Creato da pierrde il 17/12/2005

Mondo Jazz

Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.

IL JAZZ SU RADIOTRE

 

martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30

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JAZZ & WINE OF PEACE

Pipe Dream

violoncello, voce, Hank Roberts

pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig

trombone, Filippo Vignato

vibrafono, Pasquale Mirra

batteria, Zeno De Rossi

Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)



 

 

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JAZZ DAY BY DAY

 

 

L'agenda quotidiana di

concerti rassegne e

festival cliccando qui

 

I PODCAST DELLA RAI

Dall'immenso archivio di Radiotre è possibile scaricare i podcast di alcune trasmissioni particolarmente interessanti per gli appassionati di musica nero-americana. On line le puntate del Dottor Djembè di David Riondino e Stefano Bollani. Da poco è possibile anche scaricare le puntate di Battiti, la trasmissione notturna dedicata al jazz , alle musiche nere e a quelle colte. Il tutto cliccando  qui
 

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Messaggi di Maggio 2009

I'M ON HOLIDAY

Post n°1241 pubblicato il 23 Maggio 2009 da pierrde

 
 
 

NIENTE FESTIVAL A NEW YORK

Post n°1240 pubblicato il 23 Maggio 2009 da pierrde
 
Tag: DAL WEB

Brutto colpo per gli appassionati della grande mela: dopo 37 anni ininterrotti di un grande festival che occupava tradizionalmente due settimane del mese di giugno, da quest'anno cala il sipario. La Jvc, il grande sponsor che da 24 anni garantiva la copertura economica, si è ritirata, adducendo in un comunicato che il jazz non rientra più nelle attività prese in considerazione per la sponsorizzazione. Effetto della crisi, ma probabilmente anche effetto della nuova gestione della Festival Production, la storica società di George Wein, nome mitico nella produzione di eventi jazzistici, che un paio di anni fa è stata venduta a Chris Shields. Scelte finanziarie e imprenditoriali probabilmente sbagliate hanno determinato l'incresciosa situazione: anche Chicago e Miami, beneficiari in passato di concerti collegati al festival newyorchese, rimarranno a secco.  Qui l'articolo del New York Times che spiega la situazione .

 
 
 

IL ROVA SAXOPHONE QUARTET AL FESTIVAL DI NOVARA

Post n°1239 pubblicato il 23 Maggio 2009 da pierrde

Il 28 maggio prende il via la sesta edizione del Festival Jazz di Novara, ambientato nella bellissima Piazza Duomo e nell'Auditorium del Conservatorio Cantelli. Nutrito il programma e senz'altro di assoluto rilievo il concerto inaugurale del quartetto di sassofoni Rova, storicamente uno dei più longevi e significativi gruppi di soli fiati. Tra le altre proposte uno stuzzicante trio D'Agaro/Bennink/Marini (6 giugno) e l'orchestra olandese Bik Brent Braam  (30 maggio).

Programma completo cliccando  qui

 
 
 

GLI ARCHIVI DI STEVE LACY IN VENDITA

Post n°1238 pubblicato il 21 Maggio 2009 da pierrde
 
Tag: NEWS

Un prezioso tesoro costituito dagli archivi musicali e non di Steve Lacy è in vendita a New York presso un antiquario specializzato in documenti antichi e spartiti musicali. Si tratta di composizioni scritte a mano dal sassofonista, poesie manoscritte, indirizzi e agende personali, corrispondenza, testi relativi alla musica e ai programmi dei propri concerti, fotografie e nastri con numerose sessions. Il tutto è messo in vendita alla cifra di  350 mila dollari.

http://www.lubranomusic.com/cgi-bin/lubrano/19267.html

 
 
 

