Creato da pierrde il 17/12/2005

Mondo Jazz

Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.

IL JAZZ SU RADIOTRE

 

martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30

------------------------------------------------------------------

JAZZ & WINE OF PEACE

Pipe Dream

violoncello, voce, Hank Roberts

pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig

trombone, Filippo Vignato

vibrafono, Pasquale Mirra

batteria, Zeno De Rossi

Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)



 

 

MONDO JAZZ SU FACEBOOK E SU TWITTER

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Marzo 2009 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30 31          
 
 

JAZZ DAY BY DAY

 

 

L'agenda quotidiana di

concerti rassegne e

festival cliccando qui

 

I PODCAST DELLA RAI

Dall'immenso archivio di Radiotre è possibile scaricare i podcast di alcune trasmissioni particolarmente interessanti per gli appassionati di musica nero-americana. On line le puntate del Dottor Djembè di David Riondino e Stefano Bollani. Da poco è possibile anche scaricare le puntate di Battiti, la trasmissione notturna dedicata al jazz , alle musiche nere e a quelle colte. Il tutto cliccando  qui
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

Messaggi di Marzo 2009

IL RITORNO DEL QUARTETTO EUROPEO DI JARRETT E ALTRE MERAVIGLIE

Post n°1205 pubblicato il 31 Marzo 2009 da pierrde
 
Tag: NEWS

Sorprendente comunicato della E.C.M di Manfred Eicher: annunciate numerose novità, alcune assolutamente impensabili: "La mia filosofia è sempre stata quella di spostare in avanti la musica e non guardare indietro, ma quando ho avuto l'occasione di riconvocare alcuni dei nostri gruppi di maggior successo, ho sentito che l'estetica dell'etichetta discografica non sarebbe stata compromessa. Queste riunioni non saranno semplici rimaneggiamenti del vecchio materiale, bensi' ci saranno molte sorprese per tutti. "

In primo luogo, e probabilmente più clamoroso, è la tanto attesa reunion del pianista Keith Jarrett e il suo leggendario quartetto europeo con Jan Garbarek, Palle Danielsson e Jon Christensen. Mai T'Hong rappresenta una nuova e insolita direzione per Jarrett, con l'esplorazione e l'uso di strumenti orientali nella reinterpretazione del materiale dell' American Songbook. Garbarek suona sopratutto il sheng, un antico strumento multi-canna; il bassista Palle Danielsson è impegnatocon le tre corde del rabbab, uno strumento notevole per la sua capacità di auto-accompagnamento; infine Jon Christensen opera esclusivamente al tam-tam e ad un grande gong . Jarrett dice, "Io sono da tempo interessato al potenziale sonoro dell'incontro tra il pianoforte con gli strumenti antichi orientali, ma in un modo che è più attuale e nello stesso tempo impregnato di tradizione."

Dopo una pausa di venti anni il chitarrista John Abercrombie si riunisce con il tastierista Jan Hammer e il batterista Jack DeJohnette per un album di covers di Simon and Garfunkel  Simon and Garfunkel hanno creato musica non solo per il loro tempo", spiega Abercrombie, "ma fresca ed attuale anche a distanza di trent'anni". Abercrombie e il suo trio affrontano gioielli senza età come "Feelin 'Groovy", "Boxer", "Peggy-O", e, naturalmente, "Scarborough Fair".

I fans di Jan Garbarek saranno doppiamente felici: non solo il loro beniamino sarà parte del ricostituito quartetto europeo di Jarrett ma si annuncia un nuovo album con l'Hilliard Ensemble, Pliocene, in cui si esplorano canti primordiali risalenti all'alba dell'uomo.

Infine, il trombettista nu-jazz Nels Petter Molvaer abbandona elettroniche e sofisticati congegni per un album acustico ed in solitudine in cui suona ukulele, pianoforte giocattolo, xilofono e kazoo- Titolo dell'album C'Mere.

