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Un blog creato da salvonapulitane il 15/01/2007

Bici Metropolitana

Vai anche tu al lavoro in bici? Ami la bici come te stesso? Vieni a trovarmi, ci scambieremo pensieri, commenti e quattro risate. Ciao,a presto

 
 

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La bici per andare a lavoro
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Il casco in bici serve eccome!Sempre?http://blog.libero.it/MetroBici/2168236.html

Studi e riflessioni sulle piste ciclabilihttp://blog.libero.it/MetroBici/2162759.html

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Il casco in bici serve eccome! Sempre?

Post n°5 pubblicato il 17 Gennaio 2007 da salvonapulitane
 
Foto di salvonapulitane

Salve, se mi permettete, vorrei commentare un argomento sulla sicurezza in bicicletta, già discusso in altri blog e siti internet, oltre che recentemente su Ecoblog (http://www.ecoblog.it/post/2474/e-pericoloso-mettere-il-casco), che ha intercettato uno studio di uno psicologo inglese, tale Ian Walker (http://www.drianwalker.com/). Secondo lo studio, lo psicologo ha pedalato su varie strade di Bristol in Inghilterra con e senza caschetto, rilevando, secondo i sensori montati sulla bici, che la distanza alla quale gli automobilisti lo sorpassavano era mediamente minore nei casi in cui indossava il casco. Secondo lo studio, il casco indurebbe gli automobilisti a non rallentare, nella consapevolezza che il ciclista sia maggiormente protetto.
Aldilà del fatto che il rilevamento dei dati, potrebbe essere stato arbitrario ed aver indotto a pedalare lo studioso con il casco con maggiore sicurezza, e quindi di qualche cm in più verso il centro della carreggiata, credo, e sono fermamente convinto, che questo studio porti a dei risultati diversi tra gli stati del nord-Europa (più abituati a rapporti stretti tra automobili e ciclisti) e quelli del sud-Europa con in testa l'Italia, dove, tranne che in pochi piccoli comuni illuminati come Ferrara, i rapporti tra ciclisti e vetture a benzina sono quasi del tutto sconosciuti ed ignorati. L'Italia, attraverso le sue amministrazioni locali, dovrebbe provvedere ad una estesa campagna di sensibilizzazione sulla bicicletta, intesa come veicolo attivo da trasporto, ma anche come veicolo che, obbligato dal codice della strada a circolare su asfalto assieme alle auto (in attesa delle benedette ciclabili), risulta il più fragile e critico di tutti gli altri veicoli.
Questa breve considerazione ci dovrebbe far riflettere sull'uso del casco da bici su strada. Premettendo che, l'obbligatorietà dell'uso del casco ai ciclisti che vanno su strada stroncherebbe sul nascere la già piccolissima adesione all'uso della bicicletta, sarebbe bene, a mio avviso, dettare una regola ed alcuni consigli.
L'unica regola obbligatoria, dovrebbe essere l'uso del caschetto per i minori di anni 14, come già avviene per i giovani sportivi che praticano sci. E' vero che sugli sci si raggiungono velocità maggiori, ma è pure vero che non si impatta sempre su di una superficie dura come l'asfalto.
I consigli per gli adulti sono di indossare il casco se:

1) si va al lavoro e si deve rispettare un orario preciso. Ho notato che quando si ha fretta in bicicletta è molto facile commettere errori di valutazione, e sotto sforzo, si ha anche la vista meno nitida

2) si esce per lunghe escursioni. Ci si può imbattere in strade ad alto scorrimento che non sono proprio adatte ai cicloescusionisti

3) si partecipa ad un qualsiasi evento sportivo. Che sia una corsetta tra amici o una downhill tra compagni, la competizione porta sempre a rischiare

4) si è nel traffico anche se molto lento. Il rischio di investimento è basso nel traffico bloccato, ma qualche automobilista stressato potrebbe darci quel colpetto che possa farci rovinare a terra

