Creato da pierrde il 17/12/2005

Mondo Jazz

Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.

IL JAZZ SU RADIOTRE

 

martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30

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JAZZ & WINE OF PEACE

Pipe Dream

violoncello, voce, Hank Roberts

pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig

trombone, Filippo Vignato

vibrafono, Pasquale Mirra

batteria, Zeno De Rossi

Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)



 

 

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JAZZ DAY BY DAY

 

 

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festival cliccando qui

 

I PODCAST DELLA RAI

Dall'immenso archivio di Radiotre è possibile scaricare i podcast di alcune trasmissioni particolarmente interessanti per gli appassionati di musica nero-americana. On line le puntate del Dottor Djembè di David Riondino e Stefano Bollani. Da poco è possibile anche scaricare le puntate di Battiti, la trasmissione notturna dedicata al jazz , alle musiche nere e a quelle colte. Il tutto cliccando  qui
 

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Messaggi di Dicembre 2008

....AND HAPPY NEW YEAR !!!

Post n°1128 pubblicato il 31 Dicembre 2008 da pierrde


VideoPlaylist
I made this video playlist at myflashfetish.com

Nonostante guerre ed affanni condizionino sempre la vita dell'uomo mi piace chiudere idealmente l'anno con un sorriso e qualche parola di speranza. La Danza degli Elefanti tratta da Dumbo di Walt Disney e magistralmente suonata dalla Sun Ra Orchestra è uno dei cinque brevi video. Poi c'è un estratto di bellezza e comicità uniche: la scena del barbiere interpretato da Charlie Chaplin in Il Grande Dittatore. Uno dei primi utilizzi cinematografici di grande musica, in questo caso Brahms con le danze ungheresi. Dallo stesso film il messaggio di pace del finto Hitler (giova ricordare che il fim fu girato prima della guerra), cosi' semplice, candido e attuale. Sketch comico di Stefano Bollani e la Banda Osiris su Beethoven. Gran finale con Louis Armstrong ed il suo What a wonderful world. A tutti e per tutti gli uomini che cercano di vivere in pace, senza barriere ne divisioni di razza, religione e condizione economica. Un anno nuovo più sereno a tutti. 

 
 
 

FREDDIE NON CE L'HA FATTA

Post n°1127 pubblicato il 30 Dicembre 2008 da pierrde
 
Tag: NEWS

Nel post n. 1112 di alcuni giorni fa riportavo la notizia delle condizioni di salute problematiche del valoroso trombettista a seguito di un infarto. Dopo i primi iniziali segni di ripresa la notizia della scomparsa è giunta ieri dalla radio americana WBGO. Hubbard è stato un musicista estremamente importante nello sviluppo della nostra musica, partecipando negli anni '60 ad una serie di album capolavoro in compagnia di Coltrane, Coleman, Dolphy, Nelson ed Hancock. Un ricordo di Freddie in lingua inglese su JazzTimes ed uno in lingua italiana su Jazzitalia

http://freddiehubbardfans.com/

http://www.jazztrumpetsolos.com/Hubbard.asp

http://it.wikipedia.org/wiki/Freddie_Hubbard

 
 
 

GILBERTO SALTA UMBRIA JAZZ WINTER

Post n°1126 pubblicato il 29 Dicembre 2008 da pierrde
 
Tag: NEWS

Cancellati i tre concerti previsti di Joao Gilberto ad Orvieto il 2, 3 e 4 gennaio. Il popolare musicista brasiliano è attualmente ricoverato in ospedale a Bahia a seguito di una ernia inguinale. Stefano Bollani in varie situazioni e con diversi musicisti ospiti si incaricherà di riempire il cartellone di Umbria Jazz Winter. Notizie aggiornate sul sito di www.umbriajazz.com

 
 
 

TOP JAZZ 2008 : I PROTAGONISTI

Post n°1125 pubblicato il 28 Dicembre 2008 da pierrde
 
Tag: NEWS

Per la ventiseiesima volta Musica Jazz, il mensile specializzato della Hachette Rusconi, ha rinnovato la sua iniziativa chiamata «Top Jazz», il grande sondaggio, ormai diventato una sorta di istituzione, tra i critici specializzati italiani: come sempre, sono stati tantissimi, esattamente 56, a rispondere . È una tradizione che prosegue dal 1982, ma dall'anno scorso si è trasformata in un esame esclusivamente del jazz nazionale, per adeguarsi alla sua grande, generale crescita artistica. I risultati di questa edizione sono un veritiero check up dello stato di salute del jazz in Italia. Ecco uno sguardo alle dieci categorie.

