Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Faccio un uso sempre più moderato della televisione, come d'altronde è giusto nei confronti di una droga pesante. Mi limito a qualche film, qualche documentario, i canali della svizzera italiana e, dall'avvento del digitale terrestre, alla scoperta di Rai5, che forse è il canale più vivo e interessante dell'intero palinsesto.
Non sempre apprezzo Benigni, spesso trovo noiosi i suoi film, ma una serata in diretta con il toscanaccio è imperdibile, sopratutto se l'argomento tratta di valori, umanità, sentimenti.
La parte più debole delle oltre due ore dedicate alla lettura e al commento della costituzione è stata sicuramente quella iniziale. Le battute su Silvio, pur studiate e carine, sono largamente inferiori alle battute dell'originale.
Nessun comico potrà mai ragggiungere e superare il maestro di Arcore, inutile dilungarsi. Lo show del cavaliere ospite di Barbara D'Urso ha raggiunto picchi di imbattibile umorismo involontario. Benigni è molto lontano dal raggiungere simili risultati.
Invece, da quando Silvio è stato messo in disparte, la serata ha progressivamente preso quota diventando una lezione di storia, filosofia, tolleranza, rispetto.
Imperdibile per qualsiasi persona non prevenuta, e a dispetto di qualche sbavatura e ripetizione, Benigni ha messo a nudo se stesso lanciando un profondo e bellissimo messagio d'amore e di solidarietà.
Nel corso del monologo il comico toscano ha anche raccontato come Saint Louis Blues interpretata da Louis Armstrong nel periodo fascista divenne Le Trstezze di San Luigi suonata da Luigi Fortebraccio (sigh).
Naturalmente i commenti non sono tutti unanimi. Tralascio quello che dicono e scrivono i maggiordomi dell'unto dal signore, troppo impresentabili per essere minimamente presi sul serio: quello che mi lascia perplesso sono le critiche "da sinistra".
Ho letto cumuli di sciocchezze, piene di livore e di risentimento. Si va al compenso percepito da Benigni ad attacchi personali dal fondamento indimostrabile.
Tutto come al solito, mi pare. Si guarda al dito e si ignora la luna. La passione, la gioia, la forza. la bellezza, l'umanesimo sparsi a piene mani in due ore senza tregua da un canale Rai finalmente tornato a parlare di vita vera e non di finzione o menzogna passano in secondo ordine rispetto agll interessi delle piccole parrocchie locali.
Benigni ha lanciato un messaggio di speranza, felicità, unione. La mia speranza è che a raccoglierlo siano i giovani. Per molti adulti invece tutto ciò non è più un valore.
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Andrea Baroni
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