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Post n°2523 pubblicato il 07 Gennaio 2013 da pierrde
Si svolgerà nei giorni 31 gennaio, 1 e 2 febbraio la sedicesima edizione del Festival di Cultura e Musica Jazz di Chiasso, con un’anteprima a Como il 25 gennaio: quattro serate e una decina di concerti, a Chiasso nello Spazio Officina appositamente allestito per l’occasione dai vincitori del concorso indetto dall’Accademia di Architettura di Mendrisio, e un’anteprima presso il Teatro Sociale di Como. Dopo le edizioni degli scorsi anni dedicate al jazz del nord, al jazz ‘freddo’ e alle contaminazioni tra jazz e rock, quest’anno protagonista dei concerti in programma sarà il ritmo. Ritmo inteso come cellula embrionale insita nel dna della musica africana, ritmo come motore e cuore pulsante della musica jazz, ritmo come elemento caratterizzante dell’espressione afroamericana ed elemento che ne ha fortemente connotato lo stile sin dall’inizio. La curiosa e buffa frase che da il titolo a questa edizione del Festival - "Balla Bambula! Badu! Badu!"- ci rimanda, attraverso un suo preciso e storico significato, a quella che potremmo definire la preistoria del jazz. Ritmo, danza, canto, poesia e religione, sono stati gli elementi che hanno costituito l’origine del jazz, un genere musicale che nella sua evoluzione formale, sviluppatasi grazie all’inaspettato incontro-scontro tra due culture lontane e agli antipodi, è nato differenziandosi da tutto quello che c’era in precedenza e caratterizzandosi come lo stile più interessante ed evoluto del XX secolo. Anche la sedicesima edizione del Festival di Cultura e Musica Jazz si presenta con grandi nomi in cartellone e nuove proposte. Dal mirabolante talento pianistico di Stefano Bollani alla carica ritmica e ironica espressa nelle performance del gruppo svizzero Hildgard Lernt Fliegen (in programma nella serata inaugurale), passando dal jazz nipponico della pianista Y’akoto all’omaggio a Elvin Jones, uno dei mitici batteristi della storia del jazz, proposto da Chico Freeman e dalla percussionista Lynne Carrington. Un percorso che si snoderà in maniera trasversale attraverso le molteplici divagazioni e reinterpretazioni delle formule ritmiche più importanti del secolo, come nel jazz tango del Jorge Pardo Trio e nella musica dei Jaques Schwarz-Bart & Haiti Jazz Racines, che riportano alle radici della musica afroamericana attraverso le fosche e misteriose tinte del loro del jazz caraibico. Non mancherà, ancora una volta, l’importante prologo al Teatro Sociale di Como con il concerto di Arrigo Cappelletti, uno dei più stimati compositori e pianisti italiani, accompagnato da Giulio Martino, Adrian Myhr e Tore Sandbakken. Al di là del comunicato ufficiale, per forza di cose sempre entusiasta e propositivo, mi pare di poter dire da semplice appassionato che ad ogni anno che passa il Festival perde sempre più di appetibilità e interesse. Negli scorsi anni almeno una serata si elevava, a volte anche per un solo concerto, ma certo gli anni migliori sono da un pezzo alle spalle ed il programma di questa edizione, nella sua complessità e senza scendere nei dettagli, è del tutto deludente. Peccato, Chiasso era il primo imperdibile festival dell'anno per i lombardi, ora è una semplice occasione perduta, e di discutibile non c'è solo l'improbabile titolo... |
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