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Il blog curato dall'associazione Domus Idee che racconta quello che succede nella città normanna (Mileto) e nelle sue frazioni (Paravati - Comparni - San Giovanni e il rione Calabrò). La citta di Mileto si trova in provincia di Vibo Valentia in Calabria. (Si raccomanda una risoluzione minima di 1024 x 768)
 
 

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Una condanna a 5 anni

Post n°121 pubblicato il 04 Novembre 2007 da domusidee
 

   Una condanna a 5 anni e 6 mesi di reclusione. Questa la sentenza della quinta sezione penale del tribunale di Torino nei confronti di G. G. 54 anni originario di Mileto. L’accusa è di usura ai danni di un imprenditore di Orbassano, un comune in provincia di Torino, compiuta nel corso degli ultimi anni ‘90. La sentenza è stata emessa qualche giorno fa ed è stata riportata dai quotidiani La Stampa e Il Quotidiano. Secondo le informazioni ottenute G.G. ha effettuato un prestito di cento milioni di lire all’imprenditore, prestito rapidamente raddoppiato schizzando alla ragguardevole cifra di circa 440 milioni di lire. La vicenda in questione è collegata ad una più ampia inchiesta, coordinata dal pubblico ministero della procura di Torino Sandro Ausiello, che ha portato davanti al giudice altre sette persone (di cui una è nel frattempo e morta) per le quali il processo è ancora in corso in un secondo troncone. I giudici torinesi hanno accertato che l’imprenditore piemontese, trovandosi in una situazione economicamente difficile si è rivolto al giro dell’usura per recuperare in fretta il denaro necessario ad uscire dalla crisi. In quegli ambienti alcuni personaggi, poi indagati dal pm torinese, gli hanno consigliato di rivolgersi a G.G., che secondo quanto ricostruito dalla pubblica accusa, ha consegnato all’uomo due pacchetti da 50 milioni ricevendo in cambio a titolo di garanzia un assegno di 110 milioni di lire datato a 30 giorni. La pubblica accusa ha scoperto che nel corso dei mesi successivi l’imprenditore di Orbassano ha pagato interessi pari al 10-17 per cento mensili e quando ritardava nei pagamenti in denaro corrispondeva in natura con merce e prestazioni lavorative gratuite. La situazione è rapidamente degenerata portando l’imprenditore  a rivolgersi alle forze di polizia. Da lì è scattata l’inchiesta dalla quale è scaturita poi la condanna a 5 anni e sei mesi di reclusione che comporta anche una provvisionale a titolo di risarcimento nei confronti dell’imprenditore coinvolto pari a diecimila euro. Probabilmente l’uomo, difeso dall’avvocato Giacomo Gribaudi, presenterà ricorso in appello contro la sentenza.

 
 
 
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