Un blog creato da Mille_Piede il 10/02/2007
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...............
Inviato da: silenzio_in_sala
il 03/03/2008 alle 22:28
Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo. A.
Inviato da: scrittocolpevole
il 20/12/2007 alle 20:21
Hai visto mai, che diventi famosa, per me ti sei montata la...
Inviato da: Fildilama
il 27/06/2007 alle 20:07
Già...mi avete lasciato appeso ilracconto!
Inviato da: Donna_Ombra
il 26/06/2007 alle 16:36
Ehi, ehi! Bella iniziativa, ma sembra vi siate persi!!!???...
Inviato da: AracnoMania
il 21/06/2007 alle 12:00
Inviato da: silenzio_in_sala
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Inviato da: scrittocolpevole
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« Capitolo quattro. Il v... | La valigetta. » |
Scritto da La Chambre d Isabeau Uscì dalla foresta che il sole era già basso all'orizzonte.Come un'apparizione maligna, nei rossi raggi del sole calante, appariva come uno Spirito del Male coperto di sangue secco e raggrumato, dagli occhi di pazzo, cattivi e scellerati. I quattro cani dello Xoor alzarono la testa.Il vento aveva portato alle loro narici l'odore della Bestia e del sangue, e del desiderio di sangue da versare.Uggiolarono come cuccioli, si alzarono dal loro giaciglio e con la coda tra le zampe si allontanarono da quell'odore di morte. Piombò, ansante, in mezzo al piccolo accampamento come una furia. In mano brandiva una rudimentale clava ricavata da un femore di uro ove da un lato vi aveva attaccato una punta di selce. Laika era intenta a cucinare e non alzò nemmeno lo sguardo. Lo Zamaj balzò fuori dalla tenda all'uggiolare dei cani e tentò, con versi gutturali, di richiamarli a sè. Inutilmente, se ne restarono ai margini della boscaglia. Di Luve nessuna traccia, sicuramente era rimasta rintanata. I due uomini iniziarono a studiarsi guardinghi. Lo Zamaj era lievemente stupito dall'ardire di Koku. Presero a muoversi in circolo attorno al fuoco. Laika li ignorava,lo sguardo spento. Lo Zamaj impugnava una delle sue lance e studiava il momento adatto per sferrare l'attacco. Sembrava divertirsi. Con gesto simile ad una saetta scagliò la sua lancia. Con un balzo Koku cercò di trovare scampo, ma la punta di selce si conficcò nel suo braccio. Digrignando i denti la estrasse. Uno schizzo di sangue colpì Laika sulle labbra. Con aria trasognata se le leccò e il suo sguardo riprese vita. Si rese conto della situazione e, senza pensarci, lanciò dei tizzoni ardenti contro lo Zamaj che cadde al suolo contorcendosi dal dolore. Laika scappiamo, abbiamo pochissimo tempo. Entrarono nella boscaglia, il cuore in tumulto, incuranti dei rovi e degli spini. Koku sanguinava copiosamente. Fermiamoci, lasciati curare. No, lo Zamaj ci sta inseguendo. Se ci raggiunge per noi è la fine. Ripresero la loro folle corsa. i polmoni urlavano in cerca d'aria, i piedi sanguinavano e il sudore accecava la vista. In lontananza i cani abbaiavano furiosi. All'improvviso Koku mise in piede in fallo e franò al suolo, Laika fu su di lui per cercare di aiutarlo. I loro occhi finalmente si incontrarono. Per sempre? Si, per sempre. Di nuovo via. Lontano dal villaggio, affinchè la collera dello Zamaj non si abbattesse sugli altri. I cani erano sempre più vicini e Koku perdeva le forze a vista d'occhio. Dobbiamo nasconderci. Un piccolo anfratto, ricoperto di muschi e licheni. Vi si rintanarono cercando di tenere a bada il respiro e il battito del cuore. Per sempre? Si, per sempre. Si abbracciarono stretti. Koku sopra Laika a difenderla. Eccoli. Erano giunti. I cani e lo Zamaj, simili a demoni. Sembrarono allontanarsi. I due corpi abbracciati smisero di respirare. No, i cani percepirono l'usta. Era la fine. Per sempre? Si, per sempre. Koku afferrò la punta di selce della sua clave e con un gesto deciso squarciò la gola di Laika, mentre la lancia dello Zamaj gli affondava nella schiena. I cani ulularono impazziti all'odore del sangue. Nella sua