Mondo Jazz
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pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
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Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Post n°3481 pubblicato il 08 Maggio 2014 da pierrde
Techno-logical dance music Festival e la fifa: così si chiama la vera novità (?) dell’anno, che si terrà nella giornata del 12 luglio. Una serata dedicata alla musica dance dopo due anni di successo in Piazza IV Novembre, che concede l’intero main stage, dalle 16 alle 4 del mattino, a “dodici ore di musica da ballo moderna”, almeno nelle parole dell’ideatore Dj Ralf. Che siano “bussi”, techno, dance o sperimentazioni musicali, con influenze jazz e soul afro-americane, passando per ossessive atmosfere tribali, ci sfugge il senso di destinare alla faccenda l’intero Main Stage, luogo d’elezione per i grandi artisti internazionali del jazz. A meno che non abbia prevalso la “fifa”, intesa proprio come paura e non come federazione internazionale del calcio, visto che il 12 si gioca appunto una delle finali del Campionato del Mondo. Considerato il magro andazzo dei botteghini degli eventi culturali in genere, ogni pericolo va debitamente scansato e così meglio inzeppare di festaioli e festanti giovanotti il praticabile del Santa Giuliana. Così fuori dai pentagrammi, ecco arrivare per UJ14 artisti del calibro di Azimute, DeWalta+Shannon, Juan Atkins, Octave One, Ellen Allien, Giovanni Guidi, Gianluca Petrella e Leonardo Ramadori. Esclusi gli ultimi 3, jazzisti di spessore, siamo di fronte ad una musica che stride con quanto detto dallo stesso direttore Pagnotta: “non abbiamo Stevie Wonder, ma abbiamo il jazz”. Sulla forma di questo jazz si può discutere, ma non in conferenza stampa, dato che non è stato lasciato spazio alle domande dei giornalisti, sostituite da un lauto buffet per i partecipanti. Tartine in bocca e in fila ad ascoltare. Per i tappi alle orecchie c’è tempo anche perchè prima forse arriveranno le bende agli occhi. Visto che la tartina traditrice ha tappato le ugole dei giornalisti, per la gioia degli organizzatori che se la potevano anche vedere brutta, ecco qui per i nostri lettori le domande che avremmo voluto rivolgere al Patron Pagnotta o a Renzo Arbore: Ha mai avuto l’impressione in queste ultime edizioni, specialmente dopo UJ12 e UJ13, che la formula del jazz mescolato ai super-eventi Pop stesse per arrivare alla fine mettendo in grave crisi tutta la manifestazione? Alessia Chiriatti |
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