 
 
 

GIORGIO GASLINI QUARTET - BLUES ALL'ALBA

Post n°1204 pubblicato il 30 Marzo 2009 da pierrde
 

LA NOTTE  (1961) film di Michelangelo Antonioni con colonna sonora di Giorgio Gaslini

La giornata di una coppia in crisi, dalla mattina all'alba del giorno dopo.


L’opera, oggettivamente straniante e di difficile fruizione, è stata saltuariamente giudicata cerebrale e datata, perché intimamente legata alla descrizione di un determinato periodo storico ed una classe sociale (i primi anni 60 e la borghesia intellettuale)

La maggioranza degli studi critici, al contrario, evidenzia la pervicacia di Antonioni nel seguire un percorso artistico personale privo di compromessi verso l’industria dello spettacolo, documentando inoltre una realtà culturale allora molto in voga e scarsamente rappresentata al cinema, in un'epoca dominata da correnti neorealiste e commedie all'italiana.

Al debutto nelle sale, vi furono celebri interventi provenienti dal mondo intellettuale, fra cui quello di Moravia, che elogiò l'originalità della narrazione  e di Pasolini, il quale analizzò acutamente punti di contatto, e differenze con il romanzo La Noia dello stesso Moravia, pubblicato proprio in quei mesi.

 
 
 

CONFERENCE OF THE BIRDS

Post n°1203 pubblicato il 29 Marzo 2009 da pierrde

"Quando vivevo a Londra, avevo un appartamento con un piccolo giardino. Durante l'estate, intorno alle 4 o 5 del mattino, gli uccelli si raccoglievano li' uno ad uno e cantavano insieme, ognuno dichiarando col canto la propria libertà."  

(Dave Holland)

Dave Holland è un musicista che ha attraversato una bella fetta della storia contemporanea del jazz, da Miles Davis ad Anthony Braxton fino alla affermazione come leader di gruppi tra i più freschi ed ispirati della scena contemporanea. Io rimango particolarmente legato a questo brano, tratto dall'omonimo album, il primo come leader, ed uscito nel 1972. Al suo fianco Sam Rivers ed Anthony Braxton ai fiati ed il formidabile Barry Altschul alla batteria. Purtroppo su You Tube il video con il brano originale è stato rimosso. Lo rimpiazzo con questo giovane gruppo norvegese invitando tutti coloro che non conoscessero l'originale a provare a cercarlo. E' un capolavoro. 

 
 
 

HENRY COW 40th ANNIVERSARY FULL BOX SET 9 CD + DVD

Post n°1202 pubblicato il 27 Marzo 2009 da pierrde
 
Tag: NEWS

 

HenryCow ma chi erano costoro ? Musicisti che hanno attraversato generi ed età differenti, arrivando fino a noi grazie a pochi ma straordinari album, e al ricordo letterario presente in più opere da parte dello scrittore inglese Jonathan Coe. I nomi dei componenti del gruppo,  Fred Frith, Chris Cutler, John Greaves, Tim Hodgkinson, sono ancora oggi protagonisti a pieno titolo della scena contemporanea britannica e non solo. A testimonianza della straordinarietà del gruppo esce per la Recommended un mega box con 9 compact che testimoniano album ufficiali e concerti live nel periodo che va dal 1971 al 1976 più un dvd del 1976 di ben 80 minuti con l'unico concerto filmato esistente. Maggiori dettagli e notizie su :  http://www.jazzloft.com/p-49525-40th-anniversary-full-9-cddvd-boxed-set.aspx

   

 
 
 