Per il miglior disco del 2008 il premio Arrigo Polillo è andato a «Canto di ebano» del clarinettista Gabriele Mirabassi (etichetta Egea), che ha preceduto «Suite For Tina Modotti» del sassofonista Francesco Bearzatti e «Profumo di Violetta» di Gianluigi Trovesi.

Ex aequo invece per il musicista dell'anno (premio Pino Candini): se lo spartiscono due pianisti di consolidata fama internazionale: Franco D'andrea (che fu tra i vincitori proprio nel 1982) ed Enrico Pieranunzi; al terzo posto Enrico Rava, vincitore del 2007.

Sorprendente ma meritata, nel settore comprendente i gruppi e le orchestre, la vittoria dei Quintorigo, in virtù dei loro concerti e del loro disco con belle e originali interpretazioni della musica dell'indimenticabile Charles Mingus. Seconda, di strettissima misura, la Lydian Sound Orchestra diretta dal vicentino Riccardo Brazzale, il quale è stato comunque proclamato, e con uno dei punteggi più alti tra le dieci classifiche del sondaggio, compositore-arrangiatore dell'anno (completano il podio Giorgio Gaslini e Giancarlo Schiaffini).

In quanto al nuovo talento nazionale, nel libro d'oro – che ha via via annoverato fior di musicisti – si iscrive il venticinquenne pianista pugliese Livio Minafra, figlio d'arte: suo padre è il trombettista Pino, già vincitore del «Top Jazz» in passato. Vicino a lui si è piazzato Luca Aquino, trombettista di Benevento.

Le altre cinque categorie riguardano i solisti, in raggruppamenti di strumenti «analoghi». Tra gli ottoni ha vinto, alla stratosferica quota di 114 punti, il trombonista Gianluca Petrella, già primo dodici mesi fa e del resto vittorioso anche in referendum internazionali, di fronte a rivali statunitensi. Dietro di lui, i trombettisti Bosso e Falzone e un po' più distanziati i grandi Fresu e Rava.

Nel gruppo «ance», primi pari merito due sassofonisti, Daniele D'agaro (per il secondo anno consecutivo) e Stefano Di Battista, davanti ai clarinettisti Mirabassi e Trovesi. Tra gli specialisti della «sezione ritmica» battaglia tra due indiscutibili maestri, con il primato assegnato al contrabbassista Giovanni Tommaso sul batterista Roberto Gatto (vincitore lo scorso anno). Infine, la categoria della «miscellanea», con gli strumenti più rari e vari, ma anche quello della voce umana: ha visto la vittoria proprio di una cantante, la napoletana Maria Pia De Vito, davanti a Paolo Botti, che fa jazz con la viola e a Max De Aloe, virtuoso dell'armonica.

Il numero di gennaio di Musica Jazz reca non soltanto tutte le classifiche al completo, ma anche le schede di ciascun critico, voto per voto. È stata anche questa assoluta trasparenza ad avere accordato al «Top Jazz» il grande prestigio, come conferma l'attenzione che vi attribuiscono musicisti e case discografiche, che consentono ogni anno alla rivista di allegare uno straordinario compact disc in cui i lettori possono ascoltare i vincitori. E il 17 gennaio a Roma, alla Casa del jazz, ci sarà una grande serata che riunirà in concerto tutti i più votati.

Comunicato pubblicato su : www.jazzitalia.net

Breve commento a caldo: spero che la formula autarchica venga presto cambiata. Troppo limitante e anche fuorviante rispetto a ciò che avviene nel globo. Anche se, come tutte le classifiche, è valida più per il marketing che per i veri valori artistici, credo che non votare per il miglior album dell'anno a prescindere dalla nazionalità sia un errore. Il jazz italiano ha bisogno di crescere e quindi di confronti e di apertura. Paradossalmente, cosi', invece che valorizzarlo lo si ghettizza.

