Mondo Jazz
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martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
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violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
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vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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NEWS FROM PERUGIA
Post n°1892 pubblicato il 17 Luglio 2011 da pierrde
SCOMUNICHE Venerdì scorso. annunciando l'improvvida apertura del festival 2011 affidata a Emerald Caro, un settimanale ha titolato "Aspettando il Principe, Umbria Jazz ha la sua Regina". Se lassù c'è Qualcuno, chissà che lo perdoni, ma sarà molto difficile. (Franco Fayenz,Il Sole 24 Ore, 12 luglio)
CAPRICCI I divi del rock, si sa, spesso piantano delle grane agli organizzatori, o pretendono, per contratto, attenzioni particolari con richieste per lo più stravaganti (nel jazz solo il divo Keith Jarrett fa le bizze, tanto che proprio a Perugia aveva qualche anno fa esagerato, venendo bannato ad calenda dalla direzione artistica). Ma le pop star di quest’anno non sembrano essere bizzose. Per Santana, solo l’aereo privato, quindi niente di speciale. Liza Minnelli, regina di Broadway, oltre che di Hollywood, si è accontentata di un deumidificatore dell’aria e il divieto assoluto della presenza di bevande alcoliche, non solamente nel camerino, ma in tutta l’area del backstage (l’artista ha di recente terminato, con successo, una cura disintossicante e ha voluto rimanere lontana dalle tentazioni; nel concerto, infatti, fra una interpretazione e l’altra, fra cui Liza With A Z, Cabaret, He’s A Tramp e New York New York, ha dato grandi sorsate da una tazzona contenente una meglio non identificata bevanda analcolica). Prince ha solo voluto in camerino, corre voce, champagne e un drappeggio in stile “proustiano” (con colore a scelta libera). Infine B. B King, che si esibirà sabato, si accontenterebbe di salmone selvaggio. (Aldo Gianolio, L'Unità, 14 luglio)
CHISSA' CHI HA RAGIONE
All’arena Santa Giuliana si siede al pianoforte una tenera e giovanissima Hiromi Uehara, al suo fianco Antony Jackson e Steve Smith, cioè vale a dire due montagne del jazz. Hiromi comincia, ed è subito amore, potenza, una precisione che ha del divino, una tecnica strepitosa, ma soprattutto una personalità senza confini, incanta letteralmente il pubblico. Sorride Hiromi, salta sullo sgabello quando non ha più spazio dentro si sé per contenere l’emozione. Le dinamiche sono sempre stravolgenti, perfette ed emozionanti. Sotto le bacchette di Steve Smith la batteria diventa un pianoforte e il basso di Anthony Jackson il cuore. Standing ovation del pubblico per questa maestra giapponese di soli trent’anni. Infine ancora una volta la storia del jazz si impossessa dell’arena con Ahmad Jamal, che dall’alto dei suoi ottantuno anni non si risparmia nemmeno un po’ seduto al pianoforte, in posizione inconsueta, alla destra del pubblico, per dirigere meglio la sua straordinaria band che con il tocco magico delle percussioni impone sulla platea un silenzio rigoroso. Ancora una volta questo indiscusso leader fa centro e sono tutti sotto il palco, per l’ultimo pezzo. Una serata quella di ieri che ha toccato vette inarrivabili, tanto forti e profonde da sembrare sogni. (Camilla Ferrari, Rovigo Oggi, 11 luglio)
