Creato da pierrde il 17/12/2005

Mondo Jazz

Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.

IL JAZZ SU RADIOTRE

 

martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30

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JAZZ & WINE OF PEACE

Pipe Dream

violoncello, voce, Hank Roberts

pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig

trombone, Filippo Vignato

vibrafono, Pasquale Mirra

batteria, Zeno De Rossi

Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)



 

 

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JAZZ DAY BY DAY

 

 

L'agenda quotidiana di

concerti rassegne e

festival cliccando qui

 

I PODCAST DELLA RAI

Dall'immenso archivio di Radiotre è possibile scaricare i podcast di alcune trasmissioni particolarmente interessanti per gli appassionati di musica nero-americana. On line le puntate del Dottor Djembè di David Riondino e Stefano Bollani. Da poco è possibile anche scaricare le puntate di Battiti, la trasmissione notturna dedicata al jazz , alle musiche nere e a quelle colte. Il tutto cliccando  qui
 

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Messaggi di Giugno 2009

I FESTIVAL DELL'ESTATE

Post n°1270 pubblicato il 30 Giugno 2009 da pierrde

www.clusonejazz.it

www.estateteatraleveronese.it

www.suedtiroljazzfestival.com

www.anconajazz.com

www.teanojazz.com

www.comune.albinea.re.it

www.jazzinparco.it

www.umbriajazz.com

www.pescarajazz.com

www.gezmataz.org

www.aziendaturismo-maiori.it

www.fanojazz.org

www.orsaramusica.it

www.venetojazz.com

www.festivalcalagononejazz.it

www.corinaldojazz.com

www.phoneticafestival.com

www.timeinjazz.it

www.roccellajazz.net

www.santannarresijazz.it

www.musicasullebocche.it

www.jazzfest.it/workshop

www.auditorium.com

www.jazzclubtorino.it

www.erjn.it

www.pomiglianojazz-com

www.viverejazz.it

www.verrucchiofestival.it

www.locusfestival.it

www.jazzonthecost.it

www.barlettajazzfestival.it

www.jazzflirt.net

www.mcarthurglen.it/serravalle

www.jazzinlaurino.it

www.ecojazz.it

www.entemusicalenuoro.it

www.bargajazz.it

www.pozzuolifestival.com

www.teatrosandomenico.it

Certamente ci sono molti altri appuntamenti, ma o mi sono sfuggiti, o non esiste un sito in rete (ad esempio Iseo Jazz) o ancora non c'è un programma definito. Auguro a tutti buona musica e anch'io mi prendo un pò di ferie sperando di incocciare in qualche buon concerto in giro per l'Italia. Arrivederci a dopo la metà di luglio.

 
 
 