E' chiaro che il casco offre una limitata protezione in caso l'automobilista ci investa in pieno a velocità sostenuta, perchè non è progettato per questa eventualità, ma tra l'averlo ed il non averlo, io preferisco averlo. Io personalmente, nel traffico di punta, utilizzo anche un paraschiena corto per la zona lombare, che di inverno protegge anche i reni dal freddo. Tengo molto alla mia salute! Ciao

 
 
 

La bici per andare a lavoro

Post n°4 pubblicato il 16 Gennaio 2007 da salvonapulitane
 
Foto di salvonapulitane

Da quando uso la bici per i miei spostamenti dentro Roma, ne ho guadagnato in salute, economia, meno stress e un nuovo modo di vedere la capitale, non come una trappola ad orario, ma come un nuovo mondo da esplorare. Con la bici si possono scegliere una infinità di percorsi alternativi e questo ci porta a scoprire nuove strade, negozi e particolari che mai avremmo visto. Per questo vorrei che tutti potessero gioire di queste nuove sensazioni, ma per poterlo fare, è necessario che ci si organizzi prima. Niente di particolare, più o meno bisogna procedere ad una serie di ragionamenti che ci possano evitare spiacevoli inconvenienti, ne più ne meno di quei ragionamenti che si fanno quando si sceglie un auto adatta alle proprie esigenze, con o meno l'aria condizionata, quali consumi, se ci serve la trazione integrale ecc. Premetto che non sono un tecnico di biciclette, ma un amante delle biciclette, che ne ha provate un po' prima di trovare quella adatta. Devo anche specificare che non sto parlando della bicicletta da usare nel tempo libero, per quella si può anche scegliere senza pensarci su troppo, ma della bicicletta che ci deve trasportare a lavoro od all'università in tempi ragionevolmente più brevi di quelli che se usassimo l'auto e che sia un mezzo affidabile e longevo. In questo caso è fondamentale calcolare la distanza in km casa-lavoro/casa-università, perchè in base a questa le opportunità di scelta possono ampliarsi o restringersi al fine di mantenere un certo livello di comodità che non ci faccia rimpiangere la tonnellata di lamiera che abbiamo lasciato in garage.
Se, tracciando su di una mappa di Roma un cerchio di raggio di 5 km con centro sulla vostra abitazione, i luoghi dove vi dovete recare quotidiamente cadono internamente al cerchio, la vostra scelta sarà molto ampia. Questo perchè 5 km più o meno pianeggianti si percorrono con qualsiasi tipologia di bici in meno di 20 minuti senza sforzi, e se guardate la mappa sopra, vi potete rendere conto che in 5 km è compreso tutto il centro di Roma. Se sulla distanza di 5 km paragoniamo la velocità media in 20 minuti e cioè 15 km/h, con la velocità media calcolata per la città di Roma delle vetture che è di 6 km/h, il vantaggio in termini di tempo dovrebbe essere già sufficiente a motivare il ricorso alla bicicletta, senza contare gli evidenti vantaggi sul risparmio di tempo sul parcheggio, il vantaggio del risparmio di benzina e tutti i vantaggi di ordine ecologico. Non mi dilungo sui vantaggi perchè tratterò l'argomento su un altro articolo.
