Uncool è un piccolo festival di tendenza che dal 1999 si svolge tra il bucolico ambiente del lago di Le Prese e l'idilliaco paesaggio montano dell'Alpe Grum. Siamo in Svizzera, ma a pochi passi dal confine italiano. Da qui sono passati nel corso delle edizioni musicisti di primaria importanza come Cecil Taylor, David Ware, Roscoe Mitchell. Egberto Gismonti , l'Arkestra di Sun Ra e Sainkho Namtchylak , grazie alla tenacia e alla passione di Cornelia Muller, direttore artistico e factotum . Quest'anno il tema del festival è la musica di Tuva, la regione meridonale della Siberia dalla quale proviene Sainkho. Il cartellone della rassegna propone molti altri musicisti di rilievo, tra cui il quartetto di Henry Grimes con Marshall Allen. Ho scelto quello che a ragion veduta mi sembrava l'evento portante di Uncool, e cioè l'esibizione di Sainkho con la Moscow Composer Orchestra e il gruppo folklorico Tuva Kyzy. La cantante è sicuramente una fuoriclasse della vocalità, grazie anche alla capacità diplofonica, cioè alla emissione in contemporanea di due note musicali. Per quanto il suo approccio al jazz e alla musica improvvisata sia indiretto e solo conseguente alla sua tradizione musicale, una esibizione di Sainkho è sempre un evento coinvolgente e sorprendente. Il concerto di sabato sera è stato inusualmente breve, solo una cinquantina di minuti, in cui l'impianto solido della Composer Orchestra ha cercato di dialogare con i violini di cavallo del gruppo folklorico. Non sempre si sono trovati, spesso sembrava veramente difficile riuscire a coniugare tradizione e modernità. Il canto aspro e gutturale delle musiciste è sempre sorprendente e spiazzante per l'orecchio occidentale, e solo la classe e la tecnica di Sainkho è riuscita a ricucire il divario. Dal canto loro i musicisti russi si sono confermati ottimo insieme, con spiccate individualità rappresentate dai numerosi fiati di Sergey Letov, dalla pocket trumpet di Yuri Parfenov e dalle percussioni del leggendario Vladimir Tarasov, uno dei primi musicisti jazz nella Russia sovietica. Nella parte finale del concerto l'intensità e l'intesa sono salite di tono, ed è stato appagante e divertente ascoltare il tappeto sonoro a base di richiami di uccelli esibito dai fiatisti mentre i vocalizzi di Sainkho imperversavano. La cantante, che ha voluto festeggiare i suoi 50 anni con questa tourneè, ha un volto enigmatico e senza tempo. Pare una bimba quando sorride e scherza, si tramuta in una anziana sciamana quando è impegnata in vocalizzi estremi. Al termine dell'esibizione ha salutato e ringraziato personalmente, ad uno ad uno, i suoi musicisti, che l'hanno ricambiata con un baciamano. Che classe....
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il 24/08/2019 alle 11:46
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il 23/08/2019 alle 21:27
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il 13/07/2019 alle 20:06
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il 19/10/2018 alle 15:44
Inviato da: juliensorel2018
il 12/10/2018 alle 15:21