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PALABRAS

Post n°38 pubblicato il 30 Settembre 2008 da ellybuji
 
Tag: Vita

C’è una cosa che mi ha sempre fatto uno strano effetto: dalle mie parti si usa chiedere ad una ragazza quando esce: “Esci col moroso o da sola?”, per dire: “Esci col moroso o con le amiche?”.

Io non lo so, sarò paranoica, esagerata, maniaca del corretto utilizzo delle parole, ma non capisco il perché, me lo chiedo da molto tempo e la risposta che mi sono data, più o meno assurda, è che è un’espressione linguistica che si basa su una concezione maschilistica della vita.

Sì, proprio così: ora, premettendo che da sola come un cane non esco, non l’ho mai fatto e tra l’altro non lo fa nessuna, a meno che non sia per portare a spasso il cane (che poi allora perché si dice sola come un cane??? Boh!!!) o andare dalla parrucchiera (alcune non fanno nemmeno quello da sole), e specialmente se mi vedi uscire tutta truccata, con la camicetta nuova, i jeans a sigaretta e i sandali gioiello diciamo che dovresti capire che non sto andando esattamente a fare la spesa da sola o dal fornaio sotto casa, insomma, perché mi fai la fatidica domanda?

Vi chiederete: cosa succede? Succede che quando tua nonna ti chiede per la trecentesima volta nella tua vita: “Esci col moroso o da sola?”, quando sa che non lo fai mai e le hai risposto altre 300 volte “Da sola non esco, lo sai” ti innervosisci un pelino…
Poi quando 3 o 4 persone ti chiedono “Sei andata in vacanza?” e tu rispondi: “Sì, sono stata a Rodi” e loro ribattono: “Col moroso o da sola?” il nervoso lascia il posto alla rassegnazione…

Ora, mia nonna posso anche capirla perché ha una certa età e questa può e deve essere considerata una banalità, una storpiatura linguistica, ma credo che sia anche dalle piccole cose che si capisce come ragionano o meglio Sragionano le persone…

Le parole vanno utilizzate correttamente, in modo appropriato, ce ne sono milioni proprio per non sbagliarsi!!! Perché da sola? Cosa vuol dire? Che io senza lui non sono niente?? Che le amiche forse non vengono annoverate nella categoria delle “persone”? Mah…
Sembra quasi che sia una vergogna avere il moroso ma uscire con un’amica…

E non lo dice o lo pensa solo mia nonna che ha 77 anni, ma anche tante persone giovani e si penserebbe in gamba…
E’ il male del vivere in provincia: purtroppo tanti non capiscono che una persona è una persona indipendentemente dal fatto che abbia il ragazzo o meno: io sono io, Elisa, e anche se sono fidanzata conservo una mia identità, le mie idee, le mie passioni, le mie amicizie e il mio modo di concepire la vita, e non esiste niente e nessuno che possa farmi rinunciare a me stessa, a quello in cui credo, per cui esisto. Molte ragazze invece non hanno una propria personalità e si annullano, seguono l’uomo ovunque vada, anche al cesso, escono solo con lui, parlano dicendo le sua frasi e alla domanda: “Cosa facciamo?” rispondono “Quello che vuoi tu, amore”, “Sì, ma cosa preferisci?” “Per me è uguale”
Aiuto, non c’è nulla di più ammosciaopalle!

E’ come in quella pubblicità che trasmettono ultimamente in tv, quella della bambina che gioca a fare l’adulta, con i vestiti e le scarpe della mamma, e si lamenta del marito che la trascura perché guarda la partita e non la calcola, non la nota, bla bla bla, poi, ad un tratto, ha il lampo di genio: comincia a cucinare le lasagne con le sottilette e… magia, il marito la guarda e le sorride anche; la bimba, allora, tutta contenta, si tiene l’uomo e le annesse lasagne.
Ah beh allora!!!

