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Mondo Jazz

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LA FORZA COMUNICATIVA DI NICOLA SERGIO

Post n°2701 pubblicato il 03 Aprile 2013 da pierrde

La forza comunicativa del jazz?

La spontaneità e la libertà dell’approccio. Ma, al di là di questo, per me il jazz è una mentalità, un modo di essere. La necessità, l’urgenza di esprimere profondamente la propria personalità, attraverso un continuo confronto tra il linguaggio della storia e il bisogno di innovare. Il vero jazzista per me è una persona creativa, audace, che cerca di andare sempre oltre quello che altri hanno già detto e che lui stesso ha detto prima. È voglia di sorprendere e di sorprendersi, di godere dell’inatteso. Questo è il jazz, questo ciò che mi emoziona di più.

Leggi l'intervista qui: http://www.andymag.com/buzz/139-nicola-sergio.html

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
rodolfo il 03/04/13 alle 13:20 via WEB
Secondo costui, quindi, il jazz non sarebbe uno stile musicale ma una filosofia di vita contrassegnata da 1)necessità e urgenza di esprimere la propria personalità 2)continuo confronto tra linguaggio della storia e bisogno di innovare 3)essere creativi, audaci, andare oltre l'ostacolo 4)voglia di sorprendere e sorprendersi. Ottimo elenco di luoghi comuni. I luoghi comuni vanno di moda ma sono castronerie. Il pericolo è che quando li declama una persona considerata autorevole qualcuno può pensare che siano verità; in realtà restano castronerie. Certo che in base a questo elenco di luoghi comuni anche Glenn Gould poteva considerarsi un jazzista (se non fosse che lui considerasse musichetta infantile Lennie Tristano, dopo aver avuto modo di ascoltarlo...)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
rodolfo il 03/04/13 alle 13:21 via WEB
In ogni caso, sarebbe ora che gli intervistatori imparassero a fare domande un po' più pertinenti perchè magari succede che a domande banali corrispondano risposte banali...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
daniele il 03/04/13 alle 14:59 via WEB
saranno castronerie e luoghi comuni per chi non riesce a realizzare tali obiettivi . Per me ascoltatore sono le condizioni essenziali per fruire di tutta quella musica che viene definita jazz e che ascolto da oltre trent'anni.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
riccardo il 03/04/13 alle 16:45 via WEB
Viene definita "Jazz" da chi?
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Gianni M. Gualberto il 03/04/13 alle 15:43 via WEB
"Il vero jazzista per me è una persona creativa, audace, che cerca di andare sempre oltre quello che altri hanno già detto e che lui stesso ha detto prima. È voglia di sorprendere e di sorprendersi, di godere dell’inatteso." Togliendo il termine "jazzista", potrebbe alludere a Beethoven come a Francis Bacon... Concordo del tutto con Rodolfo. Fermo restando che il giornalismo musicale spesso sforna interrogativi "inquietanti" per pallore, certi "buoni propositi" sono, in effetti, adattabili a qualsiasi circostanza creativa, da Fidia a Stendhal. E se è vero che Monsieur de Lapalisse è sempre vivo e vegeto, lascia vieppiù perplessi il dispensare quel pizzico di retorica di troppo.
 
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