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DANIELE SEPE: ATTACCO JAZZ-RAP CONTRO ROBERTO SAVIANO

Post n°1520 pubblicato il 04 Giugno 2010 da pierrde

NAPOLI—«Almeno con me non possono dire che parlo per invidia. Io non scrivo libri e neppure sui giornali. Io suono il sassofono, che tengo da invidiargli a Saviano?».
In effetti lo scrittore che ha venduto milioni di copie con il suo «Gomorra» e il musicista Daniele Sepe hanno storie diverse, frequentano mondi diversi, si muovono su piani diversi. Però una cosa da dedicare a Roberto Saviano Daniele Sepe ce l’ha: la canzone «Cronache di Napoli», dal nuovo cd «Fessbuk – Buona notte al manicomio », in uscita dopodomani per «il manifesto cd», stessa casa madre, quindi, della società editrice di «Eroi di carta», il recente saggio del sociologo Alessandro Dal Lago che demolisce l'immagine di Saviano. Come fa con toni ancora più duri Daniele Sepe, rivolgendo allo scrittore parole in lingua napoletana che danno di Saviano una descrizione ben diversa da quella dell’eroe anticamorra cui si è abituati.

Fabbula favesa », buscie ‘ngopp’ a ‘sta terra, comm’ ‘e cines’ accis’ int’ ’a scatul’ ’e fierr’» dice il brano, imputando allo scrittore di raccontare favole false e bugie, come sarebbe quella dei container al porto in cui sono stipati i cadaveri di immigrati cinesi, immagine con la quale si apre «Gomorra». Daniele Sepe punta il dito: «Staje arreparat’, si ‘na rosa int’ a ‘na serra, nu sistema te cummiglia e ‘a verita’ se ‘nzerra» (sei coperto e come una rosa in una serra, c’è un sistema che ti protegge e la verità si nasconde).
 «E poi perché dovrei condividere il pensiero di uno che sostiene di ammirare il rigore morale di Almirante? Io sono comunista e figlio di partigiani, e non posso sentire cose come questa».
 C’è una frase del brano che non lascia dubbi: «faje ammuina e picci ma, fore do ‘mpiccio, vuo’ cchiu’ sord’ e ciorta» (fai casini e capricci, ma fuori dagli impicci vuoi più soldi e fortuna), e «‘o capo pav’ ‘a scorta, ‘o stess’ boss che t’ha pavat’ ‘a sturiell’, ch t’appara ‘o pesone e’ ‘o capo de guattarell’» (e il capo paga la scorta, lo stesso che ti paga l’affitto è il capo burattinaio). Per chi non l’avesse capito, il riferimento di Sepe è alla Mondadori e Berlusconi.

Fonte : Corriere della Sera/Spettacoli  del 2 giugno

 Sconcertante. Non mi passa per la mente altro aggettivo. Daniele Sepe è un personaggio ben radicato nella realtà partenopea a cui appartiene, ciò nondimeno le sue affermazioni mi suonano stonate. Non posso conoscere la situazione della Campania con la precisione e la famigliarità di chi ci vive, ma certo Sepe dovrebbe riflettere su quello che dice: lui che si proclama comunista, presumo apparentato con quella fucina di divisioni che è stata Rifondazione Comunista, si trova ad argomentare usando nella sostanza se non nella forma le stesse farneticazioni di Emilio Fede, e quindi del referente di quest'ultimo. Scandaloso non è che Saviano scriva per la Mondadori, semmai che la casa editrice appartenga (e più ancora per il modo in cui venne acquisita) al presidente del consiglio. Non so se sia vero che Saviano abbia affermato di ammirare il rigore morale di Almirante , cosa sicuramente discutibile, quello che vedo comunque è che Gianfranco Fini negli ultimi tempi ha detto e praticato più "cose di sinistra" che non tutto lo stato maggiore del Partito Democratico. Con tutti gli obiettivi possibili per un jazz-rap, da Bassolino a Dell'Utri, l'intera cattiva politica italiana, prendersela con Saviano mi pare una scelta singolare e poco "comunista".  

