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DOV'E' L'ERRORE ?

Post n°1846 pubblicato il 06 Maggio 2011 da pierrde

Torna la manifestazione musicale dell’estate milanese: il Milano Jazzin’ Festival. Grandi nomi del rock, artisti emergenti, giovani star della musica internazionale, e i migliori esponenti del mondo del jazz, sono attesi per il grande evento che si terrà come ogni anno nel mese di luglio all’Arena Civica di Milano.

Il MJF è co-prodotto da Sicom Eventi e Four One Music & Events in collaborazione con il Comune di Milano Assessorato ad Eventi, Moda e Design.

Per ora i concerti confermati sono i seguenti:

Ringo Starr – 3 luglio ore 21.00

Arcade Fire – 5 luglio ore 21.00

Chicago – 10 luglio ore 21.00

George Benson – 11 luglio ore 21.00

Cypress Hill + Public Enemy – 12 luglio ore 21.00

Cindy Lauper – 13 luglio ore 21.00

Paul Simon – 17 luglio ore 21.00

Skunk Anansie – 19 luglio ore 21.00

Ben Harper e Robert Plant - 20 luglio ore 21.00

Moby – 22 luglio ore 21.00

Subsonica – 26 luglio ore 21.00

Dove: Arena

Civica – Palazzetto o Spazio viale Byron, 2 (zona Sempione) Milano.

Queste le date e la presentazione. Ora, a commento, poichè è evidente che non c'è traccia dei "migliori esponenti del jazz" le ipotesi sul tavolo sono:

1) quei burloni degli organizzatori hanno sostituito il vero programma con il nuovo festival di Comunione e Liberazione voluto da Formigoni

2) errore nel nome dovuto ad infiltrazioni di haker comunisti notoriamente jazzofili e drogati

3) è tutto vero e ci stanno prendendo per il culo

Tutti sanno quale è la risposta giusta....

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DOV'E' L'ERRORE ?

Lettore il 09/05/11 alle 16:37 via WEB

OK, questa te la passo... Il programma � talmente lontano da qualsiasi forma di jazz che � evidente quale sia la risposta esatta... Non sono d\\\'accordo invece, con le critiche distruttive rivolte l\\\'altro giorno a Umbria jazz. Pi� che altro noto il fatto che la lista di musicisti che hai citato come cose interessanti che si sono sentite in altri festival compaiono tutte anche nel programma di UJ11... - Shorter, - Bearzatti + tinissima 4et - tributo a Hendrix... Insomma, posso essere d\\\'accordo sul fatto che non se ne pu� pi� n� di BB King, n� della Minnelli, ma da qui a dire che il programma ignora la contemporaneit� mi sembra che ce ne passi.

Rispondi

pierrde il 09/05/11 alle 18:41 via WEB

Se mi permetto di criticare il programma di Umbria Jazz � perch�, e l'ho gi� scritto, mi sento un amante tradito. Ho amato profondamente la rassegna umbra e ne ho goduto per anni delle innovative proposte. Allora si invitavano per una settimana le orchestre di David Murray,Lester Bowie, Carla Bley, George Russell, si scoprivano talenti come Brad Mehldau, Garbarek e l'Hilliard si esibivano per le prime volte in Italia, David Parson e la sua Dance Company danzavano sulle note di Miles o di Duke. Poi sono arrivati Pino Daniele, Giorgia, Elton John, e via cazzeggiando al ribasso... La differenza � evidente e tu stesso fai presente la noia insita in certe proposte. Non era mia intenzione essere distruttivo , anche perch�, operando con il machete (ehm...), ci si pu� costruire comunque un programma degnissimo. Perch� allora criticare ? Ma perch� con il cachet della Minnelli e di Santana si potevano invitare molti musicisti veramente creativi, esplorare strade poco conosciute, inventare dei progetti ad hoc. Qualche nome ? Rob Mazurek in tutte le sue declinazioni, Nels Cline con il Rova,Brotzmann, Peter Evans, i Necks, Braxton e le sue costellazioni, Zorn e i suoi progetti e mille altri. Dubito che gli organizzatori di Umbria Jazz non conoscano questi nomi.....

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Francesco il 11/05/11 alle 10:59 via WEB

L'errore sta nel fatto che manca il concerto di reunion dei Pixies e quello degli Einstuerzende Neubauten, noti esponenti del cool-jazz... che tristezza!

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notedicolore il 13/05/11 alle 10:34 via WEB

Secondo me l'errore sta nella mancanza di volont� di mettersi in gioco da parte di organizzatori e direttori artistici. mettersi in gioco significa sperimentare anche con progetti nuovi ai quali le orecchie dei pi� non sono abituate. Significa rischiare anche un flop perch� le sperimentazioni nontoriamente non fanno grandi numeri...quindi non ci sono sponsor e non ci sono finanziamenti. Cos� per� la musica, il jazz in particolare, rischia di implodere e di autocitarsi continuamente. Dovremmo promuovere una crescita culturale in questo senso...

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