Mondo Jazz
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IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Improbabile, surreale, grottesco, privo di qualsiasi parvenza di verosomiglianza, e per di più nella versione italiana penalizzato da un assurdo doppiaggio (originalmente il film è in francese ed in russo, e sarebbe stato di gran lunga preferibile una versione sottotitolata). Eppure il film di Mihaileanu, il regista di Train de Vie, è in egual tempo una pellicola che diverte, commuove e avvince lo spettatore. Ovviamente non tratterò della trama per non togliere il piacere della sorpresa a coloro che il film non l'hanno visto, basti dire che tra i molti temi, quello centrale che la pellicola sviluppa in maniera esemplare è il rapporto tra immagini, storia e musica, un mix di ingredienti comune alle migliori pellicole che vedono la musica in veste di protagonista. In questo caso si tratta del concerto per violino e orchestra op. 35 di Tchaikovsky, suonato dalla Orchestra Sinfonica di Budapest con la giovane violinista rumena Sarah Nemtanu nel ruolo di solista. Anche se la durata del concerto viene ridotta ed estrapolata, dei circa 22 minuti della partitura originale si ascoltano solo 12 minuti, l'abilità del montaggio e la sapienza narrativa del regista creano una atmosfera ricca di pathos, armonia e struggimento. Se la seconda parte del film è focalizzata sulla musica, nella prima parte il regista dispensa una arguta autoironia sui proverbiali vizi della cultura ebraica, per non parlare delle esilaranti bordate alla grottesca versione della democrazia che trionfa oggi in Russia. Il tutto tratteggiato con mano ferma ma lieve, venata da un abbondante pizzico di surreale ironia. In un mondo dove trionfano insulsi e volgari cinepanettoni o noiosi e prevedibili action-movie di stampo amerikano, ecco un film da non perdere, proprio perchè imperfetto e sgangherato, ricco di grande musica e di corrosiva ilarità. Non un capolavoro, ma tra le migliori storie che attualmente è possibile vedere in sala.
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