IL NUOVO NUMERO DI JAZZIT

Post n°1201 pubblicato il 26 Marzo 2009 da pierrde

Ho finalmente ricevuto il nuovo numero di Jazzit (marzo-aprile), che aspettavo con impazienza per verificare la nuova direzione intrapresa dopo l'addio di Vincenzo Martorella. La rivista ha un impatto sempre più gradevole, c'è anche una veste grafica rinnovata ad ingentilirne l'aspetto, ma, quel che più conta, la qualità del progetto editoriale è ancor più interessante grazie all'apporto di nuove firme. Rimangono alcuni handicap che però sono imputabili sia alla periodicità della rivista che agli ormai consueti disservizi del servizio postale. Se ricevo il 24 marzo la rivista è ovvio che tutte le news del mese appaiono già abbondantemente superate. Jazzit sconta poi la lentezza della carta stampata rispetto all'immediatezza della rete, ma sa rifarsi con interviste e approfondimenti sempre stimolanti. Le recensioni sono orientate prevalentemente al mercato italiano, stante la presenza numerosissima di opere di musicisti nazionali; poco male, però l'uscita bimestrale toglie spesso un pò di interesse e di tempestività. Alla rivista è allegato un compact di successi della Blue Note selezionati personalmente da Michael Cuscuna. Personalmente spero che Jazzit non ricalchi Musica Jazz con compact antologici che all'appassionato interessano poco o nulla. Molto meglio valorizzare giovani talenti italiani e non, oppure soprasedere e rinuciare magari a favore di dvd con concerti. Il sommario della rivista cliccando  qui

 
 
 

SEGNALETICA CREATIVA

Post n°1200 pubblicato il 25 Marzo 2009 da pierrde
 
Tag: DAL WEB

                                                                        Con un poco di pazienza e di curiosità sul web si trova di tutto; a conferma di questa mia affermazione eccovi quindi una serie di cartelli segnaletici perlomeno rari e spesso involontariamente spiritosi, trentotto in tutto. Vi propongo quello più attinente al tema del mio blog, ma ce ne sono molti altri veramente simpatici e gustosi.

Li potete scorrere tutti cliccando qui

Il mio preferito ? Sicuramente il segno lasciato da Dio......

 
 
 

I REMEMBER MAX

Post n°1199 pubblicato il 24 Marzo 2009 da pierrde

Uno dei più grandi musicisti che ho avuto il piacere di ammirare più volte in concerto è stato sicuramente  Max Roach . Di lui, a parte l'immensa classe come musicista ed il rigore morale ed intellettuale che l'hanno contraddistinto come uomo, ricordo la innata capacità di mettersi sempre in gioco e di non adagiarsi mai sulle formule di successo. Dalla prima volta che lo vidi, era nel cortile del Castello Sforzesco di Milano alla fine degil anni '70 in duo con Archie Shepp, fino all'ultima, in duo con Cecil Taylor al Teatro Manzoni, quando già la sua andatura era traballante e la malattia avanzata, Roach mi ha entusiasmato in un incredibile varietà di contesti, in quartetto, con gli archi, in solo, in una fantasmagorica varietà di duetti, e, naturalmente, con quella sua creazione particolare e meravigliosa che era il M'Boom Re Percussion.  

Un numero variabile di percussionisti, tutti nomi di rilievo della musica afro-americana, riuniti in un progetto in cui la componente ritmica, fortissima ed entusiasmante, aveva uno splendida controcanto melodico grazie alle composizioni, in particolare di Roach, sempre misurate e cariche di lirismo. Dal vivo un gruppo scioccante, raffinatissimo e di enorme impatto spettacolare. Dalla prima volta al festival di Ravenna fino all'ultima tournè europea l'arrivo del M'Boom per me esercitava un richiamo irresistibile. Ma l'ultima grande stagione di Roach è probabilmente caratterizzata dai duetti con straordinari protagonisti del jazz statunitense.  

Da Dizzy Gillespie a Randy Weston, Archie Shepp e Cecil Taylor i suoi incontri hanno rappresentato momenti memorabili e, spesso, anche album memorabili. Nel mio ricordo sono rimasti in particolare due concerti: la prima volta con Anthony Braxton in un festival a Willisau di una trentina di anni fa, l'incontro di due dei migliori rappresentanti delle rispettive generazioni. Stimolante, straordinariamente emozionante, la netta percezione per me spettatore di assistere ad un momento storico. L'altro concerto al quale sono rimasto legato è ovviamente l'ultimo: il duo con Taylor, spumeggiante e ancora creativo, anche se venato da un pizzico di malinconia.

