Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
------------------------------------------------------------------
JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
MONDO JAZZ SU FACEBOOK E SU TWITTER
CERCA IN QUESTO BLOG
JAZZ DAY BY DAY
I PODCAST DELLA RAI
CERCA IN QUESTO BLOG
Messaggi di Dicembre 2008
Post n°1128 pubblicato il 31 Dicembre 2008 da pierrde
|
Nel post n. 1112 di alcuni giorni fa riportavo la notizia delle condizioni di salute problematiche del valoroso trombettista a seguito di un infarto. Dopo i primi iniziali segni di ripresa la notizia della scomparsa è giunta ieri dalla radio americana WBGO. Hubbard è stato un musicista estremamente importante nello sviluppo della nostra musica, partecipando negli anni '60 ad una serie di album capolavoro in compagnia di Coltrane, Coleman, Dolphy, Nelson ed Hancock. Un ricordo di Freddie in lingua inglese su JazzTimes ed uno in lingua italiana su Jazzitalia http://freddiehubbardfans.com/ http://www.jazztrumpetsolos.com/Hubbard.asp http://it.wikipedia.org/wiki/Freddie_Hubbard |
Cancellati i tre concerti previsti di Joao Gilberto ad Orvieto il 2, 3 e 4 gennaio. Il popolare musicista brasiliano è attualmente ricoverato in ospedale a Bahia a seguito di una ernia inguinale. Stefano Bollani in varie situazioni e con diversi musicisti ospiti si incaricherà di riempire il cartellone di Umbria Jazz Winter. Notizie aggiornate sul sito di www.umbriajazz.com |
Per la ventiseiesima volta Musica Jazz, il mensile specializzato della Hachette Rusconi, ha rinnovato la sua iniziativa chiamata «Top Jazz», il grande sondaggio, ormai diventato una sorta di istituzione, tra i critici specializzati italiani: come sempre, sono stati tantissimi, esattamente 56, a rispondere . È una tradizione che prosegue dal 1982, ma dall'anno scorso si è trasformata in un esame esclusivamente del jazz nazionale, per adeguarsi alla sua grande, generale crescita artistica. I risultati di questa edizione sono un veritiero check up dello stato di salute del jazz in Italia. Ecco uno sguardo alle dieci categorie. Per il miglior disco del 2008 il premio Arrigo Polillo è andato a «Canto di ebano» del clarinettista Gabriele Mirabassi (etichetta Egea), che ha preceduto «Suite For Tina Modotti» del sassofonista Francesco Bearzatti e «Profumo di Violetta» di Gianluigi Trovesi. Ex aequo invece per il musicista dell'anno (premio Pino Candini): se lo spartiscono due pianisti di consolidata fama internazionale: Franco D'andrea (che fu tra i vincitori proprio nel 1982) ed Enrico Pieranunzi; al terzo posto Enrico Rava, vincitore del 2007. Sorprendente ma meritata, nel settore comprendente i gruppi e le orchestre, la vittoria dei Quintorigo, in virtù dei loro concerti e del loro disco con belle e originali interpretazioni della musica dell'indimenticabile Charles Mingus. Seconda, di strettissima misura, la Lydian Sound Orchestra diretta dal vicentino Riccardo Brazzale, il quale è stato comunque proclamato, e con uno dei punteggi più alti tra le dieci classifiche del sondaggio, compositore-arrangiatore dell'anno (completano il podio Giorgio Gaslini e Giancarlo Schiaffini). In quanto al nuovo talento nazionale, nel libro d'oro – che ha via via annoverato fior di musicisti – si iscrive il venticinquenne pianista pugliese Livio Minafra, figlio d'arte: suo padre è il trombettista Pino, già vincitore del «Top Jazz» in passato. Vicino a lui si è piazzato Luca Aquino, trombettista di Benevento. Le altre cinque categorie riguardano i solisti, in raggruppamenti di strumenti «analoghi». Tra gli ottoni ha vinto, alla stratosferica quota di 114 punti, il trombonista Gianluca Petrella, già primo dodici mesi fa e del resto vittorioso anche in referendum internazionali, di fronte a rivali statunitensi. Dietro di lui, i trombettisti Bosso e Falzone e un po' più distanziati i grandi Fresu e Rava. Nel gruppo «ance», primi pari merito due sassofonisti, Daniele D'agaro (per il secondo anno consecutivo) e Stefano Di Battista, davanti ai clarinettisti Mirabassi e Trovesi. Tra gli specialisti della «sezione ritmica» battaglia tra due indiscutibili maestri, con il primato assegnato al contrabbassista Giovanni Tommaso sul batterista Roberto Gatto (vincitore lo scorso anno). Infine, la categoria della «miscellanea», con gli strumenti più rari e vari, ma anche quello della voce umana: ha visto la vittoria proprio di una cantante, la napoletana Maria Pia De Vito, davanti a Paolo Botti, che fa jazz con la viola e a Max De Aloe, virtuoso dell'armonica. Il numero di gennaio di Musica Jazz reca non soltanto tutte le classifiche al completo, ma anche le schede di ciascun critico, voto per voto. È stata anche questa assoluta trasparenza ad avere accordato al «Top Jazz» il grande prestigio, come conferma l'attenzione che vi attribuiscono musicisti e case discografiche, che consentono ogni anno alla rivista di allegare uno straordinario compact disc in cui i lettori possono ascoltare i vincitori. E il 17 gennaio a Roma, alla Casa del jazz, ci sarà una grande serata che riunirà in concerto tutti i più votati. Comunicato pubblicato su : www.jazzitalia.net Breve commento a caldo: spero che la formula autarchica venga presto cambiata. Troppo limitante e anche fuorviante rispetto a ciò che avviene nel globo. Anche se, come tutte le classifiche, è valida più per il marketing che per i veri valori artistici, credo che non votare per il miglior album dell'anno a prescindere dalla nazionalità sia un errore. Il jazz italiano ha bisogno di crescere e quindi di confronti e di apertura. Paradossalmente, cosi', invece che valorizzarlo lo si ghettizza. |
Da molto tempo nel blog pubblico il calendario sui concerti che Radio Tre trasmette a cadenza più o meno settimanale. Ogni tanto è bello curiosare tra le radio di tutto il mondo, via web naturalmente, e la fine d'anno è un momento particolarmente favorevole. Ci sono gli appuntamenti live e quelli registrati, ecco una breve scaletta della settimana : questa sera in diretta dal Sunside di Parigi Javier Girotto Cordoba Reunion alle 22,30 su Radio France Domenica 28 alle 20 consueto appuntamento con il jazz sul canale due della Radio Svizzera con concerti registrati di Tania Maria "Viva Brasil" Quartet e Roberto Fonseca Group. Martedi' 30 alle 19,30 concerto del Dave Holland Quintet sulla Radio Svedese e, alle 22, sulla Radio Tedesca WDR Bireli Lagrene con la big band della radio. Da Lunedi' 29 e fino al 9 gennaio su Radio France tutte le sere dalle 20,30 alle 20,50 un feuilleton in dieci episodi sulla vita di Miles Davis. Gran finale naturalmente per capodanno, con la possibilità di ascoltare dalle 2 del mattino del 1 gennaio la serata in jazz della Radio WBGO con il seguente programma: 2:00 – HIROMI'S SONICBLOOM at Berklee Performance Center in Boston, produced by WGBH |
Post n°1122 pubblicato il 24 Dicembre 2008 da pierrde
|
E ORA LIGABUE ALLA SCALA Far musica al Senato è stata un’emozione travolgente. Ho sentito su di me il peso della storia e della tradizione: della nostra storia repubblicana ma anche della tradizione musicale del concerto di Natale. I miei predecessori sono stati artisti importantissimi, da Accardo a Maazel a Muti, per citare solo in parte. Quindi ho vissuto questi momenti con una grande partecipazione emotiva, quasi fisica; e con un sentimento di panico, non nel senso di timore ma di forza vitale. |
Post n°1119 pubblicato il 20 Dicembre 2008 da pierrde
A sceglierli, sul blog The Jazz.com blog, è lo scrittore ma anche pianista Ted Gioia, autore di un libro molto intrigante, L'Arte Imperfetta, pubblicato in Italia lo scorso anno con solo vent'anni di ritardo rispetto all'edizione originale americana. Il sottotitolo del libro recita : Il Jazz e la cultura contemporanea. Le considerazioni e le idee sono stimolanti, il programma enunciato condivisibile : "Per quanto il mio approccio al jazz possa essere decisamente "pensoso" (in assenza di termini più adatti) chi si aspetta da questo libro il dispiegarsi implacabile di una struttura teoretica è destinato a rimanere deluso. Il jazz è un arte spontanea e quando si scrive su di esso si dovrebbe mantenere almeno parte di quella spontaneità ". Grazie al successo del libro, Ted smise di fare il consulente aziendale e si dedico' completamente alla sua musica preferita. Tornando ai migliori album dell'anno Gioia ne sceglie ben 50, suddivisi per strumento. Eccoli: The 50 Best Jazz CDs from 2008Sax Fonte: http://www.jazz.com/jazz-blog/2008/12/11/the-50-best-jazz-cds-of-2008 |