 
 
 

STEVE LACY - BEST WISHES (LABIRINTI SONORI) 2008

Post n°1124 pubblicato il 27 Dicembre 2008 da pierrde
 

Labirinti sonori è l'etichetta di Stefano Maltese e Gioconda Cilio, due ottimi musicisti siciliani che da alcuni anni organizzano a Siracusa un festival estivo denominato appunto Labirinti Sonori. Questa registrazione di Lacy in solo appartiene all'edizione dell'agosto  2001, e credo che ogni appassionato non possa che essere riconoscente a Stefano e a Gioconda per aver registrato e poi pubblicato questo nastro. Si ascolta Steve al massimo della forma, con la sua andatura dinoccolata e originalissima impegnato nel repertorio proprio e in quello di Thelonious Monk. Lacy è stato sicuramente il musicista di riferimento al sassofono soprano dopo la scomparsa di John Coltrane. Il suo stile angolare, puntuto e riflessivo, in grado di incamerare il silenzio e lo spazio vuoto come parte del proprio modo espressivo ha influenzato generazioni di musicisti venuti dopo di lui. Nel corso del tempo, a fianco di composizioni proprie caratterizzate da temi spigolosi ed essenziali, ha sviluppato una magnetica capacità di reinterpretazione della musica di Monk, prosciugata e sviscerata nelle melodie ed arricchita dal genio creativo nelle improvvisazioni. Lo svolgimento di questo concerto si mantiene sui binari più creativi dei concerti di Lacy: due lunghe medley, una dei temi di Monk, ed una di temi propri. Un suono cristallino e puro che ripercorre melodie oblique e immaginifiche con un tasso di creatività ed improvvisazione assolutamente magistrale. Tutto questo è Best Wishes, e riascoltare Lacy in un nuovo progetto discografico a quattro anni dalla morte è una emozione bellissima ed intensa.

Track Listing: Monk Medley (18:10) Lacy Medley (17:55) Revenue (5:58) Moms (5:18)

Steve Lacy soprano sax

V A LU T A Z I O N E : * * * * *

 
 
 

CURIOSANDO QUA E LA.....

Post n°1123 pubblicato il 26 Dicembre 2008 da pierrde
 
Tag: DAL WEB

Da molto tempo nel blog pubblico il calendario sui concerti che Radio Tre trasmette a cadenza più o meno settimanale. Ogni tanto è bello curiosare tra le radio di tutto il mondo, via web naturalmente, e la fine d'anno è un momento particolarmente favorevole. Ci sono gli appuntamenti live e quelli registrati, ecco una breve scaletta della settimana :

questa sera in diretta dal Sunside di Parigi Javier Girotto Cordoba Reunion alle 22,30 su Radio France

Domenica 28 alle 20 consueto appuntamento con il jazz sul canale due della Radio Svizzera con concerti registrati di Tania Maria "Viva Brasil" Quartet e Roberto Fonseca Group.

Martedi' 30  alle 19,30 concerto del Dave Holland Quintet sulla Radio Svedese e, alle 22, sulla Radio Tedesca WDR Bireli Lagrene con la big band della radio.

Da Lunedi' 29 e fino al 9 gennaio su Radio France tutte le sere dalle 20,30 alle 20,50 un feuilleton in dieci episodi sulla vita di Miles Davis.

Gran finale naturalmente per capodanno, con la possibilità di ascoltare dalle 2 del mattino del 1 gennaio la serata in jazz della Radio WBGO  con il seguente programma:

2:00 – HIROMI'S SONICBLOOM at Berklee Performance Center in Boston, produced by WGBH
3:30 – “A Jazz New Year's Eve” with the Grammy-winning NEW YORK VOICES and the DIZZY GILLESPIE ALL-STAR BIG BAND, Musical Director Slide Hampton, live from the Kennedy Center in Washington, DC
5:00 – MINGUS BIG BAND at Jazz Standard in New York, produced by WBGO
6:15 – EVAN CHRISTOPHER QUARTET at Donna's Bar & Grill in New Orleans, co-produced with WWNO
7:30 – New Year's Eve with PINK MARTINI at Walt Disney Concert Hall in Los Angeles

 
 
 

MERRY CHRISTMAS !!!

Post n°1122 pubblicato il 24 Dicembre 2008 da pierrde

 
 
 

