Mondo Jazz
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IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Si terrà il 19 - 24, 25 e 26 febbraio 2011 il quattordicesimo Festival di cultura e musica jazz di Chiasso (CH). Quattro serate e una decina di concerti in programma nel dinamico Spazio Officina di Chiasso e nella Sala Bianca del Teatro Sociale di Como, dove verrà proposta un’anteprima il 19 febbraio.
Il titolo di questa edizione, Jazz around the Rock, evoca il celebre hit di Billy Haley che nel ’54 decretò l’avvento del rock’n’roll. Il Festival andrà quindi quest'anno a curiosare fra gli ammiccamenti, i reciproci scambi e le relazioni a volte turbolente ma finalmente stimolanti tra i due generi “cugini”, jazz e rock appunto.
Tra gli ospiti in cartellone, il contrabbassista Miroslav Vitous (uno dei componenti della prima leggendaria formazione dei Weather Report) che in assoluta prima esclusiva si esibirà, appunto, con le musiche dei Weather Report; il chitarrista e cantante texanoJames Blood Ulmer (già fido collaboratore di Ornette Coleman); il gruppo Ballin’ the Jack del sassofonista-clarinettista newyorkese Matt Darriau (ex Klezmatics); il trombettista italiano Giovanni Falzone con le sue Mosche Elettriche; l’affascinante voce di una cantante in ascesa come la francese Mina Agossi; il trio del pianista zurighese Stefan Rusconi; il pianismo solitario di Danilo Rea; l’esplosiva esuberanza di Ebony Bones, esponente di spicco del new soul britannico e la band 4Tune del trombettista piemontese Alberto Mandarini.
Un commento a caldo ai programmi dei due festival, Bergamo e Chiasso, è possibile ora che i nomi dei protagonisti sono conosciuti: niente di memorabile mi pare di poter dire, sia in un caso che nell'altro. Con questa edizione di Bergamo Jazz si completa il mandato affidato a Paolo Fresu che ha mostrato fantasia e varietà nell'allestire il cartellone senza mai presentare nessuno dei gruppi a suo nome. Un gesto molto corretto del quale gli va dato atto, ma una direzione difficile da interpretare: guardando i nomi di questa edizione si trova musica brasiliana, barocco, funk, un omaggio a Frank Zappa e finalmente anche un pò di jazz. Ricordo ben altri programmi e proposte molto più stimolanti in passato, anche se va dato atto a Paolo di averci almeno risparmiato il già inflazionato duo Corea-Bollani.
Anche il festival di Chiasso ha vissuto stagioni migliori, ma da alcuni anni sembra abbastanza ripiegato su sè stesso: lo scorso anno la scelta del tema cadde sulla musica latina, ma non produsse nulla di eclatante, più o meno come quello che si prospetta nella edizione attuale: un affastellamento di nomi più o meno buoni ma senza una direzione ed un peso specifico di rilievo. Un anno di transizione, almeno sulla carta.
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Andrea Baroni
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