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L'Europa centro-orientale resta stretta nella morsa del gelo, per l'azione di un potente anticiclone proteso dal Vicino Atlantico al cuore della Russia. Gli spifferi freddi raggiungono l'Italia, combinandosi con l'aria più umida azionata da una perturbazione iberico-mediterranea. Nei prossimi giorni lo scenario barico cambierà repentinamente su tutta l'Europa, per la progressiva espansione dal Circolo Polare Artico (a nord della Penisola Scandinava) di una saccatura gelida. Si andrà così a distruggere il connubio tra l'anticiclone oceanico e quello russo-siberiano e, nel complesso, il Vecchio Continente verrà raggiunto da un flusso artico con caratteristiche prettamente artico-marittime. La parte più intensa di questa sfuriata gelida interesserà la Penisola Scandinava ed in seguito buona parte dell'Europa Continentale, dove andrà a combinarsi con l'aria rigida continentale ora presente. Vedendo le proiezioni GFS per il 30 Gennaio, notiamo come la potente saccatura artica si espanderà verso il Mediterraneo, grazie all'azione di blocco dell'anticiclone delle Azzorre sui meridiani oceanici. Quando il culmine della nuova fase fredda? Probabilmente a cavallo fra fine Gennaio ed inizio Febbraio, almeno per quanto riguarda il Mediterraneo. Se venissero confermate le attuali indicazioni, l'avvezione artica potrebbe riuscire a penetrare anche il Centro-Sud, dove si potrebbero creare gli ingredienti giusti per un ottima fase ciclonica instabile. Le regioni settentrionali, per via dell'Arco Alpino, potrebbero trovarsi più svantaggiate da questa configurazione, che tuttavia necessita d'ampie conferme. Cosa accadrà nei primi giorni di Febbraio? Sembra probabile un parziale spanciamento dell'anticiclone delle Azzorre che andrà a distendersi verso l'Europa Centrale ed il Mediterraneo Occidentale, con l'Italia che risentirebbe dell'ingresso freddo ed instabile soprattutto per mezzo di correnti in penetrazione dalla Porta delle Bora. Non è escluso un nuovo connubio tra l'alta delle Azzorre e l'anticiclone russo. In sintesi, gli scenari restano ancora decisamente invernali, con probabili ripercussioni che si faranno sentire per la prima decade di Febbraio. L'entità dell'interessamento freddo dell'Italia resta ancora inevitabilmente in bilico, in quanto sarà determinante l'effettiva traiettoria della colata artica, attesa a partire da fine mese.