  

Ma per chiunque abbia assistito ad un concerto di Max Roach il momento cult è sempre stato il solo del batterista ai piatti: un marchio di fabbrica (Mr. Hi Hat), un momento catartico equivalente allo Space is the palce della Sun Ra Arkestra.

 

Chiudo questa carrellata di ricordi con quello che nella storia è la composizione solistica più celebre del batterista, The Drum Waltz.

 
 
 

ERRI DE LUCA/ANTONIO FARAO' - UN GIORNO A MILANO

Post n°1198 pubblicato il 22 Marzo 2009 da pierrde

Uno degli appuntamenti più ghiotti della rassegna Atelier Musicale era sicuramente questo Profumo di Donna, musiche di Armando Trovajoli interpretate dal trio di Antonio Faraò. Una volta deciso di andare in città e scelto il treno come mezzo di locomozione, inevitabile associare un libro per passare le oltre tre ore di andata e ritorno. De Luca è uno dei miei scrittori preferiti, leggere le sue pagine è come tuffarsi in un mondo pulito, ricco di valori e di umanità. Nelle sue storie c'è profumo di antico, nessuna retorica e tanta poesia. Mi affascina la sua capacità di affabulazione, la sua prosa nitida, la ricerca di vocaboli, la costruzione delle frasi. In fondo Erri narra nei suoi libri sempre la stessa storia; la trama dei racconti è solo un pretesto, quest'ultimo libro ne è esemplificazione. La storia non è particolarmente memorabile, ma il contesto, la scrittura e la tensione sono le stesse che da sempre lo caratterizzano. Avessi avuto l'evidenziatore avrei sottolineato parecchie pagine, tanto palpabile l'emozione lucida e consapevole che trabocca dalle parole. Il libro l'ho consumato ed il viaggio è finito rapidamente.

Antonio Faraò ha un grande torto: se fosse nato nero e a Chicago e si fosse chiamato Tony Pharao di lui parlerebbe Down Beat, Marsalis lo inviterebbe ad ogni occasione e perfino Gualberto (Gianni, smile please….) lo ospiterebbe ad Aperitivo in Concerto scrivendone presentazioni colme di aggettivi superlativi. Purtroppo per lui è nato a Roma, peggio ancora, vive a Milano. Risultato facile da immaginare, al di là della sparuta schiera di appassionati e di qualche critico lungimirante la sua notorietà è limitata, e forse, come tanti prima di lui, è più apprezzato in Francia che da noi. Un vero delitto considerate le sue qualità musicali, la generosità e l’indubbia tecnica pianistica. L’omaggio al maestro Trovajoli ricalca l’ottimo album che è uscito per l’etichetta Cam Jazz. A dire il vero nel programma del concerto pomeridiano all’Auditorium Di Vittorio a Milano i brani del compositore romano erano solo tre, integrati in maniera naturale da originali del pianista. La sua reinterpretazione di temi famosi difatti non è affatto calligrafica, anzi perfettamente integrata al personale universo espressivo del pianista. Gli ispiratori di un tempo, Hancock e McCoy Tyner, ora sono metabolizzati in un linguaggio originale ed espressivo. La ritmica francese ha evidenziato un ottimo Dedè Ceccarelli alla batteria, perno ritmico e ancora stabilizzatrice del gruppo, ed un intrigante Dominique Di Piazza al basso elettrico a cinque corde, voce che ha colloquiato con il leader per tutto il concerto sia in chiave ritmica che melodica. Molto belli i temi scritti da Faraò: Sylvie, una dolce ballata suonata in solitudine, la malinconica Try To Change e la lirica My Father’s Song sono melodie accattivanti e dall’impatto immediato. Poco più di un’ora di jazz spumeggiante, fortemente ritmato senza dimenticare la melodia. Ah, se solo si chiamasse Tony…..