POCHI GIORNI AD UMBRIA JAZZ WINTER/ANTICIPAZIONI 2009

Post n°1121 pubblicato il 23 Dicembre 2008 da pierrde
 
Tag: DAL WEB

Va in scena ad Orvieto a partire dal prossimo 30 dicembre la sedicesima edizione di Umbria Jazz Winter. Saranno sei giorni (uno in più rispetto alle passate edizioni) di buona musica che avranno come teatro naturale gli ambienti unici di una delle più affascinanti e storiche città dell' Umbria.
Star assoluta della manifestazione sarà Joao Gilberto. Questa è la sua prima volta ad Orvieto, l'ultima apparizione a Perugia per Umbria Jazz fu nel 2003. Sarà protagonista per tre giorni consecutivi, il 2, 3 e 4 gennaio sul palco del teatro Mancinelli, in esclusiva europea.
Molti inoltre i nomi importanti in cartellone: Martial Solal, Stefano Bollani, Enrico Rava, Duduka da Fonseca, Danilo Rea, Enrico Pieranunzi, Renato Sellani, Joe Locke Roberto Gatto e molti altri.
In più musica tutti i giorni a partire dalla mattina e senza soluzione di continuità fino a tarda notte, ben oltre quel ‘'round midnight'' che per chi ama il jazz è continua fonte di suggestioni.
Tutto si svolge nel centro storico che per il periodo del festival diventa una città della musica intrigante e atipica.

UMBRIA JAZZ 09: PRIME ANTICIPAZIONI
Confermati dal direttore artistico Carlo Pagnotta anche i primi nomi per la prossima edizione estiva di Umbria Jazz, dal 10 al 19 luglio, che si annuncia interessantissima(???) e da non perdere (ma và...): PAOLO CONTE, STEELY DAN, SIMPLY RED, BURT BACHARACH, JAMES TAYLOR.

A questo punto c'è solo da sperare che al Festivalbar invitino Uri Caine, a Sanremo Bonolis si ricordi di Braxton e la Rai mandi in prima serata Raffaella Carrà con David Murray e Roscoe Mitchell. Umbria Jazz è sempre più simile a Montreaux, uno sgangherato carrozzone pop mascherato da festival jazz a prezzi assurdi e senza più il minimo appeal per l'appassionato vero che per molti anni ne ha decretato le fortune. Ma perchè rovinare tutto cosi' ? Se il problema è economico, ebbene, allora meglio una edizione "minore", senza star (che del resto, da un punto di vista puramente musicale hanno ben poco da aggiungere a quello che già si sa), con musicisti meno conosciuti ma di sicuro talento. Difficile ? Non mi pare, lo fanno tutti i migliori festival di tendenza, con budget  sensibilmente inferiori ma, evidentemente, con gusto, intelligenza  e capacità di rischiare che a Perugia hanno smarrito....


 
 
 

GIOVANNI ALLEVI : CONCERTO DI NATALE AL SENATO

Post n°1120 pubblicato il 22 Dicembre 2008 da pierrde
 

E ORA LIGABUE ALLA SCALA
Sono appassionato di musica classica e ne ho scritto per anni, ma credo che a questo punto smetterò di aspettarmi ancora qualcosa dal mio Paese e dalle mie istituzioni. Il discorso è lungo, ma pietra tombale ne sarà il concerto di Natale che si terrà domani in Senato con tanto di diretta televisiva: perché protagonista, ebbene sì, ne sarà il pianista Giovanni Allevi. Ora: chi sa ha già capito. Chi non sa, e lo dico moderandomi, dovrebbe sapere che Allevi sta alla musica classica come Adriano Celentano sta alla filosofia teoretica.

Qualsiasi residuale competente, ciò che forse è estinto dalle parti del Senato, sa che stiamo parlando della versione italiana di un genere di musica minimale, facilona, da aeroporto o da ascensore, priva di elaborazione e sviluppo, qualcosa di amatissimo dagli ascoltatori da aperitivo che alla quarta nota trovano una musica già troppo difficile. Senza cattiveria: è musica pop, easy listening, una costruzione di marketing che dovrebbe ingannare i gonzi (anche se i gusti son gusti, bla bla) e però dovrebbe andare a Sanremo, non dissacrare un luogo dove hanno diretto Lorin Maazel e Riccardo Muti. A proposito: Allevi in Senato dirigerà un’orchestra. Dettaglio: ha imparato quest’anno, ma ha detto che ha studiato i grandi maestri su Youtube. Non è una battuta. Buon ascolto. (F.Facci) http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=315938#1

Far musica al Senato è stata un’emozione travolgente. Ho sentito su di me il peso della storia e della tradizione: della nostra storia repubblicana ma anche della tradizione musicale del concerto di Natale. I miei predecessori sono stati artisti importantissimi, da Accardo a Maazel a Muti, per citare solo in parte. Quindi ho vissuto questi momenti con una grande partecipazione emotiva, quasi fisica; e con un sentimento di panico, non nel senso di timore ma di forza vitale.

