Creato da pierrde il 17/12/2005

Mondo Jazz

Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.

IL JAZZ SU RADIOTRE

 

martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30

------------------------------------------------------------------

JAZZ & WINE OF PEACE

Pipe Dream

violoncello, voce, Hank Roberts

pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig

trombone, Filippo Vignato

vibrafono, Pasquale Mirra

batteria, Zeno De Rossi

Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)



 

 

MONDO JAZZ SU FACEBOOK E SU TWITTER

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Agosto 2009 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
31            
 
 

JAZZ DAY BY DAY

 

 

L'agenda quotidiana di

concerti rassegne e

festival cliccando qui

 

I PODCAST DELLA RAI

Dall'immenso archivio di Radiotre è possibile scaricare i podcast di alcune trasmissioni particolarmente interessanti per gli appassionati di musica nero-americana. On line le puntate del Dottor Djembè di David Riondino e Stefano Bollani. Da poco è possibile anche scaricare le puntate di Battiti, la trasmissione notturna dedicata al jazz , alle musiche nere e a quelle colte. Il tutto cliccando  qui
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

Messaggi di Agosto 2009

DISCHI PER L'ESTATE

Post n°1308 pubblicato il 30 Agosto 2009 da pierrde
 

Il mese di agosto è sempre avaro di novità discografiche, niente di meglio quindi che ripescare album ascoltati troppo velocemente nei mesi scorsi. Facendo cosi' la mia attenzione alla fine si è focalizzata su due compact di musicisti italiani, che dopo ripetuti ascolti mi hanno pienamente conquistato. Il primo, Out-Vestigation, era uscito addiritura con il numero di gennaio/febbraio di Jazzit. E' nominalmente attribuito al Laboratorio Permanente di Ricerca Musicale, ma in realtà si tratta dell'ennesimo splendido progetto di Stefano Battaglia, autore di tutte le musiche, e attorniato da Giulio Corini al contrabbasso, Emanuele Maniscalco alla batteria e da uno straordinario Francesco Bigoni al tenore. La musica è la quintessenza dello stile di Battaglia: un tema dolcissimo che apre e ritorna durante la lunga suite, lasciando poi lo spazio a furibonde improvvisazioni, dove la dolcezza melodica diventa acre scambio di libera espressione, il tutto perfettamente bilanciato e controllato da una intesa notevole tra i quattro musicisti. Impressionante la maturità espressiva raggiunta dal tenore di Bigoni, vero alter ego del pianista, in grado di volare alto e trascinare la materia musicale oltre i confini della routine e del deja-vù. Stefano Battaglia è un musicista dal tocco straordinario e dalla penna fervida. Sono lontani gli anni in cui l'influenza di Keith Jarrett era preponderante; ormai da lungo tempo i suoi progetti sono di interesse notevole e l'affrancamento dal modello ispiratore è ormai conseguito pienamente. Probabilmente nessuno, in sede di referendum di fine anno, si ricorderà di questo album prodotto dalla Fondazione Siena Jazz ed edito dalla Jazz Engine di Marco Valente, ma se qualcuno rimarrà incuriosito dalle mie parole e cercherà il disco avrà modo, credo, di condividere il mio sincero apprezzamento. 

 Completamente diverso il progetto di Marco Zurzolo, solitamente ancorato alla tradizione etnica del sud Italia rivisitata con spirito e linguaggio jazzistico. In questo ultimo album, Migranti, il suo sguardo abitualmente concentrato sulle sponde del Mediterraneo, si sposta decisamente verso L'Africa accogliendo musicisti e temi del continente nero. Parrebbe, detto cosi', un lavoro di collage tra brani tradizionali e dell'una e dell'altra cultura (A' Fensta, Rumba degli scugnizzi, I Waja no-no, Wua-Wua-je), invece l'album ha una inaspettata omogeneità ed un significativo percorso logico. Lo straordinario suono del soprano di Zurzolo, cosi' emotivamente personale, fa da trait d'union tra la manciata di temi giocosi e carichi di divertimento e la moltitudine di musicisti ospiti, compreso addiritura un coro di bambini keniani. La musica è sincera, avvincente, con punte di lirismo malinconico e penetrante (Sull'altra riva). In questi tempi di respingimenti e disumanizzazione omologata, un bel ascoltare. Come non condividere le belle parole di Giobbe Covatta che scrive le note dell'album: "Come mai questo tizio si preoccupa dell'Africa? Perchè non si preoccupano anche gli altri? La risposta è facile: viviamo in un paese dove il valore fondamentale è che ognuno si faccia i fatti propri."