Torniamo alla bici adatta. Entro i cinque km, mi sento di sconsigliare solo le biciclette più economiche del tipo che si comprano in super offerta in qualche iper-mercato, che andrebbero benissimo per fare un giretto, ma che, a mio avviso, potrebbero nascondere problemi di inaffidabilità ed imprecisioni varie che scoraggerebbero subito i nuovi commuters (termine inglese per indicare chi va in bici al lavoro). A roma sarebbe utile, specialmente in centro sulle strade con fondo in san-pietrino, un ammortizzatore anteriore e gomme da strada un po' larghette per i tombini. Il vestiario su queste brevi distanze pianeggianti in città non è importantissimo, ma se comunque si vuole sudare il meno possibile (anche se andando a 15 km/h io non sudo proprio a meno che non ci siano 30 gradi), è meglio indossare un intimo manica lunga per lo sport, che favorisca la traspirazione, ed un windstopper per tenerci sufficientemente caldi dopo le prime pedalate; per completare, un paio di guanti ed il caschetto. La bici sarà equipaggiata con il portapacchi e le borsette che oltre a contenere l'occorrente per il lavoro, conterranno i vestiti da ufficio o solo la giacca, una mantella impermeabile e qualche attrezzino multi tool nel caso di piccoli inconvenienti. In totale la spesa non dovrebbe superare 350 euro più il costo del windstopper.
Se la distanza dal lavoro è compresa tra 5 e 10 km non bisogna disperarsi, ma organizzarsi un pochino di più. La scelta della bicicletta sarà orientata su modelli di fascia leggermente superiore e soprattutto più votati alla velocità, quindi è bene iniziare ad escludere battistrada troppo larghi e tassellati, e biciclette pesanti, perchè su distanze più lunghe si può incontrare qualche salita e la leggerezza della bici garantisce meno fatica e maggiore velocità con conseguente minore sudorazione. E' probabile che non si possa pedalare sufficientemente comodi con i vestiti da ufficio e quindi un cambio completo per quando si arriva è doveroso. Se non lo si vuole portare dietro, lo si può lasciare a lavoro in qualche armadietto (nei paesi del nord Europa, molte aziende offrono armadietti e spogliatoi con docce ai dipendenti che usano la bici). La spesa della bicicletta dovrebbe aumentare di un centinaio di euro e quindi tutto compreso dovremmo cavarcela con 500-550 euro (una bici per sempre costa come 6 mesi di assicurazione dell'auto) e il tempo di percorrenza, considerando la bici più veloce, dovrebbe rientrare nella mezz'ora.
Per distanze superiori ai 10 km non do nessun consiglio, perchè per coprirle tutti i giorni, bisogna essere molto organizzati, tecnicamente e mentalmente. Vi dico solo che io percorro 20 km per andare all'università tre giorni la settimana, anche con la pioggia. Il vestiario deve diventare molto tecnico e la bici deve essere leggera, veloce e affidabile. La mia costa 470 euro ed è una corsa con manubrio dritto. Adesso che sono allenato, impiego circa 45 minuti a percorrere i 20 km, ma con la bici precedente, impiegavo più di un ora faticando il doppio e sudando il triplo.
Spero che questo articolo sia di aiuto a tutti coloro che vogliono iniziare a vedere Roma in modo diverso.

