squadre composte di giocatori che, in cerca di un partito dove approdare, si dichiarano di un più ampio modo di vedere la politica al punto tale da non definirsi né di destra né di sinistra. Da quando esiste l’uomo, esiste un modo diverso di interpretare le idee del popolo, ragion per cui, siamo aperti al vero dialogo con le forze politiche della nostra area, pronti ad intavolare aperte e democratiche trattative».

 

Eugenio Aceto

 

Fratelli d’Italia – An Comitato di Rende

 
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L'Unical abbraccia Gratteri

Post n°741 pubblicato il 18 Marzo 2014 da massimo.maneggio
 

RENDE Tutti in piedi per Gratteri: un gran successo di pubblico abbraccia idealmente il magistrato, intervenuto all’Unical nel secondo seminario del laboratorio di “Resistenza antimafia”. Nell’aula Solano, già un’ora prima dell’intervento di Gratteri, era difficile trovare posto, e molti dei cinquecento ragazzi hanno così seguito il seminario in ogni angolo, rendendo l’incontro ancor più familiare. Si parla di Chiesa e ‘ndrangheta, e le storie in Calabria sono alterne e anche poco conosciute, dai preti che non trovano il coraggio di fare il proprio dovere ai parroci che, al contrario, mettono la loro vita al servizio degli altri. Non poteva essere che il professor Giancarlo Costabile a introdurre i lavori: con il gruppo di “Pedagogia della R-Esistenza”, all’Unical, ha vissuto non poche esperienze, costruendo una nuova dimensione didattica in barba a tutti gli scettici. È una specie di “Romario del Salento” per i suoi studenti, che si spende in prima persona: «Utilizziamo una grammatica molto dura – dichiara Costabile – perché siamo consapevoli di ciò che affermiamo. La mafia ha ucciso tanti cittadini di diverse estrazioni, ma non c’è un solo accademico che sia caduto sotto il fuoco: l’università ha da tempo smarrito i suoi maestri, e noi li ricerchiamo fuori come con Gratteri, che rappresenta la Calabria degli onesti». Piovono applausi per il professore, con il rettore Gino Crisci che, in seguito, promette un’università migliore: «Ho avuto l’impressione che l’Unical in passato sia stata estranea ai temi della legalità: l’impegno ora dovrà essere sempre più forte, con i fatti e non con le parole». Con gli interventi anche di Gregorio Corigliano, presidente del circolo giornalistico di Cosenza intitolato a Maria Rosaria Sessa e di Franco Altimari, direttore del dipartimento di Lingue e scienze dell’educazione, la parola passa poi al magistrato, che dà subito un monito ai ragazzi: «Prendere una laurea con quattro-cinque anni di ritardo, e con i voti di 18 e 20 sul libretto sarà una tomba psicologica, perché si andrà in mano a gente abile a prendere in giro. Meglio tornare ai mestieri per riavere il sorriso e la dignità». Sul tema Chiesa e ‘ndrangheta, Gratteri non è tenero: «La Chiesa ha dimenticato i primi martiri, perché lo scopo era solo di contestare chi ha messo in evidenza questo. Dobbiamo morire con gli occhi aperti per non dare soddisfazione alla morte. Sino allo scorso anno, la Chiesa emergeva per i casi di pedofilia, mentre Papa Francesco ora è un rivoluzionario, cresciuto nella povertà, con la sua energia che proviene dalla crescita. La ‘ndrangheta è una minoranza, ma è organizzata, tanto che oggi sono i politici a chiedere i favori ai capiclan, in un rapporto che ormai si è ribaltato». Sul futuro, invita tutti i ragazzi a non mollare: «Consegneremo ai nostri figli un mondo peggiore di quello che ci hanno lasciato i nostri genitori, avendo calpestato, in modo egoistico, anche il “made in Italy”. Non abbiamo toccato il fondo, ma siamo nell’oscurantismo. C’è ancora però spazio per i “figli di nessuno” che dovranno fare più sacrifici e dobbiamo rimanere assolutamente nella nostra Calabria». Gratteri inoltre, ha definito la libertà come «la possibilità di dire quello che si pensa» e forse è proprio questo il vero messaggio globale dato da tutti quelli che, come i ragazzi di “Pedagogia della R-Esistenza”, hanno intrapreso un cammino di legalità e trasparenza.
Massimo Maneggio