    

 
 
 
 
 

COMPARAZIONI

Post n°1306 pubblicato il 28 Agosto 2009 da pierrde
 
Tag: DAL WEB

Il ministro norvegese dell'educazione e ricerca, Bard Vegar Solhjell, ha un blog curato personalmente, dialoga con i cittadini e si occupa anche di musica. Questa settimana il suo album consigliato è Rock Bottom di Robert Wyatt. Noi abbiamo un ministro che compone poesie, un'altro suona il blues , ed un presidente del consiglio che scrive liriche e musiche, ma, non so perchè, continuo ad invidiare i norvegesi... Il corrispettivo di Bard Vegar, il ministro italiano Maria Stella Gelmini, non ha un blog, e se ne possono magari anche intuire le ragioni, men che meno si hanno notizie dei suoi gusti musicali. Ma nell'ipotesi futuribile di gestire un blog chissà che musica sceglierebbe la nostra Stella? Fuori gara naturalmente l'eccelso e per lei vitale Meno Male Che Silvio c'è.....

 http://www.bardvegar.no/2009/08/robert-wyatt-rock-bottom/

 
 
 

COMPLEANNI

Post n°1305 pubblicato il 27 Agosto 2009 da pierrde
 
Tag: DAL WEB

Mese fecondo l'agosto. Oggi compirebbero 100 anni Lester Young, e 82 Alice Coltrane e Malachi Favors. Ma fin dai primi giorni del mese i nomi di grandi protagonisti sono abbondanti: il 3 agosto Roscoe Mitchell ha compiuto 69 anni, mentre Greg Osby solo 49. Il 6 agosto è il compleanno di Abbey Lincoln, Joe Diorio, Byard Lancaster, Charlie Haden e Ravi Coltrane. Il 7 tocca a Rahsaan Roland Kirk, l'8 a Benny Carter, il 9 è di turno jack De Johnette e il 12 spetta a Pat Metheny. Il giorno di ferragosto è la ricorrenza di Oscar Peterson, mentre il 16 spiccano Mal Waldron e Bill Evans. Il 20 è l'anniversario per Enrico Rava, Milford Graves e Frank Rosolino. Art Farmer e Count Basie festeggiano il 21, mentre il 23 vede protagonisti Martial Solal, Bobby Watson e Terje Rypdal. Il 25 di agosto Wayne Shorter ha compiuto 76 anni, Pat Martino 64 e Keith Tippett 62. Ieri Branford Marsalis ne ha fatti 49, e domani, il 28, tocca a Kenny Drew. Gran finale il 29, con Charlie Parker che ne avrebbe compiuti 89. E questi sono solo alcuni tra i nomi più famosi. Volete assolutamente sapere tutto ? Bene, cliccate il sito   http://www.jazzbirthdaycalendar.com/ e buon divertimento !

 
 
 

AHMAD JAMAL SU LIBERATION

Post n°1304 pubblicato il 26 Agosto 2009 da pierrde
 
Tag: DAL WEB

Dalla fine dello scorso anno l'edizione on-line del quotidiano francese è arricchita da un blog a tema jazzistico. Qualche giorno fa, grazie a Bruno Pfeiffer, è comparsa una interessante intervista al pianista americano, prossimo protagonista ( il 13 settembre ) del festival Jazz à la Villette. Molte le cose interessanti raccontate da Ahmad, tra queste ne scelgo due, rimandando gli interessati all'intervista completa su  Jazz Blog Liberation

Comment qualifier votre style?