 
 
 

Studi e riflessioni sulle ciclabili

Post n°3 pubblicato il 16 Gennaio 2007 da salvonapulitane
 

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Potrebbe risultare noioso e ripetitivo, ma purtroppo l'unico modo per ottenere la diffusione della bicicletta come mezzo di trasporto primario nelle nostre città, è quello di creare apposite sedi e strutture per difendere i ciclisti dall'ingombrante presenza delle automobili. Mi capita spesso di parlare con conoscenti ed amici che, dopo un primo stupore, dovuto alla mia comunicazione di aver rimpiazzato la moto con la bici, con cui percorro 20km in 45 minuti la mattina per andare in centro a Roma, esclamano: ma sei pazzo, non hai paura che ti mettano sotto. Certo che ho paura! Io abito a Vitinia e per forza di cose, devo affrontare o un pezzo di Ostiense od un tratto di Cristoforo Colombo extraurbana, nelle quali le auto (incurani dei limiti di velocità) frecciano a velocità spesso vicine ai 100 km/h. Dal momento che ritengo di non essere pazzo, applico le dovute precauzioni per limitare i danni in caso di investimento (anche se a quelle velocità mi farei molto male anche con una armatura medioevale) e quindi: caschetto, paraschena, guanti, vestiario tecnico per le abrasioni in caso di scivolamento, occhiali trasparenti per i sassolini o pezzi di pneumatico vaganti, e di notte,luce rossa posteriore, luce verde anteriore, luce rossa laterale e faro alogeno anteriore per i tratti più bui. Più di così non posso, il passo successivo me lo deve assicurare l'amministrazione comunale, con nuove e più sicure piste ciclabili, da non condividere con i pedoni sul marciapiede come ad Ostia (hanno speso due soldi per pitturare qualche km di marciapiede con grande disagio di pedoni e ciclisti) e sufficientemente protetta dagli arroganti automobilisti, che specialmente nelle ore di traffico di punta, diventano delle belve e pensano di dover avere sempre più fretta degli altri (ma per fare cosa? Per arrivare prima a casa a guardare la televisione?). Aggiungo quattro links, ottenuti semplicemente da internet:
http://www.fiab-onlus.it/downl2/prezpist.pdf
un accurato studio sui costi per tipologia di piste ciclabili a cura di Alberto Marescotti
http://www.fiab-onlus.it/tecnica/cicl3m.pdf
stato di fatto delle piste ciclabili in Italia
http://www.fiab-onlus.it/downl2/f_cicl.pdf
guida ai fondi per la ciclabilità
http://www.arpnet.it/becana/tesi/capitolo4.htm
Tesi studio sulle piste ciclabili in Olanda

Spero si evinca che in Italia c'è molto da imparare e tantissimo da fare e che la soluzione al traffico ed allo smog è subito dietro l'angolo. Basterebbe costruire una strada per auto in meno (scoraggiando l'uso dell'automobile), al fine di avere i fondi per dieci piste ciclabili, che toglierebbero migliaia di persone dall'auto e le farebbero sedere felici in sella mentre si recano a lavoro. Ciao a tutti

 
 
 

Autostrade per biciclette?

Post n°2 pubblicato il 15 Gennaio 2007 da salvonapulitane
 
Foto di salvonapulitane

immagineIl mondo è proprio incredibile! Anzi l'Italia è incomprensibile e Roma invivibile; noi poveri e bistrattati ciclisti siamo qui che combattiamo per pochi spiccioli da far destinare dall'amministrazione comunale a qualche misero km di "insicure piste ciclabili" spesso da dividere con i pedoni sui marciapiedi, ed in Canada e negli Stati Uniti si progettano AUTOSTRADE PER LE BICICLETTE. Si, avete capito bene, autostrade vere e proprie con una loro sede stradale rialzata, a forma di tunnel per riparare i ciclisti dalle intemperie e con sistemi di aerazione naturale che tengano il vento sempre in poppa. Secondo i progettisti, la spesa destinata a queste strutture sarebbe velocemente compensata dai risparmi sanitari dovuti alla diminuzione dell'inquinamento ed all'aumento dell'attività fisica di buona parte della collettività. Secondo gli studi, tali reti di mobilità, garantirebbero un alto aumento della percentuale di persone che si recherebbero in bici al lavoro, visto gli enormi vantaggi economici, sulla salute, sui tempi di percorrenza e parcheggio, sulla sicurezza e così via. Che ne pensate, nel 2080 le costruiranno anche a Roma?
I siti li trovate qui:
http://www.velo-city.ca/MainFrameset.html
http://www.biketrans.com/immagine

 
 
 

Non è forse meravigliosa?