L'Ora della Calabria 18-3-14

 
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Parte fiera san Giuseppe

Post n°740 pubblicato il 16 Marzo 2014 da massimo.maneggio
 

COSENZA Pronti, partenza, via ed è subito Fiera. Ed è subito pioggia. Puntuale come il taglio del nastro dell’evento più amato dei cosentini è arrivata la perturbazione che faceva pensare al peggio. Una bella botta d’acqua, per dirla come i cittadini bruzi, ma fortunatamente caduta ieri mattina

presto e che non ha annullato l’esordio della Fiera di San Giuseppe 2014.

Cielo plumbeo ma bancarelle aperte. «Meno ma va’», dice uno degli espositori fra i seicentocinquanta stand ufficiali. Se ci conti quelli “abusivi” (anche se da subito sono partiti i controlli della polizia municipale e dei dirigenti di Palazzo dei Bruzi), arrivi a 700. I cosentini hanno sfidato il cielo plumbeo e si sono tuffati su viale Mancini dove, da quando c’è l’amministrazione Occhiuto, la Fiera si snoda sotto gli immancabili cerchi luminosi che a sera s’accendono sopra le bancarelle. Se sul ponte Martire, la mattina, ancora i gazebo in legno non sono tutti aperti, diversa è la situazione su piazza Matteotti e su viale Parco dove è tutto già un fiorire di cose da comprare. Anche nel pomeriggio è stato buono l’afflusso di gente.

Un supporto, anche quest’anno, non mancherà per i venditori ambulanti che saranno impegnati nell’edizione 2014 della Fiera. Le associazioni di volontariato e i gruppi sociali hanno già preparato punti di accoglienza, in modo da rendere la Fiera anche un incontro tra varie etnie, per aprirsi al confronto con altri mondi. “InMensamente…Fiera” è un’opera supportata dalla Caritas dell’arcidiocesi Cosenza-Bisignano, dal banco alimentare e farmaceutico, dai medici dell’Auser e dalle tante associazioni promotrici, come l’Azione cattolica, L’Agesci, Calafrica, Moci, l’istituto buddista italiano “Soka Gakkai”, il centro missionario diocesano, il Cismo, le comunità filippine e cinesi, l’Unitalsi e la onlus “Stella Cometa”. I migranti saranno accolti dal servizio mensa, con mille volontari provenienti da una ventina di parrocchie del Cosentino, con un dormitorio di cento posti, un ambulatorio e un’area accoglienza con collegamento ad internet. Il tutto, si svolgerà nei capannoni dell’area delle ex officine ferroviarie di via Popilia, nella sede della “Stella Cometa” per la mensa e nel Moci per il dormitorio. Sino al 19 marzo, dunque, i volontari sono pronti alla massima ospitalità: «L’esperienza di accoglienza proposta nei giorni della Fiera si pone ancora una volta come espressione della richiesta di una radicale trasformazione dei rapporti sociali, economici, politici, culturali e giuridici, a partire dalla costruzione di un’alternativa fondata sulla libertà e sulle possibilità di vita di tutte e tutti senza preclusione alcuna che si basi sulla nazionalità, cittadinanza e/o luogo di nascita. I servizi resi nel corso della Fiera non si caratterizzano dunque come mera azione “caritatevole”, ma vogliono rappresentare concretamente questa esigenza di giustizia, che si materializza nell’incontro tra storie, volti, persone».

 

Mas  Man

L'Ora della Calabria 16-3-14

 
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Alonso - Raikkonen, chi il migliore?

