Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
------------------------------------------------------------------
JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
MONDO JAZZ SU FACEBOOK E SU TWITTER
CERCA IN QUESTO BLOG
JAZZ DAY BY DAY
I PODCAST DELLA RAI
CERCA IN QUESTO BLOG
« BIRD LIVES ! | LA NOTIZIA DEL GIORNO » |
|
“The bottom line is that he is now producing, both live and on recordings, some of the finest playing of his career.”
Los Angeles Times
Dfficile non essere daccordo con il critico del quotidiano losangelino; il 15 di marzo Charles compirà 75 anni e mai come negli ultimi 15 anni la sua stella artistica sembra risplendere.
Al diminuito vigore fisico supplisce con un encomiabile approccio timbrico, ricco di nuances e carico di storia, un intelligente utilizzo del materiale non di sua composizione, vissuto in una dimensione lirica e introspettiva, una evoluzione naturale connaturata al passare del tempo, ed una sempre felice vena compositiva.
Jason Moran che ne è l'alter ego ha un rapporto quinquennale con il sassofonista, ed è certamente uno dei pianisti di rilievo del momento. Si potrebbe tranquillamente affermare che questo è un duo di giganti: Lloyd del passato, Moran del futuro, entrambi del presente. Indicativo il commento impregnato di ammirazione e rispetto che Lloyd esprime sul pianista:
“He is deeply rooted in the tradition, with his own branches reaching up toward the sky in new directions. Jason is very sensitive and adept on subtle levels. If I take three right turns instead of a left, he is there beside me without any need for verbal directions.”
Il repertorio affrontato è quanto mai vario, si passa da Billy Strayhorn a Duke Ellington, c'è Earl Hines e non può mancare Gershwin, ma nemmeno Brian Wilson e Bob Dylan a completare un mosaico di autori che copre più decenni della grande musica americana senza distinzioni di genere.
Tutti i brani sono accomunati da un approccio meditativo, il sassofono sembra sussurrare messaggi di complicità , mentre Moran è fortemente ancorato ad un substrato blues che sporadicamente emerge passando dal trotto dell'accompagnamento al galoppo dell'improvvisazione.
Il perno centrale dell'album è l'Hagar Suite, una lunga composizione dai tratti bucolici e pensosi dove Lloyd utilizza anche il flauto, tratteggiando un ritratto dolce e maliconico della sua trisavola, Hagar, una bimba figlia di schiavi venduta a soli 10 anni e strappata per sempre alla sua famiglia. La suite è il riflesso di questa storia drammatica, e parla ai sentimenti, raccontando la perdita, il dolore, l'ignoto e la speranza.
Ripiena di scintillante malia è la versione lenta e cantabile di I Shall Be Relesead che ha segnato la storia del gruppo The Band e che è stato uno degli inni di protesta più amati della canzone d'autore americana.
V A L U T A Z I O N E : * * * *
AUTORI DEL BLOG
Andrea Baroni
Fabio Chiarini
Roberto Dell'Ava
Franco Riccardi
Ernesto Scurati
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: Less.is.more
il 24/08/2019 alle 11:46
Inviato da: Less.is.more
il 23/08/2019 alle 21:27
Inviato da: Piero Terranova
il 13/07/2019 alle 20:06
Inviato da: Luciano Linzi
il 19/10/2018 alle 15:44
Inviato da: juliensorel2018
il 12/10/2018 alle 15:21