ARCOLUZ TRIO + LUCIANO BIONDINI: LA NOTTE SI ILLUMINA

Post n°1269 pubblicato il 28 Giugno 2009 da pierrde
 

Ad una situazione logistica a dir poco precaria è seguito un concerto meraviglioso. Questa in sintesi la serata al Santuario del Lavello, sulle sponde dell’Adda, a Calolziocorte. Nell’ambito del festival jazz itinerante di Clusone era di scena il trio Arcoluz di Renaud Garcia Fons rinforzato dalla fisarmonica di Luciano Biondini. Produzione originale del festival, sulla scia dell’ultimo album deL trio che vede la presenza in diversi brani di David Venitucci all’accordion. Il quartetto ha sciorinato feeling ed intesa, confermando tutte le belle sensazioni rilasciate dall’ascolto de La linea del Sur che è stato riproposto praticamente per intero. La pioggia caduta fino a poco prima dell’inizio ha costretto gli organizzatori a rinunciare al magnifico chiostro e a ripiegare nella sala congressi del santuario. Peccato che lo spazio fosse sufficiente solo per un centinaio di persone, metà delle quali in piedi, e che le finestre dovessero essere tenute ben chiuse per evitare il chiasso proveniente dalla vicina discoteca. Con una temperatura vicina a quella di un hamman i musicisti non hanno mostrato disagio, suonando due set infuocati e concentratissimi. Ha iniziato il trio, confermando l’omogeneità raggiunta in anni di lavoro comune, sfoderando grinta, classe e grandissima tecnica. L’inconfondibile suono del contrabbasso a cinque corde del leader, ora simile al violino, ora violoncello, ha scandito brani dal ritmo infuocato. La seconda parte del concerto, con la presenza di Biondini, ha esaltato l’aspetto lirico oltre a quello ritmico. Magnifiche per lirismo e dolcezza malinconica le esecuzioni di Agua Dulce e Gare Saint Charles. Una musica che mentre scaldava il cuore riempiva contestualmente la mente. Una perfetta quadratura del cerchio, a dispetto di strumenti affatto usuali in un contesto jazzistico. Della musica afro-americana il gruppo ha preso la piena libertà di movimento, affrancandosi poi da quella primigenia influenza flamenca per esplorare le musiche del sud del Mediterraneo. La chitarra classica di Kiko Ruiz e le percussioni di Pascal Rollando si sono alternate nel ruolo di solista al contrabbasso prevalentemente archettato. L’ingresso di Biondini ha completato e allargato gli orizzonti espressivi. Musica che trae ispirazione dal folklore popolare e che diventa colta naturalmente, mantenendo una formidabile spinta ritmica. Grande notte sulle sponde dell’Adda.

 
 
 

THE DOPPLER TRIO - LIVE (CD-BABY)

Post n°1268 pubblicato il 27 Giugno 2009 da pierrde
 

The Doppler trio è formato da

Erik Hoagland al sassofono tenore, Brandon Essex al contrabbasso e Brian Carmody alla batteria. Tre giovani musicisti californiani del tutto sconosciuti fino alla pubblicazione per CD Baby di questo album live. Nel loro spazio su My Space il trio sciorina una lunga sequenza di influenze e riferimenti del tutto imprevedibili e di difficile accostamento, da Albert Ayler agli AC/DC passando da Coltrane ma senza dimenticare Goran Bregovic. La musica balcanica è difatti una influenza precisa e molto presente, con diversi brani che pescano tra spezie e profumi dell’Europa orientale. Ma il jazz è spina dorsale del trio, e nonostante al primo ascolto questo gruppo abbia un impatto e delle evidenti derivazioni molto europee, il linguaggio è quello della libera improvvisazione intorno ad una melodia, spesso solo un accenno di tema sorretto e spinto da una sezione ritmica duttile e affatto imprigionata entro schemi definiti. Il sassofono di Hoagland rievoca con calore e passione il suono dei grandi maestri del passato, e sa esprimere un adeguato livello di personalità e creatività. Le composizioni hanno il pregio dell’immediatezza, spesso le melodie ricordano e rimandano a temi noti e la sensazione di familiarità è sempre presente. Infine il trio si colloca in un ambito post free, pescando a piene mani da influenze disparate senza peraltro legarsi ad alcuna forma espressiva predeterminata. Già l’iniziale A Lil Dulab esplica chiaramente le coordinate del gruppo: un tema secco e caracollante, un contrabbasso pastoso, un sassofono insinuante e potente ed un serrato gioco a sostegno della batteria. Il successivo Sneaky D’Anjou presenta una melodia ammiccante, sottilmente rollinsiano nello sviluppo delle dinamiche del tenore. Romsko Kolo , Burkan Cocek e Korobochka pagano tributo alla musica rom, pur mantenendo una adeguata distanza da modelli pedissequi. Brandon Essex si ritaglia spazi solistici di sostegno alla melodia, confermandosi musicista interessante e poliedrico. Anche in Dark Eyes il contrabbasso intesse e ricama , mentre il sassofono esplora tutti i registri armonici della intrigante melodia. Divertente il lento e strascicato Texican Mango, che muta in walzer e poi in un tango sgangherato che tanto profuma di Breuker Kollektief. Un debutto discografico pieno di promesse, divertente e divertito che lascia intravedere ampi margini di miglioramento.

