Ricevo e volentieri pubblico, perchè le affermazioni di Franco sono più che condivisibili e più volte ho espresso concetti simili parlando dei nomi presenti nei cartelloni delle rassegne italiane. Il mio blog è troppo piccolo per aprire una discussione che possa coinvolgere critici e direttori artistici dei festivals, ma le argomentazioni del musicista meritano lo spazio che mi chiede, al di là di quelli che possono essere i miei gusti personali. Per rendere fruibile una conoscenza più diretta del quartetto allego il link dove è possibile ascoltare il quartetto all'opera.
Lettera Aperta a Critici Jazz e Giornalisti
Cari amici del Jazz vi chiedo aiuto per far conoscere il mio quartetto, piuttosto famoso all' estero, ma pressocchè sconosciuto in Italia, anche se il mio nome LARRY FRANCO l'avrete già sentito o letto in qualche pubblicità su Jazzit o Musica Jazz.
Il quartetto passa con disinvoltura da concerti al Java Jazz International di Jakarta, dal Dubai Jazz International, dal Festival Jazz Internazionale di Cuba, dall' Europafest di Bucarest, dal Manly Jazz International di Sydney, dall' Italian Jazz festival di Melbourne, dallo Yokohama Jazz Promenade in Giappone a piccoli club in Italia e in Puglia e qualche Festival negli anni (per fortuna ogni tanto...) Onyx di Matera, Mazara del Vallo, Macerata, Terni, Verona, Orvieto e Ischia Jazz (a Ischia però non su palco principale ma in hotel). La differenza tra estero e Italia è impari ed abissale .... ci chiediamo ... perchè ? Perchè in Italia non si riesce ad avere il giusto riconoscimento ? Perchè si preferiscono gli stranieri ? E il jazz Italiano ? (a parte i soliti pochi Gatto, Rava, Bollani, Cafiso ...) A volte per suonare in alcuni posti in Italia ci chiedono un ospite ... un ospite straniero ... altrimenti non si suona .... all' estero bastiamo noi quattro a tenere incollati alle sedie platee di 2000 e più persone .... E dire che di ospiti ne ho avuti : Nicola Arigliano, Franco Cerri, Dado Moroni, Gary Smulyan, Jimmy Cobb, Ira Coleman, Fabrizio Bosso, Massimo Manzi e tutti loro (tranne Arigliano) sono anche nei miei dischi. Ma il vero progetto, quello con il quale sento di non aver bisogno di ospiti, il vero progetto FORTE è Import-Export, con cui stiamo girando il mondo.
Dunque passiamo da palchi imponenti nei più grandi Festival Jazz del mondo, a piccole pedane in Italia ... e sono anni che ci mettiamo in fila per ottenere un concerto a Villa Celimontana, o alla Casa del Jazz ... per non parlare di Umbria Jazz ... chissà che Santo ci ha assistito quella volta che nel 2005 ci vide a Ischia Jazz, relegati però in hotel, dove a volte non era montato nemmeno l'impianto audio... una grande differenza con i grandi palchi dell' Isola dove era tutto sotto controllo dal veterano degli engineers Gianni Grassilli e da tutto lo staff di Umbria Jazz. Sono solo alcuni esempi ... e quindi poi ... ci "rompiamo" e ce ne andiamo fuori Italia a prenderci le giuste soddisfazioni, facendo però una cosa importante e da sottolineare : Noi nel mondo suoniamo il Jazz Italiano e diffondiamo il Jazz Italiano, cantando in Italiano dal Giappone all'Africa, dall' Australia a Cuba ... Il Jazz Italiano innanzi a tutto. ! Ecco perchè poi, per esempio, L'Ambasciatore Italiano a Cuba ci rivuole dopo un anno come ospiti d'onore della X Settimana Italiana della Cultura, e molti Istituti di Cultura hanno riconosciuto i nostri pregi e, grazie a Dio, continuano ad invitarci ed a sponsorizzare la nostra presenza all'estero a sostegno di una immagine nuova, in chiave jazz, dell' Italia. Una volta nel 2003 l'Ambasciatore Benedetto Amari a New Delhi ci disse : siete voi i veri ambasciatori, non io ... ! Ma lasciando perdere tutto questo, spero di non avervi annoiato troppo.
Voi che avete il potere dell' Informazione, parlate di noi nei giornali e agli organizzatori dei Festival ... aiutate il nostro "Jazz Italiano" a farsi strada.
http://www.larryfranco.com/quartet.html