Creato da archetypon il 03/08/2005

Ombre di Luce

Davanti a me fluttua un'immagine, uomo o ombra, più ombra che uomo, più immagine che ombra. (W.B. Yeats)

 

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né giorno né notte

Post n°529 pubblicato il 21 Gennaio 2008 da archetypon
 


Ore 5e45: né notte né giorno — ed è chiara la preferenza per questa ora: io sono «ombre di luce»; io non sono carne, io non sono pesce.

 Passeggio nell’immobilità: l’aria è ferma; è ferma la foschia. È immobile la bandiera che sporge dal palazzo davanti ad una piazza immobile, circondata da lecci immobili. È immobile la fontana della piazza: neppure un torturante sgocciolio. Sono immoti i cinque lampioni che conto (cinque: perché mi tormenti?) sospesi in un nulla perché anche il cavo che li sostiene si confonde nella notte.

 Un cartello stradale: immobile oggetto per due movimenti: o avanti o a sinistra. Perché lo noto solo ora? A sinistra è un vicolo cieco, una strada senza uscita: ora comprendo.

 In stazione è tutto immobile: se non fosse per l’altoparlante continuerei a nullificarmi.

 Come vedi, mia cara, qui dal fronte niente di nuovo. E un «niente» mi separa da te: così oggi conosco già le tue azioni: o mi salvi l’anima, cara, o mi spari ancora.


Commenti al Post:
DONNADISTRADA
DONNADISTRADA il 21/01/08 alle 08:26 via WEB
...pericolo archè.
Pericolo!! Qui l'amica è demiurgo della situazione. Sai archè ci son quelli che se la prendono col governo, col tempo, alcuni solo con dio o ben che vada con saturno...
ben sapendo che ognuno di questi sono palliativi. Dura è la responsabilità dell'amica.
Mi sorge un dubbio:
lei sa di questa responsabilità?
 
 
archetypon
archetypon il 21/01/08 alle 09:04 via WEB
Non preoccuparti, Angy: solo, amplifico il mondo. Non ho "camminato" inutilmente: ne ho fatta di strada... Come te.
 
Ultimavez
Ultimavez il 21/01/08 alle 08:53 via WEB
Le cinque del mattino sono un limbo, in effetti, come le stazioni, come davanti ai cartelli stradali. Tu sei sospeso, come sempre, e descrivi quel mondo perfettamente, come sempre...
 
 
archetypon
archetypon il 21/01/08 alle 09:04 via WEB
Il limbo dei risvegliati.
 
purqua.pa
purqua.pa il 21/01/08 alle 09:19 via WEB
a quell'ora a calcata c'era la nebbia. l'immobilità era il nulla. nel senso che tutto era avvolto nel nulla. solo un canetto un pò idiota dava fastidio a due gatti. idiota. o ingenuo.
 
altenedea
altenedea il 21/01/08 alle 09:36 via WEB
ah.. rimettere la propria vita nelle mani di qualcun altro è cosa buona e giusta ma solo per "momenti", attimi di gioco. non sarebbe nè buono nè giusto, altrimenti. La tua poesia, sempre dolce e raffinata mi stimola il lato polemico.... (//pensierosa...) oibo'.... buon lunedì :)
 
preludiof
preludiof il 21/01/08 alle 09:52 via WEB
Certo che pero' la stazione a quell'ora è alienante! Non potevi che trovarci quello che hai scritto. Se vuoi ti consiglio posti con visioni molto ottimistiche. P.F.
 
mondoaparte2007
mondoaparte2007 il 21/01/08 alle 10:22 via WEB
Nel libro ri Remarque c'era una immobilità del fronte perchè nessuno dei due schieramenti riusciva a prevalere sull'altro ma nonostante questo tante cose succedevano ogni giorno ogni ora e soprattutto si moriva.la tua mi sembra più una immobilità esistenziale forse per la difficoltà di trovare in te delle motivazioni all'agire che non dipendano esclusivamente dal dipendere da qualcosa di "altro",da quel che leggo mi pare da una donna che mi sembra l'unica a poter scegliere come agire ta tanta immobilità Un saluto Un saluto
 
 
archetypon
archetypon il 21/01/08 alle 10:30 via WEB
"immobilità esistenziale": hai colto il senso delle allegorie. Ma, ripeto, è una amplificazione del (mio) essere.
 
tuathade
tuathade il 21/01/08 alle 11:48 via WEB
per quanto tutto intorno sia immobile, io ti sento vitale e fremente. "mi salvi l'anima o mi spari ancora"... oppure "tu mi spari eppur mi salvi l'anima".
 
lunagiallablu
lunagiallablu il 21/01/08 alle 15:08 via WEB
a quell'ora il giorno è ancora pura potenzialità...tutto può ancora succedere...si manifesterà poi...incantevole.
 
penelope0dgl0
penelope0dgl0 il 21/01/08 alle 21:06 via WEB
:-)) ciao.
 
ilcoraggiodelcuore
ilcoraggiodelcuore il 23/01/08 alle 00:03 via WEB
Hesse la chiamava "l'ora del lupo". In cui sembra che i confini tra la notte ed il giorno , tra buio e luce siano indistinti e nulla cambi o possa cambiare. Ma la parte istintuale in realtà si prepara alla lotta e alla caccia che porterà nutrimento, e la ns. consapevolezza di ciò ci dovrebbe far sperare all'infinita potenzialità che si apre di fronte a noi con la piena luce del nuovo giorno....ora magnifica .....
 
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- Goethe -


Quando devi scegliere tra due cammini, chiediti quale abbia un cuore. Chi sceglie il cammino del cuore non sbaglia mai.
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- C.G. Jung -

 

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