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ZAPPA E CAPTAIN BEEFHEART

Post n°1710 pubblicato il 21 Dicembre 2010 da pierrde

« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla. » (Don Van Vliet)

Da pochi giorni è scomparso Captain Beefheart, e oggi Frank Zappa avrebbe compiuto 70 anni; due musicisti legati tra loro da amicizia e comuni progetti e due protagonisti che non possono non essere amati dagli appassionati della mia generazione, e spero anche da quelle successive. Qui un breve ritratto.

 

Captain Beefheart (pseudonimo di Don Van Vliet; Glendale (California), 15 gennaio 1941 – 17 dicembre 2010) è stato un cantante, musicista e pittore statunitense, tra i precursori e maggiori esponenti del rock sperimentale statunitense. La sua esperienza musicale è stata condotta insieme con un folto gruppo di musicisti, che si alternavano nel tempo, conosciuto come Magic Band. Il gruppo cominciò la propria attività a metà degli anni sessanta, per arrivare ai primi ottanta. Van Vliet era principalmente il cantante e armonicista, con una forte attitudine per il rumorismo, ed il free jazz. Le sue composizioni sono caratterizzate da un'originale mistura di tempi dispari delle partiture e di testi surreali. Van Vliet è anche conosciuto per il suo rapporto dittatoriale con gli altri musicisti e per l'enigmatica relazione col suo pubblico.

Van Vliet approdò nella Magic Band nel 1965, divenendone immediatamente il leader. Le loro prime canzoni mischiavano blues e rock (che rimarranno i due generi di riferimento per il gruppo), ma Captain Beefheart & the Magic Band adottarono gradualmente un approccio sempre più sperimentale. Nel 1969 venne pubblicato il loro album più conosciuto ed apprezzato, Trout Mask Replica, che venne prodotto da un amico d'infanzia di Van Vliet, Frank Zappa. Oggi, Trout Mask Replica, viene considerato un disco di rottura ed un capolavoro dalla forte influenza sulle generazioni future.

Dopo la fine della sua carriera musicale, nel 1982, Van Vliet si è presentato raramente in pubblico, preferendo una vita tranquilla nella contea di Northern Humboldt (California), dove si è concentrato sulla sua attività di pittore. Il suo interesse per le arti visuali, in realtà, cominciò durante l'infanzia, quando era considerato una giovane promessa della scultura. Il suo lavoro mostra una certa affinità con l'astrattismo neo-primitivo e con l'espressionismo estetico. Van Vliet soffriva di sclerosi multipla, malattia che ha dovuto fronteggiare negli ultimi anni della sua vita, passati nel sud della California. Alcuni degli ex-musicisti hanno riformato la Magic Band per dei concerti tenutisi tra il 2003 ed il 2006, i cui ricavati sono andati a favore della ricerca sulla malattia di cui l'artista era affetto. Van Vliet si è spento la mattina del 17 dicembre 2010 all'età di 69 anni.

 

 

« Le riviste di musica sono scritte da gente che non sa scrivere, che intervista gente che non sa parlare, per gente che non sa leggere » (Frank Zappa)

Frank Vincent Zappa (Baltimora, 21 dicembre 1940 – Los Angeles, 4 dicembre 1993) è stato un chitarrista, compositore, arrangiatore, direttore d'orchestra, regista, produttore discografico e polistrumentista statunitense. Definire il genere musicale di Zappa è praticamente impossibile, ma si può affermare che fosse coinvolto in ambiti musicali come rock, blues, jazz, fusion e musica classica Zappa fu perennemente in bilico tra il rock, il jazz, il teatro dell'assurdo, la ricerca musicale più avanzata: sotto una scorza di apparente anarchia musicale vi sono evidenti influssi della musica classica tradizionale e contemporanea. Inoltre fu uno dei maggiori compositori di musica fusion di tutti i tempi.

Egli era un musicista autodidatta, affetto da una ossessiva creatività e da una simpatica smania di protagonismo, ma preparatissimo e serissimo. I suoi riferimenti musicali erano Igor Stravinskij, Edgar Varèse, Olivier Messiaen e, prima che fosse di moda la world music, era attratto dal Canto a tenore sardo, dalla musica classica indiana in stile dhrupad, Ravi Shankar, la musica bulgara. Per lui la distinzione tra musica pop e "musica seria" non aveva alcun significato ("All'idea che il compositore crede di aver attinto qualche cosa di artistico corrisponde il fatto che quella musica non offre gran che a chi ascolta. Io ho un altro atteggiamento: anche se la maggior parte della gente non ama quello che faccio, quelli a cui piace si divertono; non la consumano perché è arte, ma perché ci provano gusto" disse in una intervista).

Prima di suonare la chitarra Zappa si cimentò con la batteria, e non a caso i suoi gruppi ebbero sempre batteristi eccellenti. La ritmica delle sue composizioni è sempre stata molto complessa: un esempio è The Black Page brano scritto appositamente per Terry Bozzio, secondo Zappa l'unico in grado di eseguirlo (a causa della sua estrema complessità ritmica o "densità statistica", rappresentate da una "pagina nera" di note). Il successore (non a caso) di Bozzio, Vinnie Colaiuta, eseguì il brano suonandolo a memoria durante l'audizione. Zappa dichiarò che concepiva la musica come "decorazione del tempo", una creazione barocca da costruire con le proprie mani, divertente e libera da schemi prestabiliti, basata sull'atonalità e sul ritmo (poliritmie, tempi dispari, addirittura ritmi irrazionali e casuali).

Rappresentativa di questa visione è la fin troppo citata frase: Information is not knowledge / Knowledge is not wisdom / Wisdom is not truth / Truth is not beauty / Beauty is not love / Love is not music / MUSIC IS THE BEST L'informazione non è conoscenza / La conoscenza non è saggezza / La saggezza non è verità / La verità non è bellezza / La bellezza non è amore / L'amore non è musica / LA MUSICA È IL MEGLIO

in cui Zappa trasforma il senso della poesia Ode su un'urna greca di John Keats integrandola con una poesia di Thomas Stearns Eliot . Per tutta la carriera fu ossessionato dalla difficoltà di esecuzione dei suoi brani, chiedendo sempre il massimo ai suoi musicisti, al punto da definirsi "un tizio che scrive musica che non riesce a fare eseguire"; a metà degli anni ottanta la cosa lo spinse ad utilizzare il Synclavier per eseguire le sue composizioni in modo assolutamente perfetto. Solo a fine carriera si disse abbastanza soddisfatto dell'esperienza con l'Ensemble Modern. La sua eredità più facilmente apprezzabile è la sua infinita sperimentazione strumentale, sia dei suoni che della tecnica chitarristica.

Ma il suo lascito più vero e importante sono le sue composizioni, complesse e raffinate. Uno dei maggiori estimatori di Zappa è stato Pierre Boulez che ha anche diretto alcune sue opere ed ha affermato: "Come musicista era una figura eccezionale perché apparteneva a due mondi: quello della musica pop e quello della musica classica. E non è una posizione comoda". Come prefazione alla sua autobiografia Zappa scrisse: "In genere un'autobiografia è opera di qualcuno che considera la propria vita fonte di incredibile interesse. Io non lo penso della mia ma sono tali e tanti i volumi stupidi che trattano di me, che ho creduto opportuno ci fosse almeno un libro serio sul mio conto."

Fonte : Wikipedia

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Dr. Caligari il 21/12/10 alle 10:47 via WEB
Grazie
 
Tortafritta
Tortafritta il 21/12/10 alle 21:48 via WEB
ciao Pierre, sempre bello passare da te!
 
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