E' arrivata dunque anche a Perugia la giovane pianista giapponese Hiromi in trio con Anthony Jackson contrabbasso e Steve Smith batteria, molto discussa da chi l'abbia già ascoltata di recente qua e là in Italia e altrove. Sembra proprio che non ci siano altre possibilità di appello: Hiromi ha una rara abilità mauale che le consente volate velocissime sulla tastiera e facili ovazioni, ma la sua tecnica è inversamente proporzionale al gusto e alla capacità espressiva. Suona soprattutto brani di sua composizione, azzarda la Sonata Patetica di Beethoven, conclude con I Got Rhythm di Gershwin che assicura applausi a chiunque, ma chi se ne intende ribadisce che trattasi di un fenomeno circense in grado di suscitare stupefazione adeguata. Guarda caso, subito dopo di lei sale sul palcoscenico il suo mèntore più acceso, il pianista Ahmad Jamal con James Cammack contrabbasso, Herlin Riley batteria e Manolo Badrena percussioni. Il clima cambia subito: Jamal è uno dei virtuosi storici del jazz ed è il fondatore, più di mezzo secolo fa, del classico trio jazz formato da pianoforte, contrabbasso e batteria con i tre strumenti intesi come fonti di suoni paritetici (interplay). Le mani di Jamal sono sempre quelle, capaci di tocco splendido e di emotività intensa, ma forse il maestro non è in serata, o forse gli 81 anni compiuti in questi giorni (auguri) cominciano a farsi sentire. Ha proposto brani suoi mai uditi prima (ma non è mancato il notissimo Poinciana) e ha lasciato spazi insoliti ai collaboratori, quasi per rifiatare. (Franco Fayenz, Il Sole 24 Ore, 12 luglio) PROVOS Gli ottoni, sax, tromba e susafon, diventano protagonisti, in un lavoro concepito a capitoli tra fusion, ricerca del suono e jazz. All’uscita i commenti del pubblico sono quasi arrabbiati, ma forse, la provocazione lanciata dai Tinissima ha sortito l’effetto desiderato. (Camilla Ferrari, Rovigo Oggi, 11 Luglio) FIRMAMENTO CANORO ? C’è grande fermento a Perugia: oggi è iniziato il tanto atteso Umbria Jazz Festival 2011, grande kermesse musicale dedicata al jazz e al blues, ma i fan stanno letteralmente con il fiato sospeso in attesa delle stelle del firmamento canoro che ci attendono nei prossimi giorni. (Manuela Chimera, Apollodoro.it, 9 luglio)
REFUSI Tra gli ospiti che figurano nel programma spiccano infatti i nomi di Prince, Liza Minnelli, Herbie Hancock, Wane Shorter e Marcus Miller, senza tralasciare BB King, Eddie Plamieri, Giovanni Hidalgo e Chuco Valdés (Chiara, Musica10.it, 8 luglio) PERUGIA NON E' UN PAESE PER VECCHI A guisa di codicillo, rendo noto che in occasione dei concerti di Santana e di Prince , l'Arena viene totalmente privata delle poltroncine. Gli spettatori pagano euro 51 per Santana e 75 per Prince restando stipati in piedi. I giovani ci sono abituati; i meno giovani – che apprezzano i due musicisti da qualche anno di più – gradiscono assai meno, ma così vogliono i contratti. (Franco Fayenz, Il Sole 24 Ore, 12 luglio) POLIPI UMANI Nel tragitto dai giardini al teatro Pavone, forse all’ombra di qualche palazzo, ma rigorosamente per strada, si sentono 10 chitarre suonare, ma il chitarrista è straordinariamente uno solo, Valter Tessari, rodigino doc, che da anni ormai gira tutti i festival del Belpaese. Sono tanti i turisti che si fermano incuriositi da questo musicista che crea sonorità sempre suggestive e multiple con un solo strumento. (Camilla Ferrari, Rovigo Oggi, 11 luglio) 3 D La formula di Umbria Jazz è quella di incrociare, e magari sovrapporre, tre dimensioni musicali e ambientali diverse. (it.paperblog.com)
CONSIGLI PER JAZZOFILI Dall’8 al 17 luglio Perugia torna a ospitare il grande jazz internazionale con l’edizione 2011 del festival Umbria Jazz. Non perdete i concerti di B.B King, Liza Minnelli e Carlos Santana! (it.paperblog.com)
ELEGANTEMENTE ANTICO O LIEVEMENTE SOFISTICATO Ai giardini Carducci, si esibisce, sotto un sol leone, il trio di Henry Butler, leggendario, direttamente da New Orleans, un pianista veramente jazz, legato alla classicità del genere, elegantemente sofisticato, dalla voce rotonda con un accento lievemente antico, insomma un inizio giornata speciale, sempre all’insegna della miglior qualità. (Camilla Ferrari, Rovigo Oggi, 11 luglio) |
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