Le jazz ne définit pas suffisamment ce que je crée. Ne me prenez pas pour un paranoïaque; je joue de la musique classique américaine. Duke Ellington ne se considérait pas comme un musicien de jazz. Miles Davis, John Coltrane, Ben Webster, Art Tatum? Des Classiques, rien d'autre. Pour avancer, et plaire au public, je prélève le meilleur dans les deux mondes du classique: Debussy et Duke. J'écris depuis l'âge de dix ans. Mon intention se résume à inspirer de la beauté et des sentiments profonds.

Que représente le jazz pour vous?

Un besoin physiologique et une médecine permanente.

Da più che trentennale appassionato non posso che essere sulle stesse corde e vivere le stesse emozioni di Jamal, uno degli ultimi grandi vecchi rimastici. E forse il più creativo ed originale.

 
 
 

BARBRA E DIANE AL VILLAGE VANGUARD

Post n°1303 pubblicato il 25 Agosto 2009 da pierrde
 
Tag: NEWS

Evento, anche se probabilmente non propriamente classificabile come jazzistico, il 26 settembre nel celebre Village Vanguard di New York gestito da Lorena Gordon: unico concerto di Barbra Streisand con il quartetto di Diane Krall e Johnny Mandel per presentare il nuovo album Love is The Answer, che si vocifera essere molto vicino alle atmosfere della musica afro-americana. Ad ogni modo, anche se si tratterà solo di pop jazzato, la voce della Streisand basta ed avanza per fare di questo annuncio un appuntamento prestigioso. Infatti è dal 1961 che Barbra non mette piede al Village, da quando cioè assistette ad un concerto di Miles Davis. Inutile che vi facciate venire strane idee: i posti sono già assegnati. Come ? Leggete qui

 
 
 

CLAUDIO FASOLI EMERALD QUARTET - VENICE INSIDE (BLUE SERGE) 2009

Post n°1302 pubblicato il 24 Agosto 2009 da pierrde
 

Claudio Fasoli sassofono soprano e tenore Mario Zara pianoforte Yuri Goloubev contrabbasso Marco Zanoli batteria

Rioterà (7:44) Aponal (9:44) Arcana (8:24) Arogarb (4:58)  Stae (6:28) Giudecca (7:22) Rialto (7:37) Cannaregio (4:08) Squero (2:02)

A due anni da Promenade ritorna il quartetto del sassofonista veneziano con un album concept interamente dedicato alla sua città natale. Per quanto Fasoli da decenni viva a Milano , il ricordo di Venezia è rimasto forte e vivo, tanto da spingere il sassofonista a dedicare il nuovo lavoro a ponti, isole e fermate del vaporetto della Serenissima. Si tratta di un progetto di notevole impatto, tratteggiato con vaporose pennellate ad acquarello di stampo espressionista e con largo margine lasciato all’improvvisazione .  Una serie di splendide melodie, alcune più immediate, altre che emergono con gli ascolti, sono il filo conduttore di un progetto felice che combina quattro personalità omogenee. Il suono del soprano è il protagonista, cesella e scava in profondità con una cifra stilistica assolutamente personale. Larghi spazi sono concessi al pianoforte di Zara, esploratore di armonie e di accordi con piglio pensoso, cosi’ come tutta la musica di questo album. La sezione ritmica è leggera ed elastica come si conviene, consentendo alle due voci soliste di spaziare e dialogare quasi sottovoce, dando colore e timbro a composizioni rigorose e determinate. La musica sembra nascere dall’acqua e scivolare senza sforzo  sulle onde, si ascolti in proposito la meravigliosa Giudecca, con un solo meditativo ed estatico di Zara. Venice Inside è mirabile nella sua progettualità e ricerca, nella capacità di affrancarsi dai modelli ricorrenti e nel consegnare una visione penetrante  e personale  sullo stato della musica jazz europea.

V A L U T A Z I O N E : * * * *    

 
 
 

SGUARDO SUI FESTIVAL ITALIANI DELL'ESTATE 2009

Post n°1301 pubblicato il 23 Agosto 2009 da pierrde

La stagione dei festival estivi non è ancora conclusa, mancano o sono in corso importanti eventi da Roccella Ionica a Sant'Anna Arresi, ma su You Tube già si possono visionare molti video provenienti dai concerti. Eccone una breve sintesi, che ovviamente riflette gusti personali più che eventi conclamati.

