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SKY ARTE: PRIME IMPRESSIONI
Post n°2459 pubblicato il 20 Novembre 2012 da pierrde
Pittura, scultura, musica, letteratura, teatro e design. E molto altro, in realtà: guardando alla contemporaneità ed all’antichità. Cercherà di essere il più ecumenica possibile, la nuovissima emittente Sky Arte HD, che la multinazionale della pay tv sta per lanciare (dal 1 novembre) nell’etere satellitare italiano. Un canale culturale che riempie un grande vuoto lasciato, nel nostro paese, dalla chiusura di Rai Sat Arte e dall’assenza di realtà di grande presa all’estero come la franco-tedesca Arte.
Ecco, questa era la presentazione del nuovo canale Sky. Dopo una ventina di giorni dall'esordio credo sia possibile tirare un primo parziale bilancio. Inutile dire che le aspettative erano tante, l'asticella dei desideri posizionata molto in alto e, inevitabile, il paragone con il canale franco-tedesco Artè, dietro l'angolo. Altrettanto inutile dire che un trentennio di immondizia spalmata a tutte le ore dai canali pubblici e privati ha reso la maggioranza del paese insensibile, anzi profondamente aliena, a tutto ciò che a torto o a ragione si può classificare come arte. Fatte le dovute premesse, e auspicando lunga vita e ottima audience al nuovo canale, non posso che passare all'elenco delle lamentele: Per ora passa giornalmente un numero limitato di servizi che poi viene replicato praticamente per una settimana. C'è di tutto, e pare non esistere un filtro logico. Ad esempio, vi invito a fare un passo indietro e a leggere l'ultima riga, anzi l'ultimo nome del comunicato che riporto. Un canale che si chiama Arte e propone servizi su personaggi quantomeno discutibili scade immediatamente. Nel comparto musicale c'è una tendenza all'ecumenismo che potrà sicuramente portare ascolti (Doors, Simply Red, Allevi, ecc.ecc.) ma una maggiore aderenza alla qualità sarebbe un filtro necessario. Non tutto è arte, molto è prodotto di consumo e la differenza si vede, eccome se si vede.... Spesso l'impressione nel vedere i filmati è che si tratti di documentari che per un motivo o per l'altro faticano a rientrare nei palinsesti dei canali già esistenti, ottimi quindi per essere recuperati in una inedita quanto spesso improbabile chiave culturale. Per ora l'unico filmato a tema jazzistico è un brevissimo documentario (40 minuti)sull'edizione estiva appena passata di Umbria Jazz. Nemmeno uno spuntino, e l'appetito invece è grande. Speriamo che nel palinsesto vengano effettivamente inseriti quei filmati tratti dai festival jazz per i quali si è letto esistere una trattativa. Va bene, siamo solo agli inizi, ma i curatori di Sky Arte hanno mai guardato seriamente il quasi omonimo canale franco-tedesco ? Se si ( o anche se no) la differenza è siderale.... |
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