THE 13th JAZZ JOURNALIST AWARDS

Post n°1237 pubblicato il 20 Maggio 2009 da pierrde
 
Tag: DAL WEB

La tredicesima edizione del premio dei giornalisti americani vedrà il suo culmine nella serata del 13 giugno con uno show al Jazz Standard di New York. Essendo un premio attribuito dai critici statunitensi i nomi, in tutti i numerosi campi, non possono che essere quelli prevedibili della scena a stelle e striscie. Le categorie premiate sono addiritura 43, troppe per riportale sul blog. Rimando pertanto i lettori interessati al link del JJA. Segnalo solamente alcune particolarità a mio parere degne di nota: Rudresh Mahanthappa, sassofonista di origine indiana, è presente in quattro delle classifiche più importanti, miglior musicista, miglior compositore, migliore alto sassofonista e migliore album dell'anno. Un riconoscimento giusto ad un giovane talento da seguire con attenzione in futuro. Nella categoria della migliore voce femminile compare anche la nostra Roberta Gambarini, oramai americana d'adozione. Particolare attenzione a due categorie che hanno a che fare con la rete: ecco i nominati come website dell'anno,e, in particolare, i migliori blog americani:

Website of the Year

AllAboutJazz.com
Jazz.com
JazzCorner.com
Pointofdeparture.org

Blog of the Year

Darcy James Argue's Secret Society
Do The Math, The Bad Plus blog and webzine
Jazz Beyond Jazz, by Howard Mandel
JazzChronicles, by James Hale
Jazz Lives, by Michael Steinman
Jazzwax.com, by Marc Myers
Lerterland, by David Adler

Interessante anche la competizione per la foto jazz dell'anno. E' possibile visionare le trenta selezionate cliccando http://www.jazzjournalists.org/photonominees

Link del Jazz Journalist Associations : http://www.jazzjournalists.org/

 
 
 

CAROLYN CARLSON E JOHN SURMAN

Post n°1236 pubblicato il 18 Maggio 2009 da pierrde
 

"A volte penso che forse, in un'altra vita, sono stata una musicista di jazz. Molti dei miei migliori amici sono musicisti, ma quello con cui ho un rapporto di più lunga data è John Surman. Eravamo a Parigi nel 1972: lui lavorava con il regista Antoine Bourseiller, io venivo dalla compagnia di Anne Beranger. E' stata lei a presentarmi John e Barre Phillips. Da quel momento qualcosa nella mia vita è cambiato. Per la mia prima produzione con l'Opera de Paris, Sablier-Prison, decisi di chiamare John, che si presentò con SOS, il trio di sassofoni che aveva assieme a Skid e Ozzy (Alan Skidmore e Mike Osborne). Erano tutti e tre completamente folli. Fu un avvenimento indimenticabile: improvvisavamo insieme dal vivo, e anche per loro era la prima esperienza del genere. La seconda produzione, sempre per l'Opera de Paris, fu Wind Water and Sand. Stavolta John venne con Barre e Stu Martin, che rollava tranquillamente spinelli in mezzo all'Orchestra dell'Opera. Erano tempi disennati e creativi, di cui conservo un dolcissimo ricordo."

"....Nel 1976 John mi chiese di partecipare con lui al Festival Jazz di Norimberga. Fu incredibile ! John non aveva avvertito il direttore del festival, cosi', senza alcuna presentazione, arrivai in scena io con l'intero corpo di ballo dell'Opera. Una sorpresa, o più precisamente uno shock. La situazione era difficile perchè non c'era un tappeto da danza, ma la reazione del pubblico fu entusiasta: dodici danzatori che improvvisavano sulle improvvisazioni di John !...Se anche Surman ha avuto una vita precedente, doveva essere un poeta visionario. Spesso, fra le improvvisazioni, inseriva letture di poesie famose, o di testi che lui stesso aveva scritto. John è capace di pensare questo senso poetico che attraversa la sua musica anche in una dimensione visiva: la sua immaginazione non conosce limiti. Non sono molti i musicisti che hanno questa dote, nemmeno tra i jazzisti. Non ho più incontrato nessun con quella sensibilità: è un generoso, uno che si da senza risparmio e senza reti di protezione."