Il tema del festival organizzato da Paolo Fresu quest'anno era : Acqua. Eccone l'interpretazione originale di Gianluca Petrella, ovviamente in piscina....

Un passo indietro per tornare al Novara Jazz Festival e ammirare questo trio stralunato e divertente:

The Tempest Trio - Daniele D'Agaro, Bruno Marino, Han Bennink - Novara Jazz 2009 - 06/06/2009

Pomigliano ha concentrato una serie notevole di eventi, tutti gratuiti, e la scelta mi presenta notevole imbarazzo. Ecco l'omaggio a Pasolini da parte del trio di Stefano Battaglia, autore di un delizioso progetto intorno al regista e scrittore friulano.

11 luglio - Anthony Braxton, William Parker, Famoudou Don Moye - Omaggio fuori programma ai Lavoratori degli stabilimenti FIAT-ALFA ROMEO di POMIGLIANO D'ARCO a rischio disoccupazione .

 

Di Umbria Jazz si sono occupati tutti i media, naturalmente per parlare di tutto meno che di quello che in teoria avrebbe dovuto essere l'argomento principale: il jazz. E poichè di jazz, ad ogni anno che passa, ce n'è sempre meno, ecco due video che puntano su personaggi di spessore e coerenza: la Brass Ecstasy di Dave Douglas, una delle punte del programma, ed il trio di Fabrizio Sferra di cui ho appena recensito il primo album.

 

Chiudo con un festival di inizio estate, il Brianza Open Jazz, che, pur ridimensionato rispetto agli anni scorsi, ha offerto comunque buoni concerti. 

 
 
 

A NIGHT IN KARACHI

Post n°1300 pubblicato il 22 Agosto 2009 da pierrde
 

Dizzy Gillespie, 1956, Karachi

Does jazz have a healing role in a world divided by conflicting ideologies?

Continua  a leggere qui

 
 
 

FABRIZIO SFERRA TRIO - ROOMS (UNIVERSAL) 2009

Post n°1299 pubblicato il 20 Agosto 2009 da pierrde
 

Dopo alcuni decenni di carriera in cui ha suonato praticamente con tutti i musicisti italiani più importanti, per non parlare degli americani di passaggio, Fabrizio Sferra firma il primo album da leader. Noto in particolare per la militanza nello Space Jazz Trio di Enrico Pieranunzi e co-fondatore del formidabile gruppo Doctor 3, Sferra ha maturato negli anni un drumming personale e raffinato che ne ha fatto patner preferito soprattutto dai pianisti che ne apprezzano il beat elastico e potente e l’uso formidabile dei piatti. Per l’album d’esordio ha scelto due giovani ma già affermati comprimari, entrambi “scoperti” da Enrico Rava: Giovanni Guidi al pianoforte e Francesco Ponticelli al contrabbasso.  Diciassette brevi composizioni, nove del leader e otto di Guidi che sottolinenano una affinità raggiunta ed un livello già molto alto di interplay, in cui i tre musicisti si scambiano i ruoli entro atmosfere di rarefatto ed elegante lirismo. La derivazione del trio è evidente, seguendo una linea antica tracciata dal trio di Bill Evans con Scott La Faro e Paul Motian per arrivare alle suggestioni contemporanee dello Standard Trio di Keith Jarrett, senza dimenticare i silenzi e gli spazi di Paul Bley. Terreno pericoloso e sdrucciolevole, dove tutto pare già scritto e sperimentato, e dove raccontare qualcosa di nuovo è impresa ardua e difficoltosa. I tre riescono ad evitare le secche più evidenti e le atmosfere più battute, senza peraltro riuscire ad aggiungere novità strutturali alla formula classica del trio. Prevalgono il gusto melodico, i tempi medio lenti, la perfetta intesa e lo scambio di idee. Guidi in particolare, dato il ruolo centrale del pianoforte e la giovane età , mette in mostra doti straordinarie pur pagando un evidente tributo ai maestri del suo strumento. Inappuntabile Ponticelli, straordinario come sempre Sferra, l’album si ascolta d’un fiato e lascia, entro i limiti descritti, fascinose  suggestioni. 