 
 
 

IL SECOLO DEL JAZZ

Post n°1267 pubblicato il 25 Giugno 2009 da pierrde

Già ho parlato di questo libro, ad opera di Filippo Bianchi attuale direttore di Musica Jazz, ma mi piace tornare sull'argomento grazie a questo video pescato su You Tube ma sopratutto grazie all'attualità degli scritti raccolti nel volume nel corso di un arco temporale di circa un trentennio. Un opera di grande valore in cui vengono esaminati molteplici aspetti della musica afro-americana con rigore e chiarezza. Impossibile non condividerne le opinioni, argomentate con sobrietà e competenza, difficile resistere alla tentazione di citarne almeno un passo cosi' illuminante sulle scelte contemporanee:

Perfezionare una tradizione, piuttosto che estenderla: è una ricorrente ossessione del mondo del jazz, una delle cause certe della sua marginalità e subalternità culturale. Da un lato l'establishment accademico ha messo in mostra quella che Luigi Nono definiva  la "scarsa disposizione a intendere l'altro, il diverso, il conflittuale". L'establishment del jazz, per contro, ha risposto nientemeno che con l'incomprensione dell'essenza stessa dell'oggetto. Che è invece quella di essere mutevole, irripetibile, e quindi bisognoso di regole proprie, anomale. La coincidenza fra elaborazione ed espressione è ciò che rende questa musica unica, e degna di considerazione. Storicizzarla in un improbabile "classicità" significa ucciderla, privarla  del suo senso più profondo. E' il vecchio e sempiterno equivoco per il quale la scrittura è cultura, e la tradizione orale è folklore. 

 

 
 
 

MILANO JAZZIN FESTIVAL: MA IL JAZZ DOV'E ?

Post n°1266 pubblicato il 24 Giugno 2009 da pierrde

Giovedì 2 luglio Nicky Nicolai e Stefano Di Battista c/o Spazio 16 (ingresso gratuito)
Venerdì 3 luglio Simple Minds
Sabato 4 luglio La Notte della Taranta ft Stewart Copeland
Domenica 5 luglio Sergio Cammariere & Fabrizio Bosso
Lunedì 6 luglio Maceo Parker
Martedì 7 luglio Enrico Rava New Quintet
Mercoledì 8 luglio Erykah Badu
Giovedì 9 luglio Steely Dan
Venerdì 10 luglio Dj Set (ingresso gratuito)
Sabato 11 luglio Dj Set (ingresso gratuito)
Domenica 12 luglio Orquesta Buena Vista Social Club
Lunedì 13 luglio James Taylor
Martedì 14 luglio Dj Set (ingresso gratuito)
Mercoledì 15 luglio 2 Many Djs
Giovedì 16 luglio Seal
Venerdì 17 luglio Jan Garbarek
Sabato 18 luglio Peter Cincotti
Domenica 19 luglio Herbie Hancock e Lang Lang
Lunedì 20 luglio George Benson c/o Teatro degli Arcimboldi (Barley Arts)
Martedì 21 luglio Dj Set (ingresso gratuito)
Mercoledì 22 luglio Incognito

Quest’anno – ha dichiarato l’assessore Giovanni Terzi – il Milano Jazzin’ Festival si pone come punto di incontro tra tradizione e sperimentazione. Una riscoperta di antichi valori musicali, come quelli della taranta, e al tempo stesso una commistione di generi che regaleranno forti emozioni al pubblico di questa terza edizione”.

Sarà, ma a me pare un programma nettamente meno interessante dello scorso anno, con un tripudio di musica e musicisti a la page ma di nessunissima sostanza. Due, dico due, concerti jazz ( e allora cambiamo il nome !), vecchie glorie buone solo per il dopo partita scapoli/ammogliati e un sacco di DJ Set che neanche se mi pagassero …..Purtroppo è una tendenza generale, e non solo di oggi: leggevo su un blog francese una accorata denuncia di un appassionato, che, programmi dei festival alla mano si chiedeva giustamente dove fosse finito il jazz visto che nei luoghi deputati ce n’è solo traccia. Jazzofili di tutto il mondo unitevi: qui cercano di spacciare per Barolo d’annata quello che invece è Castellino nel tetrapak…..