Dal libro di Filippo Bianchi "Il secolo del jazz"  

Carolyn Carlson ha collaborato con molti altri musicisti, da Trilok Gurtu a Joachim Khun, Michel Portal e Renè Aubry. Nel video che segue il brano, bellissimo, che Surman scrisse per un balletto di Carolyn e che compare nel primo album in solo di John (Upon Reflection, 1979). Si chiama Edges of Illusion ed è una lunga cavalcata deil sassofoni su un tappeto elettronico.

http://it.wikipedia.org/wiki/Carolyn_Carlson

http://www.johnsurman.com/

 
 
 

KEITH JARRETT AL SAN CARLO DI NAPOLI

Post n°1235 pubblicato il 17 Maggio 2009 da pierrde

Domani sera nella magnifica cornice del restaurato Teatro San Carlo si esibirà Keith Jarrett in un concerto di piano solo nell'ambito della rassegna Angeli Musicanti. Per tutti coloro che non ci potranno essere è possibile riparare il 13 luglio al Teatro Comunale di Firenze oppure il 16 dello stesso mese a Palazzo Te di Mantova.  L'arrivo di Jarrett in Italia ha visto la pubblicazione di due interviste ai maggiori quotidiani nazionali: qui è possibile leggere la prima, del 18 maggio, rilasciata al Corriere della Sera e intitolata "Liberate i pianisti classici". La seconda e più pessimistica, per La Repubblica, è leggibile cliccando  qui. Segnalo infine un corposo articolo di Ted Gioia che analizza la musica del nostro e ne estrae dodici brani di differenti periodi e con diverse formazioni. Si tratta, per il critico, del meglio in assoluto prodotto dal pianista di Allentown. Ogni pezzo è analizzato e valutato con una votazione in centesimi: su dodici brani solo due raggiungono i 100 centesimi. Quali ? Lo scoprirete leggendo JazzCom

 
 
 

MARSALIS LASCIA LA BLUE NOTE

Post n°1234 pubblicato il 16 Maggio 2009 da pierrde

Wynton Marsalis lascia la Blue Note in scadenza di contratto e firma per l'etichetta Orchad, una società che distribuisce film e musica tramite rivenditori on-line. Il periodo Blue Note era iniziato nel 2004 con l'album The Magic Hour e si è concluso con il recente He and She, a proposito del quale l'ultimo numero di Jazzman dedica la rubrica Pour/Contre. Lucas Delattre scrive: "Cotè musique, aucune surprise: on reste entre une fusion bien faite mais quasi-museale, entre Ellington, Coltrane e la Nouvelle-Orleans." Ribatte Vincent Bessieres: "Malgrè son caractere un peu pontifiant, He and She ne manque ni de singularitè ni d'esprit". Parlare di Wynton non è mai facile: l'ammirazione per lo straordinario strumentista non fa dimenticare il teorico del neo-classicismo con le derivanti posizioni conservatrici . Ma riuscire a comprendere da qui la realtà complessa dove opera Marsalis non è possibile, meglio limitarsi a commentare la musica del trombettista di New Orleans. In questo He and She si ascolta del buon mainstream, però molto lontano dai bagliori pieni di pepe e di verve racchiusi in quel Live at the House of Tribes che aveva messo tutti d'accordo.

 
 
 

UNCOOL : MUSIC OF THE COSMOS DAL 21 AL 24 MAGGIO A POSCHIAVO

Post n°1233 pubblicato il 13 Maggio 2009 da pierrde
 
Tag: NEWS

Sesta edizione per il festival della Val Poschiavo che tradizionalmente ha luogo ogni due anni e nel ponte dell'Ascensione (in Svizzera, paese protestante, è ancora festività...). Si tratta di un festival di tendenza, dove i nomi di spicco delle passate edizioni qualificano il percorso: Cecil Taylor, Roscoe Mitchell, Sun Ra Arkestra, Shainko, Egberto Gismonti, solo per citare i primi nomi che mi vengono in mente. I luoghi sono meravigliosi, in particolare i concerti all'Alpe Grum con il magnifico ghiacciaio del Palù a fare da cornice, ma anche il tradizionale tendone sulle rive del lago è posizionato in maniera spettacolare. Il biglietto musica comprende anche i trasferimenti con la ferrovia retica, a sottolineare lo spirito ecologista di Cornelia Muller, direttore artistico ma anche factotum e anima della rassegna. La passione di Cornelia, insegnante e psicologa, l'ha portata ad investire perfino il patrimonio personale nell'organizzazione del festival, e da sempre si batte affinchè la sua "creatura" abbia il giusto riconoscimento, anche economico, dalle strutture governative. Inutile dire che anche quest'anno il cartellone è stimolante: Alex Von Splippenbach, Ari Brown, Sonny Simmons, Rudy Mahall, Olaf Rupp, Alberto Braida, Marshall Allen, Paul Lytton. Programma completo e utili informazioni : www.uncool.ch

