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Mondo Jazz

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martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30

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LA NOSTALGIA  OSPITE DA FAZIO   

Post n°1138 pubblicato il 11 Gennaio 2009 da pierrde

Brutta bestia la nostalgia. Quando poi si associa alla musica ne può uscire di tutto. Mai come in questi nostri anni si assiste ad una forma di revival che prende il nome di "tributo", sempre esistito ciclicamente in associazione a mancanza di nuovi epigoni e nuove idee. Però ultimamente ha prodotto un numero impressionante di progetti, album, tournè, concerti. Naturalmente non tutto è da scartare, esistono storicamente prove discografiche di valore pari se non superiore all'originale. Ad esempio mi vengono in mente gli album di Monk che rilegge Ellington, o di Lacy che interpreta Monk, Gil Evans che riscrive Jimi Hendrix e via via molti altri. Bisogna però dire che la maggioranza di questi tributi non arriva nemmeno a scalfire l'ombra degli originali, e questo avviene in tutti gli ambiti musicali, ma in misura maggiore nella musica leggera. Ho sempre trovato incredibile, almeno per me e per il mio modo di concepire la musica, gli affollatissimi raduni negli stadi per ascoltare per la milionesima volta Smoke in the water, Satisfaction, Alba Chiara o Buonanotte Fiorellino sempre nella stessa usurata e ormai malinconica versione. Roba, appunto, da nostalgici. E di solito senza un interesse musicale che vada oltre la propria storia personale, i ricordi, i tempi andati, gli amori trascorsi. Quando poi l'operazione nostalgia riguarda un personaggio che dell'antiretorica ha fatto professione di fede, i confini del politicaly correct sono labili, anche se l'avvenimento è ufficiale e con i crismi e l'investimento di eredi e amici del cuore. Non discuto le buone intenzioni, nemmeno il fatto incontrovertibile che si tratta comunque di poesia e di musica d'autore, merce rara sulla programmazione delle televisioni nazionali. De Andre in un contesto  non deviato dal profitto, dal business e dalla mancanza di cultura  andava celebrato televisivamente quando ancora era in vita e all'apice della creatività. Cioè almeno una trentina di anni fa e sempre che l'interessato fosse interessato e d'accordo. Farlo adesso e in una trasmissione (Che tempo che fa di stasera, edizione speciale dedicata a De Andrè) che fa del neo conformismo la sua filosofia di comunicazione lo trovo noioso, retorico, senza un significato altro che non il ritrovarsi a celebrare il mito e a cantarne insieme le lodi e le rime con interpreti che comunque non potranno mai far dimenticare l'originale.  Nostalgia, appunto. 

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Commenti al Post:
annisexanta
annisexanta il 11/01/09 alle 19:25 via WEB
Concordo con quello che hai scritto, pur non avendo la tua capacità di critica. Leggevo tempo fa non ricordo dove, che le vecchie star non hanno interesse a scrivere canzoni nuove, tanto ai concerti la gente vuole sentire solo i vecchi pezzi. :°(
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/01/09 alle 12:18 via WEB
Capisco l'esigenza del tributo nei confronti di artisti che hanno realmente creato un corpus in grado di modificare la nostra realtà, il nostro pensiero. Che bisogno vi sia di celebrare qualsiasi esponente di un cantautorato lagnoso, insipido, mediocre, provinciale, inespressivo, ininfluente e ben poco originale come quello italiano (ivi incluso, certamente, anche il sopravvalutatissimo De Andrè) è per me mistero...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/01/09 alle 23:52 via WEB
Concordo appieno...il tuo pensiero è un sincero schiaffo morale...non c'è bisogno di celebrare De André anche in Tv...che lascino spazio alle discussioni su Gaza e sulle miserie che ci attanagliano oggi...Un caro saluto...da una che è una "nostalgica" per antonomasia, Luisa-Fadosaudade
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 13/01/09 alle 19:25 via WEB
...condivido... pabra
 
pierrde
pierrde il 13/01/09 alle 21:59 via WEB
Scrivendo il post pensavo che se avessi avuto commenti certamente sarebbero stati negativi. Scopro invece che altri sono insofferenti alla melassa televisiva capace di uniformare e omegeneizzare.Che si tratti di un cantore dell'amore libero o un di bacchettone poco importa, il tritacarne è lo stesso, di tutti comunque si cantano le lodi, acriticamente e senza analisi nello stile vacuo e buonista della trasmissione. Non sopporto vedere Tronchetti Provera o Tremonti omaggiati come Beppino Englaro o Gino Strada. Una differenza mi pare ci sia, e non mi pare piccola. Ho visto a strappi la trasmissione di domenica sera: in genere, come facilmente previsto, prevalevano retorica e rimpianto dell'originale. Non mi piace innescare polemiche, che poi non mi interessano nemmeno, ma diversi "colleghi" di De Andrè erano imbarazzanti nella loro pocaggine musicale. Nessuno, poi, almeno di quelli che ho visto io, ha cercato una strada personale. Solo piatto e mesto rifacimento. Che palle! Naturalmente nei giorni successivi stampa e blog hanno osannato il tutto...
 
 
nomore.norless
nomore.norless il 14/01/09 alle 12:28 via WEB
anch'io sono d'accordo con quello che hai scritto nel post; ho seguito per caso un po' della trasmissione, e quel poco mi ha lasciato un senso di insofferenza... Ciao, buona giornata
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/01/09 alle 11:00 via WEB
Concordo totalmente anche io ho provato un certo fastidio, ho sentito puzza di conformismo e mi sono immaginata il nostro che storceva il naso. Ma il giorno dopo mi sono in parte ricreduta qualcuno che lo aveva sempre sottovalutato proprio grazie a queste manifestazioni lo ha riscoperto anzi gli ha attribuito meriti poetici e musicali. Certo la persona in questione era un trombone, però almeno ...!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 21/01/09 alle 11:57 via WEB
Lungi da me dire che quella di Fazio sia una trasmissione perfetta, ma mi indicate - per favore - quali sarebbero i programmi a cui Fazio si dovrebbe ispirare? Fazio invita dei jazzisti (da quanti anni non vedevate un jazzista in prima serata in televisione?) e giù critiche; Fazio ricorda De Andre (chi avrebbe dovuto ricordare: Little Tony? Nino D'Angelo?) e giù critiche. No, proprio non capisco.
 
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