 
 
 

IL FUNERALE DI HUGH

Post n°1265 pubblicato il 23 Giugno 2009 da pierrde
 
Tag: DAL WEB

Il funerale di Hugh Hopper, bassista dei Soft Machine scomparso lo scorso 7 giugno, si terrà giovedi' 25 giugno prossimo nel Kent, presso il Deerton Natural Burial Ground, con cerimonia di rito buddista tibetano. L'ultima intervista di Hopper, ad opera di Enzo Boddi, apparsa sul numero di maggio di Musica Jazz è ora leggibile in rete cliccando qui . Sempre in rete sotto forma di mp3 è possibile ascoltare Alessandro Achilli su Radio Popolare nella trasmissione Prospettive Musicali del 14 giugno. La puntata era dedicata a Hopper con diversi brani del bassista e alcuni tratti dall'album appena uscito per Rai Trade di Robert Wyatt:  http://tinyurl.com/euf8e

 
 
 

VIDEO DAL MELTDOWN FESTIVAL DI LONDRA

Post n°1264 pubblicato il 22 Giugno 2009 da pierrde
 
Tag: DAL WEB

Qualche giorno fa ho parlato del festival londinese, quest'anno sotto la direzione artistica di Ornette Coleman, e ora dalla rete compaiono i primi video che mostrano parte dei concerti. Qui vediamo all'opera la Liberation Music Orchestra di Charlie Haden con ospite Robert Wyatt. Molti articoli sull'importante festival sono comparsi sulla stampa inglese. Ecco qui alcuni link dove leggere le impressioni dei giornalisti d'oltre Manica:

- "Charlie Haden is a survivor" (London Evening Standard 22 June).
- "Charlie Haden's Liberation Music Orchestra, Bley, Wyatt" (MusicalCritisism.com 22 June).
- "Charlie Haden’s Liberation Music Orchestra and The Bad Plus at the Royal Festival Hall, 20/06/09" (Mapsadaisical 22 June).

http://londonjazz.blogspot.com/2009/06/live-charlie-haden-bad-plus.html

VideoLiberationMusic/RobertWyattRabodeNube

 
 
 

BOOTLEG

Post n°1263 pubblicato il 21 Giugno 2009 da pierrde

Un pò di ironia per spezzare il muro di silenzio dei telegiornali di regime sulle frequentazioni licenziose del signor B. Roma sulla strada di Teheran ? Nooo, Papi come ayatollah è troppo gaudente. E poi si è fatto "crescere" i capelli non la barba... Infine, mentre Khamenei è un dittatore volto alla tragedia, il nostro è un caudillo da operetta. La vignetta è tratta dal sito www.insertosatirico.com al quale rimando per .....approfondimenti !

 
 
 

LIBERO

Post n°1262 pubblicato il 20 Giugno 2009 da pierrde

Quando provai ad aprire un blog, era la fine del 2005, mi parve naturale provare con Libero. Ero, e ancora sono, in parte sconcertato e in parte affascinato da questo mezzo mediatico: diciamo pure che la stragrande maggioranza dei blog è puro sfogo (pre e post adolescenziale), senza costrutto e senza futuro. Niente o poca cultura, toni  abbastanza surriscaldati ed argomenti modesti, raramente oltre il cantante o la notizia del momento. Per me inconcepibili i blog a tema sportivo: mi basta e mi avanza il bombardamento mediatico di giornali e televisioni. Noiosi quelli a luci soffuse: ammesso che interessi l'argomento, dopo poco la minestra si fa insipida. Palestra di esibizionismi spesso a sfondo razzista e di sterili polemiche quando il tema è politico, insulsaggini a go-go se lo spazio si occupa di musica, letteratura o cinema. Non sopporto i blog glitterati, il vogliamoci bene zuccheroso e lontano dalla realtà, il chiacchiericcio, il puro cazzeggio.

