Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
------------------------------------------------------------------
JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
MONDO JAZZ SU FACEBOOK E SU TWITTER
CERCA IN QUESTO BLOG
JAZZ DAY BY DAY
I PODCAST DELLA RAI
CERCA IN QUESTO BLOG
« UN SABATO A BERGAMO JAZZ | 84 PER CECIL » |
Post n°2677 pubblicato il 25 Marzo 2013 da pierrde
Con ancora il formidabile ricordo della tromba puntuta, asprigna e imprendibile di Peter Evans vado ad ascoltare uno dei gruppi più interessanti tra gli "Young Lions" in circolazione: il quintetto di Mary Halvorson. Conosco e apprezzo la chitarrista fin dalle sue prime apparizioni nei gruppi di Anthony Braxton, ma ad ogni volta che la incrocio mi sembra che la sua statura di leader e di strumentista si amplifichi e cresca in maniera esponenziale. Nel suono originalissimo della sua chitarra si cela la stessa storia dello strumento dell'ultimo secolo, condensato ed esplicitato attraverso una visione del tutto personale che spazia dalla tradizione alla contemporaneità più avanzata, senza dimenticare il blues ed il rock. Il gruppo non è da meno ed il set è una accurata esposizione dell'universo musicale della giovane chitarrista: complesso, intricato, con numerosi riferimenti e significative radici nella tradizione ma con lo sguardo proiettato oltre l'oramai consueto post bop e post free alla ricerca di nuove sorgenti e nuovi paesaggi musicali. Uno sforzo riuscito e che promette di raggiungere traguardi molto più lontani di quelli oggi visibili. La serata al Teatro Donizetti propone due beniamini molto conosciuti ma mai in sodalizio prima d'ora: il pianista americano dalla cultura omnicomprensiva Uri Caine ed il pazzesco batterista Han Bennink, protagonista della storia del jazz europeo degli ultimi 40 anni. Rigore e furore a confronto, e direi che il match è sicuramente finito in pareggio, per quanto le estemporaneità cariche di furibonda ironia e scatenata pazzia di Bennink calamitassero lo sguardo, la sostanza musicale è stata sicuramente appannaggio di Caine, solido nel proporre blues pronti a mutare pelle, con groove lancinanti al Fender Rhodes ed una versione dadaista, non saprei come altro definirla, di Round Midnight per pianoforte e rullante. Molto divertente, ricco di swing, assolutamente da gustare dal vivo. E dopo tanta buona musica il trio di Scofiled mi sembrava avere lo stesso appeal di una camomilla. Ho preferito rinunciare e anche qui il commento degli amici rimasti mi ha confortato in merito. Tirando le conclusioni, anche avendo visto solo una parte del festival appare evidente che gli spazi pomeridiani sono i più significativi ed interessanti. Grazie a Rava, direttore artistico, per averci dato la possibilità di ascoltare musicisti di primaria grandezza. Nello stesso tempo, sempre a Rava, una preghiera: con il massimo rispetto, ma proposte come Concha Buika lo scorso anno e Hermeto Pascoal in questa edizione hanno poco a che spartire con lo spirito autentico della tradizione del festival. Per favore Enrico, per i prossimo anno lascia perdere esotismi a buon mercato, vorrei della buona musica ! Una opinione molto simile alla mia grazie alla penna di Enrico Bettinello: |
https://gold.libero.it/MondoJazz/trackback.php?msg=12002567
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
AUTORI DEL BLOG
Andrea Baroni
Fabio Chiarini
Roberto Dell'Ava
Franco Riccardi
Ernesto Scurati
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: Less.is.more
il 24/08/2019 alle 11:46
Inviato da: Less.is.more
il 23/08/2019 alle 21:27
Inviato da: Piero Terranova
il 13/07/2019 alle 20:06
Inviato da: Luciano Linzi
il 19/10/2018 alle 15:44
Inviato da: juliensorel2018
il 12/10/2018 alle 15:21