Creato da nami.1991 il 04/03/2013
Per chi è appasionato di Mitologia
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 2
 
 

 

« Mitologia Fenicia - Il f...Mitologia Fenicia - L'a... »

Mitologia Fenicia - Le imprese di Elissa (Capitolo 10)

Post n°41 pubblicato il 22 Marzo 2013 da nami.1991

Europa e Cadmo, principi fenici originari di Tiro, hanno diffuso il genio del loro popolo in cntrade remote. Ne seguirà l'esempio, dopo alcuni secoli (verso l'850 avanti Cristo), Elissa, principessa di Tiro. Anche'essa destinata a grandi imprese.
I romani la chiamarono "Didone", che in latino significa l"Errabonda". Il nome allude a un destino avventuroso.
A lei, costretta a fuggire la città natale e cercare rifugio altrove, si deve la fondazione di un immenso impero. Ma come potè giungere a tanto una principessa baciata dalla fortuna, nel cui futuro parevano esistere solo giorni lieti?

IL DELITTO DI PIGMALIONE

Elissa aveva sposato Asherbas, che amava più d'ogni cosa al mondo. Asherbas era sacerdote di Melqart. Era un uomo ricchissimo.
In quel tempo, Pigmalione, fratello di Elissa, regnava su Tiro. Anzichè rallegrarsi del superbo matrimonio della sorella, nel cuore del re divampava la cupidigia.
Ma celatamente. Fino al giorno in cui, nel massimo segreto, decise di assassinare il sacerdote di Melqart e d'impadronirsi delle sue ricchezze...
Una sera Elissa giocava con le compagne nel suo palazzo in attesa del ritorno di Asherbas dalla caccia. Passarono i minuti e poi le ore.
Asherbas non rincasava. Straziata dell'inquietudine, Elissa consultò la sorella Anna. Costeri la rincuorò, dicendo: -Non inquietarti, sorella. Non scordare che Asherbas è il sacerdote di Melqart. Senz'altro una città vicina l'ha mandato a chiamare per un sacrificio urgente.
Elissa andò a letto com la morte ne cuore.

IL SOGNO DI ELISSA

Quella notte, Elissa dormì sogni agitati. Prima di coricarsi aveva acceso un cero, invocando il nome di Baal onnipotente: "O Baal, cui nulla è impossibile, fà che il mio sposo ritorni!".
Ciò non le risparmiò un lugubre sogno: vide Asherbas pallido, macilento e spaventevole. Sul capo portva una corona di mirto. D'un tratto prese a parlare con voce roca: "Fuggi subito di qua, Elissa, prima che sia troppo tardi! Tuo fratello, scellerato!, mi ha ucciso.  Mi ha attirato a palazzo, con pretesto di chiedere consiglio. Le sue guardie mi sono piombate addosso come avvoltoi!.
Lui vuole il mio tesoro! Tu sola sai dove si trova. Sii mia degna erede. Corri a prenderlo, raduna pochi fidi e fuggi torsto e lontano...".
Elissa si risvegliò di colpo. Emise alti gemiti, prese a battersi il petto. L'amatissimo sposo era morto.
A che pro sopravvivere, sola contro tutti? Alfine il coraggio della principessa ebbe il sopravvento.
Quando si riscosse, la decisione era presa. Per sfuggire alle grinfie dell'infido fratello, non avrebbe lasciato nulla d'intentato.
Raccolti intorno a sé i fedeli, nascosto il tesoro, sarebbe fuggita lontano.