 

 
 
 

SEGNALI DI INVECCHIAMENTO

Post n°1197 pubblicato il 20 Marzo 2009 da pierrde

Quando ero più giovane l'arrivo della bella stagione era sinonimo di organizzazione, viaggio, scelta di  festival e di  programma. Per anni ho modulato parte delle mie ferie per programmare uscite con il branco di fedelissimi amici alla scoperta di città, paesi e musicisti. Cosi' il ricordo di gastronomia, arte, musica ed amicizie è strettamente legato a luoghi imparentati con il jazz: Willisau, Moers, Saalfelden, Lugano, Ravenna, Pescara, Perugia, La Spezia, Pisa, e via festivalando...Ora, molte primavere dopo, parte di quei festival si è convertita alle mode dominanti ed il jazz ne è stato estromesso (Lugano) o è solo un ospite mal sopportato (Montreaux), o ancora, relegato in piccoli spazi e a notte fonda (Umbria Jazz). I grandi che allora imperversavano o non ci sono più (Miles, Roach, Mingus, Bill e Gil Evans, Lester Bowie, ecc.ecc.) o sono diventati anziani e meno propositivi. Ci sono le dovute eccezioni, penso a Braxton, Leo Smith e Roscoe Mitchell,e per fortuna ci sono anche le nuove generazioni (qualcuno già sbocciato, qualcun altro sopravalutato, altri ancora sottovalutati). Anche gli amici hanno i loro problemi ( genitori anziani, figli in età scolare, crisi di coppie...), e nemmeno io mi sento più cosi' motivato: le distanze pesano, quelle che una volta erano sistemazioni economiche (tenda, campeggio, ostello) adesso sono poco praticabili. I costi sono saliti, una settimana a Perugia per Umbria Jazz costa come un  viaggio in oriente, ed il rischio fregature è almeno pari (smarrire il bagaglio o ascoltare del mediocre jazz è facilissimo...). Quando poi scorri i programmi dei festival la mazzata è assicurata: si spaccia roba di dubbio gusto e nessun valore come "evento". Per fortuna esistono i festival di tendenza, ma, con i vari giri di vite delle finanziarie la domanda è : fino a quando ? Ecco quindi che pur avvicinandosi la buona stagione i miei pensieri sono sempre meno imparentati con il jazz, con gli amici e  con la scoperta di nuove città e di musicisti sconosciuti.  Starò invecchiando ? 

 
 
 

SENZA PAROLE

Post n°1196 pubblicato il 19 Marzo 2009 da pierrde
 

WIM MERTENS - 4 HANDS Branca Parlic & Victor Varosi, Sinagogue Novi Sad 9-07-2008

Mertens su Wikipedia

Il sito di Mertens

 
 
 

RENAUD GARCIA-FONS LA LINEA DEL SUR (ENJA) 2009

Post n°1195 pubblicato il 17 Marzo 2009 da pierrde
 

1. La Línea Del Sur 07:21 | 2. Caballera De Mi Amor 06:20 | 3. Gare Saint Charles 04:03 | 4. Valsería 04:30 | 5. El Agua De La Vida 05:28 | 6. La Silhouette 05:14 | 7. Nada 02:00 | 8. Agua Dulce 04:53 | 9. Cante Del Barco 03:20 | 10. Veré 06:27 | 11. Enamorada 03:14

Renaud Garcia-Fons 5-string double bass
David Venitucci accordion
Kiko Ruiz flamenco guitar
Pascal Rollando percussion
Esperanza Fernández vocals

