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ANTICIPAZIONI SU BERGAMO JAZZ

Post n°2475 pubblicato il 04 Dicembre 2012 da pierrde

Filtrano le prime notizie da Bergamo: il festival sarà nel week end tra il 22 ed il 24 marzo, e il 15 dicembre ci sarà la conferenza stampa di presentazione. Sotto riporto estratti dall'articolo del quotidiano Eco di Bergamo in cui compaioni anche i nomi presumibilmente più importanti.

Come prima valutazione a caldo, e senza conocere almeno l'altra metà del cartellone, direi che si tratta di un festival dal programma classico: una novità interessante (Porter), un musicista consolidato (Scofield) ed un pizzico di sperimentazione (la strana coppia Caine/Bennink).

Per fortuna, almeno fin qui,  niente più cantanti esotiche dall'improbabile parentela jazzistica, e speriamo che Rava, il direttore artistico, non abbia altre strane curiosità musicali da soddisfare: il buon jazz ci basta e avanza.

Rimane il discorso più in generale sui direttori artistici: nulla in contrario se si tratta di musicisti che giocano in casa; molti gli esempi di jazzisti che sono riusciti a coinvolgere le amministrazioni dei propri comuni (Bosso e Fresu i primi nomi che mi vengono in mente) facendo crescere piccoli festival fino ad una dimensione internazionale.

Più discutibile a mio parere, e con risvolti che proprio politically correct non appaiono quando sono i teatri, come in questo caso, o gli enti ad assegnare l'incarico ad un grande nome nell'intento di creare consenso e notizia ma con il rischio di innescare circoli chiusi tra i nomi programmati.

A Bergamo sono transitati nell'ordine Uri Caine, Paolo Fresu e ora Enrico Rava.  Ma ecco il testo del quotidiano:

 

 

«Bergamo Jazz 2013», seconda edizione del festival a direzione Enrico Rava. Girano le prime indiscrezioni via Internet. Il programma andrà in delibera a presto, il 15 dicembre è fissata la conferenza stampa di presentazione aperta alla città.

 Il cartellone è ormai definito, anche se, comprensibilmente, si cerca di mantenere un certo riserbo, almeno sui dettagli. Il festival quest'anno dovrebbe andare in scena dal 22 al 24 marzo 2013: tre serate al Donizetti, come sempre, e altri appuntamenti in diversi spazi della città, compresa la Galleria d'arte moderna, dove di solito si esibisce un artista in solo. La notizia della partecipazione di Uri Caine, ex direttore artistico di Bergamo Jazz, era già circolata.

 Non si sapeva però che il pianista americano verrà nell'ultima serata, in duo con il batterista olandese Han Bennink. L'associazione è particolare, ma d'altra parte Caine non è nuovo ad esperienze giocate sul fronte dell'avanguardia. Dal canto suo Bennink è uno straordinario virtuoso delle percussioni, un musicista avventuroso che però sa muoversi a tutte le latitudini di stile.

 Sembra che l'attuale direttore artistico abbia fatto di tutto per avere in cartellone il cantante nero-americano Gregory Porter C'è un'altra star di grande prestigio che, secondo i calendari di un'importante agenzia europea, sarà al festival «Bergamo Jazz».

 Si tratta del chitarrista americano John Scofield che si presenta alla testa del suo Organic Trio, con Larry Goldings, al piano e all'organo, e Greg Hutchinson alla batteria. Scofield è considerato dalla critica statunitense uno dei «big three» della chitarra jazz contemporanea

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Utente non iscritto alla Community di Libero
daniele il 05/12/12 alle 23:16 via WEB
Non prenderei ad esempio Bosso come direttore di festival, se non sbaglio ha chiamato Nina Zilli a quello da lui organizzato e forse anche Mario Biondi. Non credo che Fresu e Rava lo farebbero mai. Andate a sentirvi la clip della Zilli dal festival di Sanremo 2012 su you tube. Ci sono poi molti musicisti che fanno i direttori artistici di piccoli festival nelle loro città e usano questo piccolo potere come merce di scambio. Andate a vedervi i programmi dei festival estivi, c'è da ridere o piangere. Dipende da che umore si ha al momento. Non capisco infine cosa significa " il rischio di innescare circoli chiusi..."
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
riccardo il 08/12/12 alle 09:43 via WEB
Il problema della cosiddetta "merce di scambio" nasce dal fatto che è semplicemente sbagliato nominare un musicista direttore artistico. Si crea una quasi naturale possibilità di conflitto di interessi che andrebbe evitato in modo da prevenire situazioni di quel genere, perlomeno nelle manifestazioni a finanziamento pubblico. E' un problema di regolamentazione di rapporti tra Committente e Appaltatore. UN musicista di fatto rientra nella figura di appaltatore e non potrebbe (e non dovrebbe) rientrare anche in prestazioni professionali di committenza. O uno o altro altrimenti, ripeto, si creano le condizioni del conflitto d'interesse. Non c'è nulla da inventare,è tutto molto semplice: una norma di legge del genere esiste già nel settore dei lavori pubblici e questo genere di questioni potrebbe tranquillamente rientrare in tale ambito, con adeguate modifiche normative). In tutti i settori professionali degli appalti il Committente non può essere anche Appaltatore, o assegnare lavori a ditte appaltatrici a lui collegate direttamente o indirettamente, ne a livello progettuale (organizzazione dei cartelloni) ne a livello fornitura di prodotto o servizio. Si risolverebbe il problema facilmentr, basta volerlo.
 
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