Mondo Jazz
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IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Il 14 gennaio Kenny Wheeler, trombettista e flicornista canadese trapiantato da oltre mezzo secolo in Inghilterra, ha compiuto 80 anni. Per la ricorrenza c'è stato un concerto di Kenny alla Royal Academy of Music con moltissimi musicisti ospiti, dal trio Azimuth al Dave Holland quartet e quintet, gruppi che hanno visto Wheeler come protagonista, per finire alla grande big band che raccoglieva molti dei protagonisti di storiche incisioni con il trombettista. La discografia di Kenny è sterminata, in proporzione inversa rispetto al carattere schivo che probabilmente non ha contribuito a farlo conoscere come avrebbe meritato. Molti gli album di notevole interesse che costellano una carriera che lo ha visto dapprima protagonista della scena più radicale inglese, per poi far emergere con il passare del tempo il suo innato lirismo e la grande facilità di scrittura per orchestra. Quattro dischi sopra tutti, almeno a mio gusto, il cui ascolto rende giustizia alle qualità di musicista e compositore: Gnu High del 1975 con una formazione sontuosa (Jarrett, Holland, De Johnette) che interpreta temi di bellezza asciutta e splendente. Double Double You del 1983, sempre con Holland e De Johnette e in più John Taylor e Michel Brecker, un mix esplsivo di forza e grazia. Nel 1990 esce, sempre per E.C.M. un doppio album per grande orchestra, Music For Large & Small Ensemble, che rappresenta al meglio lo stile compositivo del nostro. Infine, nel 1997 esce Angel Song per quartetto senza batteria (Koniz, Frisell, Holland), caratterizzato da temi lirici e forte empatia tra i musicisti. Ma il mio ricordo personale di Wheeler è legato alla prima volta che lo ascoltai in concerto, per la stupefacente forza che emanava il gruppo (il quartetto di Braxton con Holland e Altschul): un free-bop con l'inconfondibile marchio di Braxton, suonato a pazzesca velocità e con ineguagliabile perizia . Credo che quel gruppo sia stato uno dei migliori mai ascoltati negli anni '70 ed una delle migliori proposte dello stesso Braxton. Il compleanno di Wheeler è stato occasione anche per gli appassionati canadesi per rendere omaggio al trombettista. Su Jazzblog.ca un lungo omaggio fatto di ricordi, interviste, fotografie e video. Interessante anche il ritratto fatto su Wikipedia (in italiano), con biografia e una parziale discografia. Più ricco l'equivalente Wikipedia in lingua inglese con numerosi rimandi e link. Anche All About Jazz Italia grazie a Mario Calvitti ha dedicato un articolo ed una discografia. Tutti i link sotto segnati.
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