Sono un blogger atipico: credo che la quantità dei numeri sia sempre a discapito della qualità dei contenuti.Trovo sempre imbarazzante riscontrare che Coltrane  o  Angelopoulos siano sconosciuti ai più. Non mi piace per niente la maniera del “nostro” provider di porgere le notizie, quel tono a metà tra il voyeuristico pruriginoso e il finto scandaloso. Non amo ne comprendo le classifiche, anzi le trovo particolarmente improbabili e finte. Non condivido la tolleranza verso blog offensivi della libertà di pensiero o dichiaratamente nazi-fascisti. Spesso ho pensato di cambiare aria, ma non mi sono mai illuso di trovare qualcosa di differente da altre parti, per cui ho preso atto dei limiti dello strumento scelto. Probabilmente sarei più adatto a lavorare in un sito musicale, cosa che per’altro già faccio, che non a gestire un blog dal taglio più giornalistico che colloquiale. Non amo la chiacchiera fine a se stessa  ne la polemica che non porta da nessuna parte. Preferisco nessun commento a commenti inutili.

 Bilancio disastroso ? Solo in parte. In mezzo alle inutilerie ci sono pochi splendidi spazi ben gestiti e piacevolissimi da leggere che pareggiano le copiose insulsaggini. Purtroppo i più resistono pochi anni, e ne capisco benissimo le motivazioni. Curare con attenzione e rigore un blog è lavoro faticoso, non pagato e senza nessun tornaconto. Potrei fare un piccolo elenco di bloggers dei quali ero diventato affezionato  lettore e che non ci sono più. Me ne rimangono un pugno e raramente mi capita di aggiungerne qualcuno di nuovo. Non credo certo che i blog di Libero siano i 150mila e oltre che vengono sbandierati: quelli "vivi" sono molti, molti meno. Quelli aggiornati con regolarità una fetta di gran lunga ancora meno consistente. Quelli interessanti, almeno per me,  poche decine. E' solo il mio parere, certo, e non ho pretese di verità rivelate. Cerco di gestire il mio spazio con rigore e passione. So di avere una audience molto limitata visto l'argomento che non concede appigli ai non iniziati. Non mi interessano i numeri, scrivo per puro divertimento e sfogo, una sorta di auto-terapia che mi rilassa e mi da il piacere ogni tanto di conoscere qualche appassionato. Scorrendo i video musicali di Libero, sempre a mio modo di vedere, di una modestia impressionante, mi è capitato di trovare questo reportage sul Jazz Festival di Ischia dello scorso anno. Poichè credo che nessuno mai lo pubblicherà, provvedo personalmente, anche in considerazione del fatto che siamo a metà giugno e ancora non giungono notizie sulla edizione 2009...... 

 
 
 

I PREMIATI DEL 2009 JAZZ AWARDS

Post n°1261 pubblicato il 19 Giugno 2009 da pierrde
 
Tag: NEWS

Winners, 2009 Jazz Awards

 

Lifetime Achievement in Jazz
Lee Konitz

Musician of the Year
Sonny Rollins

Composer of the Year
Maria Schneider

Up & Coming Artist of the Year
Esperanza Spalding

Events Producer of the Year
George Wein
New Festival Productions

Record of the Year
Appearing Nightly
Carla Bley Big Band
(Watt/ECM)

Latin Jazz Album of the Year
Song for Chico
Arturo O'Farrill
(Zoho)

Historical Recording/Reissue of the Year
Road Shows, Vol. 1
Sonny Rollins
(Doxy)

Historical Recording Boxed Set
The Lester Young/Count Basie Sessions 1936-40
(Mosaic)