Post n°739 pubblicato il 15 Marzo 2014 da massimo.maneggio
 
Foto di massimo.maneggio

Gli anni passano, i campioni restano. Fernando Alonso è arrivato a toccare i trentatré anni e appare ancora un ragazzino, anche se ormai è da tanto che non vince un titolo mondiale di formula 1. In mezzo tra l’era Schumacher e quella recente di Vettel, ha vinto due campionati e ha poi perso anche l’allegria, dopo esser stato frenato prima dalla McLaren e in parte dalla Ferrari. Ha fatto sceglie sbagliate, dall’appoggiare la riconferma di Massa al suo matrimonio con Raquel Del Rosario (che cantò anche a Sanremo un’assurda canzone sotto i suoi occhi), e davanti alle telecamere è diventato molto più sbruffone. Metamorfosi, presunzione o consapevolezza delle sue scelte? Chissà, ma quest’anno con una Red Bull ancora in ritardo evidente e altre avversarie in cerca di continuità, Alonso può e deve partire con tutti i pronostici dalla sua parte. La Ferrari di quest’anno è un’altra bella incognita, con le nuove regole che non aiutano di certo: il raddoppio dei punti all’ultima gara non è un fattore positivo per Alonso. Infatti, ha vinto soltanto una volta negli ultimi incontri dal momento in cui è al volante di una macchina automobilistica: soltanto nel 2005 con la Renault in Cina, dopo aver già vinto il suo primo mondiale. Occhio, quindi, a fare una scorta già prima per non soffrire nell’ultima ora e mezza. Ateo, giocatore di poker, ambasciatore Unicef e principe delle Asturie, da lontano non sembra neanche un pilota, per via di quell’altezza che proprio non si addice a un campione sportivo. Poi, una volta seduto in macchina, fa ricredere tutti. Già nel 2001 ci fu il suo esordio alla guida di una delle ultime Minardi, che in tutta la sua storia vivacchiò sempre negli ultimi posti, ma con Alonso almeno lo fece con gran dignità, mettendosi alle spalle anche qualche avversario ben più esperto. È Flavio Briatore, però, a puntare su di lui: un anno da collaudatore alla Renault - Benetton e poi il secondo volante nel 2003, al posto di Jenson Button e insieme a Jarno Trulli. Dal 2005 arrivò la definitiva maturità, con la Benetton che costruì una macchina a sua immagine e somiglianza, con anche l’intelligenza di affidarlo in mano a Giancarlo Fisichella per la definitiva consacrazione. Vinse il mondiale a settembre in Brasile e l’anno dopo lottò insieme a Michael Schumacher e una Ferrari in netta ripresa. La Spagna intera era dalla sua parte e fece il bis, non prima di aver firmato con la McLaren. E quella, forse, fu la sua rovina sportiva: mal sopportato già in partenza, si ritrovò in mezzo a spy story e all’esplodere di Lewis Hamilton, con il ritorno alla Renault che fu una rapida conseguenza. Siamo nel 2008 e durò due anni l’avventura, con il caso Piquet che lo convinse all’approdo in Ferrari. Lottò miracolosamente per il titolo nel 2012, contro Vettel che possedeva una macchina più competitiva e non era arrivato sfiancato al traguardo finale. Per tre punti non gli riuscì l’impresa del titolo conquistato in Ferrari, e anche nella scorsa stagione prese la piazza d’argento (la terza nelle ultime quattro stagioni) anche se il vertice era irraggiungibile. Statisticamente parte con questi numeri: 217 gran premi disputati, 32 quelli vinti, 96 podi, 1606 punti ottenuti, 22 pole position, 21 giri veloci. Ora dovrà puntare alla vittoria del titolo mondiale, per se stesso e per la Ferrari: nove anni senza gloria sono eccessivamente un po’ troppi.

 

Massimo Maneggio

 

