Mondo Jazz
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IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Track Listing: Orbits; Starry Night; S. S. Golden Mean; Plaza Real; Myrrh; Pegasus; Flying Down to Rio; Zero Gravity to the 10th Power; (The Notes) Unidentified Flying Objects.
Personnel: Wayne Shorter: soprano and tenor saxophones, whistling (7, 8); Danilo Pérez: piano; John Patitucci: bass; Brian Blade: drums; Valerie Coleman: flute (6); Toyin Spellman-Diaz: oboe (6); Mariam Adam: clarinet (6); Jeff Scott: French horn (6); Monica Ellis: bassoon (6).
Sono passati quasi 43 anni dalle ultime sedute di incisione di Shorter per la Blue Note. Era il 26 agosto del 1970 quando il tenor sassofonista registrava le sessions che poi vennero pubblicate con i titoli di Moto Grosso Feio e Odyssey of Iska; da allora la carriera di Wayne ha attraversato fasi estremamente diverse, dalla esplosiva e trascinante miscela jazz-rock dei Weather Report fino ai progetti successivi, non tutti a dire il vero perfettamente a fuoco.
Ma da quando si è costituito questo quartetto, nel 2001 per una tournè europea, la lucidità creativa e la splendida integrazione delle quattro personalità ha dato vita a concerti e album memorabili che ora sfociano in questo Without a Net (senza rete), titolo quanto mai indicativo del contenuto musicale.
Daltronde è proprio nel DNA di Shorter suonare una musica senza etichette e senza routine: ha attraversato le molte stagioni del jazz sempre da protagonista senza mai rimanere ancorato ad una corrente. Hard-bop con Art Blackey e nelle decine di meravigliosi album a vario titolo per la Blue Note, nell'esperienza con Miles Davis ha suonato di tutto, in parte anche free, e infine jazz-rock con i Weather Report.
Eppure dal cilindro continuano ad uscire meraviglie a dispetto dell'età avanzata e del tempo che scorre. L'incontro con le altre tre forti personalità del gruppo lo ha portato in una nuova stagione creativa ed oggi il quartetto di Shorter è sicuramente uno dei migliori gruppi in assoluto.
Nell'album ci sono 9 composizioni, otto registrate durante il tour europeo del 2011 ed una, Pegasus, una suite di 23 minuti con gli Imani Winds, un quintetto di fiati a supporto registrata sempre dal vivo alla Walt Disney Concert Hall nel 2010.
Ci sono brani ripescati (Orbits da Miles Smiles, Plaza Real da Procession), un pezzo proveniente da un film musicale del 1933 (Flying down to Rio) con Fred Astaire e Ginger Rogers e sei nuove composizioni. Quello che stupisce è il livello assoluto di interscambio tra i quattro musicisti, dove la musica è un fluire libero e "senza rete", e anche i brani conosciuti appaiono splendenti in una veste completamente nuova.
Musica bruciante, con assoli stellari, una sezione ritmica funambolica e fortemente protagonista ed un pianista che è fulcro e centro di gravità, ancora e timone. Uno stato di grazia qui documentato in 77 imperdibili minuti dove ad ogni svolta attende una soluzione a sorpresa. Ed è impressionante il suono di Shorter, tanto che ad un certo punto l'ingresso del sax soprano in Pegasus fa esclamare un udibilissimo "Oh my God" ad uno dei componenti degli Imani Winds.
Album che entrerà di diritto tra i migliori degli ultimi anni. Imperdibile capolavoro.
V A L U T A Z I O N E : * * * * *
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Andrea Baroni
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