Record Label of the Year
Mosaic

Female Singer of the Year
Cassandra Wilson
      
Male Singer of the Year
Kurt Elling
      
Instruments Rare in Jazz
Richard Galliano, accordion
      
Large Ensemble of the Year
Maria Schneider Orchestra

Arranger of the Year
Maria Schneider

Small Ensemble Group of the Year
SF Jazz Collective

Trumpeter of the Year
Terence Blanchard

Trombonist of the Year
Roswell Rudd

Tenor Saxophonist of the Year
Sonny Rollins

Alto Saxophonist of the Year
Rudresh Mahanthappa

Flutist of the Year
Frank Wess

Baritone Saxophonist of the Year
Gary Smulyan

Soprano Saxophonist of the Year
Branford Marsalis

Clarinetist of the Year
Anat Cohen

Guitarist of the Year
Bill Frisell

Pianist of the Year
Hank Jones

Organist of the Year
Dr. Lonnie Smith

Strings Player of the Year
Billy Bang

Bassist of the Year
William Parker

Electric Bassist of the Year
Steve Swallow

Mallet Instrumentalist of the Year
Joe Locke

Percussionist of the Year
Hamid Drake

Drummer of the Year
Brian Blade
 
Periodical of the year
Jazz Times

Website of the Year
AllAboutJazz.com

Blog of the Year
Jazz Beyond Jazz
By Howard Mandel

www.artsjournal.com/jazzbeyondjazz

La foto dell'anno è quella che troneggia a inizio del post, e ritrae Hank Jones impegnato durante il Festival di Montreal dello scorso anno ed è opera del fotografo Kris King. Trionfatori delle classifiche Sonny Rollins (musicista dell'anno, miglior sassofono tenore e registrazione storica ) e Maria Schneider (miglior compositore, arrangiatore e big band). Classifiche complete e altre informazioni sul sito :

http://www.jazzjournalists.org/winners-2009-jazz-awards
 

 
 
 

E' SCOMPARSO CHARLIE MARIANO

Post n°1260 pubblicato il 18 Giugno 2009 da pierrde
 
Tag: NEWS

Il sassofonista americano Charlie Mariano è scomparso l'altro ieri all'età di 85 anni a Colonia, città dove risiedeva, in seguito ad una forma tumorale. Dopo aver suonato nella big band di Stan Kenton ed aver frequentato assiduamente la scena West Coast, negli anni '60 entra nella formazione di Charles Mingus partecipando all'incisione di alcuni capolavori del jazz contemporaneo come il magnifico "The Black Saint And The Sinner Lady". Nella parte conclusiva della sua lunga carriera Mariano aveva aperto alla musica del mondo, con particolare attenzione alla tradizione indiana.

http://en.wikipedia.org/wiki/Charlie_Mariano

http://www.charliemarianotribute.de/

 
 
 

LESTER YOUNG

Post n°1259 pubblicato il 18 Giugno 2009 da pierrde
 

"Il problema con molti musicisti oggi è che sono dei copioni.Certo, agli inizi è normale suonare come qualcun altro. Hai un modello, o un insegnante, e impari tutto quel che ti mostra. Ma poi devi cominciare a suonare per te stesso, mostrare che sei un individuo. E i musicisti cosi' oggi si contano sulle dita di una mano."

 
 
 