Un ritorno da figliol prodigo? Meglio dire un ritorno da vincente. Per Kimi Raikkonen la nuova avventura in Ferrari rappresenta il riscatto verso tutti quei detrattori che, a cuor un po’ troppo leggero, preferirono puntare sulla coppia Alonso – Massa con effetti disastrosi, ora sotto gli occhi di tutti. E anche in questo caso, ovvero nel ritorno in Ferrari, Raikkonen ha dovuto vincere anche lo scetticismo. Come anticipato dalle colonne del nostro giornale nel mese di giugno scorso, la Ferrari aveva puntato su Kamui Kobayashi, terzo pilota ma soprattutto portatore di yen giapponesi, che in questo momento servono come oro colato. Il rifiuto di Kobayashi (!) per guidare la seconda monoposto della Ferrari, ha così aperto le strade al ritorno del finlandese dagli occhi di ghiaccio. Ed è stato meglio così: in paragone un conto è avere sul palco Leone Di Lernia, un altro è avere Frank Sinatra in frac. Personaggio schivo e restio ai microfoni, Raikkonen fa parlare la continuità a punti delle sue macchine, con le statistiche che meritano rispetto: 194 gran premi disputati, 20 quelli vinti, 77 podi, 969 punti conquistati, 16 pole position e 39 giri veloci. Dulcis in fundo, il mondiale vinto al primo anno in Ferrari nel 2007 all’ultima gara di campionato: bastarono 110 punti per vincerlo, scavalcando nella corsa Hamilton e Massa e contribuendo anche a portare il titolo costruttori alla Ferrari. Se l’esordio era stato ottimo, gli anni successivi furono un mezzo calvario, con una macchina poco competitiva che non poteva essere, certamente, sostenuta e adeguata per i ritmi di un campione del mondo. Nel 2008 divenne il gregario di Massa, che perse il titolo mondiale praticamente all’ultimo giro dell’ultimo gran premio, mentre nel 2009 cadde proprio in un’apatia sportiva che convinse la Ferrari al cambio, pagando a Raikkonen un anno di contratto per farlo stare fermo. Il finlandese non perse la calma (figurarsi: all’esordio in Sauber si addormentò poco prima della gara) e ripartì quasi da zero, correndo nelle macchine rally e nei Nascar e ripartendo, poi, nel 2012 con la Lotus che bruciò sul tempo la Williams, con un ricco contratto offerto e mai pagato sino in fondo. Il ritorno di Raikkonen nel circus è una festa nella seconda parte di stagione, quando s’inserì prepotentemente nella lotta al titolo: non bastarono 207 punti contro il marziano Vettel, ma dimostrò a tutti di non essere un pilota bollito. Nella scorsa stagione partì benissimo con quattro podi nelle prime cinque gare, ma si perse alle prime voci di mercato e agli assegni che tardavano ad arrivare. Ha saltato le ultime due corse per un infortunio alla schiena (con successiva operazione) e ora è ritornato in sella alla Ferrari, dove il suo ruolo appare subito un rebus. Sarà un secondo o un mezzo primo? Potrà rivincere un mondiale o fare da spalla ad Alonso? Certo è che non vedremo una copia di Felipe Massa, non si accontenterà di fare il gregario e, soprattutto, correrà sempre per vincere. Soprattutto, è arrivato per pochi spiccioli, in confronto a quanto successe nel 2002, con la McLaren che versò cinquanta milioni di dollari alla Sauber, per averlo come pilota da abbinare insieme a David Coulthard. Non sarà una primissima stella, ma non è neanche l’ultimo dei pianeti. Raikkonen sarà la scheggia impazzita di questo campionato automobilistico.

 

Massimo Maneggio

 

L'ora della calabria 

15-3-14

 
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In Mensamente Fiera

Post n°738 pubblicato il 14 Marzo 2014 da massimo.maneggio

COMUNICATO STAMPA

Dal 15 al 19 marzo si svolgerà a Cosenza InMensamente… Fiera, che raccoglie dal 2013 l’eredità di Fiera InMensa, ed è promossa dalla maggior parte delle organizzazioni fondatrici dell’esperienza. 

Ogni anno durante la Fiera di San Giuseppe giungono a Cosenza molti venditori migranti ambulanti: continuare ad accoglierli come accade dal 2002 (siamo al 13o anno!) significa andare controcorrente in un contesto attuale che rifiuta le migrazioni, l’incontro di culture, il rapporto con l’altro. 

Come recita la Carta di Lampedusa, le politiche di governo e di controllo dei movimenti delle persone, attuate anche dall’Unione Europea come elemento funzionale alle proprie politiche economiche, promuovono la disuguaglianza e lo sfruttamento, attraverso la separazione tra persone che hanno il diritto di muoversi liberamente e altre che per poterlo fare sono costrette a rischiare la loro stessa vita. 

L’esperienza di accoglienza proposta nei giorni della Fiera si pone ancora una volta come espressione della richiesta di una radicale trasformazione dei rapporti sociali, economici, politici, culturali e giuridici, a partire dalla costruzione di un’alternativa fondata sulla libertà e sulle possibilità di vita di tutte e tutti senza preclusione alcuna che si basi sulla nazionalità, cittadinanza e/o luogo di nascita. 