V A L U T A Z I O N E : * * * 1/2

 
 
 

ANCHE FERNANDA DORME SULLA COLLINA

Post n°1298 pubblicato il 19 Agosto 2009 da pierrde

LA COLLINA

Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley,
l'abulico, l'atletico, il buffone, l'ubriacone, il rissoso?
Tutti, tutti, dormono sulla collina.

Uno trapassò in una febbre,
uno fu arso in miniera,
uno fu ucciso in rissa,
uno morì in prigione,
uno cadde da un ponte lavorando per i suoi cari -
tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.

Dove sono Ella, Kate, Mag, Edith e Lizzie,
la tenera, la semplice, la vociona, l'orgogliosa, la felicie?
Tutte, tutte, dormono sulla collina.

Una morì di un parto illecito,
una di amore contrastato,
una sotto le mani di un bruto in un bordello,
una di orgoglio spezzato, mentre anelava al suo ideale,
una inseguendo la vita, lontano, in Londra e Parigi,
ma fu riportata nel piccolo spazio con Ella, con Kate, con Mag -
tutt, tutte dormono, dormono, dormono sulla collina.

Dove sono zio Isaac e la zia Emily,
e il vecchio Towny Kincaid e Sevigne Houghton,
e il maggiore Walker che aveva conosciuto
uomini venerabili della Rivoluzione? *
Tutti, tutti, dormono sulla collina.

Li riportarono, figlioli morti, dalla guerra,
e figlie infrante dalla vita,
e i loro bimbi orfani, piangenti -
tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.

Dov'è quel vecchio suonatore Jones
che giocò con la vita per tutti i novant'anni,
fronteggiando il nevischio a petto nudo,
bevendo, facendo chiasso, non pensando né a moglie né a parenti,
né al denaro, né all'amore, né al cielo?
Eccolo! Ciancia delle fritture di tanti anni fa,
delle corse di tanti anni fa nel Boschetto di Clary,
di ciò che Abe Lincoln
disse una volta a Springfield.

 
 
 

SI E' SPENTO GIANNI BASSO

Post n°1297 pubblicato il 18 Agosto 2009 da pierrde
 
Tag: NEWS

Nome storico del jazz italiano, all'età di 78 anni si è spento ieri Gianni Basso. Purtroppo non ho di lui ricordi recenti , ma solo impressioni di concerti di molti anni fa. Mi sono avvicinato alla musica afro-americana in età giovane, ma allora la spinta e l'entusiasmo me lo davano i grandi musicisti americani ancora viventi e in particolare, l'avanguardia nera di Chicago con  suoi esponenti più creativi e radicali. Solo dopo, ripercorrendo a ritroso la storia del jazz, ho conosciuto e capito l'importanza dei pionieri nel nostro paese. Sono andato cosi' alla scoperta degli album di Gianni Basso con Oscar Valdambrini (vedi foto), trovando musica vibrante, sincera e bellissima. Di Basso ricordo con particolare intenstà un album del 1983: si tratta del duo Maestro + Maestro con Guido Manusardi, mio concittadino, edito da Peppo Spagnoli per Splasc(h). Li' c'è classe, divertmento, gusto e adrenalina sufficienti a far entrare nell'Olimpo dei grandi entrambi i musicisti.  

http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/44611/

http://it.wikipedia.org/wiki/Gianni_Basso

 
 
 

PRESENTATO IL XVI ATELIER MUSICALE A MILANO

Post n°1296 pubblicato il 17 Agosto 2009 da pierrde
 
Tag: NEWS

 Presentato il  XVI Atelier musicale dal titolo "Richiami":  un significato ampio, che spazia dal ritorno di musicisti già presenti in alcune delle passate stagioni, ma con progetti assolutamente nuovi, alla ripresa di “focus” su paesi stranieri o su argomenti particolari.