Ma porca paletta, che cavolo insegniamo a queste bambine? Che l’uomo si conquista così? E poi che uomini sono questi? Me lo dovrei anche voler tenere uno così??? Ma per piacere, se vogliono una cuoca che vadano al ristorante, e se l’uomo si prende per la gola lo prendo anche io, sì, ma con 2 mani intorno alla gola!

Come quegli uomini che lasciano le mogli in casa e vanno al bar tutte le sere con gli amici, quelli che stanno con lei fino a mezzanotte e poi vanno a ballare o a giocare a poker fino alle 4, no, no, mi dispiace, non fanno per me, e non dovrebbero fare per nessuna, a meno che non ci si consideri meno di una pezza da piedi. E’ come quelle donne che aspettano di sapere cosa fa il moroso per decidere se stare con lui o ripiegare uscendo con l’amica, quelle che escono solo con gli amici di lui e si ritrovano a parlare tutta la sera con le morose degli altri (che nel 90% dei casi manco conoscono bene e sono pure noiosissime) sedute sul divano a parlare di bimbi, pappe e pannolini mentre gli uomini sono in sala che se la spassano a giocare alla playstation, a bere birra e danno il via al rutto libero…
Mamma mia che brutta immagine! Quelle sì che escono da sole anche se sono con il moroso! Piuttosto di finire così rimango zitella!!!

Preciso che mia madre e mio padre non sono così, perciò non credete che io sia rimasta traumatizzata nell’infanzia da un modello genitoriale sbagliato, sono proprio io che sono una rompicoglioni, femminista e pignola, che crede nel valore di ogni persona, che pensa che tutti siamo uguali e che non smette mai di sperare che la gente apra gli occhi e cominci a capire che certi modelli di comportamento sono sbagliati, offensivi e riduttivi, a partire anche dalle parole…
Le parole sono importantissime, sono il veicolo delle idee che trovano in esse il modo per diffondersi..
La parola ha potere creativo, può formare opinioni, può influenzarle, in una direzione o in un’altra. Basti pensare che c’è una vera e propria “branca” della filosofia, l’ermeneutica che si basa sull’analisi della parola ( = termine che indica l’arte di interpretare ciò che un autore ha scritto, l’insieme dei metodi che devono essere applicati per comprendere nel miglior modo possibile un testo) perciò ogni qualvolta si parla bisogna stare attenti!

Insomma, concludendo, la prossima volta che mia nonna mi chiede se esco da sola o col moroso le dico che esco con l’amante, voglio vedere che cosa risponde!!!

Un sorriso a todos

C'era una volta
In un paese lontano lontano,
Una bellissima principessa,
Indipendente e sicura di se stessa

Incontrò una rana mentre stava seduta
Contemplando argomenti ecologici
Sulle sponde di un laghetto incontaminato
In un prato verde vicino al suo castello.

La rana le saltò in grembo
E disse "Elegante Signora,
io ero un bel principe
finchè una strega cattiva
non mi fece un incantesimo.

Un bacio da te, comunque,
ed io ritornerò ad essere
il bel principe che sono


E poi, dolcezza, noi ci potremo sposare
E mettere su casa nel tuo castello insieme a mia madre.
Dove tu potrai cucinare per me
Lavare I miei vestiti
Portare nel tuo grembo
I miei figli
Ed esserne per sempre grata."


Quella sera
Mentre la principessa cenava beatamente
Con gambe di rana saltate in padella
Con un vino bianco
Ed una salsa di cipolle
Ridacchiava a pensava tra sè e sè
Col cazzo

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Commenti al Post:
Kastania
Kastania il 02/10/08 alle 16:20 via WEB
..come al solito, totalmente in sintonia con il tuo pensiero! ;)
 
ellybuji
ellybuji il 06/10/08 alle 14:25 via WEB
Meno male, almeno non mi sento pazza... O forse siamo pazze tutte e 2????!!!
 
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