I servizi resi nel corso della Fiera non si caratterizzano dunque come mera azione “caritatevole”, ma vogliono rappresentare concretamente questa esigenza di giustizia, che si materializza nell’incontro tra storie, volti, persone. 

 Dunque anche quest’anno verranno allestiti diversi servizi e con il rinnovato sostegno della Caritas dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, del Banco Alimentare, del Banco Farmaceutico, dei medici dell’Auser, le associazioni promotrici (l’Azione Cattolica dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, l’AGESCI, Calafrica, il MOCI, l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, il Centro Missionario diocesano, il Cisom, la Comunità Filippina, la Comunità Cinese, Stella Cometa Onlus l’Unitalsi) allestiranno diversi servizi per accogliere i migranti.. 

I servizi offerti consisteranno in un servizio mensa (con la partecipazione di circa 1000 volontari, molti dei quali provenienti dalle 25 parrocchie dell’hinterland cosentino, dai gruppi scout e dalle associazioni), un dormitorio di circa 100 posti, un ambulatorio con medici volontari, un’area accoglienza in cui fraternizzare e incontrarsi, un punto internet. 

 

InMensamente… Fiera si svolgerà nei capannoni dell’Area delle Ex-Officine delle Ferrovie Calabro-Lucane site in via Popilia: nel capannone dell’associazione Stella Cometa Onlus si volgerà la mensa, in quello del MOCI il dormitorio. 

 

Comitato organizzatore di InMensamente… Fiera AGESCI, Azione Cattolica dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, MOCI ong, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Calafrica, Centro Missionario diocesano, Cisom, Comunità Filippina, Comunità Cinese, Stella Cometa Onlus, Unitalsi. 

Sostenuti da: Caritas dell’Arcidioces

 
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FRESA CUNZATA: LA "RICETTA" PER LA WEBTV A BISIGNANO

Post n°737 pubblicato il 13 Marzo 2014 da massimo.maneggio

Come si prepara una fresa cunzata? Prendete una fresa (ossia la metà di una focaccia tostata, con un buco centrale), cospargertela con un filo d'olio d'oliva, pomodori a quadretti, un pizzico di sale e origano quanto basta.

Se leggendo queste prime righe avete avuto l'impressione di essere su un blog di cucina non avete poi tutti i torti. Tuttavia, la "Fresa Cunzata", oltre ad essere un prodotto tipico della nostra tradizione culinaria, da circa tre mesi a questa parte, è anche il nome di un originale programma di webTV registrato a Bisignano.

Il programma "Fresa Cunzata" è stato ideato dal conduttore e giornalista Massimo Maneggio, da Graziano Fusaro (ospite fisso di ogni puntata) e da Lucantonio Iaquinta. L'impianto sul quale si basa il programma è abbastanza elementare: dimenticate le scenografie, la regia, il trucco e il parrucco. E' stato sufficiente, infatti, un tavolino inquadrato da una telecamera fissa e una location, sempre diversa nel corso delle 14 puntate finora registrate.

Le puntate, della durata media di 40 minuti, sono visibili sia sulla pagina Facebook della trasmissione che sul canale You Tube dedicato.  

Il conduttore, l'ospite fisso e i vari ospiti che, di puntata in puntata, si alternano intorno al tavolo, commentano le principali notizie di attualità di Bisignano e dell'Italia, davanti ad una fresa condita e ad un boccale di birra. Il programma non prevede censure o tagli nella registrazione e l'intento principale è quello di comunicare, in modo genuino, la realtà pura e cruda. Non c'è voglia di apparire o di fare polemica a tutti i costi. Il programma è leggero, ironico, apolitico e gli ospiti arrivano con naturalezza e senza bisogno di eccessive presentazioni.

Ultimo particolare, la fresa cunzata viene mangiata rigorosamente durante la discussione, come se si volesse, ancora una volta, ribadire l'immediatezza e il carattere informale del programma.  

Un modo nuovo di fare comunicazione che, spogliandosi del superfluo e dell'inutile, ha la capacità di rendere partecipe il web-spettatore, come se fosse seduto proprio intorno a quel tavolino, davanti a quella fragrante fresa cunzata.    

 

Giuseppe Caruso

 
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