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Mondo Jazz

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martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30

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RITORNA LABEL BLEU

Post n°2028 pubblicato il 23 Novembre 2011 da pierrde

La prestigiosa etichetta francese dopo qualche anno in sordina si rilancia con nuovi progetti sempre sotto l'egida della Maison du Jazz di Amiens e la direzione di Gilbert Fillinger.

In primavera le prime due uscite che inaugureranno anche una diversa linea grafica: a febbraio è la volta del chitarrista Richard Manetti e del suo quartetto completato da Jean Marc Jafet al contrabbasso, Joan Serra alla batteria, Fred d'Oelsnitz alle tastiere e Stephane Guillame al sax.

In marzo uscirà il quarto album del trio Sclavis, Texier e Romano. Il titolo sarà 3+3, perchè a fianco del collaudato trio ci saranno tre ospiti, anche coautori dei brani: Nguyen Le alla chitarra, Enrico Rava alla tromba e Bojan Z al pianoforte. Un supergruppo che girerà a lungo nei festival della prossima estate.....

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
mario guidi il 24/11/11 alle 07:03 via WEB
Enrico Rava suona solo in qualche brano del CD. Non è previsto nessun tour estivo. E comunque è esclusa qualsiasi futurapartecipazione "live" di Rava
 
 
pierrde
pierrde il 24/11/11 alle 07:19 via WEB
Grazie Mario per la puntuale precisazione, in effetti rileggendo la mia fonte si parla di partecipazione ai festival del solo trio. Peccato però, sulla carta la proposta era stimolante.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
mario guidi il 24/11/11 alle 10:44 via WEB
Si, ma ognuno di questi musicisti è in altre faccende affaccendato e Rava privilegia ora il lavoro con TRIBE e WE WANT MICHAEL. Mi spiace per GMG ma ci sarà molta gente che applaudirà anche Rava quindi. Una decina di anni GMG fa non era così sarcastico. Ricordo che assistemmo insieme ad un concerto di Rava a Catania e ne fu talmente convinto da propormi un progetto discografico proprio con label Bleu , garantendo il coinvolgimento finanziario del Comune di Catania.Io partii in quarta, ma poi il progetto non si concretizzò, perchè nel frattempo GMG fece perdere le proprie tracce. Ora mi aspetto smentite e distinguo, ma le cose andarono proprio così.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
riccardo il 24/11/11 alle 11:36 via WEB
GMG fa bene ad essere sarcastico ed ha tutta la mia solidarietà. Sa distinguere le proposte che sente e valuta non per partito preso o per nome: "Rava, basta la parola..." Non è un politico è un musicologo e conosce la dignità della sua professione. Saluti
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
mario guidi il 24/11/11 alle 19:04 via WEB
Scusi Riccardo ,ma lei sta commentando fatti e circostanze che non conosce e che ho raccontato molto succintamente; non credo poi che GMG abbia bisogno di un difensore d'ufficio . Rispetto le sue opinioni riguardanti Rava,mi lascia però perplesso tutto questo livore. Ero intervenuto per commentare la notizia data da pierrde sulla Label Bleu e non ho resistito, visto che era stata tirata in ballo questa eichetta, a tirare una frecciatina a GMG che d'altronde non le risparmia a nessuno. Da adesso ritorno nell'ombra come semplice lettore.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
riccardo il 26/11/11 alle 14:32 via WEB
il livore c'entra poco, anche se è vero che non conosco i fatti di cui accennava, ma il mio discorso era più generale, legato alla conoscenza passata di Gianni e del suo modo di operare. So anche che cambia idea con una certa frequenza e dovrebbe saperlo anche lei e quindi non dovrebbe stupirsi più di tanto per quel che pare le sia successo, ma so anche che il livello dei suoi cartelloni quando si propone come direttore artistico è quasi sempre ottimo ed interessante e musicalmente vario e aperto. Da alcuni anni non vado ad Aperitivo ma alcuni miei amici di Milano ci vanno spesso e mi parlano bene dei concerti di cui fruiscono. Altrimenti non si spiegherebbe il riscontro positivo di Aperitivo in Concerto ormai ventennale o giù di lì. Non di molte altre proposte italiche posso dire lo stesso. La mia è semplicemente una critica autonoma e generale, direi chiaramente minoritaria, ma non per questo privs di una sua dignità, circa il modo di proporre il jazz oggi(forse sarebbe il caso di parlare di musiche improivvisate a questo punto, sarebbe forse anche più onesto e musicalmente corretto), in particolare nel nostro paese. Il caso Rava è emblematico in questo senso. Più che di livore parlerei di forte fastidio, il fastidio di un appassionato pluridecennale che rileva un eccesso di benevolenza critica per una serie di musicisti italici tra cui Rava, a mio avviso fortemente ed inspiegabilmente sopravvalutati di cui mi tocca sopportare overdosi di proposte concertistiche. Per quel che mi riguarda, la cosa comporta un eccessivo e musicalmente ingiustificato sbilanciamento nella divulgazione delle proposte presenti sulla scena jazz odierna al pubblico.. Potrà essere poco piacevole quel che scrivo per un jazzista italiano, lo comprendo, ma poco me ne importa dal mio punto di vista perché non faccio il road manager di nessun jazzista italiano e non ho interessi da difendere di qualche parte in gioco se non quella dell'appassionato jazzofilo. Sostengo solo e semplicemente quello che esattamente penso e certo non da oggi, credo di averne pieno diritto, come altri di lodare ciò che io non apprezzo. Cordialità
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Gianni M. Gualberto il 29/11/11 alle 18:04 via WEB
Non ricordo l'episodio di cui parla Guidi, ma non lo metto assolutamente in dubbio: più che far perdere le mie tracce si saranno perse le tracce dell'ente provinciale catanese (che all'epoca, infatti, finanziava manifestazioni che oggi non finanzia più: discontinuità politica, credo si definisca così la faccenda). Quanto a Rava, non metto in dubbio di averne apprezzate alcune doti d'antan (il cosmopolitismo, la vena compositiva, il coraggio di misurarsi all'estero in anni in cui non era certo facile per un artista italiano confrontarsi con contesti diversi e radicalmente competitivi). Quello che fa oggi mi interessa invece assai poco (riconosco che l'opera di Rava si ferma, per me, a The Pilgrim and The Stars) e poiché siamo in democrazia (o almeno così si dice) mi limito ad esprimerlo: dubito che la mia opinione possa alterare di una virgola l'apprezzamento che riceve Rava. Quanto al cambiare idea, immagino che solo i cretini non lo facciano, ma è un'opinione come un'altra. Poi, se si vuole chiamarle frecciate o frecciatine, fa lo stesso. A me paiono solo opinioni personali: ognuno ne può fare quello che vuole. Come scrisse Hugo Wolf ad un noto critico musicale austriaco: "Sono nel luogo più intimo della mia casa ed ho la sua recensione davanti a me. Presto essa sarà dietro di me".
 
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