E subito ho avuto una sorpresa nella direzione dell’Inno d’Italia, che lì per lì poteva essere considerato per me il brano meno impegnativo tecnicamente. Invece dirigerlo in quel luogo è stato un colpo al cuore: mi ha dato la carica anche perché ho visto la fierezza sui volti dei musicisti dell’orchestra “I Virtuosi italiani”. È scattata una magia che mi dato anche la spinta per mettere tutta l’anima nell’omaggio al grande Puccini.

Ho scelto di cominciare il programma delle mie composizioni con Whisper dal ritmo in 5/4 perché rappresenta un po’ un pezzo emblematico: di rottura e al tempo stesso di continuità con il passato, e dunque il segnale di una musica che vuole parlare di questa nostra epoca tormentata ma insieme piena di slanci positivi. Il nostro tempo raccontato con gli strumenti della tradizione:l’orchestra sinfonica che si esprime secondo canoni e forme stratificate nei secoli.

Il fatto che abbia eseguito un unico pezzo per pianoforte solo, Come sei veramente, era un modo per esaltare il lavoro di gruppo, l’idea di condivisione. Non per niente nella parte centrale di Foglie di Beslan, gli archi mi hanno regalato un “pianissimo” di grande intensità. Anche questo significa la fortuna di avere vicino persone di grande talento.

So che c’è stato un incasso di 40.000 euro che andrà all’Ospedale pediatrico Bambin Gesù: io sono stato solo un pretesto di questo meraviglioso risultato. Al termine ho ricevuto con piacere i complimenti del Presidente Napolitano e delle altre autorità, ma un’altra sorpresa è venuta quando sono uscito da Palazzo Madama e ho trovato ad aspettarmi gente che aveva sentito il concerto in tv e voleva ringraziarmi. Ci ho visto, per una volta, un collegamento diretto tra il mondo delle istituzioni e la vita della gente comune. E niente poteva farmi più felice. (Giovanni Allevi)  http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=39350&sez=HOME_SPETTACOLO


 
 
 

THE 50 BEST JAZZ CD OF 2008

Post n°1119 pubblicato il 20 Dicembre 2008 da pierrde

A sceglierli, sul blog The Jazz.com blog, è lo scrittore ma anche pianista Ted Gioia, autore di un libro molto intrigante, L'Arte Imperfetta, pubblicato in Italia lo scorso anno con solo vent'anni di ritardo rispetto all'edizione originale americana. Il sottotitolo del libro recita : Il Jazz e la cultura contemporanea.  Le considerazioni e le idee sono stimolanti, il programma enunciato condivisibile : "Per quanto il mio approccio al jazz possa essere decisamente "pensoso" (in assenza di termini più adatti) chi si aspetta da questo libro il dispiegarsi   implacabile di una struttura teoretica è destinato a rimanere deluso. Il jazz è un arte spontanea e quando si scrive su di esso si dovrebbe mantenere almeno parte di quella spontaneità ". Grazie al successo del libro, Ted smise di fare il consulente aziendale e si dedico' completamente alla sua musica preferita. Tornando ai migliori album dell'anno Gioia ne sceglie ben 50, suddivisi per strumento. Eccoli:

The 50 Best Jazz CDs from 2008

Sax
James Carter: PresentTense
Charles Lloyd: Rabo de Nube
Joe Lovano: Symphonica
Rudresh Mahanthappa: Kinsmen
Donny McCaslin: Recommended Tools
James Moody & Hank Jones: Our Delight
Tim Ries: Stones World
Sonny Rollins: Road Shows, Vol. 1
Miguel Zenón: Awake

Piano
Nik Bartsch's Ronin: Holon
Taylor Eigsti: Let It Come to You
Vijay Iyer: Tragicomic
Brad Mehldau: Brad Mehldau Trio Live
Robert Mitchell 3io: The Greater Good
Aaron Parks: Invisible Cinema
Vassilis Tsabropoulos: Melos
McCoy Tyner: Guitars
Marcin Wasilewski: January

Trumpet
Mathias Eick: October
Roy Hargrove: Earfood
Wynton Marsalis & Willie Nelson: Two Men with the Blues
Nicholas Payton: Into the Blue
Enrico Rava & Stefano Bollani: The Third Man

Vocals
Claudia Acuna & Arturo O’Farrill: In These Shoes
Patricia Barber: The Cole Porter Mix
K.J. Denhert: Dal Vivo a Umbria Jazz
Alyssa Graham: Echo
Kate McGarry: If Less is More . . . Nothing is Everything
Cassandra Wilson: Loverly
Norma Winstone: Distances
Yoon Sun Choi: Imagination: The Music of Joe Raposo