 
 
 

FILIPPO BIANCHI - IL SECOLO DEL JAZZ

Post n°1232 pubblicato il 12 Maggio 2009 da pierrde
 

Si tratta senza dubbio di uno dei migliori libri scritti in Italia sul Jazz. Bianchi è l'attuale direttore della storica testata Musica Jazz, e qui raccoglie una lunga serie di articoli dagli anni 80 ad oggi scritti per più pubblicazioni. Sono stati tolti tutti i riferimenti temporali in modo da consentirne una lettura attualissima e godibile. Bianchi è arguto e profondo, sa collegare facilmente la musica con l'arte, la cultura e le vicissitudini del mondo moderno, ed ogni suo editoriale è fulminante e rivelatore. Si passa in rassegna lo stato di salute della nostra musica, delle istituzioni musicali e dei personaggi che l'hanno fatta grande. Un centinaio di pagine raccolgono articoli scritti in maggior parte come editoriali del mensile Musica Jazz, poi ci sono interviste sia a musicisti (Interviste) che a personaggi dello spettacolo (Visto da fuori) in qualche modo collegati alla musica afro americana. L'ultima parte del volume, denominata Pagine Sparse, è dedicata a considerazioni e riflessioni su argomenti specifici sempre trattati con felice tratto e profondo ingegno. Una lettura stimolante, piacevole e colta.

Bacchilega Editore

Pagine 245 Euro 16

 
 
 

MEETING LANG LANG/HERBIE HANCOCK

Post n°1231 pubblicato il 11 Maggio 2009 da pierrde
 
Tag: DAL WEB

Quand une légende vivante du piano jazz rencontre l'étoile montante du piano classique, on est curieux de voir ce que ça donne. Suite à une première collaboration lors de la 50ème cérémonie des Grammy Awards le 10 février 2008, Herbie Hancock et Lang Lang ont décidé de remettre le couvert lors d'une tournée internationale, dont la première aura lieu le 16 mai 2009 au Royal albert Hall de Londres à l'occasion des Classical Brit Awards. Les deux stars seront au Théâtre Romain de Fourvière à Lyon le 6 juillet 2009 en compagnie de l'Orchestre National de Lyon dirigé par John Axelrod. Au programme, le Carnaval romain d' Hector Berlioz, le Carnaval d'Antonin Dvorak, le Concerto pour deux pianos et orchestre de Ralph Vaughan Williams, la Rhapsody in Blue de George Gershwin ainsi que des oeuvres pour piano solo, deux pianos et piano à quatre mains.
 
 
 

UN PO' DI BUON UMORE....

Post n°1230 pubblicato il 09 Maggio 2009 da pierrde

.....per finire un'altra settimana. La vignetta è del disegnatore spagnolo Kuto ed è tratta dal sito www.tomajazz.com, un luogo interessante sopratutto per le interviste ai musicisti. Su Cecil Taylor è stato scritto di tutto: inviso ai conservatori (musicalmente parlando), negli ultimi anni ha invece sviluppato una rara e magnifica vena lirica che spesso emerge nel magma sonoro dei suoi happening live. Ho avuto il privilegio di ascoltarlo molte volte, l'ultima in particolare a Reggio Emilia, con Tony Oxley alla batteria, William Parker al contrabbasso ed Anthony Braxton ai sassofoni è stata particolarmente significativa. Parzialmente eluso l'incontro con Braxton, il pianista ha suonato un set in solo di circa quaranta minuti di una bellezza stupefacente, in cui la parte lirica, nella sua visione obliqua e sommersa, è stata addiritura preponderante. Il Cecil Taylor più conosciuto è però un'altro, quello per intenderci del clp di questo concerto a Monaco 25 anni fa. Il pianista americano ha sempre diviso gli appassionati, non esistono per la sua musica zone grigie: o lo si ama o lo si evita. Il suo contributo alla storia della musica afro-americana è però indubbio, cosi' come la stima della quasi totalità dei musicisti e degli appassionati nei confronti di un artista che a ottant'anni compiuti rimane protagonista ed ancora creativo, con in più, negli ultimi, anni, questi bagliori di crepitante poesia lirica. 