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Commenti al Post:
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francesco il 04/06/10 alle 23:13 via WEB
avevo poca stima di Sepe come musicista, ora ne ho altrettanto poca anche come persona. Mi dispiace per lui, ma questa volta ne ha dette di cazzate
 
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daniele il 04/06/10 alle 23:30 via WEB
adesso il punto di riferimento è fini. Annamo bene.....
 
 
pierrde
pierrde il 05/06/10 alle 09:21 via WEB
E' proprio la mancanza di punti di riferimento, e di programmi praticabili nonchè di una classe politica credibile, che ha spinto milioni di elettori di sinistra come me a starsene a casa alle ultime politiche.Il riferimento a Fini serve solo a sottolineare il vuoto dell'opposizione. Incapaci di governare senza dilaniarsi in faide interne e ora, incapaci anche di fare opposizione.
 
   
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milo il 05/06/10 alle 10:07 via WEB
Ti quoto in pieno. Compreso il tuo commento su Fini, che sottolinea il vuoto dell'opposizione molto bene, e che è verità: ultimamente lui ha detto e fatto più "cose di sinistra" che l'intera opposizione! Se poi qualcuno come Sepe arriva a dire che per essere buoni comunisti bisogna attaccare Saviano con le stesse argomentazioni di Emilio Fede... Aiut! O_O Ciao!
 
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Blue Note il 05/06/10 alle 13:04 via WEB
Quoto pienamente, pierr. Sono anch'io sconcertato e sempre più mi convinco che il tutto faccia parte di una strategia volta a disarmare l'area che da sola è rimasta a fare "cultura". Il riferimento è al tentativo di disarmo di Fazio su rete 3 ecc ecc. Così ci rimarranno solo i "giganti" come Fede ed il suo sire di riferimento. Che tristezza!
 
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Blue Note il 05/06/10 alle 13:08 via WEB
.....Che per Sepe si tratti di invidia??
 
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sergio pasquandrea il 06/06/10 alle 21:29 via WEB
ho sempre stimato sepe, sia come musicista sia come persona, anche quando magari non ero d'accordo con le sue posizioni. ma questo brano mi lascia veramente esterrefatto. sono ben altri i bersagli da colpire.
 
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Marco Bertoli il 06/06/10 alle 21:48 via WEB
Sepe è uno strimpellatore men che mediocre che ha sempre cercato di sopperire alla mancanza di talento con l'ostensione di un impegno politico in stile centro sociale. Direi che gli sia anche andata bene, gli allocchi non mancano davvero in quell'ambiente. Siccome sono convinto che uno dei tratti della sinistra debba essere "fare le cose bene", constato che Saviano fa le sue cose (i libri) assai bene; Sepe fa delle musichette da niente, dei dischi che si confodono con le tante patacche e "distintivi"che costuiscono il marketing della sinistrina di oggi. Marco Bertoli
 
 
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Anonimo il 13/10/10 alle 13:10 via WEB
Sepe è un grande musicista e un arrangiatore geniale. Il Frank Zappa italiano. Le sue idee su Saviano possono anche essere "discusse" ma le sue capacità musicali no! Lo dico da musicista. Paolo
 