Guitar
Gene Bertoncini: Concerti
Bobby Broom: The Way I Play
Lionel Loueke: Karibu
John McLaughlin: Floating Point
Pat Metheny: Day Trip
Kurt Rosenwinkel: The Remedy

Bass / drums / percussion
Ben Allison: Little Things Run the World
Brian Blade: Season of Changes
The Brubeck Brothers: Classified
Charlie Haden: Rambling Boy
Dave Holland: Pass It On
Wolfgang Haffner: Acoustic Shapes
Susie Ibarra: Drum Sketches
Marilyn Mazur: Elixir
George Schuller: Like Before, Somewhat After

Big Band
David Berger Octet: I Had the Craziest Dream
Vince Mendoza: Blauklang
Bob Mintzer Big Band: Swing Out
Vanguard Jazz Orchestra: Monday Night Live at the Village Vanguard

Fonte: http://www.jazz.com/jazz-blog/2008/12/11/the-50-best-jazz-cds-of-2008

 
 
 

LA SCOMPARSA DI PRINCE LASHA

Post n°1118 pubblicato il 19 Dicembre 2008 da pierrde
 
Tag: DAL WEB

Saxophoniste alto et baryton, flûtiste et compositeur, Prince Lasha est mort le 11 décembre dernier à Oakland à l’âge de 79 ans. Ami d’enfance d’Ornette Coleman, avec qui il a co-dirigé un orchestre pendant leur adolescence au Texas, il fut dès 1954 le compagnon privilégié de Sonny Simmons, alter ego avec qui il enregistra deux œuvres représentatives du mouvement free tel qu'il se développa sur la Côte Ouest : The Cry! en 1962 et Firebirds en 1967. Entre-temps, il fréquenta Eric Dolphy à New York qui l'invita aux séances à l'origine des albums Music Matador et Iron Man en 1963. La même année, il participa à l’album Illuminations! du sextet d’Elvin Jones et de Jimmy Garrison. Les années 1970 le verront se produire, revenu en Californie, aux côtés de Joe Henderson, Harold Land ou Herbie Hancock. Fondateur du label Birdseye, il milite alors ardemment avec le Black Panther Party. Dès cette époque, il se retire peu à peu de la scène jazz pour se consacrer à une activité pour le moins éloignée du monde de la musique mais plus lucrative : la gestion immobilière. En 1983, le trompettiste texan Dennis Gonzales le tire du silence. Ses dernières apparitions en France ont lieu en 1987 dans le club parisien le Magnetic Terrace avec son fils percussionniste Prince H. Lawsha. Depuis une dizaine d'années, il collaborait avec son confrère Odean Pope qui lui avait dédicacé tout un album, The Mystery of Prince Lasha.
Chantre d’un jazz free hanté par les figures tutélaires de Coltrane et Dolphy, Prince Lasha, sans rien renier de son goût pour le jazz modal, était, comme ses héros, en quête de cette "harmonie céleste" qu’il a tenté de décrire dans l'une de ses dernières interviewes donnée au site allaboutjazz.com. Multi-instrumentiste, autodidacte, il a su déployer un jeu diversifié, tantôt lyrique et décontracté, tantôt incisif et puissant qui a contribué à créer le mystère qui entourait l’homme et la fascination que suscitait le musicien.
 
 
 

TEN TOP OF 2008: LE SCELTE DI HOWARD

Post n°1117 pubblicato il 18 Dicembre 2008 da pierrde

Howard Mandel è un giornalista ed autore particolarmente apprezzato, ed il suo blog jazzbeyondjazz è uno dei punti di riferimento di ogni appassionato. Pertanto mi piace iniziare questa ormai consueta passerella di fine anno con le scelte effettuate da Howard, che giustamente mette le mani avanti, e parla di dieci album che lui ha amato, senza la pretesa di menzionare necessariamente i migliori e senza la possibilità materiale di ascoltare tutte le uscite discografiche di tema jazzistico, stimate in almeno 1.100 album. Ecco dunque i suoi titoli accompagnati da un breve commento.

James Carter -- Present Tense (Emarcy) -- Outrageously accomplished reeds player Carter and fellow virtuosi (D.D. Jackson, piano; Dwight Adams; brass, among them) squeeze fresh thrills out of dramatic themes and basic arrangements, stretching old school ways to suit themselves and wow us.