LA FUGA

Tosto Elissa di dispose a escogitare un piano di fuga. Sapeva che non c'erà un minuto da perdere. Pigmalione era pericoloso. Puri di agguantare il tesoro, era disposto a tutto.
Con lui si doveva giocare d'astuzia. Il senso di pericolo incombete mise le ali a Elissa.
La principessa escogitò uno stratagemma degno degli avi fenici! Era un piano da eseguire nottetempo.
Convocò uomini fidi cui impartire gli ordini: Asdrubale, Amilcare, Maarbale e Achab.
-Fate attenzione- disse Elissa- il tempo stringe. Dobbiamo lasciare Tiro appena possibile. Caduta la notte, nasconderemo il tesoro di Asherbas nella stiva della mia nave. Sul ponte troverete dei sacchi di farina...
-Sacchi di farina?- esclamò Maarbale.
-Niente domande, vi supplico...Al momento opportuno, capirete tutto! Per quel che mi riguarda, ancrò da Pigmalione e lo implorerò di concedermi un pò di riposo su un'isola vicina.
Bisogna pur spiegare la partenza della flotta...E adesso, al lavoro!
Gli uomini di Elissa avevano imbarcato il tesoro e i sacchi di farina, secondo le istruzioni. Al sorgere del sole, tutto era disposto per la partenza.
I soldati di Pigmalione erano già là. Armati fino ai denti.
Il loro signore li aveva incaricati di sorvegliare attentamente la principessa e avvertirlo del minimo gesto sospetto.
Un corno da nebbia lanciò il suo lungo richiamo. Gli ormeggi furono tolti. La nave salpò a vele spiegate.
Quando la città di Tiro fu ridotta a un puntino sull'orizzonte, Elisse decise di attuare il suo stratagemma. Sorse sul ponte di prua.
Quindi, lanciando grida strazianti, prese a mattersi il petto e dire:-Asherbas, sposo mio amatissimo, a che mi giova tutto quest'oro senza te? Addio perle, diaspri, corniole..D'ora in poi voglio essere povera!
In quella i suoi uomini, che attendevano giusto il segnale, si diedero a gettare in mare i sacchi di farina. I soltadi di Pigmalione con ebbero tempo di fiatare: già l'ultimo sacchi colava a picco.
S'erano fatti giocare come dei bambini. I sacche, che gli erano stati spaccati per vettovaglie, racchiudevano dunque il famoso tesoro! O così credevano...Come confessare al re il tranello di cui erano stati vittime?
Ci avrebbeo rimesso senz'altro la testa. Meglio perciò accordarsi con la donna. Benchè giudicasseso folle.
Tanto si dicevano i soldati di Pigmalione, paralizzati del terrore, mentre Elissa e i suoi tripudiavano.
L'astuzia della principessa era riuscita di là di ogni speranza. Non soltanto erano fuggiti dalla città di Tiro, ma col tesoro intetto.
Nella mente di Elissa di accavallavano i progetti sul futuro...

IL LAMPO DI GENIO DI ELISSA

La nave viaggiava ormai da molti giorni quando la vedetta gridò:"Terra!".
Elissa e i suoi videro in lontananza una distesa di terra a perdita d'occhio: era l'Africa. Accostarono e sbarcarono il carico: cavalli, vesti, vettovaglie e...il tesoro.
Ordinati in lunga carovana, i tiri intrapresero la marcia, in cerca di un luogo ospitale ove insediarsi. Quella terra, però, pareva già occupata.
Strada facendo, s'imbatterono in un indigeno. Disse che la regione era governata da re Iarba. Elissa gli chiese decisa: -Posso incontrare il tuo re, mio nobile straniero?
-Seguitemi, vi porterò da lui. Quando saprà chi siete, vi darà certo udienza.
Il re Iarba era persona malvagia e spregevole. Aveva barba aguzza e occhi che sprizzavano malizia e inganno.
Fece entrare Elissa nella sua tenda. I compagni, ansiosi, attendevano fuori. La principessa non si perse in preamboli.
Chiese direttamente al re il permesso d'insediarsi coi suoi in terra d'Africa. Il re diflettè, carezzandosi la barba. Acconsentì, ma chiese in cambio una somma esorbitante. Tanto valeva un rifiuto!
La principessa impallidì. L'intero tesoro di Asherbas non bastava a pagare la somma richiesta dal re! Cogliendo lo scorcerto, Iarba studiò di trarre il massimo partito della situazione.
L'arrivo dei tiri, che avevano fma di eccelenti lavoratori, poteva giovare non poco al regno.
Nel contempo, egli diffidava per istinto dei fenici, che avevano la fama d'astuzia e risolutezza. La loro potenza sarebbe cresciuta in fretta, fino a rivoltarglisi contro. Perchè non rinchuiderli allora in una specie di prigione? Così li avrebbe avuti alla sua mercé...
Il re di rivolse a Elissa e le disse in tono mellifluo: -Un accordo tra noi è possibile. Ascoltami bene. La generosità di re Iarba è sconfinata. Io ti darò la terra che mi chiedi. In cambio, non voglio neppure un pezzo d'oro. Bada, però: te ne concederò tanta quanta riuscirai a coprirne con una pelle di bue. Nè più nè meno.
Dopo aver così parlato, scoppiò a ridere, lieto di aver giocato un brutto tiro ai fenici.
La principessa disse fra sé: "La terra racchiusa in una pelle di bue? Ma è minuscola!
Il re si fa beffe di me".
Elissa spofondò nei suoi pensieri. Riandò agli avi fenici, celebri per abilità ed astuzia. Avrebbe dovuto imitarli, per mandare a vuoto la trappola. Ma come fare, per Melqart onnipotente?
Un'idea luminosa la balenò d'un tratto, Si girò verso il re e gli ribattè altera: -Accetto l'offerta!
Il re sghignazzò di gusto. Sbadigliava, però, a non diffare della bella Fenicia.
Ella aveva capovolto i termini della fraudolenta offerta. Senza che Iarba se n'avvedesse, aveva posto le basi della futura Cartagine.
E si era dunque imposta come indubbia regina del futuro regno. Qual era dunque l'astuzia di Elissa? Come sperava di ottenere, con un'unica pelle di bue, la terra che vagheggiava?
L'idea era semplice. Anzitutto, ci si doveva procurare  la più grande pelle di bue possibile. Quindi la si doveva far tagliare da un abile artigiano in una strisciolina lunga e sottile che, una volta stesa a terra, avrebbe tracciato il perimetro di un territorio immenso!
Elissa avvisò all'istante i comagni e spiegò loro l'astuzia. Ebbri di gioia, portarono a braccia la principessa.
Aveva proprio dimostrato la stoffa della regina. Per tutta la notte discussero sull'indomani. S'inebriarono al punto di dare nome allla nuova città che avrebbero fondato.
Sarebbe stata Byrsa, in ricordo del lampo di genio delle principessa (in fenicio, byrsa significa "pelle di bue". Più tardi di chiamerà Qart-Hadasht, città nuova).

