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Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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MONZA VISIONARIA. MONTEVERDI IN SALSA FRANCESE
Post n°3514 pubblicato il 05 Giugno 2014 da pierrde
Il musicista francese Michel Godard è un grandissimo virtuoso della tuba, strumento del quale il serpentone è un più antico antenato, ma Michel si esibisce anche al basso elettrico ed è solito adoperare questi ed altri ingredienti per proporre un suo personale viaggio tra la musica barocca e la contemporaneità . In questo progetto che prende le mosse da Monteverdi, si compie un percorso all’interno della musica barocca comprendendo anche arie di Ferrari e Hendel, che diventa punto di partenza per un cammino che si lega alle moderne contaminazioni del jazz, e, grazie alla vocalità di Gavino Murgia, si riallaccia alle tradizioni vocali più ancestrali della Sardegna. Insomma, un percorso misto ricco di sfaccettatute e riferimenti che non si limitano alla proposizione o alla interpretazione ma si spingono fino ad una reinvenzione di canoni e di stili. La stessa formazione del gruppo è un biglietto da visita eloquente: accanto alla mezzo soprano Guillermette Laurens, fedele al suo ruolo di interprete fino al bis finale in cui osa vocalizzi dialoganti con il soprano, c'è la fisarmonica di Luciano Biondini, dagli echi e dal substrato fortemente popolare. Per me l'autentica rivelazione della serata è stato Gavino Murgia, titolare di due voci magnifiche e personalissime. Una che riprende la tradizione del canto a tenores reinventandola in un contesto senza parole e di pura improvvisazione, l'altro espressa splendidamente sul suo strumento, il sassofono soprano, pungente e lirico alla bisogna, perfettamente calato nella innovazione insita nel progetto. Poi, naturalmente, c'è la maestria e la sapienza del leader, raffinato gourmet di un intingolo barocco colorato ed insaporito con salse differenti prese a prestito dalla tradizione popolare e dalla contemporaneità ritmica. Accanto alle arie famose, da Si dolce è il tormento a Lascia ch'io pianga, il gruppo ha proposto brani originali ben inseriti nel contesto, dando modo ad ogni musicista di esprimersi nel linguaggio più consono dell'improvvisazione . Un concerto crossover, raffinato, aggraziato e godibile. Grazie a Musicamorfosi e a Monza Visionaria per questo appuntamento appetibilissimo. |
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