 
 
 

LUCIA ETXEBARRIA

Post n°1229 pubblicato il 08 Maggio 2009 da pierrde
 

Il Jazz si erge su due pilastri. Lo spazio armonico e l'improvvisazione; la base sonora e prestabilita e la presenza di una melodia e un ritmo liberatori: norma e trasgressione. Il jazz, come ogni sistema estetico, viene definito da quest'intermittente gioco d'imposizione e opposizione. Ma in tutti i campi dell'anima - che si parli di musica, letteratura o amore - ogni individuo, ciascuno di noi, sogna, praticamente esige, una volta accettata la norma, l'improvvisazione.
E l'improvvisazione è un impulso verso la libertà, verso il proprio giudizio autonomo. E' questo il più grande attributo del jazz.
E, anche in questo senso, il jazz è come l'amore. Perché, in effetti, non c'è niente di più logorante di un campo d'azione limitato, ma non c'è neanche niente di più appassionante del fatto di sovvertirlo.

 
 
 

CLUSONE JAZZ 2009

Post n°1228 pubblicato il 06 Maggio 2009 da pierrde
 
Tag: NEWS

Presentato al Teatro Donizetti in occasione del festival Bergamo Jazz, da pochi giorni è sul sito Clusone Jazz il programma completo della manifestazione, che come sempre si articolerà nello spazio di circa due mesi, coinvolgendo parecchi comuni orobici e milanesi, con una anteprima ligure a FinalBorgo. C'è immediatamente da dire che la crisi ha colpito pesantemente l'organizzazione del festival, facendo venire a mancare sponsor importanti . L'annunciato concerto di Dave Douglas con la sua Brass Band è al momento saltato, e la perdita è purtroppo di quelle importanti. Rimane comunque inalterato il segnale di coerenza e di propositività che caratterizza da sempre il festival: una ponderata scelta tra i musicisti italiani più alcune proposte scelte tra europei ed americani. Quasi mai nomi di prima fila, ma certamente sempre musicisti creativi, spesso molto più interessanti di nomi celebri e ormai consumati. Nell'ampio spazio del programma anche la presentazione di due libri,  Bitches Brew, Miles Davis 1969:la nascita di un capolavoro, ad opera di Enrico Merlin e Veniero Rizzardi e La Tromba a Cilindri, la musica, io e Pasolini ad opera di Guido Mazzon. Come ogni anno ribadisco che gli amici di Clusone, nonostante le difficoltà cresenti, rappresentano una delle più belle e stimolanti realtà italiane, e quel -1 posto sul manifesto del festival fa pensare che la trentesima edizione sarà ancor più memorabile.

 
 
 

UN ANNO DOPO

Post n°1227 pubblicato il 05 Maggio 2009 da pierrde
 
Tag: NEWS

Per uno sciagurato incidente subacqueo il 14 giugno di un anno fa perdeva la vita Esbjorn Svensson, pianista svedese di assoluto livello e leader del trio E.S.T. A distanza di qualche mese usci' l'ultimo album registrato dal gruppo, Leucocyte, che ne costituisce il lascito testamentario.  Ma che ne è stato di Magnus Ostrom, magnifico percussionista, e del contrabbassista Dan Berglund ? Quest'ultimo sta ultimando un nuovo progetto per l'etichetta Act, la stessa degli album targati E.S.B., che vedrà la luce nei primi mesi del 2010. Ad accompagnare Berglund un quartetto tutto svedese. Le composizioni, tutte nuove, sono dello stesso contrabbassista. Magnus Ostrom è invece impegnato nella registrazione di un album a nome della cantante Janet Lindstroem. Verso la fine del 2009 inizierà a produrre un album in solo, mentre nel frattempo si esibisce nel gruppo del connazionale Lars Danielsson. Insomma, la vita continua, ma la scomparsa di Esbjorn ha lasciato un grande vuoto e non solo nel jazz scandinavo.    

 
 
 
 

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