LA FONDAZIONE DI CARTAGINE

La fondazione di Cartagine viene datata all'814 avanti Cristom Sita su un promontorio che si allunga ne Mediterraneo per sedici chilomentri, la città si trova a nord-est dell'odierna Tunisi.
Cartilagine è uno di quei nomi magici che fanno sognare. Secondo la leggenda, per determinare il territorio, Elissa potè contare solo su una pelle di bue.
Con tenacia e coraggio, riuscì a fondare uno dei più potenti imperi dell'antichità.
Descrivendo le imprese dei punici (questo il nome dei fenici in Cartilagine), Virgilio non seppe trattenere l'ammirazione:"E' stata una donna a far tutto questo!" esclamò. Elissa fu per lui un "modello di bellezza vittoriosa". Il popolo dal canto suo, le obbediva con passione. I tiri credevano nel futuro della loro città.
D'altro canto, avanti la posa della prima pietra, il sacerdote incaricato di scrutare gli auspici aveva predetto a Cartagine un destino prodigioso.
Per proteggersi, i fenici avevano circondato la città di una cinta imponente. In certi punti, essa giungeva a quindici metri d'altezza e dieci di spessore.
Si aggiungevano a ciò l'appoggio di una poderosa flotta e numerosi porti. Una delle massime realizzazioni di Elissa fu l'idea di una costituzione che destava l'ammirazione degli antichi.
In effetti, la costituzione di Cartilagine equilibrava mirabilmente i poteri dei magistrati, dei nobili e del popolo. Essa sopravvisse a Elissa per più di sette secoli.

CARTILAGINE E ROMA

Ma la prosperità, la forza espansionica di Cartilsgine non potevano piacere ai suoi vicini greci e, soprattutto, romani. Nel descrivere la regione, Diodoro di entusiasmava dei "giardini e laberi da frutta", come della "successione di case tutte riccamente edificate e imbiancate di calce".
Le ville traboccavano di tutto ciò che incremente i piaceri della vita". La città africana metteva a repentaglio il disegno egemonico di Roma.
Perciò i romani iniziarono le famose guerre puniche. Esse sarebbero durate più di un secolo, dal 265 al 146 avanti Cristo, e si sarebbero concluse con la distruzione totale di Cartilagine.
Non soddisfatti d'indebolire il nemico, i romani giudicavano così nefasta la prosperità economica e politica della città africana da volerla cancellare dalla carta del mondo. Sradicarda dalla memoria. Quanto ad Annibale, il grande condottiero dartaginese, il suo genio militare incuteva timore e ammirazione.
Egli rappesentava per i romani un serio ostacolo all'espansione dell'impero. Il grido di guerra del condottiero rimani Scipione l'Africano è rimasto celebre: "Delenda est Carthago!", "Cartilagine va cancellata!".
Dopo la distruzione della città, fu ordinato di ricoprire interamente il suolo con il sale. Là non sarebbe più dovuta apparire alcuta traccia di vita.

Fine Capitolo Dieci

 
Commenta il Post:
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

s.capocasamberteleoamodio1940SadoNoirnami.1991paolbizzcorseixstufissimoassaituttofare8010e.elenasilvestrinthe_namelesssalvi.mardep.ctuttoricariche
 

Ultimi commenti

Ti ringrazio ^-^
Inviato da: nami.1991
il 02/02/2019 alle 13:42
 
Tranquillo non devi scusarti ^-^
Inviato da: nami.1991
il 04/04/2013 alle 10:33
 
Mi sa che, più che indelicato, sono stato totalmente fesso:...
Inviato da: valerio.sampieri
il 16/03/2013 alle 22:54
 
Scusami se sono indelicato, ma quella Claudie Helft, dove...
Inviato da: valerio.sampieri
il 16/03/2013 alle 21:45
 
ciao nami..è proprio carino il tuo blog..:) Uli
Inviato da: modulo50
il 11/03/2013 alle 22:25
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963