Saxophoniste alto et baryton, flûtiste et compositeur, Prince Lasha est mort le 11 décembre dernier à Oakland à l’âge de 79 ans. Ami d’enfance d’Ornette Coleman, avec qui il a co-dirigé un orchestre pendant leur adolescence au Texas, il fut dès 1954 le compagnon privilégié de Sonny Simmons, alter ego avec qui il enregistra deux œuvres représentatives du mouvement free tel qu'il se développa sur la Côte Ouest : The Cry! en 1962 et Firebirds en 1967. Entre-temps, il fréquenta Eric Dolphy à New York qui l'invita aux séances à l'origine des albums Music Matador et Iron Man en 1963. La même année, il participa à l’album Illuminations! du sextet d’Elvin Jones et de Jimmy Garrison. Les années 1970 le verront se produire, revenu en Californie, aux côtés de Joe Henderson, Harold Land ou Herbie Hancock. Fondateur du label Birdseye, il milite alors ardemment avec le Black Panther Party. Dès cette époque, il se retire peu à peu de la scène jazz pour se consacrer à une activité pour le moins éloignée du monde de la musique mais plus lucrative : la gestion immobilière. En 1983, le trompettiste texan Dennis Gonzales le tire du silence. Ses dernières apparitions en France ont lieu en 1987 dans le club parisien le Magnetic Terrace avec son fils percussionniste Prince H. Lawsha. Depuis une dizaine d'années, il collaborait avec son confrère Odean Pope qui lui avait dédicacé tout un album, The Mystery of Prince Lasha. Chantre d’un jazz free hanté par les figures tutélaires de Coltrane et Dolphy, Prince Lasha, sans rien renier de son goût pour le jazz modal, était, comme ses héros, en quête de cette "harmonie céleste" qu’il a tenté de décrire dans l'une de ses dernières interviewes donnée au site allaboutjazz.com. Multi-instrumentiste, autodidacte, il a su déployer un jeu diversifié, tantôt lyrique et décontracté, tantôt incisif et puissant qui a contribué à créer le mystère qui entourait l’homme et la fascination que suscitait le musicien. FONTE : www.jazzman.fr |
Post n°1117 pubblicato il 18 Dicembre 2008 da pierrde
Howard Mandel è un giornalista ed autore particolarmente apprezzato, ed il suo blog jazzbeyondjazz è uno dei punti di riferimento di ogni appassionato. Pertanto mi piace iniziare questa ormai consueta passerella di fine anno con le scelte effettuate da Howard, che giustamente mette le mani avanti, e parla di dieci album che lui ha amato, senza la pretesa di menzionare necessariamente i migliori e senza la possibilità materiale di ascoltare tutte le uscite discografiche di tema jazzistico, stimate in almeno 1.100 album. Ecco dunque i suoi titoli accompagnati da un breve commento. James Carter -- Present Tense (Emarcy) -- Outrageously accomplished reeds player Carter and fellow virtuosi (D.D. Jackson, piano; Dwight Adams; brass, among them) squeeze fresh thrills out of dramatic themes and basic arrangements, stretching old school ways to suit themselves and wow us. Rudresh Mahanthappa, featuring Kadri Gopalnath and the Dakshina Ensemble -- Kinsmen (Pi). Indian-American alto saxophonist-with-a-Guggenheim and the unique maverick Indian "classical" saxophonist expand on their mutual appreciation for similarities and differences, backed by on-it electric guitar-violin-mrdingam-bass and traps. Newly imagined music, rather than awkwardly hybrid or superficially mixed, and often hypnotic, sometimes searing. Lafayette Gilchrist and the New Volcanoes -- Soul Progressin' (Hyena) Simultaneously bold, blunt and sly, with bracing horn riffing, spunky solos and, underlying all, subtle references and fascinating subversions from Baltimore-based pianist-composer Gilchrist. Free Form Funky Freqs -- Urban Mythlogy Volume 1 (Thirsty Ear). Post- Hendrix guitar god Vernon Reed meets harmolodic electric bassist Jamaaladeen Tacuma and slammin' Philly drummer G. Calvin Weston. Play it loud. Cassandra Wilson -- Loverly (Blue Note). Great song selection (starting with "Lover Come Back to Me," including "Caravan"), smart 'n' spare accompaniment and Ms. Wilson's deceptively casual approach to lyrics front and center makes this a welcome return to what she does best, which T-Bone Burnette quite misunderstood in Thunderbird, her previous release. Lee Konitz and Minsarah -- Deep Lee (Enja). An intuitively-bonded piano-bass-drums trio that met at Berklee School of Music embraces the graceful, wise, sensuous and spontaneous abstractions of Jazz Master Konitz, who finds ever more melody in the nooks and crannies of familiar intervals and progressions. Sonny Rollins, Road Shows, Vol. 1 (Doxy-Emarcy) Still