Rudresh Mahanthappa, featuring Kadri Gopalnath and the Dakshina Ensemble  -- Kinsmen (Pi). Indian-American alto saxophonist-with-a-Guggenheim and the unique maverick Indian "classical" saxophonist expand on their mutual appreciation for similarities and differences, backed by on-it electric guitar-violin-mrdingam-bass and traps. Newly imagined music, rather than awkwardly hybrid or superficially mixed, and often hypnotic, sometimes searing.

Lafayette Gilchrist and the New Volcanoes -- Soul Progressin' (Hyena) Simultaneously bold, blunt and sly, with bracing horn riffing, spunky solos and, underlying all, subtle references and fascinating subversions from Baltimore-based pianist-composer Gilchrist.

Free Form Funky Freqs -- Urban Mythlogy Volume 1 (Thirsty Ear). Post- Hendrix guitar god Vernon Reed meets harmolodic electric bassist Jamaaladeen Tacuma and slammin' Philly drummer G. Calvin Weston. Play it loud.

Cassandra Wilson -- Loverly (Blue Note). Great song selection (starting with "Lover Come Back to Me," including "Caravan"), smart 'n' spare accompaniment and Ms. Wilson's deceptively casual approach to lyrics front and center makes this a welcome return to what she does best, which T-Bone Burnette quite misunderstood in Thunderbird, her previous release.

Lee Konitz and Minsarah -- Deep Lee (Enja). An intuitively-bonded piano-bass-drums trio that met at Berklee School of Music embraces the graceful, wise, sensuous and spontaneous abstractions of Jazz Master Konitz, who finds ever more melody in the nooks and crannies of familiar intervals and progressions.

Sonny Rollins, Road Shows, Vol. 1 (Doxy-Emarcy) Still champion Sonny Rollins self-selects on-stage highlights from Poland 1980 to Carnegie Hall, 2007. His standard is notoriously high, and this collection meets it.

Mostly Other People Do the Killing -- This is Our Moosic (Hot Cup) Postmodernism at its most engaging, four young men who know a lot of jazz past lay it all out, evidently for fun, and surprise -- one can almost sing along. Previously reviewed.

Joe Lovano, Ravi Coltrane, Dave Liebman/Saxophone Summit - Seraphic Light (Telarc)  -- Three dedicated hornmen, with ace rhythm (Billy Hart, drums; Cecil McBee, bass; Phil Markowitz, piano) and guest trumpeter Randy Brecker collaborate in honor of the late Michael Brecker with heartening depth. Also hear Lovano's suave Symphonica with the WDR Big Band and Rundfunk Orchetra (Blue Note).

Nicole Mitchell -- Black Unstoppable (Delmark) -- Mitchell's flute is a free-flowing wonderment, sustaining constant interest in settings for her Chicago AACM-linked Ensemble, even when they wander. Also available on DVD.

Sahib Shihab and the Danish Radio Jazz Group (Oktav) -- Produced in 1965 but previously unreleased, nine tight bluesy little-big band pieces written, arranged and conducted by a commanding baritone sax and flute soloist. Shihab, ab expatriate who had collaborated with Monk, Blakey and Gillespie rewards revisiting -- and here gets excellend rhythm support from bassist Niels Henning Orsted Pederson and drummer Alex Riel. Shoulda been on Blue Note, back in the day.

Anthony Braxton -- The Complete Arista Recordings (Mosaic) Prolific, indefatigably original and unabashedly ambitious (music for four orchestras?!), multi-reedist-composer-improviser Braxton was as brilliant from '74 to '80 as he is now; the top notch productions filling eight discs here retain their original daring and reveal beauty not any better understood 30 years ago.

Most listenable message album: Dr John and the lower 911 -- City That Care Forgot (Blue Note). Few New Orleansians have such a rich drawl, punchy piano style and the righteous anger to ask "Say Whut?" and make it infectious. With ringers Eric Clapton, Willie Nelson, Terence Blanchard, Ani DiFranco, Trombone Shorty and Terrance Simien all compelling attention.

Exemplary Latin jazz: Arturo O'Farrill and the Afro-Latin Jazz Orchestra -- Song for Chico (Zoho). Besides the estimable leader, an elite cast -- Dafnis Prieto, Bobby Porcelli, Papo Vazquez, the late Mario Rivera and Tito Puente, Jim Seeley -- contribute to the sophisticatdd swirl.

In-the idiom-blues: Elvin Bishop -- The Blues Rolls On (Alligator).

