Creato da testadirapa3 il 25/01/2011
un viaggio, tante anime perse.
 

 

« Attenti alla testa!LOS ANGELES »

Barbari.

Post n°125 pubblicato il 28 Marzo 2012 da testadirapa3

I superstiti del campo di allenamento si ricongiunsero con gli altri rimasti nelle proprie camere. William, Susan e Angelo ascoltarono gli ultimi avvenimenti con crescente attenzione, quando seppero della nuova qualità di Didier, a William venne voglia di vedere quanto fosse vero. Prese la sua pistola e sparò un paio di colpi in testa al ragazzo, regolarmente i colpi trapassarono la testa e andarono a conficcarsi nella parete opposta. Uno sbattere di porta diede il benvenuto al consigliere: <<Che succede?>> Chiese agitato entrando nella camera. Aveva sentito un rumore mai udito prima e non gli era piaciuto. <<Che cosa è quella cosa?>> Chiese subito dopo aver visto la pistola nelle mani di William. <<Mi scusi, ma avevo bisogno di una verifica.>> Disse il colonnello facendo sparire in fretta la pistola. <<Si ma cos'è quella cosa?>> Richiese il consigliere. <<Un'arma del nostro mondo, che lei non ha visto!>> Il consigliere non era uno stupido, capì dal tono di voce che aveva usato William, che qualsiasi cosa avesse visto o sentito in quella stanza, per ovvie ragioni non doveva saperlo nessuno. <<Guardiano Pheels, lei e i suoi ospiti siete attesi da Re Milos per il discorso di fine giornata.>>  <<Dica al Re che saremo presenti. Ne approfitterò per comunicargli le ultime notizie.>> Il consigliere uscì dalla camera. <<La prossima volta che vuoi delle conferme non potresti farlo in un altro modo?>> Chiese stizzito Didier. <<Scusami, ragazzo, ma sono come San Tommaso: se non vedo non credo. E quale modo migliore per provare il tuo potere?>> Una smorfia gli fece capire cosa ne pensava del suo modo di provare il nuovo potere.

 

Era la prima volta da quando erano arrivati che visitavano l'arena principale. Rimasero stupefatti di quanto fosse grande e di quanta gente ci fosse ad assistere alla chiusura di una giornata di giochi. Una gran quantità di fuochi circondava l'arena e un gran braciere acceso era posizionato ai piedi del palco. Sugli spalti una notevole varietà di visi riempiva ogni posto. Gli Eledai furono accompagnati dal Guardiano Pheels dietro il palco che avrebbe accolto Re Milos, da quel punto ebbero modo di osservare anche il centro dell'arena, in quel momento vuoto. Improvvisamente udirono una voce: <<Buonasera. Ecco a voi Re Milos Weston Marchand.>> Dalla parte opposta di dove erano, il Re fece la sua comparsa, aveva lo stesso vestito con cui li aveva accolti al loro arrivo. Lentamente Re Milos si avvicinò al leggio al centro del palco.

