Mondo Jazz
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martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
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vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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E' di oggi la notizia che anche il Movimento 5 Stelle si è dotato di relativo inno, una "taranta del web" come si legge sul blog di Beppe Grillo, con un testo letterariamente impegnativo che recita "vita rubata da cialtroni vestiti da buffoni che mangiano milioni" e anche "basta, ne padri ne padroni, ridateci i soldoni".
A me ricorda il Signor Bonaventura, il fumetto dell'infanzia di tanti della mia generazione, tutto giocato sulla rima e sul "milione", solo che sul Corrierino dei Piccoli il livello culturale era decisamente superiore.
Ma quello che vorrei provare a mettere a fuoco in questo post è il rapporto (inesistente) tra partiti e musica. Ammesso che sia possibile carpire dagli inni lo stato di salute culturale, il fermento e la capacità propositiva, lo spessore intellettuale dei nostri uomini, ebbene, il quadro che ne esce è del tutto sconsolante.
Perfino la pubblicità della Wolkswagen o di Banca Mediolanum è molto più avanzata musicalmente; praticamente scorre un abisso temporale e culturale tra le note di Jarrett e Desmond dei jingle pubblicitari e le rime primitive di Grillo o le canzoni napoletane di quart'ordine di Apicella.
Messo cosi' l'Inno di Gianna Nannini scelto dagli uomini di Bersani è una via di mezzo: superiore alla concezione primitiva e basica di Grillo (noi onesti e loro ladri) ma lontano dalle raffinatezze musicali di un qualsiasi creativo con cultura.
Rimane da raccontare dell'equivoco dei barbari ignoranti, quelli di Ladroni a casa nostra. Aspetto ancora che qualche anima gentile provi a spiegare ai rozzi bergamaschi in armi che Va Pensiero è l'inno del popolo ebreo prigioniero in Babilonia e non del popolo padano mai esistito. Si', proprio loro, gli ebrei, cosi' amati, unitamente ai terun,agli extracomunitari e ai soldi elargiti da Roma ladrona dal partito xenofobo del Trota.
Nessuna notizia da Di Pietro. Mi permetto di suggerire un inno con rap in dialetto abbruzzese. Non si capirebbe comunque niente, esattamente come quando parla italiano, ma vuoi mettere la differenza rispetto alle bolse tiritere di Meno male che Silvio c'è ?
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