Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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APPUNTAMENTO CON IL BLUES SU RAI5Questa sera su Rai5, uno dei pochi canali decenti trovati nel passaggio al digitale terrestre, replica del film di Clint Eastwood The Blues - Piano Blues. All'inizio del XX secolo il pianoforte iniziò a farsi strada nella musica americana diventando uno degli strumenti chiave del blues: si suonava nei saloni, nei villaggi dei tagliatori di legna, nei bordelli, nelle chiese, ai comizi dei bianchi, dal Mississippi alla Louisiana, dall'Alabama al Texas. Prese piede a New Orleans, si diffuse a Chicago, Harlem, Kansas City. Molti pianisti hanno lasciato un segno profondo in questa musica, e quella che Clint Eastwood traccia nel documentario è la loro vicenda. Piano Blues (2003) è uno dei sette episodi firmati da sette grandi registi che compongono The Blues, progetto fortemente voluto da Martin Scorsese, di cui è il produttore esecutivo, e del quale ha diretto Dal Mali al Mississipi nel 2002. Sotto la sua supervisione ogni autore, attraverso il proprio stile e punto di vista, esplora il blues e i leggendari musicisti che ne hanno fatto la storia raccontando, fin dalle sue radici, varie sfumature di un percorso umano e musicale di grande intensità emotiva. La prima parte della pellicola si muove intorno a Ray Charles, il quale, di fronte al piano in uno studio di registrazione, risponde alle domande poste da Clint Eastwood, seduto accanto a lui, relative alla sua vita e al suo iniziale avvicinamento alla musica. A cavallo tra ricordi e passioni innate, mentre la macchina da presa si muove sui volti, e attorno al pianoforte, le parole trovano puntualmente riferimento in rare immagini di repertorio: così, nell'istante in cui i due raccontano di come quasi tutti i pianisti abbiano incominciato con il boogie-woogie o in chiesa con i gospel, ecco comparire le impressionanti performance al piano di Martha Davis o Eugene Rodgers. Ma non vengono tralasciati più tardi neppure grandi artisti blues come Art Tatum, Oscar Peterson, Muddy Waters, Willie Dixon, Otis Spann, e molti altri. Nella seconda parte il documentario omaggia indimenticabili personaggi (fra i quali Dr. Johnn, Professor Longhair, Marcia Ball, Pinetop Perkins), invecchiati nell'aspetto, ma non nel loro enorme talento; i frammenti dal passato e le parole degli intervistati si moltiplicano attraverso continui salti temporali. Tenendo sospesi fra le note, senza far perdere mai il filo. (fonte: www.mymovies.it)
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