BRIANZA OPEN JAZZ

Post n°1258 pubblicato il 17 Giugno 2009 da pierrde
 
Tag: NEWS

  • Venerdì 26/06/2009
    • Biassono - Omaggio a Chico Barque - Un omaggio al grande autore e compositore con un organico d’eccezione in cui al Barbara Casini trio, si affianca Marquinho Baboo, dirompente percussionista e lo straordinario clarinettista Gabriele Mirabassi.
    • Monza - Francesco Cafisio Italian Quartet
  • Sabato 27/06/2009
    • Monza - Rossana Casale Set
  • Sabato 04/07/2009
    • Besana in Brianza - Yuri Goloubev - Metafore Semplici - Klaus Gesing sax soprano, clarinetto basso, Gwilym Simcock pianoforte,Yuri Goloubev contrabbasso, Asaf Sirkis batteria.
  • Lunedì 06/07/2009
    • Brugherio - About a Silent Way - Martux M elettronica, Fabrizio Bosso tromba, Francesco Bearzatti sax tenore, clarinetto, Eivind Aarset chitarra, elettronica, Aldo Vigorito, contrabbasso.
  • Giovedì 09/07/2009
    • Lissone - Lirico Incanto - Max De Aloe armonica cromatica, Roberto Olzer pianoforte Marco Mistrangelo contrabbasso, Nicola Stranieri batteria.
  • Mercoledì 15/07/2009
    • Sovico - Quintetto Tomelleri Soana - Emilio Soana tromba, Paolo Tomelleri sax alto, Fabrizio Bernasconi piano, Marco Mistrangelo contrabbasso, Tony Arco batteria.
  • Sabato 18/07/2009
    • Nova Milanese - Franco D'Andrea Quartet - Franco D'Andrea pianoforte, Andrea “Ajace” Ayassot sax alto, Aldo Mella contrabbasso, Zeno de Rossi batteria
  • Ancora sul sito del festival (www.brianzaopen.com ) non compare il programma, ma le indiscrezioni sono già trapelate e anche quest'anno il festival di Monza e delle cittadine della fascia suburbana nord di Milano avrà il suo corso. Certamente guardando al passato si avverte anche qui il passaggio della scure costituita dalla crisi economica, ma, ad ogni modo, il cartellone è interessante e ben equilibrato. Peccato che in più date c'è sovrapposizione con altre iniziative in luoghi adiacenti (Lugano (Estival Jazz), Calolziocorte (Clusone Jazz), Iseo (Iseo jazz) e Milano (Jazzin' Festival) o abbastanza vicini (Verona Jazz).

     
     
     

    MISHA MENGELBERG SU THELONIOUS MONK

    Post n°1257 pubblicato il 16 Giugno 2009 da pierrde
     

    "Monk è stato una delle grandi intelligenze musicali del ventesimo secolo, e non mi riferisco solo a quell'orticello che la gente chiama jazz, ma al complesso della musica contemporanea. Mentre, infatti, tutta l'intellighenzia accademica si affannava a dimostrare che la tonalità era morta, Thelonious ha provato il contrario, ha, per cosi' dire, reintrodotto l'elemento tonale non in senso conservatore, ma in termini di critica e di ammonimento alla cultura occidentale. A noi, a tutti quei movimenti di ricerca cresciuti fuori dai filoni ufficiali, ha insegnato praticamente tutto, e in particolare il verbo dell'economia: la parsimonia di note, di gesti, di parole..."

     
     
     

    I SUONI DELLE DOLOMITI

    Post n°1256 pubblicato il 15 Giugno 2009 da pierrde

    Moltissimi i festival in programmazione per l'estate. Tempo permettendo cercherò di preparare una finestra con gli indirizzi web del maggior numero di eventi. Intanto però non resisto al fascino della rassegna che unisce musica, spesso grande musica, e passione per la montagna. Una serie di percorsi con guide alpine su alcuni dei più bei sentieri delle Dolomiti per andare, camminando assieme ai musicisti, ad assistere a concerti in posti da fiaba. E' il festival italiano che più mi manca, insieme al sardo Time in Jazz. In entrambi i casi le distanze e gli impegni non mi hanno mai permesso di partecipare, quest'anno incluso, ma rimangono al primo posto nel mio elenco dei desideri.

     Unire le grandi passioni per l’arte e l’ambiente in un teatro naturale che non ha paragoni: le montagne del Trentino.

    Ecco I Suoni delle Dolomiti, un ciclo di concerti all’insegna della libertà e della naturalità in luoghi di straordinaria suggestione dove la musica viene proposta in piena sintonia con l’ambiente circostante.

    Al Festival partecipano musicisti di fama internazionale, artisti e amanti della montagna che nel rispetto dell’ambiente si uniscono al pubblico e raggiungono a piedi i luoghi dei concerti, strumento in spalla.
    In cammino verso l’arte e la natura.

    Il programma

    Tutti i video su You Tube (circa un'ottantina !!)

     
     
     
     

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