Ottavo album per l'etichetta tedesca da parte del virtuoso del contrabbasso a cinque corde, il francese di origine catalana Renaud Garcia-Fons. Un viaggio virtuale alla scoperta delle musiche del sud del mondo, con un immaginario flamenco protagonista, spesso affiancato da un affiorante e malinconico tango. Formazione che vede come voci soliste l'accordion e il magnifico suono del contrabbasso, a volte vicino alla voce del violino altre a quella del violoncello. Garcia-Fons si conferma musicista di rilievo, ottimo compositore e autore di progetti stimolanti e personali. Il flamenco, il valzer ed il tango sono rivissuti e rivisitati: le improvvisazioni riflettono un linguaggio jazzistico con colori etnici ed umori originali. In tre brani la voce calda della cantante di flamenco Esperanza Fernandez canta testi scritti dal leader ed ispirati al mistico persiano Rumi. I tempi sono veloci e valorizzano l'affiatamento e le doti solistiche, in particolare emerge il suono corposo e originale del contrabbasso archettato. Quando la melodia prende il sopravvento appare fascinosa ed ammaliante la vena triste e antiretorica dell'accordion. Sono brani bellissimi (Agua Dulce, Cante del Barco), intrisi di poesia e di struggente lirismo. Tutto l'album trabocca di pulsante passione, di ritmo ed energia ; la musica che caratterizza l'opera di Renaud Garcia-Fons è vitale, frizzante e l'utilizzo del lessico afro-americano nell'improvvisazione è il filo conduttore dell'intero album.

  V A L U T A Z I O N E : * * * *

 
 
 

JAZZ SMILE

Post n°1194 pubblicato il 16 Marzo 2009 da pierrde

 
 
 

PAOLO FRESU/URI CAINE - THINK (BLUE NOTE) 2009

Post n°1193 pubblicato il 13 Marzo 2009 da pierrde
 

A tre anni dal pregevole Things ecco il nuovo album del duo, qui allargato in alcuni brani all'Alborada String Quartet dove milita Sonia, la moglie di Paolo. Rispetto al precedente lavoro, che sembrava più l'incontro bello ma fortuito di due protagonisti, qui c'è un evidente affiatamento e lo sviluppo logico di due menti creative e multidirezionali. Mentre Fresu imprime lirismo, facilità discorsiva, stimoli multi-etnici, Uri Caine riesce a inserire in ogni brano un'impronta personale e coltissima, passando per osmosi dal linguaggio jazzistico a quello classico, senza dimenticare il blues e la canzone americana. Due soli gli standards presenti, Darn That Dream che apre l'album, e la rollinsiana Doxy. Poi c'è una diversa riproposizione di Lascia Ch'io Pianga di Handel ed una serie di nuove e vecchie composizioni , da Non ti Scordar di me a Centochiodi, dall'omonimo film di Ermanno Olmi. L'Alborada String Quartet fa la sua comparsa in Blood Money, sottolinenado e sostenendo la tromba sordinata che scandisce il tema, mentre il pianoforte ricama arpeggi prima di lanciarsi in un breve significativo solo.  Molto efficace lo scambio di ruoli tra i due protagonisti in The Dragon, brano di impostazione post boppistico dal tema evocativo e lineare. In Memoriam è un'aria lenta e meditativa, con la melodia sostenuta da archi e tromba ed un meraviglioso pianoforte che distilla note e silenzi. Il citazionismo colto e fantasioso di Caine, la malinconica e struggente tromba di Fresu confezionano un album vario e gradevole in cui il jazz è una delle componenti. L'Alborada String Quartet propone atmosfere classicheggianti con gusto e garbo. La famiglia Fresu si completa nell'ultimo brano, Cowboy and Indians, dove le risate del piccolo Andrea fanno da sottofondo iniziale e finale agli archi e agli strumenti dei due protagonisti.

V A L U TA Z I O N E : * * * * 

 
 
 

OGGI ESCE UN LIBRO SU LEE MORGAN

Post n°1192 pubblicato il 12 Marzo 2009 da pierrde
 

Lee MorganLa vita, la musica e il suo tempo Odoya Edizioni 20,00 €

Primo libro a raccontare la vita e il tempo del jazzista Lee Morgan; una storia che è molto più di una semplice biografia della tumultuosa vita di un musicista di Philadelphia e che si allunga a descrivere il contesto artistico, sociale e politico di un’epoca ricca di contraddizioni, quella a cavallo tra gli anni Cinquanta e i primi Settanta, in America.

Il libro delinea il cuore di un uomo nei suoi desideri di riscatto senza indugiare mai su ciò che non è essenziale dire.

Dal pesantissimo rapporto con la tossicodipendenza alle contraddittorie condotte personali e artistiche; dalla sua “fuga” da New York – dove gli avevano spaccato tutti i denti – fino al trionfale ritorno nel 1963.