tenda il Vecchio del Tempo ebbe un sobbalzo. Una nota distorta nel fluire lento delle cose: qualcuno delle Terre del Sole non era più. Si concentrò, lasciò la sua mente vagare. Oltre i monti, oltre il bosco. Vide i due corpi abbracciati e insanguinati. Continuò oltre, verso nord e vide uno sconfitto Zamaj procedere lento. Alle sue spalle i cani e una donna con i capelli gialli. Le genti delle Montagne di Ghiaccio avrebbero ancora patito il gelo. Il Vecchio sapeva cosa doveva fare. Con immensa tristezza si incamminò verso l'anfratto. Sapeva che era molto lontano e lui era vecchio e stanco. Si fermò spesso per riposare. Quando giunse alla cavità gli animali del bosco avevano già fatto il loro lavoro. Rimanevano solo ossa spolpate. Il Vecchio del Tempo scavò una fossa bella profonda. Con gesti delicati ricompose i due corpi abbracciati. Li ricoprì con un grande tumulo, come si usa per gli eroi. Era triste il Vecchio. Si accosciò accanto alla tomba e intonò il lamento funebre A te Koku a te Laika vanno le mie lacrime. Che possiate restare per l'eternità abbracciati. Trasse un profondo respiro e si volse per il ritorno. Sapeva che il tempo non avrebbe cancellato il loro amore. |
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Benvenuti!
MillePiedi, che cos'è?
E' innanzitutto un gioco. Un divertimento. Un momento leggero.
Ha la forma di un blog, di un blog collettivo. Ma alla fine sempre gioco è.
Come funziona MillePiedi?
E' forse più difficile da raccontare che da fare.
Partendo da una frase/traccia data dalla redazione, il primo blogger invitato a partecipare comporra' il suo post, per poi passare il testimone ad un altro blogger a sua scelta per il post successivo fino alla conclusione del racconto stesso, che in genere potrebbe svilupparsi in una decina di post: in fondo è un racconto, non un romanzo!
Chi scrivera' l'ultimo post del racconto, lancera' anche la frase/traccia per il racconto successivo, oltre a scegliere naturalmente il blogger da invitare a proseguire il racconto. Non è necessario fermarsi alla piattaforma di Libero, più ci si allontana dai confini, meglio è.
I post dei blogger invitati, dovranno essere inviati via email alla redazione che provvedera' a pubblicarli.
MillePiedi nasce come un semplice strumento di divertimento, il titolo ne e' una espressione evidente, e dalla curiosita' di vedere come la fantasia ed i diversi stili dei vari blogger che si presteranno a scriverne i post, svilupperanno un'esile traccia, un incipit, in un racconto a piu' mani che potra' cambiare di direzione ad ogni post, a seconda di quel che decide l'autore, senza nessuna restrizione.
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Chi scrivera' l'ultimo post del racconto, lancera' anche la frase/traccia per il racconto successivo, oltre a scegliere naturalmente il blogger da invitare a proseguire il racconto. Non è necessario fermarsi alla piattaforma di Libero, più ci si allontana dai confini, meglio è.
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SandaliAlSole
ventodamare
Non credere che non ci siamo accorti delle incongruenze nei racconti con i capitoli precedenti, dei cani che mangiano tutto tranne le ossa contrariamente al loro istinto, ed altre incongruenze che hai notato, ma noi, io e sandali, non vogliamo essere correttori di bozze, e neppure degli editori.
Ogni blogger che ha scritto lo ha fatto in totale autonomia, per puro divertimento.
I professionisti sono altrove, qui si gioca.
Quel che mi sta a cuore e' che lo spirito del puro momento di divertimento non diventi qualcosa di competitivo. Ognuno di noi ha l'intelligenza di capire cosa sarebbe migliorabile in un racconto, ma non e' lo spirito che anima il blog.
Cio' non toglie che tu non sia libera di criticare, ci mancherebbe altro, ma voglio che sia ben chiaro cosa stai criticando. Un saluto.
Credimi, tutti i contributi sono ben accetti, ma che non si pretenda da questo luogo di essere diverso da ciò per cui è nato :)