champion Sonny Rollins self-selects on-stage highlights from Poland 1980 to Carnegie Hall, 2007. His standard is notoriously high, and this collection meets it. Mostly Other People Do the Killing -- This is Our Moosic (Hot Cup) Postmodernism at its most engaging, four young men who know a lot of jazz past lay it all out, evidently for fun, and surprise -- one can almost sing along. Previously reviewed. Joe Lovano, Ravi Coltrane, Dave Liebman/Saxophone Summit - Seraphic Light (Telarc) -- Three dedicated hornmen, with ace rhythm (Billy Hart, drums; Cecil McBee, bass; Phil Markowitz, piano) and guest trumpeter Randy Brecker collaborate in honor of the late Michael Brecker with heartening depth. Also hear Lovano's suave Symphonica with the WDR Big Band and Rundfunk Orchetra (Blue Note). Nicole Mitchell -- Black Unstoppable (Delmark) -- Mitchell's flute is a free-flowing wonderment, sustaining constant interest in settings for her Chicago AACM-linked Ensemble, even when they wander. Also available on DVD. Sahib Shihab and the Danish Radio Jazz Group (Oktav) -- Produced in 1965 but previously unreleased, nine tight bluesy little-big band pieces written, arranged and conducted by a commanding baritone sax and flute soloist. Shihab, ab expatriate who had collaborated with Monk, Blakey and Gillespie rewards revisiting -- and here gets excellend rhythm support from bassist Niels Henning Orsted Pederson and drummer Alex Riel. Shoulda been on Blue Note, back in the day. Anthony Braxton -- The Complete Arista Recordings (Mosaic) Prolific, indefatigably original and unabashedly ambitious (music for four orchestras?!), multi-reedist-composer-improviser Braxton was as brilliant from '74 to '80 as he is now; the top notch productions filling eight discs here retain their original daring and reveal beauty not any better understood 30 years ago. Most listenable message album: Dr John and the lower 911 -- City That Care Forgot (Blue Note). Few New Orleansians have such a rich drawl, punchy piano style and the righteous anger to ask "Say Whut?" and make it infectious. With ringers Eric Clapton, Willie Nelson, Terence Blanchard, Ani DiFranco, Trombone Shorty and Terrance Simien all compelling attention. Exemplary Latin jazz: Arturo O'Farrill and the Afro-Latin Jazz Orchestra -- Song for Chico (Zoho). Besides the estimable leader, an elite cast -- Dafnis Prieto, Bobby Porcelli, Papo Vazquez, the late Mario Rivera and Tito Puente, Jim Seeley -- contribute to the sophisticatdd swirl. In-the idiom-blues: Elvin Bishop -- The Blues Rolls On (Alligator). Best Book on a Musical Movement: George E. Lewis -- A Power Stronger Than Itself: The AACM and American Experimental Music (University of Chicago Press). Previously reviewed here. (Of course I'm not going to plug my own Miles Ornette Cecil -- Jazz Beyond Jazz at this juncture. . . )
Charlie Parker -- Bird in Time 1940 - 1947 (ESP Disk) -- An audio treasury, four ceds of varying sound quality documenting the jazz revolutionary's rise from obscurity to immortality. For Bird devotees, but definitely for Bird devotees. Historical and/or Reissue: |
Post n°1115 pubblicato il 16 Dicembre 2008 da pierrde
|
Post n°1114 pubblicato il 14 Dicembre 2008 da pierrde
Stasera, ripensandoci, con il cuore e lo stomaco in subbuglio, mi dico che forse in fondo la vita è cosi': molta disperazione, ma anche qualche istante di bellezza dove il tempo non è più lo stesso. E' come se le note musicali creassero una specie di parentesi temporale , una sospensione, un altrove in questo luogo, un sempre nel mai. Si, è proprio cosi', un sempre nel mai. Sono le righe finali del libro, e la musica è del compositore citato dall'autrice. Quando un libro mi penetra cosi' a fondo lo centellino; potrei finirlo in poche ore, ma il piacere è cosi' intenso che cerco di prolungarlo il più a lungo possibile. Pagine scritte con leggerezza e ironia e cosi' cariche di significato e profondità non sono piatto da consumare velocemente... |
AUTORI DEL BLOG
Andrea Baroni
Fabio Chiarini
Roberto Dell'Ava
Franco Riccardi
Ernesto Scurati
Inviato da: Less.is.more
il 24/08/2019 alle 11:46
Inviato da: Less.is.more
il 23/08/2019 alle 21:27
Inviato da: Piero Terranova
il 13/07/2019 alle 20:06
Inviato da: Luciano Linzi
il 19/10/2018 alle 15:44
Inviato da: juliensorel2018
il 12/10/2018 alle 15:21