Best Book on a Musical Movement: George E. Lewis -- A Power Stronger Than Itself: The AACM and American Experimental Music  (University of Chicago Press). Previously reviewed here. (Of course I'm not going to plug my own Miles Ornette Cecil -- Jazz Beyond Jazz at this juncture. . . )

 

Charlie Parker -- Bird in Time 1940 - 1947 (ESP Disk) -- An audio treasury, four ceds of varying sound quality documenting the jazz revolutionary's rise from obscurity to immortality. For Bird devotees, but definitely for Bird devotees.

Historical and/or Reissue:

 
 
 

INVESTIRE IN JAZZ

Post n°1116 pubblicato il 17 Dicembre 2008 da pierrde
 
Tag: NEWS

Ricevo e volentieri pubblico :

Come spendere EUR 50 e ricevere EUR 150
non facendo altro che del bene al Jazz?

Vuol dire che 100 amanti del Jazz versano EUR 50
come Donazione alla rassegna "Conoscere il Jazz"
di Bollate Jazz Meeting 2009.

In cambio ricevono
la tessera Socio 2009 che permette
- 2 ingressi per il concerto di Kenny Barron,
- 3 ingressi a EUR5 invece di EUR10 per gli 3 altri concerti
- la possibilità di entrare al Blue Note di Milano
in 2 persone pagando solo 1 ingresso
(valido per tutta la stagione)

In più "Bollate Jazz Meeting" riceve da parte della
"Fondazione Comunitaria del Nord Milano"
un contributo di EUR15.000 cioè EUR150 per socio.

Per ottenere tutto questo basta che entro il
prossimo 9 Gennaio e non oltre abbiate versato
EUR50,00 su uno dei conti seguenti.

- Banca di Credito Cooperativo di Sesto San Giovanni
Filiale Sede: Via Cesare da Sesto 41 - 20099 Sesto San Giovanni
Codice IBAN: IT53 S088 6520 7000 0000 0023 565

- Banca PROSSIMA - Filiale Milano
Codice IBAN: IT88 Y033 5901 6001 0000 0001 668

IMPORTANTE!
Ricordate di indicare nella causale
Titolo del Progetto: MINGUS_MONK Comporre il Jazz
Associazione: BOLLATE JAZZ MEETING
Titolo Bando: Bando 2008.3 Arte e Cultura
N. del Progetto: 17

Qui di seguito ripeto il programma 2009.
 
02.03 - Bollate - Biblioteca
ingresso libero
Conferenza introduttiva di Maurizio Franco
"Tra performance e scrittura"
Mingus & Monk Compositori
09.03 - Bollate - Splendor
Kenny Barron Trio
Kenny Barron p, Kiyoshi Kitagawa b,Francisco Mela dr
"I remember Monk"
17.03 - Bollate - Auditorium
Jack Walrath Quintet
Jack Walrath tp, Abraham Burton sax, Orrin Evans p,
Boris Kozlov b, Jonathan Blake dr
"Celebrating Charlie Mingus (1922-1979)"
23.03 - Bollate - Auditorium
Pietro Ciancaglini Quintet
Pietro Ciancaglini b, Daniele Tittarelli as, Max Ionata ts,
Pietro Lussu p, Walter Paoli dr
"Mingus revisited"
30.03 - Bollate - Auditorium
B B G Trio
Michiel Borstlap p, Han Bennink dr, Ernst Glerum b
"Plays Monk"
___________________________________________________

 
 
 

17 DICEMBRE 2005/17 DICEMBRE 2008 : COMPLEBLOG

Post n°1115 pubblicato il 16 Dicembre 2008 da pierrde

                                      ...................TRE ANNI......................

 
 
 

MURIEL BARBERY - L'ELEGANZA DEL RICCIO

Post n°1114 pubblicato il 14 Dicembre 2008 da pierrde

Stasera, ripensandoci, con il cuore e lo stomaco in subbuglio, mi dico che forse in fondo la vita è cosi': molta disperazione, ma anche qualche istante di bellezza dove il tempo non è più lo stesso. E' come se le note musicali creassero una specie di parentesi temporale , una sospensione, un altrove in questo luogo, un sempre nel mai.

Si, è proprio cosi', un sempre nel mai.

Sono le righe finali del libro, e la musica è del compositore citato dall'autrice. Quando un libro mi penetra cosi' a fondo lo centellino; potrei finirlo in poche ore, ma il piacere è cosi' intenso che cerco di prolungarlo il più a lungo possibile. Pagine scritte con leggerezza e ironia e cosi' cariche di significato e profondità non sono piatto da consumare velocemente...

 
 
 
 

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La musica di di Monk ne definisce la prepotente...
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