Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
------------------------------------------------------------------
JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
MONDO JAZZ SU FACEBOOK E SU TWITTER
CERCA IN QUESTO BLOG
JAZZ DAY BY DAY
I PODCAST DELLA RAI
CERCA IN QUESTO BLOG
« ANCORA SU CECIL, OGGI OT... | ANTONIO SE NE è ANDATO, ... » |
Per me solo una rapida toccata e fuga nel 34° Bergamo Jazz Festival: ho scelto più per comodità che per il programma la giornata di sabato con i concerti di Tim Berne e di Ambrose Akinmusire.
Andare a Bergamo significa per chi viene da nord come me, attraversare Pontida, la storica location degli happening leghisti. Avete presente quei colti e pensosi personaggi vestiti da crociati o con elmi cornuti ? Ma si' dai, nei mille telegiornali li si è sentiti pontificare con linguaggio scientifico e raffinato attribuendo tutti i mali del paese ora ai "terun" meglio se comunisti ora ai "negher" meglio se musulmani.
Bene, la storica scritta "Padroni a casa nostra" nelle scorse settimane, dopo le note vicende legate alle tangenti in regione, è stata modificata come è possibile vedere nella foto, perfetta epigrafe lapidaria. Naturalmente la scritta è stata ripristinata nella sua originalità ma rimane emblematica delle vicende italiche e del declino inarrestabile di un popolo e di una terra storicamente (e culturalmente) mai esistiti.
Nonostante i 300 mila bergamaschi pronti a dissoterrare le armi, Bergamo rimane città che ama e che propone con illuminante continuità la musica afro-americana.
Enrico Rava, il direttore artistico del festival, ha presentato i concerti spiegando il criterio con il quale ha esercitato le scelte musicali. Invitando cioè i musicisti che come spettatore avrebbe voluto ascoltare.
Scelta azzeccata nel caso di Snakeoil, il quartetto capeggiato da Tim Berne, da me visto l'ultima volta quando ancora l'incanutito sassofonista aveva tutti i capelli nerissimi.
Come sempre la musica di Berne, complessa, poco incline a concedere facili gratificazioni e molto strutturata, si è sviluppata in maniera circolare con parti iniziali rarefatte e una crescita esponenziale di timbri e volumi fino a raggiungere il punto più alto per poi smorzarsi gradatamente. Grande controllo, assoli ben integrati nel complesso meccanismo compositivo e ottimi comprimari hanno elevato l'ascolto a livelli che avrebbero meritato il pubblico di spazi più ampi.
Di Berne si racconta che studiò con Julius Hemphill, ma l'influenza più evidente sia sullo strumento che nella scrittura è quella di Anthony Braxton. Ottimo Sam Noriega nella parte del controcanto, interessanti i giovani Ches Smith a batteria e percussioni e Matt Mitchell al pianoforte.
Nel bellissimo Donizetti la serata è aperta dal quintetto di Ambrose Akinmusire, trombettista che nell'ultima stagione ha fatto incetta di premi e di riconoscimenti.
Il quintetto esibitosi a Bergamo vede Sam Harris al pianoforte al posto di Gerald Clayton, e da subito l'impressione che la sezione ritmica sia eccellente. Il leader esibisce tecnica e discreta personalità, sulle tracce di Clifford Brown opportunamente rivisitato con influenze anche di Freddie Hubbard. Walter Smith al tenore ha un suono acidulo e un pò legnoso ma nel corso della serata sembra sciogliersi e mettersi a proprio agio. La musica che il quintetto propone è un hard bop poco schematico, con grandi spazi a temi lenti e ballate di cui Akinmusire si rivela perfetto interprete.
Certo in quanto a originalità non siamo messi troppo bene, tutto è deja-vù abbondantemente, mantengono l'interesse dell'ascoltatore le spinte e le accelerazioni di Justin Brown alla batteria, il lavoro di raccordo di Harris e qualche solo più spregiudicato del leader.
Un buon gruppo, ma troppo poco per gridare al miracolo.
In seconda serata ci sarebbe Buika, una cantante iberica ma di origine ganese che piace a Almodovar e, evidentemente, anche a Rava. Nel viaggio di andata mi ero documentato ascoltando qualche album, e tanto mi è bastato per decidere che l'ora e mezzo di concerto era meglio impegarla nel viaggio di ritorno....
AUTORI DEL BLOG
Andrea Baroni
Fabio Chiarini
Roberto Dell'Ava
Franco Riccardi
Ernesto Scurati
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: Less.is.more
il 24/08/2019 alle 11:46
Inviato da: Less.is.more
il 23/08/2019 alle 21:27
Inviato da: Piero Terranova
il 13/07/2019 alle 20:06
Inviato da: Luciano Linzi
il 19/10/2018 alle 15:44
Inviato da: juliensorel2018
il 12/10/2018 alle 15:21