<<Buonasera a voi tutti, amici di Gantorea. Una nuova giornata di giochi è passata. Lentamente ci avviamo alla loro conclusione, ancora pochi giorni e i giochi saranno un ricordo per tutti, per alcuni un dolce ricordo. Lentamente torneremo ai nostri doveri, qualcuno aspetterà pazientemente l'inizio dei prossimi giochi, intanto eseguirà il proprio lavoro ricordando questi giorni. Per voi tutti però, oggi sarà il giorno da ricordare. Per voi tutti abbiamo preparato uno spettacolo di ammonimento per quanti oseranno abusare della fiducia altrui o per quanti hanno in mente di togliersi un problema nel modo sbagliato. Oggi, approfittando di questa occasione eseguiremo una condanna.>> A queste parole, tre persone entrarono nell'arena e si misero al centro. Uno di loro era legato mani e piedi. Una seconda persona, più alta e muscolosa dei tre, portava un ceppo su una spalla e con l'altra mano portava un'ascia. Il terzo era il consigliere Duschell, con un rotolo di carta in mano. Un rullo di tamburi si propagò nell'aria. Re Milos riprese a parlare: <<Che quanto succede qui, sia di ammonimento per quanti oseranno ripetere lo stesso errore. Consigliere, prosegua.>> Angelo si rivolse al Guardiano Pheels: <<Stanno veramente condannando a morte quella persona?>> Chiese inorridito.<<Si, perché?>> Il Guardiano lo chiese come se quello che stava accadendo fosse la cosa più semplice del mondo, poi continuò: <<Perché non dovremmo farlo? Ha ucciso una donna e la sua bambina di pochi mesi. Non vedo perché non dovrebbe morire?>> Angelo non riusciva a capacitarsi che qualcuno potesse farsi giustizia in quel modo. William prese la parola: <<Nel nostro mondo la pena capitale è un discorso spinoso per molti. L'unico paese che la pratica, tra quelli che noi rappresentiamo, è il nostro. E neanche tutti gli stati che compongono la nostra federazione la praticano. Negli stessi paesi che la praticano ci sono coloro che non la vorrebbero. Lui, uomo di chiesa, difende la vita umana ad ogni costo.>> <<A quanto pare non ci sono idee abbastanza chiare.>> Notò il Guardiano Pheels. Intanto il consigliere continuava ad elencare i reati del condannato. <<Non è un fatto di idee chiare o no,>> Fece indignato Angelo, <<è un fatto di civiltà o no. Non ci si può mettere sullo stesso piano di un assassino. Non si può tagliargli la testa e dire “Hai ucciso, quindi io uccido te, e sono meglio di te perché lo faccio nel nome della giustizia.”>> <<Allora cosa proporrebbe, in cambio della decapitazione?>> Chiese Brooken Pheels. <<La prigione. Una lunga detenzione può essere meglio che mettersi sullo stesso piano di un criminale.>> <<E quanto può essere lunga questa detenzione, dieci, venti o trenta anni. Poi l'assassino esce. Chi ci garantisce che una volta uscito non torni a ripetere il suo crimine?>> <<Nessuno, ma deve essere la lunga pena che deve convincere il criminale a capire che ha sbagliato...>> Una serie di rulli di tamburo sempre più veloci scandì la condanna, un ultimo colpo di tamburo accompagnò l'ascia del boia sulla testa del condannato. <<Barbari!>> Fu lo sdegnato commento di Angelo, che girò sui tacchi e se ne andò dall'arena. Un silenzio imbarazzante scese tra di loro. A romperlo fu Re Milos che, finito il suo discorso, aveva salutato la folla e si era avvicinato al loro gruppo. <<Buonasera a voi. Spero che non vi siate annoiati?>> <<Le assicuro che lo spettacolo lo abbiamo apprezzato.>> Fece sarcastico William. Re Milos notò che non erano tutti presenti. <<Divergenze d'opinione, Maestà. Angelo non è d'accordo su quanto è successo poco fa.>> Rispose Sondra. <<Neanche io sono d'accordo su quanto visto.>> Continuò Didier, <<ma non per questo chiamo barbari chi non conosco e me ne vado così.>> <<Bisogna capirlo,>> fece William, <<la sua fede lo porta a conservare la vita umana a tutti i costi. La legge del taglione è un abominio per lui.>> <<Non vedo quale sia il problema,>> disse Re Milos, <<ognuno ha le sue idee, se non si può esprimerle quando è possibile, quando si può conoscere una persona? Se poi consideriamo che non si trova dove vorrebbe e sarà costretto a fare quello che meno vorrebbe.>> <<Oggi è stato molto provato, Maestà.>> Brooken Pheels raccontò tutto quello che era successo quel giorno. Re Milos rimase ad ascoltare quell'incredibile serie di fatti, gioendo sul pronto risveglio dei poteri di Didier, e ridendo di quanto avesse passato Michelle al suo risveglio. <<Questa è stata una lunga giornata per voi. Altre ne verranno. Il giorno della partenza si avvicina, ora vi auguro una buonanotte. Spero che riposerete il più possibile durante la vostra presenza in città.>> Li lasciò davanti alle loro camere, liberi di finire quella lunga giornata.

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Fenice_A
Fenice_A il 29/03/12 alle 15:08 via WEB
Ho lasciato una mio pensiero per te. Cerca la tua foto nel mio album..ti lascio il link. http://foto.libero.it/Fenice_A/Quelli-che-ci-mettono-la-faccia--/
 
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