Dal progressivo avvicinamento alle istanze politiche della gente nera (cui sono dedicate pagine non banali e ricche di testimonianze) fino alla tragica fine, a 33 anni, allo Slugs’ per mano (armata) della compagna Helen Moore, ripresa in un ruolo ben più profondo della semplice assassina per gelosia.
 
 
 

LA PRIMA WEB RADIO JAZZ ITALIANA : RADIO SNJ

Post n°1191 pubblicato il 11 Marzo 2009 da pierrde
 
Tag: NEWS

Una nuova proposta per tutti gli amanti della musica jazz, sul web a partire da lunedi' 9 marzo.

Finalmente una web radio interamente dedicata alla musica jazz e ai numerosi appassionati di questo genere, all'interno del nuovo network di RadioSNJ (www.radiosnj.com) , online dal 9 marzo. RadioSNJ Jazz e' infatti la radio jazz del network, con una programmazione musicale che introduce e approfondisce le differenti anime della musica jazz di oggi e di sempre: dallo swing al modern jazz, passando per bebop, hard bop, cool jazz, ed esplorando tutte le declinazioni e le avanguardie, le pietre miliari e le nuove sonorita' della scena newyorkese e, piu' in generale, degli artisti contemporanei.

Numerose le trasmissioni e gli appuntamenti in diretta, curati da musicisti professionisti come Tullio Ricci, Massimo Minardi e Mario Mosconi, per approfondire le epoche, tratteggiare gli stili ed introdurre i protagonisti della scena jazz mondiale.

Gli ascoltatori saranno inoltre accompagnati da rubriche tematiche, biografie e recensioni dei grandi album di sempre e delle nuove uscite discografiche del jazz nostrano e d'oltreoceano, avranno a disposizione numerosi strumenti, come una ricca ed aggiornatissima agenda concerti, news e video interviste a nomi del calibro di McCoy Tyner, Joshua Redman, Marcus Miller, Chick Corea e tanti altri. Ma RadioSNJ Jazz anche e soprattutto una grande community di appassionati e musicisti, dove scambiare i propri pareri, tenere aggiornati i propri contatti sulle nuove date o uscite discografiche e conoscere nuovi amici che condividono la passione per il jazz.

Fin qui il comunicato, all'atto pratico il sito è appena avviato ed ancora in fase di assestamento. Le premesse però sono interessanti: rubriche, notizie, un blog, una community, tanta musica. Mentre si scrive o si legge in rete niente di meglio che accendere Radio SNJ e poi sintonizzarsi sulla programmazione jazz. L'indirizzo è http://www.radiosnj.com/default.php?channel=jazz

 
 
 
 

AUTORI DEL BLOG

                 Andrea Baroni


                 Fabio Chiarini


                 Roberto Dell'Ava


                 Franco Riccardi

 

                 Ernesto Scurati

 

ULTIME VISITE AL BLOG

redsax6dav.martinibarbudosarasirchifisiodecamedroberto.gobbi2011corradobulgarifederico_calcagnogirasoli69andronico.massimoClooney1967ossimoramirkosaxdiz69gattogerlando
 

ULTIMI COMMENTI

Non ti preocupare, capisco benissimo. Vi sto seguendo...
Inviato da: Less.is.more
il 24/08/2019 alle 11:46
 
Molto bello e interessante il nuovo blog.
Inviato da: Less.is.more
il 23/08/2019 alle 21:27
 
La musica di di Monk ne definisce la prepotente...
Inviato da: Piero Terranova
il 13/07/2019 alle 20:06
 
Grazie!
Inviato da: Luciano Linzi
il 19/10/2018 alle 15:44
 
Una notizia che scalda il cuore. Anche perchè è decisamente...
Inviato da: juliensorel2018
il 12/10/2018 alle 15:21
 
 

CONTATTI:

pierrde@hotmail.com
 

FACEBOOK

 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

AREA PERSONALE

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963