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SANREMO TRA GRANDI AUTORI E TANTO JAZZ....AH BE', SI BE', TE VIST CUS'E' ?
Post n°2567 pubblicato il 03 Febbraio 2013 da pierrde
Come ogni anno in questo periodo stiamo per essere investiti da una massa di informazioni assolutamente superflue e spesso indisponenti sul festival di Sanremo. Per una paio di settimane quotidiani e reti televisive faranno a gara nel raccontare le frivolezze più assurde e i pettegolezi tra le quinte che, evidentemente, sono da cinquant'anni una delle maggiori passioni degli italiani per dimenticare i ladrocinii della politica e i continui scandali economici. Negli ultimi anni ho preferito ignorare completamente l'"evento", non solo per la pochezza dei protagonisti (qualcuno ricorda le canzoni vincenti degli ultimi 5 anni ?) ma anche per personale compensazione rispetto al debordare esagerato dei mass media. Ovviamente non ho nulla contro la forma canzone, anzi, ne ho sempre apprezzato i migliori interpreti, ma ritengo comunque che il festival sia morto da tempo e tenuto artificiosamente in vita per esclusivi interessi economici . Da anni mi astengo dallo "spettacolo" televisivo, e cosi' mi comporterò anche questa volta, sordo ai richiami che provengono da jazzisti che si esibiscono con cantanti o viceversa. I jazzisti fanno la cosidetta "marchetta", una apparizione tv ben pagata e pazienza se la cantante che accompagnano è stonata irrimediabilmente o la canzone è assolutamente dimenticabile prima ancora che finisca. Non ho però potuto fare a meno di leggere e sobbalzare tra il divertito ed il perplesso di fronte a questo succoso articolo dall'improbabile titolo: Sanremo, tra grandi autori e tanto jazz. Sottolineo alcuni passaggi: C'è il jazz di Raphael Gualazzi, che firma testi e musica di entrambi i suoi brani, 'Sai (ci basta un sogno)' e 'Senza ritegno' (che contiene una metafora "ti sparo nelle gambe e divento cristiano/dopotutto non è male se mi sento più umano", che non piacerà ai cattolici), con i quali il pubblico dell'Ariston avrà difficoltà a rimanere fermo sulle poltrone. C'è la bella voce di Malika Ayane valorizzata da due brani, 'Niente' e 'E se poi', scritti per lei da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. C'è l'ettroswing firmato da Simona Molinari e Peter Cincotti in 'La felicità'' che cantano anche la godibilissima 'Dr Jekyll Mr Hyde', che vanta la musica di Lelio Luttazzi e un testo arguto ("ti ho visto ridere di fronte alle disgrazie della gente/ti ho visto piangere durante la cattura di un serpente"). Ah bè, si bè, te vist cus'è ? cantava Enzo Jannacci e allora non voglio togliere il divertimento ( o l'orrore ?) ai lettori e vi rimando pertanto al testo integrale. Prosit.
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