Creato da domusidee il 30/03/2007
Il blog curato dall'associazione Domus Idee che racconta quello che succede nella città normanna (Mileto) e nelle sue frazioni (Paravati - Comparni - San Giovanni e il rione Calabrò). La citta di Mileto si trova in provincia di Vibo Valentia in Calabria. (Si raccomanda una risoluzione minima di 1024 x 768)
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I numeri di Mileto
Superficie: 34.95 Kmq - Abitanti: 7137 - Densità demografica: 204.18 Ab/Kmq
Altitudine del centro: m. 365 - Altitudine minima: m. 59 - Altitudine massima: m. 381
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Pubblichiamo integralmente una nota di Giancarlo Catanea, commissario del circolo cittadino di An, inviata alla stampa locale (e da questa pubblicata) sullo stato del trasporto ferroviario in rapporto alla città normanna e alla soppressione della fermata presso la stazione di Mileto dell'espresso delle 23.05 per Roma. "E ci risiamo. E’ la sorte di chi conquista giorno dopo giorno la predilezione e le attenzioni di una classe governativa costantemente impegnata nella ricerca di soluzioni funzionali alle attese dei cittadini. Emblema di questo modus operandi da perfetti boiardi di uno Stato sempre meno adiacente agli interessi collettivi e sempre più attiguo a quelli di una ristrettissima casta è la “razionalizzazione” del sistema ferroviario Laddove per “razionalizzazione” del trasporto pubblico deve necessariamente intendersi soppressione di qualsiasi mezzo idoneo ad accorciare le distanze tra il Sud relegato alle proprie sventure ed il resto di un paese sempre più periferico rispetto alle peculiarità europee. Succede anche questo: che la fermata dell’unico treno in grado di collegare Mileto alla Capitale d’Italia venga irrimediabilmente cassata! Ebbene si, il tragitto dell’Espresso 892 delle 23.05, che ha veicolato gioie e dolori di militari, semplici pendolari, escursionisti del fine settimana, concertisti, disoccupati in cerca di maggiori fortune, donne e uomini speranzosi di trovare medici e cure in nosocomi meno fatiscenti di quelli di nostra produzione, è stato per così dire “rimodulato”. Un’invenzione lessicale per significare che da questo momento chi vuole recarsi nella città dei Papi e degli Imperatori deve farlo attraverso le stazioni di Rosarno o di Vibo Pizzo. Vi è di più: chi ha sovrinteso alla “razionalizzazione” del trasporto ferroviario ha ben ritenuto che i giorni nei quali il servizio potrebbe essere maggiormente utile siano la Domenica, il Primo Novembre ed il 15 Agosto! E’ vero, è ora di confessarlo: da una scrupolosa indagine condotta dalle professionalità di rara e pregevole competenza delle Ferrovie dello Stato è emerso che i cittadini Miletesi e del comprensorio limitrofo, da anni e senza che nessuno se ne sia mai accorto, usano trascorrere la festa di Ognissanti ed il giorno di Ferragosto a Roma o giù di lì. Ed eccoli, premurosi, intervenire con una mossa da luminari e precettori dell’economia aziendale: l’espresso 892 non serve più salvo che in quei tre giorni dell’anno. Riduzione dei costi, del personale ( già ricondotto al lumicino!) e del tempo di percorrenza. Azzeramento del servizio ed aumento esponenziale del disagio. Ma questo poco importa! L’analisi costi-benefici, a giudizio dei vertici di Trenitalia, non deve produrre benessere ad un costo socialmente accettabile ma deve soltanto cagionare un netto taglio della spesa a beneficio delle laute prebende manageriali ed un crescente disservizio verso chi gode di già esigui diritti. Prima i milioni di euro ad Innocenzo Cipolletta e solo dopo, molto dopo, forse, i diritti dei cittadini. Diritti, che intendo ricordare a me stesso, interessano un bacino d’utenza che travalica i confini comunali. E l’equazione di microeconomia aziendale è servita! Ciò senza trascurare un fatto di una certa rilevanza: chi, per puro masochismo, osa presentarsi alla Stazione di Mileto prima dell’arrivo dei treni potrà beneficiare di una “comoda” sala d’attesa priva di porte, finestre e sedili. Tutto all’insegna di una rigorosissima austerity, compreso il telefono pubblico del quale è rimasto soltanto il ricevitore. Ma a questo punto aprire una parentesi è d’uopo: il senso civico che caratterizza alcuni miei concittadini fa rimpiangere le invasioni barbariche più feroci e cruente. Un miscela esplosiva, dunque, nella quale le pseudo strategie aziendali delle Ferrovie dello Stato sembrano avere la meglio sull’inciviltà più remota di un minuscolo gruppo di imbecilli impegnati quotidianamente nel danneggiare strutture pubbliche già profondamente carenti. Ritengo che la politica aziendale di Trenitalia possa riassumersi in quattro parole: evitare i disagi causati dagli scioperi frequenti, sopprimendo direttamente i convogli e nessuno l’avrà a male! Mi venga perdonata l’ironia con la quale ho inteso trattare un argomento che, di per sé, dispensa ben poco sarcasmo ma il problema è che abbiamo quasi finito le lacrime! Sarà premura di questo Circolo interessare nei prossimi giorni i vertici aziendali di Trenitalia dai quali pretenderemo risposte chiare e plausibili. Allo stesso tempo chiederemo alla parlamentare di Alleanza Nazionale, On. Angela Napoli, che sul tema interroghi il ministro competente. Il quale, anziché, sprecare tempo nel tentativo di escogitare ingegnose invenzioni per distruggere ciò che l’alluvione del 3 Luglio 2006 ha risparmiato, farebbe meglio a potenziare un trasporto ferroviario lacunoso e per certi versi totalmente inesistente. E pensare che questo signore è stato eletto in Calabria! Ma questo sembra essere il destino di chi vive in aree depresse, Obiettivo 1, sussidiate, avvantaggiate e beneamate niente po’ po’ di meno che dal Presidente del Consiglio dei Ministri in persona, mica dall’ultimo di quella pletora di oltre 100 Sottosegretari di Stato dei quali si ignorano le reali funzioni". |
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