I L
N O M E
Ciò ch’è tra noi
Non hai voluto avesse un nome,
Eppure ci siamo sussurrati,
Quasi persi in uno sguardo,
Succhiati vite;
Non hai voluto ..
Se per più a lungo gustarne il sapore
Scacciammo il padron de la notte,
Se c’interrogammo,
Pur senza pretese ..
Quando il pietoso gestor d’ illusioni,
Trovatici esausti,
Ci carezzò il capo,
Noi traghettammo
Al di là di fumosa coscienza.
E senza un nome
Ad ogni sole
Si è risvegliato fresco
Come lo meritasse un nome.
Da un po’ sei via
Nessuna giocata per domani;
Chi investe affetto, e tanto,
Sarà pur buon incassatore,
Anche di dolore.
Quella cosa, ch’è senza nome, giace in letargo,
Lanciando sassi indolente
In uno stagno
Scrutando,
Se mai ci sarà,
La Nuova stagione.
Non la tua voce a fugar incertezza,
Non madreperla mano a tenere il presente,
Non scompigliabili chiome a ospitar l’irrequieto,
Non labbra tue di latte sui confini più arditi,
Nessuna pelle di seta per tumultuose razzie.
Nulla.
In questo tempo,
Che è sempre tuo tempo,
Il guardiano dei sogni la fa da padrone;
Giusto in sonno ti vivo
Senza dolore d’assenza,
Perché in sogno si sa
L’illusione è realtà.
Quando posso
Affido a le notturne ronde il ricordo.
Come candele rimaneggio le notti :
Quelle arse e quelle ancor da bruciare
E prima di obliare
Lancio pietre piane
A rimbalzar su lo stagno,
Schegge di desideri ..
Non so dove,
Illusori frammenti
In una qualche direzione.
Lancio dentro la notte
Un mio pensiero a te noto,
Sperando ti arrivi
Nella tua lontananza,
Occasione per leggerti dentro.
Dietro ai miei occhi,
Inaccessibili a stelle,
Ti lancio il Nome,
Anch’esso luce,
Ad onorar Nostro Tempo.
Dall’Aurora invisibile è reso,
Tra ipocrite Maree,
Ma poi risorge,
Ad ogni nuovo Buio ricompare
E si fa Grande,
Nella verità mia d’illusioni,
Nel caos di tue emozioni,
Nell’Arte nostra d’Intesa.
Non più timori,
Dormi serena,
Io già lo faccio,
Ha un nome adesso il nostro Amore,
E lo sai bene.
Inviato da: fluoritedifuoco
il 20/02/2006 alle 22:46
Inviato da: gattonanera
il 20/02/2006 alle 07:44