Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
------------------------------------------------------------------
JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
MONDO JAZZ SU FACEBOOK E SU TWITTER
CERCA IN QUESTO BLOG
JAZZ DAY BY DAY
I PODCAST DELLA RAI
![](http://www.radicalmatters.com/img/review/rm_radio_rai3_battiti_febbraio_2007_.jpg)
CERCA IN QUESTO BLOG
« INTERVISTA A DAVE BRUBEC... | MEHLDAU E LE CRISI ECONOMICHE » |
Post n°2090 pubblicato il 06 Gennaio 2012 da pierrde
L'avvento del digitale terrestre ci ha riempito di molti canali spazzatura, ma, grazie al cielo, ci ha portato Rai 5, un canale attento alla cultura in generale e alla musica non solo commerciale. A pochi giorni dalla chiusura di Umbria Jazz Winter ecco uno speciale di un'ora circa che oggi ha permesso anche a chi ad Orvieto non c'era di farsi un'idea dell'accaduto. Ovvio che il filmato potesse ricreare solamente in parte l'atmosfera ed i personaggi di un grande festival e che non permetta di esprimere giudizio alcuno sui concerti presentati dato il minutaggio irrisorio dedicato alla musica. Meno ovvio che la scelta dei musicisti raccontati e ascoltati abbia privilegiato spesso i meno interessanti a scapito ad esempio di Stan Tracey, Gonzalo Rubalcaba, Lydian Sound Orchestra o dello stesso Paolo Fresu. Ma se una sola puntata non poteva coprire adeguatamente tutti gli eventi ci si chiede allora quali i criteri adoperati nella scelta dei personaggi da tratteggiare. Un ultimo appunto, non nuovo per chi mi legge con regolarità: come (quasi) sempre l'omaggio alla musica leggera italiana, in questo caso quello a Celentano, mi ha fatto rimpiangere l'originale pur con solo due brani ascoltati. Guardando l'organico schierato non ho fatto a meno di pensare a quanto talento sprecato in un progetto di dubbia originalità e riuscita. Evidentemente le esperienze passate non insegnano nulla e la storia si ripete: quanti sono gli omaggi alla musica leggera italiana che si possano considerare riusciti ? Considerando la quantità dei progetti in circolazione la percentuale è bassissima e credo dovrebbe indurre a maggior prudenza i nostri musicisti. Il discorso vale anche a livello internazionale: quante brutte riletture di musica pop o di altri generi sono state stampate a fronte di capolavori come le musiche di Hendrix rilette dall'orchestra di Gil Evans ?
|
https://gold.libero.it/MondoJazz/trackback.php?msg=10955379
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
AUTORI DEL BLOG
Andrea Baroni
Fabio Chiarini
Roberto Dell'Ava
Franco Riccardi
Ernesto Scurati
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: Less.is.more
il 24/08/2019 alle 11:46
Inviato da: Less.is.more
il 23/08/2019 alle 21:27
Inviato da: Piero Terranova
il 13/07/2019 alle 20:06
Inviato da: Luciano Linzi
il 19/10/2018 alle 15:44
Inviato da: juliensorel2018
il 12/10/2018 alle 15:21
Alla tua lista dei buoni aggiungerei l’eccellente progetto in omaggio a Coltrane da parte di Tonolo, Beggio e Abrams. Ad Orvieto ho ascoltato tanto il monkiano Stan Tracey (in scarno trio ma sublime e caldo), che la Lydian nelle due versioni con e senza Fresu. La versione “con” è terminata alle quattro del mattino ma a teatro ancora pieno e in applausi scroscianti. Da segnalare: Sketches of Spain, Amarcord, La Nevada (e la travolgente A Night With Anisia ma qui Fresu era ancora nel retropalco).
La versione “senza” era una rilettura del Town Hall di Monk, come omaggio nel trentennio dalla sua morte. Brazzale & Co sanno produrre una varietà di registri che trovo sorprendente, il concerto di LSO con Fresu è già per intero su You Tube, per chi volesse verificare.