Post n°1 pubblicato il 15 Gennaio 2007 da salvonapulitane
Foto di salvonapulitane

immagine
Di biciclette ne esistono una infinità di modelli, di marche, di
tipologie ........ Devo ammettere che prima che la mia missione di vita
fosse diventata quella di comunicare il mio modo di amare il pianeta
Terra, le biciclette esercitavano una attrazione meccanica incredibile
sui miei organi visivi ancorchè il mezzo per soddisfare il mio animo
ecologico. Se la guardate bene, la bici è un oggetto meraviglioso:
semplice ma studiato, leggero ma ideologicamente arcigno, trasparente
ma vistoso, silenzioso ma critico, di moda e fuori di moda allo stesso
tempo. La ricerca della bici perfetta, la soluzione a tutti i miei
problemi di trasporto ha visto il mio desiderio spostarsi su di una
moltitudine di biciclette, mtb, corsa, ibride, reclinate, urbane,
danesi ecc..., ed ha fatto sperimentare alle mie natiche un discreto
numero di sedute, larghe, affilate, da passeggio, comode, dure ecc...
Penso
di avere quindi una discreta esperienza di biciclette, ma non potrei
mai consigliare a nessuno quale bicicletta possedere, dal momento che
la scelta della bicicletta è un atto di grande intimità, di amore, di
piacere che un oggetto meccanico-estetico può suscitare su ogni singolo
uomo. Quello che posso fare è postare foto e links a oggetti d'arte
ciclistica non troppo costosi, tutti sotto i mille euro, che hanno
suscitato un irrefrenabile voglia di spendere in me.

 
 
 
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FIGO CHI VA IN BICI!

Mi è capitato di leggere molti articoli, che imputano il basso ricorso alla bicicletta come mezzo di trasporto, alla credenza che chi va in bici si sente inferiore ai conducenti degli  altri veicoli ed anche al fatto che, in più di una occasione, viene visto dai possessori di auto come il povero sfigato che non ha i soldi per permettersi il "suv di turno all'ultima moda". Secondola mia personale esperienza, la soluzione all'intima sensazione di inferiorità sarebbe facilmente superabile "COSTRUENDO NUOVE E PIU' SICURE PISTE CICLABILI", anche se io non mi sono mai sentito inferiore agli altri veicoli ed anzi, in sella alla mia bicicletta, mi sento il padrone della strada e combatto, nei limiti della sicurezza, per ricevere il giusto rispetto. Mi rendo conto però, che in rotta di collisione con un imponente ed inquinante Hummer, chiunque si sentirebbe un po' smarrito. Attendo quindi con ansia, che il comune di Roma spinga il piede sui pedali per recuperare la grande lacuna di piste ciclabili a confronto con le altre capitali europee.
Per quanto riguarda la faccenda di sentirsi o no uno sfigato, non ci sarebbe niente da dire, tranne che, in sella alla mia bicicletta mi sento fighissimo, alla moda, in linea con il pianeta Terra che ci ospita e, felice come un bambino. Per andare in aiuto a coloro che soffrono gli sguardi della solita pseudovelina accanto al povero conducente della sua misera auto sportiva, dico che è ora di tirare fuori il carattere, fregarsene di quello che pensano le moltitudini ignoranti e menefreganti del prossimo e dell'ambiente. Andate in una ciclofficina, in un negozo di biciclette o nella vostra cantina a recuperare la vecchia bici di papà, uscite a pedalare e sentitevi finalmente unici, fatevi ammirare da tutti mentre trasportate la spesa o mentre andate a lavoro, perchè fate parte di una minoranza esclusiva di eletti.
 

LE BICI CHE VORREI....MA NON POSSO!

Avenue airbase http://www.avenue-cykler.dk/ 
Mbk blu concept http://www.mbk-cykler.dk/streetbikes.asp
Raleigh rush hour http://www.raleighusa.com/images/items/Road/full/2007/R07_RushHour_steel-f.jpg
Sun bicycles aluminium cruiser http://www.sunbicycles.com/sun/bicycles/cruiserBikes/aluminumRetroCruiser/aluminumRetroCruiser.htm
Seven cycles Alaris http://www.sevencycles.com/images/road/alaris/pop.jpg
Felt v12 http://www.feltracing.com/store/images/extralarge/v12.jpg

Chissà, forse se vinco la lotteria me le compro tutte, anche se, a parte la Alaris della Seven che è in Titanio, le altre costano intorno ai 500 euro. Belle eh?
 

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