Mondo Jazz
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IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Alexandra Grimal Tenore e soprano sax
Lee Konitz alto sax
Gary Peacock contrabbasso
Paul Motian batteria
Ad appena 26 anni e con solamente tre album alle spalle la giovane musicista francese firma un opera a più mani con tre giganti del jazz statunitense. E se il precedente "Seminare Vento" uscito solo poche settimane prima di questo Owls Talk era un album interessante, quest'opera disvela una sorprendente maturità strumentale e compositiva anche se non ancora una voce assolutamente personale. Quindici i brani presenti nel compact, equamente distribuiti tra vecchie e nuove composizioni e ripartiti tra tutti i musicisti. L'organico è variabile, non necessariamente sempre in quartetto, ma a seconda delle composizioni muta in duo, trio e si conclude in solo con il soprano della leader protagonista in Eclipse. L'apporto dei tre formidabili musicisti americani è assolutamente di sostanza e non di routine: ascoltare lo swing straordinario e perennemente up-tempo di Motian è costantemente un piacere per la mente e per il corpo. Sontuoso e impeccabile il contributo ritmico e melodico di Peacock, mentre Konitz duetta incessantemente con Alexandra, rivoltando linee melodiche con sagacia e temeraria maestria. Il piacere e la voglia di suonare dei tre grandi vecchi è biglietto da visita bastevole per apprezzare questo album, ma la Grimal ci mette molto di suo: accetta a viso aperto il dialogo con Konitz per sentieri impervi e rischiosi, porta il baricentro della musica su un piano squisitamente free-cool . Impovvisazioni libere armonicamente e melodicamente danno una impronta particolare a Owls Talk, fuori da schemi precostituiti a dispetto di molti temi dal sentore post-bop. Il brano che da il titolo all'album è di pertinente bellezza, ma il quartetto da nelle due versioni di Awake ampia dimostrazione della capacità di non suonare mai lo stesso assolo. Fresco e sorprendente.
V A L U T A Z I O N E : * * * *
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Andrea Baroni
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Ernesto Scurati
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