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Carlo Albano il 07/06/10 alle 08:17 via WEB
Sono napoletano e vivo ogni giorno tutte le contraddizione di questa maledetta città dove la criminalità cammorristica e non è solo uno dei tanti problemi e forse non il più importante! Saviano ha avuto fama e fortuna sporcandosi con la merda che questa città produce ogni giorno, ha avuto un bel coraggio che molti non hanno avuto andando via o aggiustandosi trovando equilibri precari per sopravvivere. Apprezzo Saviano più per le sue capacità letterarie che per essre divenuto paladino dell'anticamorra. Lo star sistem lo ha stritolato e non sarà la camorra che lo oscurerà... Mastriani ha scritto I Misteri di Napoli alla fine dell'Ottocento e raccontava più o meno le stesse vicende, aggiornate un secolo dopo da Saviano. Comprendo Daniele Sepe ma non capisco il professor Dal Lago, che più o meno anche lui ha fatto delle doglianze degli ultimi la sua fortuna universitaria. il suo, forse, un percorso più facile di quello di Saviano. Al di là di tutte le critiche che il libro Gomorra può sollevare, ma perché attaccarlo ora? Perché questa delegittimazione strisciante nei confronti di Saviano da destra e sinistra?
 
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milo il 07/06/10 alle 22:37 via WEB
@ Carlo Albano: Hai ragione. Non so perché proprio ora e cosa praticamente ci sia sotto, però questo tardivo tentativo di infangare Saviano mi sembra provenire solo dalla parte peggiore (e disonesta) sia della destra che della sinistra. Forse che queste persone, da ambo le parti, possano avere "interessi comuni"?... ;) E a far girare la ruota, come sempre, ci stanno anche i loro "menestrelli"... Un saluto.
 
 
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Carlo Albano il 17/07/10 alle 14:54 via WEB
Ringrazio Milo per le sue affermazioni, però penso che sia anche arrivato il momento per noi napoletani di andare oltre Saviano e Daniele Sepe! Dobbiamo riprenderci questa città terribile, che riesce ad anticipare il buono e il cattivo di quello che succede nel mondo, e non credo di esagerare. Una città dove esistono meno doveri, ma anche meno diritti, dove devi armarti di santa pazienza e di una filosofia dell'attesa per affrontarla... Comunque al di là di questa dichiarazione d'amore nei suoi confronti, penso che dobbiamo riappropriarci dei marciapiedi che calpestiamo ogni giorno, dobbiamo creare una sociologia del marciapiede che cerchi di tessere nuove relazioni sociali fatte di riconoscimenti e nuovi incontri... Un saluto
 
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dario il 08/06/10 alle 18:22 via WEB
Conosco pochissimo la musica di Daniele Sepe e non la giudico; mi basta il pessimo gusto della copertina riportata nel post (ricordo che il vicedirettore della Stampa fu ammazzato dalle BR)per capire con chi abbiamo a che fare. Dario
 
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daniele il 09/06/10 alle 17:01 via WEB
non mi sembra che fini e i finiani stiano dicendo cose di sinistra in questi giorni (vedi cosiddetta legge-bavaglio) caro pierrde ,sono d'accordo che il centro sinistra è disastrato, ma confidare in Fini mi sembra un suicidio bello e buono.
 
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Giulio il 22/06/10 alle 07:16 via WEB
Cosa non si farebbe per vendere qualche copia in più. Sputa sulla sua terra e sulla sua gente , questo finto sassofonista compositore di musiche da circo.
 
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wildgianlu il 23/06/10 alle 08:44 via WEB
effettivamente per giudicare bene occorre essere dentro Napoli e la sua gente , poi Saviano adesso è anche un simbolo di lotta , suo malgrado è spesso al centro delle cronache , ma questo anche perchè c'è tanta camorra , che risulta pure invischiata con la politica , vi ricordo che a suo tempo Pasolini era un personaggio scomodo a tutti ,sia a destra che a sinistra , purtroppo la sua morte ha impoverito questo paese , a questo punto direi allora che è meglio che Saviano continui la sua opera e la sua voce non venga fermata
 
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lucia il 23/06/10 alle 14:35 via WEB
se Berlusconi è sempre in auge lo dobbiamo agli ipocriti dalemiani e se Saviano trova parole di disprezzo non solo negli idioti come fede lo dobbiamo ai falsi comunistoidi come daniele sepe evidentemente in cerca di un successo non solo tra i quartieri del napoletano
 
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