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NOVITA' IN CASA ZORN

Post n°1079 pubblicato il 19 Ottobre 2008 da pierrde

Tag: NEWS

Doppia uscita per l'etichetta Tzadik nella serie di colonne sonore firmate da John Zorn: il ventesimo album della serie è dedicato alle musiche del film che racconta la vita dello scrittore ebraico Sholem Aleichem e vede all'opera il Masada String Trio con il rinforzo di Carol Emanuel all'arpa e di Ron Burger all'accordion. Nel ventunesimo capitolo sono presenti le musiche di due cortometraggi, Belle de Nature della regista di film porno Maria Beatty e The New Rijksmuseum sui lavori di ristrutturazione del celebre museo di Amsterdam. Formazione di tutte stelle che vede all'opera musicisti che da sempre compaiono nella serie di Filmworks: Marc Ribot, Carol Emanuel, Cyro Baptista, Kenny Wollesen e, per la prima volta in Filmworks, Uri Caine. Ma questo sembra essere solo l'antipasto di un nuovo progetto che vedrà la luce nella prossima primavera: per la serie di rivisitazioni delle composizioni zorniane denominate Masada Book Two è prevista l'uscita di un nuovo album in quintetto che vede all'opera una formazione straordinaria con Dave Douglas, Joe Lovano, Greg Cohen, Joey Baron e, appunto, Uri Caine. Wow !

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Commenti al Post:

NOVITA' IN CASA ZORN

Anonimo il 19/10/08 alle 21:37 via WEB

Eh! Se andiamo dietro i flimworks di Zorn non ce ne usciamo proprio più. Anche per motivi economici. Sono un buon cliente di Tzadik, non dico quotidiano ma due o tre a settimana me li cucco, eppure non riesco a impattare questa specie di torrente in piena...

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pierrde il 20/10/08 alle 19:18 via WEB

Ti capisco perfettamente, spesso poi non è tutto oro quello che riluce. Il nostro sembra afflitto da bulimia discografica, ma se si dosano con attenzione le scelte capita che la soddisfazione sia grande...

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Anonimo il 21/10/08 alle 10:30 via WEB

Direi che, in generale, la produzione della Tzadik è a un altissimo livello. Certo, è ben torrenziale, vista l'attività anche compositiva di Zorn. Confesso di non riuscire ad apprezzare le realizzazioni di alcuni complessi giapponesi che, immagino, siano troppo lontani dalla mia sensibilità. Il gruppo con Lovano, invece, è nato già da qualche tempo. E' curioso pensare a Lovano come idiomatico interprete delle composizioni ebraiche di Masada, maZorn ne è estremamente soddisfatto. Molto apprezzabile, in questo contesto, è l'operato di Uri Caine, una volta tanto fuori da rielaborazioni mozartiane, beethoveniane, ecc., che ogni tanto mostrano la corda. Di recente Caine ha partecipato ad un'eccellente incisione della Tzadik, "Believe" di Daniel Zamir, dando prova di un pianismo maturo e ricco.

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