L'Atelier comincerà la sua attività il 3 ottobre per concluderla il 10 aprile 2010.

Così, come sempre, l’Atelier presenta un’articolata programmazione, che guarda da vari punti di vista la realtà musicale contemporanea, presentando anche pagine e organici rari, generalmente esclusi dai cartelloni concertistici, offrendo significativi spazi sia a grandi figure della scena musicale, sia ai giovani autori e interpreti che meritano di acquisire visibilità. 

La parte jazzistica propone le novità dell’omaggio a Nat King Cole, con la splendida voce di Adrienne West e Dado Moroni al pianoforte (nella linea dei tributi tipica dell’Atelier), il nuovo gruppo del trombettista Flavio Boltro e quello, nuovissimo per l’Italia, del prestigioso pianista finlandese Seppo Kantonen (uno sguardo al Nord Europa, che richiama quello di anni fa con gli svedesi dell’EST trio).

Tra le giovani realtà del jazz italiano, ecco la presenza di Francesco Cafiso, il sassofonista che ha suonato all’insediamento di Obama, con il suo nuovo gruppo, poi il quintetto di Giulio Visibelli con musicisti di alto livello internazionale, il clarinet summit che riunisce grandi strumentisti di generazioni diverse da Paolo Tomelleri a Tony Arco e, infine,   il grande virtuoso del  pianoforte Michele Di Toro, dalla poliedrica concezione musicale.

Sul fronte degli incontri trasversali, ritorna Francesco Hoch, il compositore elvetico che assegna a un formidabile quintetto di improvvisatori europei una pagina del 1969, rimasta inedita sino a oggi. Trasversale anche la lettura di Offenbach da parte del duo Trovesi-Coscia.

Sul versante euro colto si segnala l’assoluta originalità delle proposte, che spaziano da un concerto per Onde Martenot suonato da Bruno Perrault all’eclettico strumentismo dell’arpista Floraleda Sacchi; dallo sguardo al lied austro-tedesco a quello della musica per mandolino con i Solisti dell’Orchestra Sinfonica di Savona; dalle rare pagine dell’ultimo Rossini al Trio Classico nel repertorio del ‘900, sino alla musica di uno dei migliori quartetti d’archi in attività I virtuosi italiani e a quella per ottoni del rinascimento e del barocco (l’Arena di Verona Brass Quintet).

Programma completo sul sito: 

http://www.secondomaggio.it/

 
 
 

RASHIED ALI' E' TORNATO NEGLI SPAZI INTERSTELLARI

Post n°1295 pubblicato il 14 Agosto 2009 da pierrde
 
Tag: NEWS

Rashied Ali died last night of a blocked artery at Bellevue Hospital in New York, N.Y. He was 74.

Ali is probably best remembered as the second drummer added to John Coltrane’s mid-1960s band, a move that, in addition to the increasingly abstract nature of the saxophonist’s music, provoked the exits of pianist McCoy Tyner and drummer Elvin Jones. Ali’s arrival into Coltrane’s fold, along with that of saxophonist Pharoah Sanders, was a catalyst for one of jazz’s great aesthetic divides, ushering in Coltrane’s controversial late period. In 1967 Ali and Coltrane recorded Interstellar Space, an audacious duets album that became a school of free improvisation unto itself, in the process making the duo a viable (and popular) free-improv format.

But Ali truly was “multidirectional,” as Coltrane termed it, and that included playing bebop and, like Trane, R&B in his hometown of Philadelphia. The quintet he led over the past half-decade or so swung furiously.

Fonte : www.jazztimes.com

 
 
 

CONSIDERAZIONI SUL FESTIVAL DI CLUSONE

Post n°1294 pubblicato il 11 Agosto 2009 da pierrde

La recensione di Paolo Peviani su AllaboutJazzItalia credo giunga al nocciolo del problema sul futuro di uno dei festival italiani più longevi e più importanti. Peviani ha sicuramente gusti e visioni diversi dai miei, spesso concerti che a me sono piaciuti  l'hanno visto di parere opposto, e viceversa. Ma questo non è importante, anzi è assolutamente normale e fonte di dialettica e confronto. Non è su questo che vorrei soffermarmi bensi' sull'analisi lucida sugli effetti che la crisi economica in atto può produrre sulle future edizioni del festival. Peviani scrive:

"Gli economisti dicono che la crisi sarà lunga, molto lunga. Strutturale, non contingente. Questo significa che le condizioni difficili in cui gli organizzatori di Clusone Jazz si sono trovati ad operare quest'anno potrebbero diventare la norma. Si impone quindi una riflessione su come affrontare le edizioni future. Se fare un passo indietro e tornare alle origini, ovvero ad un festival fatto di pochi, eccellenti concerti sul palco di Clusone, e di un ristretto numero di concerti nei comuni immediatamente limitrofi, nei quali dare spazio a musicisti meno conosciuti ma accuratamente selezionati e meritevoli di attenzione. Oppure se proseguire nell'espansione territoriale e temporale avviata negli ultimi anni, puntando ad una manifestazione grande dal punto di vista dei numeri (molti concerti, in molte località, su un'area geografica molto estesa), ma inevitabilmente diluita nella sua identità. A nostro avviso, si tratta di un dilemma di facile soluzione. Il confronto tra le vecchie e le più recenti edizioni del festival parla chiaro. "-1," segna l'orologio di Clusone Jazz. Transizione. Agli organizzatori il compito di decidere cosa e come sarà il festival nei prossimi anni. In bocca al lupo!"

Personalmente concordo con l'opinione che trapela dal redattore di AAJ. Credo che tornare ad una formula più spartana e concentrata possa essere una buona scelta. Quest'anno, anche se a favore della presentazione di due libri interessanti, sono scomparsi i consueti concerti mattutini e pomeridiani durante la tre giorni finale, per non parlare dell'ormai abbandonato concerto di mezzanotte che per molti anni si è svolto nell'affascinante cornice dell'Oratorio dei Disciplini, sotto il dipinto della Danza Macabra con risultati spesso straordinari. Moltissimi concerti sparsi per gran parte della Lombardia sono il risultato di una crescita e di un impegno notevole, ma sono anche dispersivi e difficili da centrare per l'appassionato comune, che ovviamente deve conciliare lavoro e spostamenti. Tre, quattro giorni in cui concentrare il meglio del programma credo che possano attrarre molti più spettatori, problema questo che negli scorsi anni ha lasciato qualche traccia evidente. Ricordo come ambientazioni assolutamente affascinanti la piccola chiesetta di Ardesio, la Casa Fantoni di Rovetta, il rifugio di S.Lucio. Sarebbe bello riscoprirli, magari attraverso nuovi protagonisti e "scoperte" alle quali Livio Testa ci aveva abituato. Staremo a vedere, per ora mi associo al in bocca al lupo con il quale Peviani conclude la recensione dell'edizione 2009.  

 

 

 
 
 
 

AUTORI DEL BLOG

                 Andrea Baroni


                 Fabio Chiarini


                 Roberto Dell'Ava


                 Franco Riccardi

 

                 Ernesto Scurati

 

ULTIME VISITE AL BLOG

redsax6dav.martinibarbudosarasirchifisiodecamedroberto.gobbi2011corradobulgarifederico_calcagnogirasoli69andronico.massimoClooney1967ossimoramirkosaxdiz69gattogerlando
 

ULTIMI COMMENTI

Non ti preocupare, capisco benissimo. Vi sto seguendo...
Inviato da: Less.is.more
il 24/08/2019 alle 11:46
 
Molto bello e interessante il nuovo blog.
Inviato da: Less.is.more
il 23/08/2019 alle 21:27
 
La musica di di Monk ne definisce la prepotente...
Inviato da: Piero Terranova
il 13/07/2019 alle 20:06
 
Grazie!
Inviato da: Luciano Linzi
il 19/10/2018 alle 15:44
 
Una notizia che scalda il cuore. Anche perchè è decisamente...
Inviato da: juliensorel2018
il 12/10/2018 alle 15:21
 
 

CONTATTI:

pierrde@hotmail.com
 

FACEBOOK

 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

AREA PERSONALE

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963